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IL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

IL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA. Rovigo, 29.01.10. Dott.ssa Cervi RSPP ULSS 20 Verona e ULSS 22 Bussolengo Referente del “Progetto Prevenzione della Salute e Sicurezza nelle Strutture Sanitarie Pubbliche del Veneto”. INDICE.

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IL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

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Presentation Transcript


  1. IL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA Rovigo, 29.01.10 Dott.ssa CerviRSPP ULSS 20 Verona e ULSS 22 Bussolengo Referente del “Progetto Prevenzione della Salute e Sicurezza nelle Strutture Sanitarie Pubbliche del Veneto”

  2. INDICE • 1. IL DECRETO LEGISLATIVO 81/08 E IL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA • 2. IL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA NELLE STRUTTURE SANITARIE PUBBLICHE DEL VENETO • 2.1. La Fase Preparatoria • 2.2. La Fase Sperimentale: DGR 2133 del 10 Luglio 2007 • 2.3. La validazione e l’adozione del Modello: DGR 1463 del 19 Maggio 2009 • 3. IL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA INTEGRATO: DGR 1369 DEL 12 MAGGIO 2009

  3. 1 Il Decreto Legislativo 81/08 e il Sistema di Gestione della Sicurezza

  4. CONTESTO DI RIFERIMENTO TESTO UNICO SULLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

  5. CONTESTO DI RIFERIMENTO D.Lgs. 81/08 NON SI APPLICA ALLE STRUTTURE SANITARIE • L’art. 30 individua le caratteristiche dei modelli di organizzazione e gestione che l’azienda può adottare e che le permetterebbero di non incorrere nella responsabilità amministrativa delle persone giuridiche,delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica. • Tale modello di organizzazione e di gestione è stato introdotto per assicurare un sistema aziendale che adempia agli obblighi giuridici relativi a: • - rispetto degli standard tecnico-strutturali di legge; • - valutazione dei rischi e di predisposizione delle misure; • - attività di natura organizzativa; • - attività di sorveglianza sanitaria; • informazione e formazione; • vigilanza con riferimento al rispetto delle procedure e istruzioni; • documentazioni e certificazioni; • verifiche periodiche.

  6. CONTESTO DI RIFERIMENTO D.Lgs. 81/08 Il modello di organizzazione e di gestione deve prevedere idonei sistemi di registrazione, un’articolazione di funzioni che assicuri le competenze tecniche e un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure. Nel caso vi siano violazioni significative delle norme, o in occasione di mutamenti in relazione al progresso scientifico e tecnologico, il modello deve essere modificato o riesaminato. Modelli di organizzazione aziendale conformi ai requisiti sono quelli conformi alle linee guida UNI-INAIL-ISPESL 2001 o al British Standard OHSAS 18001:2007

  7. Il Sistema di gestione della Sicurezza (SGS) definisce le modalità per individuare, all'interno della struttura organizzativa aziendale, le responsabilità, leprocedure, iprocessie le risorse per la realizzazione della politica aziendale di prevenzione, nel rispetto delle norme di salute e sicurezza vigenti, IN MODO DA RENDERLE PIÙEFFICIENTIE PIÙINTEGRATENELLE OPERAZIONI AZIENDALI GENERALI.

  8. Vantaggi strategici che si possono ottenere da un SGS :

  9. Vantaggi strategici che si possono ottenere da un SGS :

  10. Vantaggi strategici che si possono ottenere da un SGS :

  11. Vantaggi strategici che si possono ottenere da un SGS :

  12. Le Strutture Sanitarie hanno dei motivi in più rispetto alle altre Aziende, in particolare:

  13. Le Strutture Sanitarie hanno dei motivi in più rispetto alle altre Aziende, in particolare:

  14. Fasi del SGS POLITICA ED ESAME INIZIALE RIESAME E MIGLIORAMENTO PIANIFICAZIONE E ORGANIZZAZIONE MONITORAGGIO SENSIBILIZZAZIONE

  15. Politica della Sicurezza • Il Datore di lavoro definisce una politica che includa: • una dichiarazione di principio sulla volontà di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori • la definizione degli obiettivi appropriati all’organizzazione • la garanzia di disponibilità dei mezzi necessari • la predisposizione di un controllo sull'efficacia del sistema e sul ricorso a misure migliorative

  16. Organizzazione e pianificazione Le competenze e le responsabilità di Dirigenti, Preposti e Lavoratori devono essere definite chiaramente e rese note all'interno dell'azienda. DefinireRUOLOeRESPONSABILITÀdi ciascuno, e INFORMARLO, è la premessa perché ciascuno possa svolgere la propria “parte” nel Sistema Sicurezza.

