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Provveditorato agli Studi di Forlì-Cesena Ufficio Dispersione Scolastica

Provveditorato agli Studi di Forlì-Cesena Ufficio Dispersione Scolastica. Ricerche sulla dispersione scolastica negli Istituti della Provincia di Forlì - Cesena. Monica Piolanti. Elaborazione Statistiche - A . S . 1999/2000. Elementari e medie Confronti: A. s. 19981999 A. s. 19992000.

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Provveditorato agli Studi di Forlì-Cesena Ufficio Dispersione Scolastica

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Presentation Transcript


  1. Provveditorato agli Studi di Forlì-CesenaUfficio Dispersione Scolastica • Ricerche sulla dispersione scolastica negli Istituti della Provincia di Forlì - Cesena Monica Piolanti

  2. Elaborazione Statistiche - A . S . 1999/2000 • Elementari e medie Confronti: • A. s. 1998\1999 • A. s. 1999\2000

  3. Premessa • Il fenomeno della Dispersione Scolastica, come ci ricorda una recente pubblicazione del Ministero della Pubblica Istruzione (“La Dispersione Scolastica: una lente sulla scuola”, giugno 2000), è sicuramente un indicatore della qualità del sistema formativo. • Per questo motivo negli ultimi tempi, accanto agli studi volti ad individuare con chiarezza i fattori che la determinano, si è sottolineato il carattere complesso del fenomeno, analizzandolo da un punto di vista sistemico.

  4. Premessa • Giova ricordare in primo luogo che il termine “dispersione scolastica” sostituisce ormai concordemente quelli che negli anni ’80 erano i concetti di selezione e di mortalità scolastica; e che l’imporsi del modello sistemico nell’analisi del fenomeno ha evidenziato l’intreccio che sussiste tra due principali campi: quello relativo al soggetto che si disperde e quello relativo al sistema che produce dispersione.

  5. Premessa • Infatti la pubblicazione del Ministero sopra ricordata, nell’indicare la complessità del fenomeno, precisa: “condizioni esterne ed interne alla scuola, variamente intrecciate alle problematiche del vissuto minorile, si pongono come effetto ma anche come causa di dispersione, correlandosi anche a disuguaglianze nel più vasto contesto sociale, economico e culturale” (pag.9). • Ne deriva che la complessità delle cause rende anche più complesse le politiche di intervento, che non investono unicamente la scuola ma anche l’extrascuola, nella pluralità delle sue agenzie.

  6. Premessa • Se tuttavia noi restringiamo il campo di osservazione al mondo scolastico e concentriamo la nostra attenzione sui fenomeni del successo o dell’insuccesso come elementi di continuità o discontinuità nel processo formativo, dovremo pur sempre essere avvertiti del fatto che nel fenomeno della Dispersione Scolastica, articolabile nel mancato ingresso, nell’evasione dall’obbligo, negli abbandoni, nelle bocciature e ripetenze, nell’irregolarità delle frequenze, nella scadente qualità degli esiti, ecc., molto spesso confluiscono situazioni di disagio sociale che il più delle volte sono correlate ai contesti culturali, economici e familiari, oltre che a dinamiche di tipo soggettivo e personale.

  7. Premessa Per di più le situazioni di insuccesso spesso si intrecciano con condizioni di rischio, emarginazione e devianza, a sottolineare ulteriormente quanto l’extra-scuola condizioni di fatto anche l’andamento scolastico. Le ricerche hanno infatti evidenziato l’incidenza che le possibilità economiche e le sacche di povertà delle aree interessate sono fattori determinanti come cause esterne del fenomeno della dispersione; così come ultimamente è emerso che la qualità delle infrastrutture e dei servizi nonché la qualità delle offerte formative, culturali e ricreative sono tutti elementi fortemente correlati al fenomeno della dispersione.

  8. Premessa In tal senso la scuola deve ricercare al proprio interno tutti gli indicatori di rischio del fenomeno in quanto potenziali cause della dispersione, tra le quali la citata pubblicazione ministeriale individua: - il rapporto tra scuola e famiglia; - l’organizzazione ed articolazione degli studi superiori; - la mancanza di una seria formazione professionale; - la stabilità e continuità dei docenti; - i percorsi didattici troppo rigidi rispetto agli interessi degli allievi.

