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Parte prima Ruolo e funzioni del sistema finanziario

Parte prima Ruolo e funzioni del sistema finanziario. Corso di Tecnica Bancaria. Anno 2007-2008 Prof. Roberto Malavasi. In questa parte …. Elementi di base: il sistema finanziario e le sue funzioni Le caratteristiche delle attività finanziarie La funzione creditizia e il saldo finanziario

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Parte prima Ruolo e funzioni del sistema finanziario

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Presentation Transcript


  1. Parte primaRuolo e funzioni del sistema finanziario Corso di Tecnica Bancaria. Anno 2007-2008 Prof. Roberto Malavasi

  2. In questa parte …. • Elementi di base: il sistema finanziario e le sue funzioni • Le caratteristiche delle attività finanziarie • La funzione creditizia e il saldo finanziario • L’articolazione del sistema finanziario • Gli intermediari: la banca e gli intermediari non bancari • L’esistenza degli intermediari e la specificità della banca • Aspetti tecnici del meccanismo dei pagamenti • Il processo moltiplicativo • La vigilanza sul sistema finanziario

  3. Elementi di base: il sistema finanziario e le sue funzioni

  4. Elementi di base: il sistema finanziario e le sue funzioni Un sistema finanziario è costituito dal complesso integrato di strumenti, istituzioni e mercati finanziari, esistenti in un dato luogo in un dato momento. Esso costituisce un’infrastruttura cruciale per il funzionamento delle moderne economie in quanto svolge tre importanti funzioni. Sistema Finanziario • realizza il trasferimento di risorse dal risparmio agli investimenti (funzione creditizia o di allocazione delle risorse); • assicura l’efficiente funzionamento del sistema dei pagamenti (funzione monetaria); • trasmette al sistema economico gli impulsi della politica monetaria ed economica. Funzioni Tali funzioni possono essere peraltro ricondotte tutte alla prima, cioè all’attività di concessione di credito che, in varie forme tecniche e attraverso diversi strumenti, è indirizzata a soddisfare i bisogni di finanziamento degli individui e delle istituzioni che compongono il sistema economico.

  5. Il sistema finanziario e le istituzioni che lo compongono hanno quindi la funzione fondamentale di trasferire potere d’acquisto agli operatori che lo richiedono per le loro operazioni correnti e di investimento. • Poiché le passività di alcuni intermediari (in particolare delle banche) sono accettate come mezzi di pagamento, il sistema finanziario contribuisce a determinare il volume complessivo dei mezzi monetari a disposizione dell’economia, dunque del potere d’acquisto che può essere trasferito. • La funzione creditizia e quella monetaria sono cioè strettamente correlate. Ne deriva che il trasferimento di risorse non avviene in modo, per così dire, neutrale e passivo, ma rappresenta uno dei momenti cruciali del funzionamento di un moderno sistema economico.

  6. Anche se il risparmio è una grandezza reale, in una economia monetaria un atto di risparmio si concretizza necessariamente in una determinata quantità di unità monetarie, per la semplice ragione che i redditi vengono percepiti in forma monetaria. • La moneta e tutte le altre attività finanziarie create dal sistema finanziario hanno appunto la funzione di collegamento tra il risparmio e gli investimenti: sono infatti espressione di operazioni di prestito mediante le quali viene ceduto potere d’acquisto.

  7. Banca d’Italia Consob Antitrust Isvap Covip Depositi Prestiti Intermediari Banche e Altri Imprese Quote Investitori istituzionali Fondi comuni e fondi pensione Assicurazioni Famiglie Polizze Obbligazioni e azioni Mercati Monetario Finanziario (obbligazioni, azioni, derivati) Settore pubblico Titoli Obbligazioni e azioni Schema del sistema finanziario Le frecce indicano i principali strumenti che vengono utilizzati per effettuare il trasferimento di fondi. In termini economici tali strumenti sono definiti attività finanziarie. Rappresentano un rapporto di debito/credito fra le parti (o di partecipazione nel caso delle azioni) e sono il frutto di un contratto che disciplina gli impegni e i diritti reciproci

