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Romanticismo

Romanticismo. ORIGINE E DIFFUSIONE DEL TERMINE. aggettivo romantic in accezione negativa sin dal Seicento per indicare la letteratura cavalleresca e romanzesca dominata dalla fantasia, dal gusto per le avventure inverosimili.

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Presentation Transcript


  1. Romanticismo

  2. ORIGINE E DIFFUSIONE DEL TERMINE • aggettivo romanticin accezione negativa sin dal Seicento per indicare la letteratura cavalleresca e romanzesca dominata dalla fantasia, dal gusto per le avventure inverosimili. • Nel Settecento il termine assume gradualmente un valore positivo per alludere a tutto ciò che colpisce e coinvolge la sensibilità umana Il termine romantico ha origine in Inghilterra: Da romance

  3. In Francia • Romanesque=ROMANTIC • viene coniato il termine romantiqueal fine di designare gli spettacoli della natura che producono commozione, tenerezza, malinconia.

  4. in Germania • fine Settecento :l’aggettivo romantische il sostantivo astratto Romantiksono assunti da alcuni scrittori tedeschi, tra cui Friedrich Schlegel, per connotare l’inquieta sensibilità moderna e le sue manifestazioni poetiche e artistiche . in opposizione al classicismo degli antichi.

  5. definizione orientamento filosofico e culturale dominante in Europa tra la fine del Settecento e la prima metà del secolo successivo. ...1770 1848 ... ?

  6. In Italia

  7. l’uso dell’aggettivo è attestato a partire dal 1814 • il termine ottiene nel corso dell’Ottocento grande successo • ancora oggi è impiegato con varie accezioni e sfumature.

  8. SENSIBILITÀ ROMANTICA • Nella seconda metà del Settecento : • singole voci o gruppi (come lo Sturm und Drang in Germania, Gray-Young; Macpherson) • avevano teorizzato un’attenzione nuova per l’espressione immediata del sentimento • un’arte capace di dare voce al fondo oscuro e irrazionale dell’animo umano.

  9. LA NASCITA DEI ROMANTICISMI EUROPEI • L’esperienza romantica presenta un’estrema varietà di motivi, nonché una complessità di spunti e di sviluppi in temi • impossibile, una definizione complessiva: • per questo occorre parlare di un Romanticismo tedesco, inglese, italiano e così via

  10. divergenze cronologiche • A ciò va aggiunta una mancata coincidenza cronologica. • La nascita ufficiale risale al 1798, quando un gruppo di giovani letterati fonda la rivista “Athenaeum”, sulle cui pagine vengono elaborati i concetti teorici e critici fondamentali della cultura romantica (“libertà”, “fantasia”, “immaginazione”). • 1798: W.Wordsworth e S. T.Coleridge pubblicano le Ballate liriche (Lyrical Ballads), la raccolta poetica considerata il manifesto del Romanticismo inglese. • In Italia, invece, si può parlare di Romanticismo soltanto a partire dal 1816. • Ancora più tardiva è la nascita della “scuola” romantica francese, le cui prime manifestazioni in campo poetico sono costituite dalle Meditazioni (Méditations poétiques, 1820) di Alphonse de Lamartine e dalle Odi (Odes et poésies diverses, 1822) di Victor Hugo. Germania Inghilterra Italia Francia

  11. L’ITALIA E LA CULTURA ROMANTICA EUROPEA • grande interscambio • Nel Discorso sopra lo stato presente dei costumi degli Italiani (1824), Giacomo Leopardi (1798-1837) osserva che mai come in quest’epoca «ciascuna nazione vuoi conoscere più a fondo che può le lingue, le letterature e i costumi degli altri popoli».

  12. Italia-Europa il movimento romantico italiano nasce ufficialmente nel 1816, quando Madame de Stael, scrittrice francese, invita polemicamente i letterati italiani ad aggiornare il loro patrimonio culturale confrontandosi con la letteratura romantica tedesca, che in quegli anni sta producendo opere grandissime. il Romanticismo tedesco diventa un fondamentale punto di riferimento per il movimento romantico italiano che recepisce attivamente il fondamentale Corso di letteratura drammatica di August Wilhelm Schlegel, pubblicato in Germania nel 1809-11 e tradotto in Italia nel 1817.