  17. Organizzazione e pianificazione Devono essere predisposti programmi per la realizzazione della politica della sicurezza e il raggiungimento degli obiettivi prefissati, stabilendo tempi, risorse e indicatori. Il tutto deve essere documentato in modo formale.

  18. Documenti del Sistema di Gestione della Sicurezza Descrive le modalità e i criteri di funzionamento del SGS Descrivono le attività necessarie per dare attuazione a specifici elementi del SGS Definiscono come applicare i criteri alle specifiche situazioni

  19. Sensibilizzazione L’impegno ed il coinvolgimento di tutte le funzioni aziendali, ed in particolare dei livelli principali dell’organizzazione, sono determinanti per raggiungere gli obiettivi pianificati.

  20. Monitoraggio • Con una periodicità definita, figure incaricate provvederanno a predisporre: • la raccolta dei dati • l’analisi degli indicatori • per la verifica della struttura, dell'efficacia e dei risultati del Sistema di Gestione della Sicurezza.

  21. Riesame e miglioramento Argomenti tipici del riesame sono: • statistiche infortuni • rapporti sulla identificazione dei pericoli e sulla valutazione e controllo dei rischi • rapporti sulle emergenze (reali o simulate) • risultati dei monitoraggi interni • azioni correttive intraprese • rapporti sulla efficacia del Sistema di Gestione della Sicurezza

  22. 2 Il Sistema di Gestione della Sicurezza nelle Strutture Sanitarie Pubbliche del Veneto

  23. 2.1. La Fase Preparatoria

  24. Sistema di Gestione della Sicurezza Regione Veneto CONTESTO: Piano Triennale per la Prevenzione e la Promozione della Sicurezza e della Salute negli ambienti di lavoro Linea progettuale dedicata alla Salute e Sicurezza nelle Strutture Sanitarie pubbliche del Veneto E’ stato condotto un monitoraggio sullo stato di attuazione degli adempimenti previsti dalla normativa vigente in tema di salute e sicurezza nelle strutture considerate

  25. Strumenti di monitoraggio utilizzati nelle strutture considerate 1999 2006 1° questionario di raccolta dati 2° questionario di raccolta dati

  26. Questionario 1999 Questionario 2006 Obiettivo: focalizzare l’analisi sullo stato di attuazione della normativa relativa alla Sicurezza negli ambienti di lavoro Argomenti affrontati dal modello regionale SGS Argomenti valutati nel 1999 Argomenti ripresi nel questionario del 2006 • la Valutazione dei Rischi • il Sistema Prevenzionistico Aziendale • la consultazione e la partecipazione dei lavoratori • il Sistema Prevenzionistico Aziendale • l’Informazione e la Formazione sulla Sicurezza • le Procedure di Sicurezza • la Gestione degli Appalti • la Sorveglianza Sanitaria • la Valutazione dei rischi • Gli infortuni • la Manutenzione • la Gestione delle Emergenze • i Flussi Formativi e Informativi

  27. Analisi dei Dati Questionario 1999 CRITICITA’ Struttura e Organizzazione del Sistema Procedure di Sicurezza Gestione Appalti Gestione Emergenze Adeguamento Strutturale

  28. Analisi dei Dati Questionario 2006 CRITICITA’ Struttura ed Organizzazione del Sistema Formazione

  29. CRITICITA’ 2006 1999 1° questionario di raccolta dati 2° questionario di raccolta dati ELABORAZIONE SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

  30. Organizzazione del Sistema • Formazione/Informazione • Valutazione dei Rischi • Gestione Infortuni e Non Conformità • Gestione Appalti • Manutenzioni • Gestione DPI Sistema di Gestione della Sicurezza Macroaree

  31. Procedure Organizzative Tecniche Le Procedure sono utili per monitorare le Macroaree critiche Ad ogni Macroarea vengono associate più Procedure Macroaree

  32. LEGAME PROCEDURE-MACROAREE

  33. 2.2. La Fase Sperimentale: DGR 2133 del 10 Luglio 2007

  34. La Regione Veneto con la DGRV 2133 del 10 Luglio 2007 ha promossol’implementazione del Sistema di Gestione della Sicurezzaattraverso l’applicazione del modello SGS conforme alle linee guida ISPESL-UNI-INAIL adattato alla realtà sanitaria Il Gruppo di Lavoro Regionale ha predisposto PROCEDUREORGANIZZATIVEeTECNICHEper il controllo e monitoraggio delle MACROAREE CRITICHE