  8. Le caratteristiche delle attività finanziarie

  9. All’interno del sistema finanziario lo scambio di fondi è basato su strumenti come i depositi, le obbligazioni, i titoli pubblici e così via. Tali strumenti sono chiamati “attività finanziarie” Un bene che esprime un rapporto contrattuale nel quale entrambe le prestazioni sono denominate in moneta e scadono in tempi diversi. Una attività finanziaria prevede quindi un trasferimento di potere di acquisto contro una o più prestazioni future di segno opposto Attività finanziaria

  10. Elementi fondamentali delle attività finanziarie La natura del contratto sottostante In una attività finanziaria le prestazioni delle due parti in causa sono rette da un contratto che può appartenere a tipologie diverse, che hanno implicazioni economiche diverse. Occorre innanzitutto distinguere, almeno, tra attività finanziarie che esprimono un rapporto di credito (obbligazioni, depositi) e attività finanziarie che esprimo un rapporto di partecipazione (azioni) Il tempo Ciò che contraddistingue un rapporto di credito (e dunque l’attività finanziaria che lo incorpora) da altri rapporti di scambio è la distanza temporale che separa le due prestazioni. Questa caratteristica rinvia alla distanza temporale che separa il momento della produzione di beni e servizi da quello della loro vendita. In ogni caso in cui il processo produttivo richiede un intervallo tra l’inizio della attività produttiva e la sua conclusione, si realizzano le condizioni affinché possano svilupparsi forme di credito non episodiche

  11. Elementi fondamentali delle attività finanziarie Il rischio Il fatto che il tempo sia l’elemento fondamentale del rapporto di credito comporta che in esso è insita una componente di rischio. Per quanto il creditore possa essere oculato nel valutare le condizioni prospettiche del debitore, esiste sempre una probabilità non nulla che alla scadenza il debito non venga onorato o che, comunque, durante la vita del prestito si verifichino fenomeni che non possono essere perfettamente previsti e che modificano la situazione economica del creditore e del debitore L’informazione La valutazione delle varie tipologie di rischio nel corso della vita dell’attività finanziaria dipende dalle informazioni disponibili alle parti in causa. L’informazione è allo stesso tempo input e output dell’attività degli intermediari e dei mercati finanziari. E’ input in quanto i processi decisionali degli operatori si basano su informazioni (concedere o non concedere un credito; acquistare o non acquistare un titolo). E’ anche output perché il prezzo di ciascuna attività finanziaria incorpora informazioni, in quanto è il frutto del processo decisionale stesso.

  12. Elementi fondamentali delle attività finanziarie L’interesse E’ la remunerazione per chi cede potere di acquisto, e quindi “fa credito”, e richiede un compenso sia per la rinuncia al potere di acquisto, sia per il rischio sopportato. Il tasso di interesse è innanzitutto il prezzo per lo scambio fra beni presenti e beni futuri. Poiché solo la moneta si scambia fra presente e futuro, possiamo definire il tasso di interesse come il premio percentuale pagato sulla moneta ad una certa data in termini di moneta disponibile in un momento successivo

  13. La funzione creditizia e il saldo finanziario

  14. La funzione creditizia La diffusione della moneta consente di identificare 2 circuiti distinti ma sovrapposti, uno alimentato dai flussi reali dei fattori di produzione e dei beni e uno alimentato dai flussi finanziari. Il secondo costituisce la controparte monetaria del primo. Precisazione: gli eventi economici che generano una obbligazione nei confronti di un terzo possono essere rilevati nel momento in cui tale obbligazione sorge – principio di competenza – oppure nel momento in cui viene effettivamente realizzato il pagamento – principio di cassa. Di seguito si parlerà genericamente di reddito, mentre si dovrebbe parlare più correttamente di flussi finanziari in entrata.

