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COMUNICAZIONE PUBBLICA La semplificazione del linguaggio

Anno Accademico 2008/2009. COMUNICAZIONE PUBBLICA La semplificazione del linguaggio. 7° lezione 17 ottobre 2008. Cosa significa semplificare il linguaggio. COSA NON DOVREBBE ESSERE LA SEMPLIFICAZIONE

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COMUNICAZIONE PUBBLICA La semplificazione del linguaggio

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Presentation Transcript


  1. Anno Accademico 2008/2009 COMUNICAZIONE PUBBLICA La semplificazione del linguaggio 7° lezione 17 ottobre 2008

  2. Cosa significa semplificare il linguaggio COSA NON DOVREBBE ESSERE LA SEMPLIFICAZIONE • la semplice sostituzione di termini desueti e superati con parole più usate e comprensibili • la semplice trascrizione di norme e circolari con una particolare attenzione alla grammatica COSA DOVREBBE ESSERE LA SEMPLIFICAZIONE • un intervento pensato per i diversi interlocutori ai quali si rivolge il messaggio • un’azione approfondita e finalizzata a eliminare, oltre alle espressioni tecniche, anche le espressioni burocratiche

  3. Il Manuale di Stile • Realizzato nel 1993 dal Dipartimento della Funzione Pubblica, il Manuale di Stile è un vademecum di scrittura per le Pubbliche Amministrazioni. • Il Manuale ha l’obiettivo di: • migliorare la qualità della comunicazione tra amministrazioni e cittadini • avvicinare l’amministrazione ai cittadini • aumentare la collaborazione e la fiducia tra cittadini e amministrazioni. • Secondo il Manuale sono circa 2.000 le parole indispensabili per parlare di tutto capendo e facendosi capire. Grazie a queste parole e a poche altre migliaia (circa 3.000 dette di “alto uso”) è possibile parlare anche di argomenti complessi.

  4. Come scrivere un testo chiaro • Perché i testi risultino di facile lettura è necessario che siano: • semplici • ordinati • essenziali • materialmente leggibili. • Un testo risulta semplice se chi lo scrive usa: • parole di uso comune • parole brevi • parole di significato non ambiguo • parole ben consolidate nell’uso (e non parole di moda) • parole di origine italiana • parole intere (e non sigle o abbreviazioni).

  5. Come scrivere un testo chiaro/2 • Un testo risulta ordinato se: • le informazioni rispettano un ordine gerarchico preciso e sistematico • i destinatari, gli obiettivi e il contenuto sono chiari in chi scrive • si presenta diviso per informazioni tra loro omogenee • non contiene frasi più lunghe di venti parole. • Un testo risulta essenziale se evita di usare: • troppi oggetti o avverbi • parole di tono troppo elevato o particolarmente ricercate • parole di linguaggi tecnico specialistici quando non necessarie • formulazioni troppo minuziose • frasi prolisse, vaghe o prive di senso.

  6. Come scrivere un testo chiaro/3 • Un testo risulta materialmente leggibile se si attiene a: • l’uso consapevole di caratteri tipografici (tondo, corsivo, neretto, maiuscoletto) • l’uso dei trattini, lettere alfabetiche o numeri arabi, per segnalare gli elementi di un elenco • la scansione o la numerazione delle diverse parti o sottoparti del testo • l’uso di riquadri o box per dare risalto a informazioni di particolare importanza. • Contribuiscono a rendere chiaro un testo: • la presenza equilibrata di spiegazioni semplici ed efficaci • l’inserimento di esempi ben studiati • l’elencazione di informazioni, documenti, requisiti richiesti per una determinata operazione.

  7. La modulistica • Il processo di semplificazione dovrebbe cominciare dalla modulistica, quindi dalla revisione delle procedure. Il modulo è infatti la “superficie di contatto” di un servizio nel rapporto con il cittadino. • Un modulo non diventa più semplice solo se si rivede l’impostazione grafica o la tecnica del linguaggio scritto ma se si riduce la complessità della procedura. • Una volta semplificato l’iter burocratico e reso comprensibile il messaggio, il modulo diventerà automaticamente chiaro e di più semplice utilizzo.

  8. Comunicazione e progettazione • Le attività di comunicazione devono essere pianificate insieme al servizio che si sta creando o modificando o implementando. La comunicazione non è un passaggio della filiera della Pubblica Amministrazione ma un elemento interno al servizio stesso. • Il comunicatore pubblico dovrebbe essere coinvolto già nel momento in cui viene progettato il servizio: solo così può intervenire meglio nella definizione (e nella semplificazione) del messaggio che dovrà essere veicolato al cittadino. • La fase di progettazione è infatti la più idonea per introdurre innovazioni anche nella semplificazione delle modalità di accesso al servizio.

  9. CASE HISTORY

  10. Ministero della Salute 1990

  11. Ministero della Salute 2004

  12. Ministero del Welfare

  13. Ministero della Solidarietà Sociale

  14. Regione Piemonte

  15. Regione Piemonte

  16. Regione Emilia Romagna

  17. Regione Marche

  18. Regione Umbria

  19. Regione Basilicata

  20. Provincia di Torino 2002 2003

  21. Provincia di Torino 2004

  22. Comune di Bari

  23. Comune di Bari

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