  9. Premessa • Per quel che concerne invece gli indicatori del fenomeno dalla parte degli alunni l’indagine ministeriale evidenzia come elementi determinanti i seguenti fattori: • le modalità del passaggio da un ordine di scuola all’altro (accoglienza per la continuità educativa); • l’emergenza del fenomeno del bullismo o teppismo scolastico, che può fare della scuola un luogo a rischio soprattutto per gli alunni più deboli sotto il profilo dell’autodifesa; • l’esigenza di un’azione integrata e condivisa dentro la scuola, tra le scuole e con le Agenzie e gli Enti del territorio che hanno in comune l’individuazione delle cause e l’approntamento di interventi progettati per combattere il fenomeno della dispersione.

  10. Premessa • La scuola comunque, tra le iniziative che potrà attivare per non perdere la sua utenza e disperdere le intelligenze mettendo così a repentaglio quel successo scolastico che è fattore determinante del successo formativo, potrà dal canto suo attivare iniziative volte a: • combattere il processo di demotivazione e di emarginazione; • individuare precocemente i comportamenti che possono portare al rifiuto della scuola e quindi all’abbandono; • 3) capire gli aspetti del processo formativo che riguardano l’accoglienza e il benessere degli alunni al momento dell’ingresso nei vari segmenti scolastici.

  11. Premessa D’altra parte non possiamo dimenticare che a complicare l’adattamento nei nuovi segmenti scolastici possono incidere anche aspetti come quelli relativi all’integrazione di soggetti in situazioni di handicap che la nuova Legge sul prolungamento dell’obbligo costringe ad allungare i tempi di soggiorno nelle istituzioni, oppure l’integrazione di alunni stranieri, la cui presenza spesso saltuaria e la cui integrazione restano elementi e cause di grosse difficoltà, come l’esperienza e la cronaca ci suggeriscono.

  12. Premessa • Nell’indagine che i grafici allegati documenteranno, ci siamo limitati a prendere in considerazione i dati quantitativi, nella consapevolezza però che essi non possono essere scorporati da fattori qualitativi, più difficili da registrare e da tabulare e che pertanto non possono essere adeguatamente considerati in questa analisi. • Nel portare l’attenzione sul fenomeno della dispersione ci siamo limitati a considerare i dati relativi alle Scuole Elementari, Medie e Superiori della provincia di Forlì-Cesena, poiché impossibilitati ad offrirne relativamente alla Scuola Materna che in ogni caso, per la sua stessa natura di scuola non obbligatoria e della pura alfabetizzazione culturale primaria, non può avere grande incidenza sulla dispersione scolastica, per quanto anch’essa rientri fra le opzioni a carattere preventivo indicate dalla pedagogia e dalla legislazione.

  13. Premessa • Dei segmenti scolastici considerati l’attenzione è stata portata in questa ricerca su 4 fondamentali variabili che ci sono parse più facilmente documentabili nella nostra provincia, in ordine al fenomeno dell’insuccesso scolastico e della sua incidenza nel processo formativo: • la bocciatura; • l’abbandono; • la mobilità e i trasferimenti – passerelle; • i debiti formativi. • In questo senso ci pare di avere evidenziato, per i vari segmenti scolastici, i fattori più incisivi, come del resto i grafici stessi potranno indicare.

  14. Commento ai dati della Scuola Elementare Per quanto riguarda la Scuola Elementare, coerentemente con quanto abbiamo rilevato nell'anno scolastico 1998/1999, prenderemo in considerazione le seguenti voci: a) iscritti; b) promossi; c) respinti; d) trasferiti in altre scuole; e) abbandoni. Questi dati vengono scorporati e distinti per genere (M e F).

  15. I dati delle scuole elementari A. S. 1999/00

  16. Confronto con l’A.S. 1998/99 • Femmine iscritte = n. 6440 (A.S.98/99) a fronte del nuovo dato che è di 6420 (A.S. 99/00); • Maschi iscritti = n. 6692 (A.S. 98/99) a fronte del nuovo dato che è di 7000 (A.S. 99/00); • Femmine promosse = n. 6351 (A.S. 98/99) a fronte del nuovo dato che è di 6318 (A.S. 99/00); • Maschi promossi = n. 6601 (A.S. 98/99) a fronte del nuovo dato che è di 6879 (A.S. 99/00); • Femmine respinte = n. 3 (A.S.98/99) e n. 10 (A.S. 99/00); • Maschi respinti = n. 7 (A.S. 98/99) e n. 11 (A.S. 99/00); • Femmine trasferite = n. 86 (A.S. 98/99) e n. 92 (A.S. 99/00); • Maschi trasferiti = n. 84 (A.S. 98/99) e n. 110 (A.S. 99/00). • Abbandoni = 0 su tutta la linea .