  15. Gli operatori di un sistema economico generano: Entrate correnti (Y) destinate, in primo luogo, a coprire flussi finanziari in uscita (C). Generalmente, ma non necessariamente, Y > C da cui Y - C = S (risparmio) • S non viene, tuttavia, determinato in modo residuale (alcuni operatori fissano S e quindi adeguano C in funzione di Y). • S viene destinato ad alimentare il processo di investimento ( I ) (che serve a sua volta a ripristinare la capacità produttiva – amm/to - o ad incrementarla – investimento vero e proprio)

  16. Evoluzione nel tempo dello stato patrimoniale di un operatore Attivo Passivo S = ΔAF (Altri operatori) AF AR PF CN Δ AF Δ PF Δ AR = I Δ CN = RN = S

  17. Il saldo finanziario Dal confronto tra S e I nasce il saldo finanziario A livello di sistema economico complessivo S = I (al netto dei trasferimenti da e verso l’estero, rilevati dal saldo delle partite correnti). • A livello di singolo operatore è difficile che sia S = I, più frequentemente: • S>I surplus o avanzo finanziario • S<I deficit o disavanzo finanziario Questo significa che tutte le risorse finanziarie che vengono impiegate devono essere accumulate originariamente da qualcuno (residente o non) e che tutte le risorse finanziarie accumulate devono trovare una forma di impiego (dentro e fuori i confini nazionali).

  18. Il riequilibrio (cioè l’impiego del Surplus, ovvero il finanziamento del Deficit) viene ottenuto agendo sullo stock di strumenti finanziari. L’esigenza degli operatori di riequilibrare la propria posizione si traduce nella necessità di operare un trasferimento: Chi detiene un Surplus si presenta come offerente di risorse finanziarie, cioè domanda strumenti finanziari (AF) Chi si trova in Deficit domanda risorse finanziarie, cioè offre strumenti finanziari (PF) Il trasferimento che consente di soddisfare queste opposte esigenze si concretizza nella creazione di uno strumento finanziario (PF) Attenzione Tutte le grandezze esaminate sono grandezze FLUSSO (nuovo reddito, consumo, investimento, risparmio, avviati da un operatore durante un esercizio). Questi flussi vanno ad accrescere (diminuire) lo stock di investimenti reali e finanziari (e di debito).

  19. SP0 Impieghi Fonti AR PF C Y AF PN (di norma + S) (anche – S se C > Y Il processo si svolge come segue: Δ+ AR Δ+ AF Δ- PF Δ- AR Δ- AF Δ+ PF Posizione patrimoniale iniziale ( t0 ) PN0 = AF0 +AR0 – PF0 Saldo finanziario S – I = Δ AF – Δ PF Posizione finanziaria finale AF1 – PF1 = AF0 + Δ AF – PF0 – Δ PF Posizione patrimoniale finale ( t1 ) AR1 + AF1 – PF1 = PN1 = PN0 + S C Y I (AR) S Δ PF Δ AF

  20. La funzione creditizia Ogni settore ha una posizione che si colloca tra due estremi: Equilibrio finanziario Divergenza finanziaria • S = 0 e quindi SF = I • oppure I = 0 e quindi SF = S S = I e quindi SF=0 Dissociazione tra risparmio e investimento

  21. In una economia con una struttura SF = 0, verrebbe meno il fabbisogno di trasferimento ? Domanda Non completamente! Perché resterebbero: • le necessità monetarie (connesse al sistema dei pagamenti) • le necessità derivanti dalla copertura dei rischi • le necessità delle singole unità all’interno di ciascun settore • le necessità derivanti dalla variazione delle PF per finanziare la variazione delle AF, indipendentemente dallo squilibrio tra S e I • le necessità connesse alla ricomposizione dei portafogli di AF (gestione degli stock esistenti) AF1 PF1 Mon Mon AF2 PF2 Ne consegue che i medesimi saldi finanziari possono dare origine a diverse combinazioni di variazioni delle AF e delle PF (del settore); non esiste cioè una relazione stretta tra saldi finanziari e fabbisogno di intermediazione.

