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Filosofia del vino

Filosofia del vino.

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Presentation Transcript


  1. Filosofia del vino

  2. Il vino rappresenta il simbolo della rinnovata unione tra vita e pensiero, tra passione e ragione, tra vizio e virtù, misura e dismisura, in quella che vuole essere un'interpretazione della filosofia proprio a partire dall’amata bevanda che nell’accezione comune rappresenta forse il contraltare dell’amore per il sapere. Massimo Donà, Filosofia del vino.

  3. L’atteggiamento della filosofia e della cultura in generale nei confronti del vino è sempre stato ambivalente: il frutto fermentato della vite è considerato per un verso sacro, un vero e proprio “dono di-vino”, che però può trasformarsi, se non sapientemente amministrato, in una bevanda che può portare l’essere umano ad un profondo avvilimento.

  4. Anche la grande civiltà babilonese conosceva la bevanda che da l’ebbrezza; è così anche in Giordania, Palestina ed Egitto, si sviluppò la coltivazione della vite. Il vino era ritenuto la bevanda delle feste all’insegna dell’euforia e dell’evasione.Dall’Egitto il percorso del vino giunse fino alla civiltà greca, che dal Paese del Nilo trasse molte delle sue divinità, tra cui, la più importante e conosciuta rappresentante del binomio filosofia - vino: Dionisio.

  5. Dionisio • Per il Dio il vino è simbolo di infusione di “energia vitale” e da questo, secondo i miti, deriverebbe il termine vite. • In Grecia, con lo svilupparsi del culto di Dionisio, il vino venne considerato “nettare degli dei” . La bevanda è ritenuta portatrice di verità e da qui il noto detto “in vino veritas”, poiché dalla sua forza disinibitrice scaturisce la verità. • Dionisio venne lodato perché considerato il donatore della vite che placa gli affanni presso i mortali.

  6. I filosofi antichi ritenevano che l’assunzione di un’adeguata quantità di vino desse la possibilità all’uomo di una migliore visione “dell’unità”, la quale, in condizioni psico-fisiche normali, si sottrae alla potenza del vedere. L’unità è infatti “indeterminata”.

  7. Socrate • sosteneva che gli uomini, se esagerano con il libarsi, barcollano e vaneggiano. • l’ebbrezza, non è un delirio che distrugge lo stato di coscienza dell’uomo, ma, invece, una condizione temporanea che consentiva al nostro essere più profondo un’apertura più sincera verso gli altri. Le verità più nascoste potevano dunque essere smascherate grazie agli effetti del nettare di-vino. • Il vino è dunque mezzo per portare alla luce la verità che ama nascondersi

  8. Aristotele e Platone:"vino-filosofia-veritas" • Vino quale medicina prodigiosa per l’anima e per il corpo ma, anche, un veleno, poiché nell’eccitazione e nel delirio provocati dalla bevanda libata in eccesso ci si avvicina pericolosamente al limite, cioè alla follia. • per una società sana il più importante ingrediente sia proprio il banchettare e il bere il vino insieme. • il vino va dosato con cura, assunto con responsabilità e saggezza. • invitandoli a mescolarlo con l’acqua per stemperare la sua forza e renderlo più leggero ed innocuo. Inoltre, entrambi i filosofi, consigliavano di bere vino in grandi coppe, pratica che aiutava nel mantenersi sobri ed ubriacarsi di meno • solo un controllo misurato ed attento del piacere fa sì che l’uomo possa esserne detentore e non schiavo

  9. Vino nella religione • Nell’Antico Testamento, in particolare nel libro della Genesi, si ricorda Noè come colui che diede inizio alla viticoltura e che per primo sperimentò su di sé, gli effetti del bere eccessivo. Anche in questo contesto vi è un atteggiamento duplice nei confronti della bevanda: il frutto della vite è un dono sacro ma, di contro, può portare anche del male per l’uomo. • Il primo miracolo, infatti, compiuto da Gesù, ha come protagonista il vino (le nozze di Cana). La bevanda assume così un senso di vita e di salvezza escludendo ogni negatività.Il vino e la vite sono i simboli più forti della Cristianità, non solo per l’identificazione del vino con il sangue di Cristo ma anche per le parole che Gesù rivolse ai discepoli durante l’ultima cena: “… Io sono la vera Vite e il padre mio è il vignaiolo…Io sono la Vite e voi i tralci…” (Vangelo di S.Giovanni 15). Il binomio si potrebbe dunque trasformare in un trinomio: “Filosofia-Vino-Religione”.

  10. Sitografia: http://www.enotime.it/zoom/default_body.aspx?id=1677 Lavoro coordinato dal professor Fallacara,docente di filosofia della classe 3Bl, L. da Vinci, Bisceglie anno 2006-2007 Realizzato da Margherita Schiavone

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