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Il sistema italiano IFP e la garanzia di qualità

Il sistema italiano IFP e la garanzia di qualità. Maurizio Mosca ISFOL - Reference Point Nazionale per l’Assicurazione di Qualità. Il sistema italiano di IFP. 2 componenti dopo la scuola secondaria

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Presentation Transcript


  1. Il sistema italiano IFP e la garanzia di qualità Maurizio Mosca ISFOL - Reference Point Nazionale per l’Assicurazione di Qualità

  2. Il sistema italiano di IFP • 2 componenti dopo la scuola secondaria • Istituti tecnici e professionali per l’istruzione e formazione iniziale (14-18 anni) di competenza del Ministero della Pubblica Istruzione; • Centri di formazione professionale iniziale e continua (di competenza delle Regioni e Province Autonome) • L’intero sistema è interessato da un vasto processo di riforma

  3. Sistema nazionale di istruzione e formazione previsto dalla riforma Mondo del lavoro Formazione continua Laurea specialistica Laurea di base ITS 19 Apprendistato 19 IFTS Liceo artistico Liceo classico Liceo delle scienze umane Liceo linguistico Liceo musicale Liceo scientifico Istituto tecnico Istituto Professionale Fine del ciclo della formazione e istruzione dell’obbligo Diploma Professionale Istruzione e formazione professionale Qualifica Professionale Fine della scuola dell’obbligo 14 14 Scuola secondaria di primo grado 11 11 Scuola primaria 6 6 Scuola dell’infanzia 3

  4. Il contesto nazionale: due sistemi ma la stessa esigenza • I sistemi di istruzione e formazione professionale sono molto differenti ma modelli e gli strumenti per la garanzia di qualità sono simili; • Il tema della Qualità è trasversale ai due sistemi

  5. Istituti professionali • Precedente sistema centralizzato: la qualità era tradizionalmente assicurata attraverso fattori quali docenti, cv e da ispezioni formali periodiche; • La crescente autonomia scolastica (con riferimento alla pianificazione) pone l’esigenza di sviluppare nuovi approcci all’assicurazione di qualità; • INVALSI “Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione”controlla annualmente i livelli di apprendimento per rafforzare l’autovalutazione e la capacità di progettazione.

  6. I centri di formazione professionale • Gestiti da parti sociali, associazioni religiose e laiche, privati; • Convenzioni flessibili con protocolli regionali; • Sistema di Concorrenza (con bandi e avvisi periodici, con cui accedere a risorse finanziarie); QUINDI Offerta flessibile che muta periodicamente in relazione alla domanda MA Criticità nell’assicurare la qualità dell’offerta

  7. Approcci differenti ai modelli di garanzia di qualità degli erogatori IFP • ACCREDITAMENTO (obbligatorio su base regionale) • Valutazione nazionale (per istituti professionali) • Certificazione ISO 9000 o standard EFQM (su base volontaria ma molto diffusa tra i centri); • Autovalutazione (su base volontaria ma molto diffusa, principalmente tra le scuole); • Peer review (in fase di sperimentazione)

  8. ACCREDITAMENTO Criteri minimi di qualità per i centri di formazione che erogano piani formativi con risorse pubbliche Criteri: • Capacità gestionale; • Sostenibilità finanziaria; • Qualificazione dei formatori e dello staff amministrativo; • Efficacia ed efficienza delle attività pregresse; • Partenariato territoriale.

  9. RACCOMANDAZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 18 giugno 2009 sull'istituzione di un quadro europeo di riferimento per la garanzia della qualità dell'istruzione e della formazione professionale2009/C 155/01

  10. La Raccomandazione contiene: • Indirizzi di policy per gli Stati Membri; • Agenda, 18.06.11 approccio nazionale e 2013 valutazione ed eventuale revisione; • Strumenti, con criteri, descrittori ed indicatori ; • Prassi, con i contributi dei QANRP; • Ispirazione comune, per sviluppare approcci locali alla garanzia di qualità coerenti con il Quadro e con EQF.

  11. Il Reference Point Nazionale per l’Assicurazione di Qualità nella IFP Compiti: • informare e coinvolgere i principali stakeholder nazionali sulle attività della Rete europea e sostenere attivamente lo sviluppo del suo programma; • promuovere iniziative per rafforzare l’uso di metodologie e strumenti di assicurazione e sviluppo della qualità   • sviluppare consapevolezza dei benefici che derivano dalle metodologie di assicurazione e sviluppo della qualità • coordinare l’organizzazione delle attività nazionali condotte in relazione alla partecipazione alla Rete europea per la qualità

  12. ORGANIZZAZIONE DEL NRPQ Il Reference Point è strutturato presso l’Isfol; LO STAFF • 1 Responsabile e 3 risorse • Un Board nazionale, che si riunisce periodicamente

  13. Struttura del Board Necessario coinvolgimento istituzionale per assicurare la disseminazione dei risultati. Sono membri del Board: • Il Ministero del Lavoro; • Il Ministero dell’Istruzione; • Le Regioni; • Le Parti Sociali; • I rappresentanti degli organismi di IFP.

  14. Programma 2009/10 • Diffondere i principi ed i modelli della Raccomandazione europea sulla qualità • Attivare e rafforzare il network delle reti nazionali per la qualità; • Promuovere la metodologia dell’autovalutazione; • Promuovere l’approccio della Peer reviewattraverso una sperimentazione con scuoleeCFP; • Progettare nuovi approcci metodologici attraverso la partecipazione a Programmi specifici; • Progettazione di un modello di valutazione che integri gli approcci di processo e input/output; • Trasferire e condividere gli approcci e gli strumenti sviluppati a livello europeo.

  15. Una strategia bidirezionale • Un approccio top down, governato dalle amministrazioni responsabili, che introduce gli strumenti per l’AQ a livello di sistema; • Un approccio bottom up, valorizzando l’autonoma iniziativa dei centri, delle scuole e delle reti locali, che su base volontaria adottano modelli e strumenti per l’AQ;

  16. STAFF • Giorgio Allulli – Responsabile • Debora Gentilini • Maurizio Mosca • Ismene Tramontano rpqualità@isfol.it http://www.isfol.it/Istituto/Attivita/Ricerche/Reference_point_per_la_qualita/index.scm

  17. VĂ MULŢUMESC PENTRU ATENŢIE GRAZIE PER L’ATTENZIONE

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