  22. Esempio Il soggetto A possiede attività finanziarie (BOT) per 100. Il suo risparmio è pari a 20 e viene investito in AR per 8. Il saldo finanziario è quindi pari a 12 e viene interamente destinato all’acquisto di depositi bancari (AF). I 12 rappresentano esclusivamente un fabbisogno addizionale di trasferimento (offerta aggiuntiva di fondi suscettibili di trasferimento) A potrebbe avere riallocato nello stesso periodo la propria ricchezza finanziaria (AF) da BOT (-100) a Depositi (+100). Il sistema bancario si troverebbe a fine anno ad intermediare 112 pur a fronte di un saldo finanziario di 12.

  23. La funzione creditizia: alcune osservazioni • I SF non catturano i processi di riallocazione della ricchezza finanziaria esistente (consentono solo di valutare in che modo si distribuiscono i flussi finanziari tra gli operatori). • Gli aggiustamenti di portafoglio (variazioni degli STOCK) influenzano i fabbisogni di trasferimento, ma non i SF • i SF indicano quali ripercussioni esercitano sulle variabili finanziarie le scelte in tema di variabili reali (scelte che non sono, ovviamente, indipendenti da considerazioni attinenti la dimensione finanziaria di tali operazioni)

  24. Esiste dunque una stretta interrelazione tra variabili reali e finanziarie • La mobilizzazione ed il trasferimento dei saldi permettono la realizzazione di investimenti che altrimenti non potrebbero avere luogo • Gli aggiustamenti di portafoglio sono stimolati dalla disponibilità di AF (PF) in grado di soddisfare le preferenze degli operatori (il “miglioramento” delle tecnologie di negoziazione e degli strumenti di informazione contribuisce a facilitare gli aggiustamenti di portafoglio). • A parità di dimensione aggregata dei fenomeni di natura reale (Y,S,I) il volume degli strumenti finanziari in essere è più ampio se più accentuata è la tendenza alla divisione del lavoro (ossia alla dissociazione tra funzione di accumulazione e funzione di impiego del risparmio le quali si concentrano in unità appartenenti a settori diversi dell’economia).

  25. I fattori determinanti della dimensione dell’attività finanziaria (volumi di AF in circolazione) sono allora: Dimensione dei SF settoriali (volumi di risorse da trasferire) Rilevanza dei circuiti finanziari “puri” (ΔAF = ΔPF cioè emissione di PF per investimento in AF) Peso relativo dei circuiti diretti e indiretti Intermediazione semplice e multipla nei circuiti indiretti (oltre allo sviluppo delle attività connesse con la gestione dei rischi) Ricomposizione di portafoglio(ampiezza degli scambi relativi agli strumenti finanziari in circolazione)

  26. L’articolazione del sistema finanziario

  27. L’articolazione del sistema finanziario Fabbisogno di fondi Copertura del fabbisogno S Δ PF I + Δ AF Circuiti indiretti (intermediari) Circuiti diretti (mercati) Semplici Multipli Gli operatori che si trovano con SF attivi possono (secondo le loro preferenze) optare per un trasferimento diretto oppure appoggiarsi ad un intermediario.

  28. Il sistema finanziario, cioè la rete di operatori finanziari, si colloca fra prenditori e prestatori finali di fondi. Una prima differenza si pone fra il collegamento diretto, via mercato, e quello indiretto, via intermediari. Il primo tipo di collegamento individua un circuito di intermediazione diretto nel quale le passività finanziarie create dalle unità in disavanzo finanziario trovano una contropartita diretta nelle attività ammesse allo stato patrimoniale delle unità in avanzo finanziario. (Come in tutti i mercati, sono necessari agenti che facilitino e consentano l’incontro fra domanda e offerta) Nel circuito finanziario indiretto il trasferimento di risorse avviene per il tramite di banche e in genere di operatori definiti intermediari finanziari. Per questi operatori la funzione di intermediazione, effettuata con l’interposizione del proprio bilancio, trova una diretta espressione contabile nella composizione del conto economico e dello stato patrimoniale La diversa articolazione del sistema finanziario rispecchia diverse modalità tecniche di trasferimento delle risorse dalle unità in surplus alle unità in deficit e diverse modalità di distribuzione dei rischi sui vari soggetti economici.