  13. VALORI NAZIONALI E IDEOLOGIE RISORGIMENTALI • “Romanticismi delle nazioni’. • Sia in Inghilterra, sia soprattutto in Germania, infatti, il Romanticismo costituisce anche un tentativo di rivalutare l’eredità culturale e popolare di ciascun paese. Identità nazionali in chiave anche antinapoleonica

  14. Si assiste alla riscoperta e alla riaffermazione dei valori nazionali (nazionalistici) • Anticosmopolitismo • l’ideale illuministico dell’universalità della ragione è soppiantato dalla rivendicazione dei caratteri originali e della dignità culturale delle tradizioni autoctone. • Il Romanticismo tedesco recupera il ricco repertorio di miti e leggende del Medioevo • (epoca che il classicismo razionalista aveva sempre considerato decadente), interpretandolo ora come stagione da cui hanno tratto alimento la cultura e il carattere nazionale germanici.

  15. Romanticismo e questione nazionale. • In Germania e in Italia — i due paesi europei che non hanno ancora raggiunto l’unificazione politica — il movimento romantico dà voce alle aspirazioni patriottiche di indipendenza che cominciano a diffondersi presso l’opinione pubblica. • Fin dalla sua nascita, il Romanticismo italiano si lega alle istanze del Risorgimento (indipendenza e unità della nazione), nutrendo una ricca (anche se spesso modesta) letteratura patriottica

  16. Rivoluzione industriale • Un paesaggio in rapida trasformazione

  17. LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE iniziata nell’Inghilterra del secondo Settecento, raggiunge nei primi decenni dell’Ottocento il Belgio, la Francia e l’Olanda, la Germania. • L’Italia,fatta eccezione per poche aree nel nordovest, rimane esclusa dal processo di modernizzazione per quasi tutto il secolo. • La vita quotidiana dell’uomo europeo ne esce profondamente sconvolta: • nel giro di pochi anni le abitudini, i paesaggi urbani e rurali, l’organizzazione del tempo e del lavoro mutano in maniera radicale.

  18. IL DINAMISMO SOCIALE E FINANZIARIO • i primi decenni del secolo mostrano un quadro sociale contrassegnato dal dinamismo. • Tale mobilità ha due conseguenze: • da una parte si aprono possibilità nuove riservate all’individuo, libero come mai prima di farsi strada e di tentare la fortuna • dall’altra, molti strati sociali avvertono un crescente senso di instabilità e di insicurezza,

  19. Fattori economici e politici sono inestricabilmente connessi nelle trasformazioni indotte dal processo di industrializzazione. • Lo sviluppo capitalistico porta al dominio dell’economia e del denaro in tutte le sfere della vita pubblica e privata. • Muta così la visione che l’uomo ha di se stesso e della società in cui vive.

  20. URBANIZZAZIONE* E PROLETARIATO • localizzazione sulla forza lavoro • concentrazione urbana di grandi masse proletarie. • Il fenomeno è accentuato dall’aumento della popolazione europea, una vera e propria esplosione demografica facilitata dalla diminuzione sensibile della mortalità infantile e giovanile.

  21. proletariato • si raccoglie attorno ai centri industriali una grande abbondanza di forza lavoro generica, malpagata quando non soggetta a forme spesso intollerabili di sfruttamento, esposta a fame e malattie, del tutto priva di sicurezze. • attecchiscono facilmente forme di devianza sociale (delinquenza, alcolismo, prostituzione), in virtù delle quali i borghesi dei quartieri benestanti parlano di classes dangereuses(“ceti pericolosi”).

  22. il sobborgo proletario delle nuove metropoli viene assunto a tema d’approfondimento in molta letteratura ottocentesca • la paura delle masse diseredate alimenta il senso di incertezza tipico dei ceti borghesi di fronte ai mutamenti storico-sociali in corso. • Di questi timori è espressione, sul piano della riflessione economico-politica, il pensiero dell’economista britannico Thomas Robert Malthus (1766-1834), il quale, denunciando il pericolo della sovrappopolazione, teorizza la rinuncia a ogni politica di solidarietà per mantenere alto il tasso di mortalità tra i più poveri

  23. Le ripercussioni della modernizzazione • LA LOTTA DI CLASSE • Ad accrescere il senso di incertezza e le paure collettive contribuisce, nei primi decenni dell’Ottocento, l’acuirsi della lotta di classe in seguito alle tensioni sociali prodotte dallo sviluppo industriale, dalle disuguaglianze e da forme di sfruttamento spesso inammissibili.

