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Industria cartaria italiana Ambiente ed Energia

Industria cartaria italiana Ambiente ed Energia. I numeri del settore. Produzione: oltre 10,1 milioni di tonnellate realizzata in 143 imprese che operano in 186 stabilimenti con un totale di 22.700 addetti

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Industria cartaria italiana Ambiente ed Energia

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Presentation Transcript


  1. Industria cartaria italianaAmbiente ed Energia

  2. I numeri del settore • Produzione: oltre 10,1 milioni di tonnellate • realizzata in 143 imprese che operano in 186 stabilimenti con un totale di 22.700 addetti • Il valore complessivo dei volumi prodotti è di 7,66 miliardi di Euro, proveniente per circa il 42% da esportazioni (3,2 miliardi di €)

  3. Il rapporto ambientale alla nona edizione Rapporto ambientale dell’industria cartaria 2008 In preparazione Il settore monitora le proprie prestazioni ambientali con il rapporto ambientale, un’iniziativa consolidata, testimonianza dell’attenzione del settore per l’ambiente. Testimonia i progressi fatti dal settore nella riduzione delle emissioni e dei consumi.

  4. I numeri sulla certificazione ambientale • Il 58% della produzione nazionale di carta già oggi proviene da stabilimenti certificati, ovvero 5,8 milioni di tonnellate di carta oltre a quasi 430 mila tonnellate di fibra di cellulosa.

  5. Impiego d’acqua ed emissioni • Continui progressi nella riduzione dell’impiego d’acqua e nella presenza di carichi inquinanti negli scarichi

  6. Riciclo e materia prima secondaria • Il settore ogni anno utilizzaoltre 5,5 milioni di tonnellate di macero (il 32% circa in più rispetto al 1995), che rappresenta la principale materia prima italiana, posizionando l’industria nazionale al terzo posto per impiego in Europa.

  7. Efficienza energetica • Il settore in Italia ha raggiunto i più alti livelli di efficienza energetica, con un impiego di energia per unità di prodotto decrescente al crescere della produzione cartaria.

  8. Gestione dei rifiuti • I rifiuti dell’industria cartaria hanno un significativo contenuto di energia e biomassa; • Se si avviassero a recupero energetico il Paese eviterebbe oltre 900.000 barili di petrolio, per un controvalore pari a 126 milioni di euro; • Ma in Italia si riesce a recuperare energia solo dal 25% dei rifiuti delle cartiere, mentre la media in Europa è del 50%.

  9. Struttura dell’industria: gas naturale • Consumo2007 pari a 2,5 miliardi di mc per il settore cartario (10% del consumo industriale italiano). • Utilizzo del 55% per usi termici, e del 45% per soddisfare l‘autoproduzione di energia elettrica in cogenerazione ad alto rendimento. • Costituisce per il settore la voce più importante della spesa per l‘approvvigionamento energetico. • Considerevole aumento del costo negli ultimi anni (2004 – 2007 ,+ 45%). • 2008: previsti ulteriori aumenti superiori al 30% rispetto alla media del 2007; ipotizzando il valore del barile a 130$ e cambio €/$ pari a 1,5 – a dicembre 2008 si arriverebbe (nel caso il prezzo del barile non dovesse crescere ulteriormente) quasi a 50€cent/mc pari a +65% rispetto alla media 2007. • Forte penalizzazione per il settore cartario italiano rispetto ai concorrenti europei dovuta aldifferenziale di prezzo del gas.

  10. Differenziale prezzo gas naturale Gennaio 2008 – Prezzo del gas tasse escluse – Fonte Energy Advice (Al lordo delle politiche industriali)

  11. Criticità mercato Gas Naturale • Mancanza di concorrenza e forte concentrazione del potere di mercato nelle mani dell‘ex-monopolista. • Segnalazione a livello europeo e italiano (DG Competition, Autorità dell’Energia e Autorità Antitrust) di rilevanti criticità nel processo di liberalizzazione del mercato. • Carenza della capacità di importazione (gasdotti e terminali di rigasificazione GNL). • Carenza capacità di stoccaggio e difficoltà di accesso al medesimo da parte dell’industria. • Scadenza a fine 2010 tetti antitrust all’immissione e alla vendita di gas. • Assenza di misure di carattere transitorio per salvaguardare la competitività dei settori energy intensive per garantire l’accesso al gas naturale alle imprese industriali ad un prezzo concorrenziale in attesa di un effettivo sviluppo della concorrenza (contratti di lungo termine).