  29. Circuiti diretti e circuiti indiretti Livello informativo I fattori che determinano la scelta sono: Mercati organizzati Grado di visibilità reciproca Mezzi di comunicazione Tecnologie di trasferimento Regole istituzioni e controlli Accordi di cambio Compatibilità fra le diverse esigenze Liquidità strumenti (titoli) Assetti competitivi Simmetria (asimmetria) informativa sull’esito futuro dell’impiego delle risorse Grado di fiducia dei fornitori di fondi rispetto ai prenditori

  30. La trasformazione delle scadenze e dei rischi • Gli intermediari finanziari attuano una trasformazione delle scadenze (conciliando la preferenza alla liquidità delle unità in surplus con le esigenze delle imprese – in deficit- di avere fondi adatti a finanziare investimenti che generano profitti lordi nel medio periodo). • Se poi il pubblico percepisce che le attività nei confronti delle banche hanno un grado di rischio inferiore a quello delle attività verso le imprese si ha anche una trasformazione dei rischi (le banche sopportano allora una parte del “rischio reale”, cioè di quello collegato all’andamento dei profitti lordi delle diverse attività economiche)

  31. Attenzione • Grazie alla possibilità di ottenere credito le decisione di spesa di un singolo operatore possono risultare indipendenti dalla disponibilità di fonti interne di autofinanziamento; • Il finanziamento della spesa per investimenti (per definizione di SF) può non essere coperta dai profitti lordi generati nel periodo. • Nel SF non è evidente un’altra categoria di operazioni: quella che riguarda il finanziamento della spesa corrente (questo credito viene riassorbito con la vendita delle merci, dunque, è nullo per definizione e per il sistema nel suo complesso al termine di un intero ciclo produttivo).

  32. L’articolazione del sistema finanziario • L’evoluzione del sistema finanziario porta come logica conseguenza ad un ampliamento delle tipologie di intermediari esistenti

  33. L’attività bancaria: definizione • La nuova legge bancaria (Testo Unico Bancario, ovvero T.U.B., ovvero Dlgs 385/93) ha sancito che: “La raccolta di risparmio fra il pubblico e l’esercizio del credito costituiscono l’attività bancaria. Essa ha carattere di impresa” (art. 10, c. 1). • L’attività bancaria può essere svolta solo dalle banche!!!! • Le banche sono iscritte in un Albo previsto dall’articolo 13 del T.U.B. tenuto dalla Banca d’Italia

  34. Le disposizioni di legge contenute nel T.U.B. sono coerenti con la definizione economica di banca formulata dall’economia aziendale = azienda di produzione che svolge sistematicamente e istituzionalmente a proprio rischio un’attività di intermediazione finanziaria, cioè una attività di conferimento di risorse finanziarie a titolo di credito, utilizzando prevalentemente risorse ottenute da terzi a titolo di debito e, in parte, risorse a titolo di capitale proprio …………

  35. ….. Le risorse ottenute a titolo di debito possono anche caratterizzarsi per una scadenza a vista, assumendo in questo caso una forma tecnica idonea a fungere da mezzo di pagamento in sostituzione della moneta legale Attenzione • Le banche sono caratterizzate dalla contemporanea presenza dell’insieme di elementi sopra citati • In mancanza di anche un solo di tali elementi l’azienda esaminata non può essere classificata come “Banca” e, quindi, farà parte di una diversa e articolata categoria di soggetti che vengono definiti, in generale, “Intermediari finanziari”

  36. Oltre alla attività bancaria (raccolta di risparmio tra il pubblico e esercizio del credito), le banche esercitano ogni altra attività finanziaria, secondo la disciplina propria di ciascuna, nonché attività connesse e strumentali. Attenzione Sono tuttavia “salve le riserve di legge”. Ciò significa che vi sono alcune attività, quali ad esempio la gestione collettiva del risparmio e l’attività assicurativa, che non possono essere svolte dalle banche in via diretta, perché riservate ad altri soggetti.