  24. La crescita quantitativa del lavoro salariato dà vita a un movimento operaio che nel corso del secolo acquisisce caratteri sempre meglio definiti. • Il proletariato operaio cerca di organizzare la propria presenza all’interno del mondo industriale • : dalle prime forme cooperative e dalle società di mutuo soccorso al delinearsi (soprattutto nella Francia degli anni trenta grazie al pensiero di Claude-Henri de Saint-Simon e Louis Blanc) di un vero e proprio movimento socialista. • Ma è con Karl Marx <1818-83) e Friedrich Engels (1820-95) che il socialismo, da semplice movimento di idee, trova una più complessa sistemazione teorica.

  25. LA SACRALITÀ PERDUTA DELLA NATURA

  26. Il progresso tecnologico modifica profondamente il tradizionale rapporto uomo-natura. • Alla ciclicità delle stagioni e dei raccolti, in base alla quale la terra è coltivata rispettandone i ritmi, si sostituisce un’immagine della natura come riserva di risorse da sfruttare • Le nuove tecniche produttive amplificano la capacità dell’uomo di modificare il volto del paesaggio, stravolgendone l’aspetto.

  27. La natura come totalità organica* • Molti scrittori romantici concepiscono infatti la natura come un immenso organismo vivente, di cui l’uomo è parte • in quest’ottica, il mondo naturale è specchio delle passioni e dei sentimenti individuali, poiché la circolazione di un misterioso flusso vitale determina un rapporto di intima corrispondenza • questa intimità è minacciata dalla progressiva affermazione della concezione utilitaristica e meccanicistica del mondo industrializzato. Vedi Goethe, Faust

  28. Il carattere elusivo della realtà

  29. L’INTELLETTUALE ROMANTICO E IL MONDO • una trasformazione epocale, che sovverte idee e modelli di vita secolari. • Di fronte a simili mutamenti si diffonde un senso di straniamento e di inquietudine • i punti di riferimento tradizionali risultano ormai inutili. • Per lo più l’intellettuale romantico matura un atteggiamento di diffidenza e di rivolta, nei confronti dell’epoca in cui vive: • rifiutando di integrarsi, sceglie la strada della solitudine e della ribellione contro i valori dominanti della società, rifugiandosi in un passato mitico e ancestrale o in lontananze esotiche.

  30. UN PROMETEO MODERNO • Matura la consapevolezza che l’umanità moderna ha innescato meccanismi le cui logiche non è effettivamente in grado di controllare. • Lo sviluppo impetuoso del capitalismo industriale immette sul mercato una quantità di beni impensabile prima di allora, ma l’illusione di un arricchimento inarrestabile si infrange presto contro le crisi di sovrapproduzione che ciclicamente colpiscono l’industria nei primi decenni del secolo. • La città- nuova selva

  31. Frankenstein • Espressione emblematica di questa mancanza di presa sulla realtà è la figura dello scienziato creata da Mary Shelley nel romanzo Frankenstein, ovvero il Prometeo moderno (Frankenstein, or the Modem Prometheus, 1818)

  32. LA SCIENZA ROMANTICA • Nasce in Germania una vera e propria “scienza romantica”, basata sull’idea che il metodo matematico-quantitativo di ascendenza galilelana non sia in grado di svelare l’essenza dei fenomeni fisico-naturali.

  33. La natura-organismo contrapposta al cosmo-orologio • Viene rivalutato il ruolo dell’intuizione • si giunge a riconoscere all’arte una capacità di penetrazione della verità preclusa alla scienza.

  34. Schelling (1775-1854) • Il sistema della natura — egli scrive — è insieme il sistema del nostro spirito. • Ciò significa che si deve applicare allo studio della natura il medesimo modello impiegato per analizzare la vita spirituale

  35. Progresso e perfettibilità indefinita • La consapevolezza di attraversare un periodo di cambiamenti straordinari non si traduce soltanto in termini negativi. • Accanto al senso di incertezza e di pericolo convivono temi ottimistici: • mito del progresso; - perfettibilità • l’idea che scienza e tecnologia garantiscano la possibilità di controllare la complessità dei fenomeni con cui la società è chiamata a misurarsi.

