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IL CORPO DI HITLER

Rete: RaiTre Data: 26/08/2012 Durata: 1:53:56 Interruzioni pubblicitarie: 2 Sito: http ://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-9e485e4f-b878-4d2a-9617-ce17021a282b.html. IL CORPO DI HITLER. Veronica De Biagi. IL CORPO DI HITLER. Riassunto della puntata pt. 1.

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IL CORPO DI HITLER

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Presentation Transcript


  1. Rete: RaiTre Data: 26/08/2012 Durata: 1:53:56 Interruzioni pubblicitarie: 2 Sito: http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-9e485e4f-b878-4d2a-9617-ce17021a282b.html IL CORPO DI HITLER Veronica De Biagi

  2. IL CORPO DI HITLER Riassunto della puntata pt. 1 Questa puntata de « La Grande Storia» racconta un’immagine insolita e poco conosciuta di Hitler e della Germania degli anni venti. E’ suddivisa in tre capitoli in ognuno dei quali si analizzano aspetti differenti del Fuhrer e della sua nazione. Nel primo capitolo, intitolato «il corpo sano», la Voce Narrante, attraverso filmati e immagini inedite, spiega come Hitler fosse molto attento all’alimentazione, alla cura del corpo e al rispetto per l’ambiente e per i suoi animali. La Germania nazionalsocialista si preoccupa di rendere sani tutti i suoi abitanti, intraprende una dura battaglia contro il fumo e promulga leggi per la tutela dell’ambiente. E’ anche da qui che nasce il folle disegno di Hitler di forgiare una nazione di guerrieri sani, puri e senza vizi. Ma il Fuhrer stesso è una contraddizione vivente. Non beve e non fuma ma allo stesso tempo non pratica alcun tipo di sport ed è estremamente goloso. Di nascosto mangia in continuazione dolci alla crema e cioccolata che gli causeranno molte carie e problemi allo stomaco. Ma questo è solo l’inizio del declino del corpo di Hitler. Il secondo capitolo, «il corpo malato», analizza la decadenza fisica di Hitler. Nelle immagini e nei filmati il Fuhrer appare sempre più stanco , malandato, provato da sofferenze fisiche. Zoppica, soffre di flatulenza e dissenteria, è affetto da sclerosi coronarica e infine dal morbo di Parkinson. Il declino del corpo di Hitler ci viene raccontato ,per la prima volta, dai diari di Theodor Morell, medico personale del Fuhrer dal 1936 al 1945. Vengono mostrate le uniche analisi e cartelle cliniche esistenti di (…)

  3. IL CORPO DI HITLER Riassunto della puntata pt. 2 (…)Hitler e conservate negli Archivi Nazionali di Washington. Dai diari di Morell si apprende inoltre che lo stesso medico praticasse regolarmente delle iniezioni di anfetamina al Fuhrer, un inutile tentativo di salvare le apparenze di un corpo destinato inesorabilmente a decadere così come la Grande Germania. Infine, nel terzo capitolo intitolato proprio «il corpo di Hitler», la Voce Narrante ripercorre gli ultimi tre mesi di vita di Hitler. Le immagini relative a questo periodo sono davvero poche: la censura ne impedisce la pubblicazione perché il Fuhrer appare sempre più provato dal morbo di Parkinson. Hitler stesso non sa di essere affetto da questa malattia e mai lo saprà. La sua fine è vicina. Il 30 Aprile 1945 il Fuhrer si prepara ad uscire di scena. Berlino è caduta, la guerra sta per finire e l’Armata Rossa e Stalin iniziano una vera e propria caccia al corpo di Hitler tra le macerie della cancelleria. Dopo tante ricerche, vengono ritrovati i corpi carbonizzati di un uomo e di una donna che sembrano appartenere al Fuhrer e alla sua amante, Eva Braun, morti, secondo l’autopsia, per avvelenamento da cianuro. Che quello ritrovato sia il corpo carbonizzato di Hitler lo confermano i due esperti a cui la Voce Narrante lascia la parola: Elena Rzhevskaya, assistente del dentista di Hitler , e Mark Benecke, biologo tedesco che ha accertato che Hitler non è morto per avvelenamento ma si è suicidato con un colpo di pistola alla testa. Vengono mostrati gli unici reperti esistenti del corpo di Hitler: alcune ossa del cranio e qualche dente, esposti al (…)