  37. Gli altri intermediari finanziari • Nei sistemi finanziari le banche rappresentano sicuramente l’intermediario più importante sotto il profilo delle funzioni economiche svolte e delle dimensioni delle operazioni di raccolta e di impiego • Tuttavia l’evoluzione dei sistemi finanziari ha portato come conseguenza ad un ampliamento delle tipologie di intermediari esistenti Vediamo dunque quali sono gli altri principali intermediari presenti sul mercato e che tipo di funzioni essi svolgono

  38. Si tratta di una categoria di operatori di vario tipo che svolgono la funzione creditizia (= concessione di finanziamenti sotto qualsiasi forma) o di assunzione di partecipazione in imprese ma che non presentano un’autonoma capacità di provvista presso operatori finali. Società finanziarie Attenzione: proprio perché non svolgono congiuntamentel’esercizio del credito e la raccolta di risparmio presso il pubblico (ma solo l’esercizio del credito), queste società non possono essere classificate come “Banche” • Le società finanziarie sono iscritte in appositi elenchi previsti dall’articolo 106 e 107 del T.U.B. • Tra le principali tipologie di società finanziarie ritroviamo: Società di leasing Società di factoring Società di credito al consumo Finanziarie di partecipazione

  39. Società finanziarie • Tra le società finanziarie sono inoltre ricomprese alcune tipologie di operatori attivi nel settore dei Servizi di pagamento. Ad esempio: • Società emittenti carte di credito e di debito • Società di gestione in concessione del servizio di riscossione tributi

  40. Società introdotte con la legge n. 1/91 e oggi disciplinate dal Testo Unico della Finanza. Sono iscritte in un Albo tenuto dalla Consob SIM (società di intermediazione mobiliare) • Si tratta di società per azioni che operano prevalentemente nel settore mobiliare potendo svolgere, come le banche, tutti i servizi di investimento previsti dal Testo Unico della Finanza • Originariamente le Sim potevano sfruttare “l’esclusiva” delle contrattazioni in Borsa: in pratica, chi voleva comprare o vendere titoli in Borsa doveva effettuare la compravendita attraverso una SIM. Tale vantaggio operativo è però decaduto in quanto anche le banche sono state abilitate, a partire dal 1996, ad operare direttamente in Borsa. • Il ruolo delle Sim si è di conseguenza ridimensionato. Molte di esse, peraltro, hanno deciso di trasformarsi in banche. • Le Sim possono avvalersi, nella commercializzazione dei propri servizi, di Promotori Finanziari (persone fisiche abilitate all’offerta fuori sede di servizi di investimento e di strumenti finanziari che operano in qualità di agenti e con vincolo di monomandato); tuttavia le reti di Promotori Finanziari più numerose fanno oggi capo a intermediari bancari

  41. Introdotte dal Testo Unico della Finanza, sono società per azioni iscritte in un Albo tenuto dalla Banca d’Italia SGR (Società di gestione del risparmio) • Le SGR operano prevalentemente nel campo della gestione collettiva del risparmio, insieme alle SICAV (vedi oltre) • Le SGR gestiscono, in via esclusiva, i fondi comuni di investimento: ciò significa, quindi, che una banca non può gestire un fondo comune di investimento!! La banca colloca presso gli investitori i fondi comuni gestiti da SGR!! • Tuttavia la maggior parte delle SGR appartengono a gruppi bancari, anche se di recente le Autorità di Vigilanza (leggasi Banca d’Italia) caldeggiano una maggiore autonomia di queste società dalle banche • Oltre a gestire i fondi comuni di investimento le SGR possono istituire e gestire fondi pensione, svolgere l’attività di gestione individuale di portafogli nonché attività connesse e strumentali

  42. Alcune definizione in tema di gestione collettiva Oicr (organismi di investimento collettivo del risparmio): i fondi comuni di investimento e le Sicav Fondo comune di investimento: patrimonio autonomo, suddiviso in quote, di pertinenza di una pluralità di partecipanti, gestito in monte Gestione collettiva del risparmio: il servizio che si realizza attraverso: 1) la promozione, istituzione e organizzazione di fondi comuni d'investimento e l'amministrazione dei rapporti con i partecipanti; 2) la gestione del patrimonio di Oicr, di propria o altrui istituzione, mediante l'investimento avente ad oggetto strumenti finanziari, crediti, o altri beni mobili o immobili