  36. Il positivismo • Attorno alla metà del secolo si afferma a livello europeo una corrente del pensiero filosofico denominata Positivismo. • il Positivismo trova originariamente espressione in Francia — dove più vivi si sono conservati i legami con la tradizione settecentesca — negli scritti di Auguste Comte (1798-1857), ma si diffonde presto anche in Inghilterra con il pensiero di John Stuart Mill (1806-73) e Herbert Spencer (1820-1903). • Il Positivismo alimenta una quasi illimitata fiducia nelle possibilità offerte dalla scienza, dal cui sviluppo è lecito attendersi la soluzione dei problemi non solo materiali ma anche morali dell’umanità.

  37. Nuove scienze, nuove organizzazioni dei saperi L’ottimismo positivistico non “esplode” Fine 700: scienze umane, chimica, biologia Si definiscono gli statuti della ricerca Nasce la professione di scienziato

  38. esaltazione della storia • è un processo dialettico (superare conservando)- • si prediligono le epoche oscure, gli albori dei popoli- e le tradizioni popolari oggettivate nel folklore • l’Illuminismo aveva considerato il passato spesso come culla dell’oscurantismo

  39. La nascita del metodo critico- filologico Niebhur Ranke Mommsen Metodo critico-filologico basato sulle fonti primarie Ermeneutica (interpretazione critica delle fonti) Straordinario sviluppo degli studi storici Discipline ausiliarie Numismatica Epigrafia Archeologia Glottologia etnologia

  40. Pensare “storicamente” Individuo non cristallizzato in una natura astorica ma figlio del proprio contesto Pensare storicamente costituisce l’unica forma di conoscenza

  41. La teoria della evoluzione Storicizzazione della Natura 1859 Darwin L’evoluzione della specie Ma già nel 1829, Lamarck Naturalizzazione della storia In ambito positivistico, dopo metà Ottocento Spencer

  42. Le IDEE FILOSOFICHE

  43. la ragione non è sufficiente né a spiegare il mondo né a cambiarlo

  44. Dal finito all’infinito Natura=organismo vivente-manifestazione dell’Assoluto L’IO: produce il reale: esso esiste solo in quanto elaborazione di un soggetto pensante Io infinito= Dio Fichte Schelling Non io, altro da sé: Natura Arte musica etc intuiscono l’Assoluto

  45. Il concetto di volontà in Schopenhauer Se ne ha solo una RAPPRESENTAZIONE soggettiva cioè illusoria Inconoscibilità del NOUMENO Essenza della realtà -come dell’uomo- è il WILLE

  46. Il razionalismo hegeliano Ciò che è razionale è reale e ciò che è reale è razionale Identità tra Pensiero e Realtà Poiché la realtà è in incessante divenire la sua razionalità si coglie nella storia RAGIONE: riconduce il molteplice all’unità attraverso il processo dialettico (sintesi degli opposti)

  47. IL LETTERATO E LE ISTITUZIONI

  48. La nascita dell’editoria industriale Imposizione dei valori borghesi* anche nella produzione letteraria Creazione di un mercato e di una industria editoriale Si allarga il pubblico Editore: imprenditore e organizzatore di cultura- decide cosa pubblicare

  49. Lo scrittore-produttore Mercificazione dell’arte Produce un “bene” che deve essere vendibile Nuove forme di condizionamento Produttori “seriali” (Dumas) Adeguarsi ai gusti del pubblico- quasi mai di alto livello Risoluta opposizione, sdegnoso isolamento

  50. Pubblico di massa e sistema letterario Insieme indistinto di sconosciuti destinatari: • Paraletteratura: • Suspence • Lingua semplificata • Peripezie • Manicheismo • Lieto fine Tramontano generi letterari tradizionali Poema epico, tragedia, poemetto didascalico Si afferma il romanzo Diffusione dei giornali Generi “facili” Feuilletton, romanzo d’appendice

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