  35. CONTESTO DI RIFERIMENTO PIANO REGIONALE PER LA PREVENZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE NEGLI AMBIENTI DI LAVORO 2005-2007 PROGETTO “CONSOLIDAMENTO DELLE AZIONI DI PREVENZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE NELLE AZIENDE SANITARIE PUBBLICHE DEL VENETO”

  36. Gruppo di lavoro Sistema di Gestione della Sicurezza: Gruppo SGS

  37. ULSS 4 ULSS 6 I partecipanti al Gruppo di Lavoro SGS provenivano da: ULSS 8 ULSS 15 ULSS 19 ULSS 22

  38. Il modello di implementazione del SGS, redatto dal gruppo di lavoro e conforme alle Linee Guida ISPESL – UNI – INAIL, comprende: PROCEDURE GESTIONALI (PG) • PG 01 “Struttura e organizzazione del Sistema di Gestione della Sicurezza” • PG 02 “Flussi comunicativi, formativi e relazionali” • PG 03 “Gestione della documentazione” • PG 04 “Controlli e verifiche del sistema” • PG 05 “Riesame e miglioramento del sistema” • PG 06 “Sorveglianza sanitaria e inserimento del personale in mansioni a rischio” • PG 07 “Gestione infortuni, non conformità, incidenti e comportamenti pericolosi”

  39. Il modello di implementazione del SGS, redatto dal gruppo di lavoro e conforme alle Linee Guida ISPESL – UNI – INAIL, comprende: PROCEDURE TECNICHE (PT) • PT 01 “Valutazione dei Rischi” • PT 02 “Gestione DPI” • PT 03 “Gestione sostanze chimiche” • PT 04 “Manutenzione delle attrezzature e dei veicoli” • PT 05 “Gestione appalti” • PT 06 “Gestione Emergenze” MANUALE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

  40. ULSS 2 Le ULSS/Aziende che hanno dato l’adesione alla sperimentazione sono: ULSS 9 ULSS 14 ULSS 20 ULSS 21 ULSS 22 A.O. Verona

  41. FASI SGS: IMPLEMENTAZIONE DEL SISTEMA PRESSO LE AZIENDE ADERENTI A DGR 1463 DEL 19 Maggio 2009

  42. FASI SGS: IMPLEMENTAZIONE DEL SISTEMA PRESSO LE AZIENDE ADERENTI A DGR 1463 DEL 19 Maggio 2009

  43. STEP 10. Riesame del Sistema • Valutare se: • il SISTEMA risulti conforme a quanto è stato pianificato • il SISTEMA venga correttamente applicato, mantenuto attivo e idoneo al conseguimento degli obiettivi prefissati dalla Politica Aziendale.

  44. STEP 10. Riesame del Sistema • Il riesame prevede anche la possibilità di compiere modifiche su: • politica del Sistema; • obiettivi e risorse; • procedure esistenti ed altri elementi del Sistema qualora durante il riesame stesso emerga tale necessità; • interventi e azioni correttive programmate nel Documento di Valutazione dei Rischi.

  45. CRITICITA’ EMERSE NELLA FASE SPERIMENTALE Dall’analisi e dal confronto dei dati emersi nelle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere che hanno aderito alla fase sperimentale, si è potuto evidenziare come alcune PROCEDUREe alcuniMACROPROCESSI collegati siano risultatiCRITICI nella maggioranza delle Aziende prese in considerazione.

  46. CRITICITA’ EMERSE NELLA FASE SPERIMENTALE • CRITICITA’ RELATIVE A: • Definizione ruoli e responsabilità dei soggetti preposti alla Sicurezza, in primis definizione e nomina di Dirigente e Preposto; • Progettazione ed erogazione di percorsi formativi: • - per neo assunti; • per Dirigenti e Preposti; • in occasione dei cambi di mansione e di cambiamenti organizzativi; • Coinvolgimento dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza;

  47. CRITICITA’ EMERSE NELLA FASE SPERIMENTALE • CRITICITA’ RELATIVE A: • Gestione delle non conformità, degli incidenti e dei comportamenti pericolosi; • Gestione degli agenti chimici; • Predisposizione e diffusione del Prontuario dei DPI; • Stesura del Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenza; • Formazione ed aggiornamento delle squadre di emergenza.

  48. ANALISI DEI DATI EMERSI

  49. ANALISI DEI DATI EMERSI

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