  4. IL CORPO DI HITLER Riassunto della puntata pt. 3 (…) pubblico soltanto agli inizi degli anni novanta. Per quanti riguarda il resto del corpo di Hitler, sembra che sia rimasto sepolto nell’ex quartier generale delle SS in una cassa di legno, insieme al cadavere di Eva Braun, fino agli anni settanta. Nell’Aprile del 1970 i copri sarebbero stati riesumati e nuovamente bruciati da militari del KGB e le ceneri sarebbero state gettate nel fiume Elba. Ipotesi che metterebbe fine a oltre 25 anni di speculazioni sul cadavere del Fuhrer anche se nessun documento può a tutt’oggi provarlo con certezza.

  5. Il modello Rai-Alto: La Grande Storia Analisi della puntata Sigla Filmati Voce Narrante Introduzione Filmati Voce Narrante Primo Capitolo Filmati Voce Narrante Secondo Capitolo Intervista #1 Elena Rzhevskaia Filmati Voce Narrante Terzo Capitolo • Intervista #2 • Mark Benecke Voce Narrante Sigla Titoli di Coda

  6. Il format televisivo «La Grande Storia» segue il modello rai-alto di divulgazione storica. Innanzitutto va detto che è un programma che va in onda il sabato sera, in prima serata, ed ha una durata media di due ore circa. Si rivolge dunque ad un pubblico selezionato e di livello socio-culturale elevato. La puntata analizzata mostra sin da subito una delle caratteristiche principali del modello rai-alto: la totale assenza dello studio e di conseguenza di un conduttore. La conduzione del programma è, infatti, affidata interamente ad una voce narrante fuori campo che illustra l’argomento della puntata e racchiude in sé tutte le funzioni che gli altri format invece separano: conduttore, esperto e narratore. E’ la voce di un doppiatore, molto impostata, lenta, distaccata e che non lascia trasparire alcuna emozione. Pochi sono i testimoni intervistati, i quali hanno tuttavia a disposizione molto tempo per parlare dal momento che il ritmo stesso della puntata è piuttosto lento. Dopo la sigla iniziale, la voce narrante spiega quale sarà l’argomento della puntata e quali sono gli interrogativi ai quali si cercherà di rispondere. La puntata è suddivisa in capitoli, nel caso analizzato tre, ognuno dei quali affronta aspetti diversi dello stesso tema e si conclude nuovamente con la sigla e i titoli di coda nei quali si danno gli approfondimenti bibliografici. Il format fa ovviamente un uso massiccio di immagini: filmati, (…) CONCLUSIONI pt.1

  7. (…) sia inediti che di repertorio, fotografie, cartoline etc. Ciò che colpisce in questa puntata è l’assenza di immagini tratte da film e di docu-fiction: la narrazione è interamente affidata a immagini e filmati storici e originali. Questo tipo di format presenta ovviamente aspetti positivi e negativi. Gli aspetti positivi, a mio avviso, sono la lunghezza della puntata e la possibilità per i testimoni intervistati di parlare a lungo, in modo tale da offrire un maggior approfondimento al tema analizzato. Tra gli aspetti negativi rientra invece l’assenza dello studio e di un conduttore in carne ed ossa, aspetti che possono creare disaffezione nel pubblico. Il coinvolgimento del telespettatore è affidato unicamente alla voce narrante e alle immagini, ma la monotonia della voce stessa e l’uso esclusivo dei filmati creano staticità e possono indurre il pubblico, specialmente quello più giovane, a cambiare canale. Gli unici elementi di «rottura» di tale staticità sono gli interventi dei testimoni ma anche, in questo caso, si tratta di un fattore positivo e negativo. Se da un lato la narrazione si vivacizza, dall’altro il numero delle persone intervistate è talmente basso, in questa puntata sono soltanto due, e avviene dopo oltre tre quarti della puntata con il rischio che il telespettatore possa aver già cambiato canale senza aver sentito le preziose parole di un esperto! CONCLUSIONI pt.2 Veronica De Biagi

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