  43. SICAV (società di investimento a capitale variabile) Società previste dal Testo Unico della Finanza e iscritte in un Albo tenuto dalla Banca d’Italia • Anche le Sicav, come le SGR, svolgono la gestione collettiva del risparmio • Tuttavia, mentre le SGR effettuano la gestione collettiva attraverso l’istituzione e la gestione di fondi comuni di investimento, le Sicav sono esse stesse un OICR (ossia uno strumento di investimento collettivo) • La Sicav viene infatti definita nel TUF come “società per azioni a capitale variabile con sede legale e direzione generale in Italia avente per oggetto esclusivo l'investimento collettivo del patrimonio raccolto mediante l'offerta al pubblico di proprie azioni” • In termini semplici la Sicav è una società che raccoglie denaro solo tramite l’emissione di proprie azioni che vengono collocate presso i risparmiatori, e il cui unico scopo è quello di investire le risorse raccolte in strumenti finanziari (azioni e obbligazioni prevalentemente) • La Sicav è una società aperta (a capitale variabile), in quanto ogni giorno i risparmiatori possono sottoscrivere nuove azioni della Sicav, ovvero chiederne il rimborso, secondo le modalità stabilite dallo statuto della società stessa

  44. Imprese di assicurazione Disciplinate dal Codice delle Assicurazioni (Dlgs 209/2005), sono società per azioni o società cooperative che svolgono, in via esclusiva, l’attività assicurativa. Sono iscritte in un Albo tenuto dall’Isvap • L’attività assicurativa è distinta nei cosiddetti Rami Vita e Rami danni • I Rami vita comprendono tutte quelle forme di contratti (polizze) in cui, dietro pagamento di un premio, viene assicurata dalla compagnia di assicurazione una prestazione (erogazione di un capitale o di una rendita) che è dipendente dalla permanenza in vita (ovvero dalla morte) dell’assicurato • I Rami danni riguardano invece tutte quelle forme di polizze legate ad eventi accidentali (furto, incendio, responsabilità civile ecc..)

  45. Investitori istituzionali • Con il termine Investitori Istituzionali non si fa riferimento ad un’unica e specifica categoria di soggetti • Tra gli Investitori Istituzionali, infatti, vengono ricompresi tutti quegli operatori caratterizzati dal fatto di investire un patrimonio per conto di più unità in surplus finanziario (risparmiatori). • Possiamo dunque considerare Investitori Istituzionali i fondi comuni di investimento (nelle loro diverse tipologie), i fondi pensione, le Sicav, le compagnie di assicurazione Se si somma l’attività degli investitori istituzionali con le gestioni su base individuale poste in essere dalle banche (ma anche da SGR) ottiene l’insieme che viene definito Risparmio Gestito (Asset Management)

  46. Attività di intermediazione finanziaria

  47. L’esistenza degli intermediari e la specificità della banca

  48. L’esistenza degli intermediari e la specificità della banca Domanda: perché esistono gli intermediari finanziari? Gli sviluppi più recenti della teoria dell’intermediazione motivano l’esistenza degli intermediari finanziari sulla base di una imperfezione informativa che caratterizza i mercati e i contratti finanziari e che scaturisce dalla diversa disponibilità di informazione esistente tra debitore e creditore. • Gli studi in tema di asimmetrie informative individuano nell’intermediario l’operatore in grado di offrire una soluzione ideale al trasferimento di risorse finanziarie dalle unità in surplus a quelle in deficit, e ciò: • in virtù delle economie che è in grado di realizzare nella produzione di informazioni relative ad un ampio e diversificato numero di imprese • ma anche per la natura del rapporto che pone in essere e che consente di aver accesso a informazioni riservate sia nella fase di valutazione (screening) sia di controllo (monitoring) della qualità del debitore.

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