  12. Consumo di energia primaria nell’industria cartaria europea: casi a confronto • In Germania il costo dell’energia elettrica da nucleare a prezzi competitivi e la disponibilità di carbone riduce i costi per le imprese. • In Spagna il basso costo del gas naturale e gli incentivi alla cogenerazione hanno permesso un forte sviluppo di quest’ultima. • In Italia vi è una forte esposizione al gas naturale (95% del combustibile), ma non vi sono adeguati incentivi alla cogenerazione, né la possibilità di approvvigionarsi di energia a basso costo.

  13. Struttura dell’industria: energia elettrica • Consumo2007 pari a circa 8,5 miliardi di kWh. • Il 57% (4,7 miliardi di kWh circa) viene coperto con impianti di autoproduzione, per la quasi totalità in cogenerazione ad alto rendimento. • La cogenerazione evita l’emissione di 1,2 milioni di tonnellate di CO2 l’anno da parte del settore. In assenza della cogenerazione si avrebbe il 16% di emissioni in più dovute all’acquisto di energia prodotta in modo meno efficiente; • I nuovi investimenti in cogenerazione ad alto rendimento sono frenati dagli alti costi del gas naturale e dalla mancanza di incentivi.

  14. Differenziale prezzo energia elettrica Maggiori costi per l‘imprese italiane rispetto ai concorrenti degli altri paesi UE. Dal 2000 il costo è quasi raddoppiato. (Al lordo delle politiche industriali) Gennaio 2008 – Elaborazioni Assocarta – Fonte Energy Advice Ltd

  15. Criticità mercato energia elettrica • Scarsi risultati dal lato della domanda; i risultati positivi derivanti dal processo di liberalizzazione sembrano a favore della sola offerta. • La borsa elettrica non è stata in grado di creare la contendibilità che si auspicava, mentre ha consentito ai produttori di raggiungere consistenti margini. Dal momento del suo avvio nel 2004 fino ad oggi si sono registrati continui aumenti del prezzo che è passato dai 48 €/MWh circa dell’aprile 2004 ai circa 86 €/MWh del gennaio 2008.

  16. Reintroduzione nel decreto “milleproroghe“ della disposizione relativa alla riduzione del 40% dell‘accisa gas per uso industriale a tutto il 2008. Tale misura vale una riduzione di imposta pari a 0,0049992 €/mc (40% dell’aliquota di 0,012498 €/mc) e la riduzione al livello minimo consentito dell’aliquota regionale. Introduzione a seguito del recepimento delle direttiva europea per il riordino della tassazione dei prodotti energetici (2003/96/CE) dell’esenzione totale dal pagamento delle accise per i settori mineralogici. Accisa Gas

  17. Accisa sul consumo di gas per usi industriali (erariale) - Decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504 Valore ridotto del 40% dell’ accisa erariale per uso industriale consumo superiore a 1,2 milioni di mc/anno – Prima disposizione legge finanziaria 2001 – ultima disposizione legge finanziaria 2007 Livello minimo di tassazione complessivo previsto dalla direttiva europea 2003/96/CE – Articolo 4, comma 1 – valore da allegato I-tabella C Accisa regionale (addizionale regionale) Decreto Legge n.8/93, art. 10, comma 5 e 6 – valore non superiore al 50% del valore erariale Addizionale regionale ridotta per consumi superiori a 1,2 milioni di mc/anno – limite minimo 10 lire/mc 1,2498 €cent/mc 0,74988 €cent/mc 0,57675 €cent/mc 0,6249 €cent/mc 0,5164 €cent/mc Accisa Gas Situazione aliquote accisa per consumo gas ad uso industriale

  18. Nel settore cartario oltre il 50% del consumo di energia elettrica è coperto con autoproduzione in sito. Autoproduzione in Cogenerazione ad alto rendimento ai sensi del d.lgs. 20/07 di recepimento della direttiva europea 2004/8/CE. Ancora elevato potenziale di sviluppo stimato in circa 10 TWh di producibilità elettrica (risparmio di 3,7 milioni di tonnellate di CO2 l’anno). Struttura dell’industria: Cogenerazione ad alto rendimento

  19. Impianto tipico del settore cartario di 10 MW Incentivi per la Cogenerazione ad alto rendimento a confronto

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