  17. I dati delle scuole elementariPopolazione scolastica complessiva del quinquennio

  18. I dati delle scuole elementariPopolazione scolastica femminile

  19. I dati delle scuole elementari Popolazione scolastica maschile

  20. I dati delle scuole elementari Classi prime

  21. I dati delle scuole elementari Classi Seconde e Terze

  22. I dati delle scuole elementari Classi Quarte e Quinte

  23. I dati delle scuole elementari Totale iscritti

  24. I dati delle scuole elementari Confronto iscritti classi Prime

  25. I dati delle scuole elementari Confronto iscritti quinquennio

  26. I dati delle scuole elementariPercentuale promozioni A.S. 1999/00

  27. I dati delle scuole elementariConfronto percentuale promozioni

  28. I dati delle scuole elementariConclusioni A commento e a confronto dei dati sopra indicati, in conclusione si può notare che nel quinquennio (2 cicli) delle Elementari le femmine iscritte sono diminuite di 20 unità; i maschi iscritti sono aumentati di 308 unità; le femmine promosse passano da 6351 a 6318 (con lieve scarto data la diminuzione delle iscritte); i maschi promossi da 6601 passano a 6879 ma considerato il notevole aumento degli iscritti risulta comunque relativamente alto lo scarto. Viceversa le femmine respinte passano da 3 a 10, mentre i maschi da 7 a 11, dove è evidente la maggiore presenza di bocciature delle femmine rispetto ai maschi.

  29. I dati delle scuole elementariConclusioni Una vera e propria "piaga" che può decisamente influenzare anche la riuscita scolastica e con essa la possibilità del fenomeno della dispersione è invece rappresentata dal fenomeno dei trasferimenti in altre scuole. Le femmine trasferite risultavano 86 nell'anno scolastico 98/99 e sono diventate 92 nell'anno scolastico 99/00; mentre i maschi che si sono trasferiti da 84 sono diventati 110, quasi 1/3 in più, cosa che giustifica meglio l'aumento delle bocciature.

  30. I dati delle scuole elementariConclusioni Ma il dato certamente più significativo della rilevazione nel quinquennio della Scuola Elementare (dato in contro tendenza) è il fatto che nell'anno scolastico 99/00 i maschi iscritti superano di quasi 580 unità il numero delle femmine iscritte a fronte di una differenza di sole 252 unità nell'anno scolastico 98/99. La popolazione scolastica complessiva, che nell'anno scolastico 98/99 alle elementari risultava di 13132 alunni, nell'anno scolastico 99/00 è salita a 13420.

  31. Commento ai dati della Scuola Media Per quanto riguarda le Scuole Medie le femmine iscritte nel 98/99 risultavano 4076 a fronte di un'iscrizione nell'anno scolastico 99/00 di 3970 alunne (-106); mentre per quel che riguarda il numero dei maschi iscritti, che nell'anno scolastico 98/99 risultava essere di 4469, è ridimensionato a 4395 nell'anno scolastico 99/00.

  32. I dati delle scuole medieA. S. 1999/00

  33. I dati delle scuole medie Promossi

  34. I dati delle scuole medieCommenti In ordine al problema delle promozioni, nell'anno scolastico 98/99 le femmine ammontavano a 4007 mentre nell'anno scolastico 99/00 venivano ridimensionate a 3901 (-106 unità) I maschi promossi che risultavano in n. di 4337 nell'anno scolastico 98/99, sono passati a 4257 nell'anno scolastico 99/00 (- 80 unità).  Per quel che concerne il n. dei respinti, le femmine che nel 98/99 erano in n. di 38, nel 99/00 sono passate a n. 33 (-5); mentre i maschi respinti nell'anno scolastico 99/00 sono diventati n. 86 (-12).

  35. I dati delle scuole mediePopolazione scolastica TRIENNIO

  36. I dati delle scuole medieCommenti Rispetto alle scuole elementari, meno accentuata negli ultimi due anni (98/99 e 99/00) è la mobilità scolastica. Le femmine trasferite sono rimaste in numero invariato (30) mentre i maschi trasferiti sono passati da 26 dell'anno scolastico 98/99 a 43 (+ 17) dell'anno scolastico 99/00.

  37. I dati delle scuole mediePopolazione scolastica femminile

  38. I dati delle scuole mediePopolazione scolastica maschile

  39. I dati delle scuole medieClassi Prime 1999/00

  40. I dati delle scuole medieClassi Seconde e Terze 1999/00

  41. I dati delle scuole medieIscritti 1999/00

  42. I dati delle scuole medieConfronto iscritti classi Prime

  43. I dati delle scuole medie Confronto iscritti

  44. I dati delle scuole medie Abbandoni

  45. I dati delle scuole medieCommenti Per quel che concerne gli abbandoni si registra un sensibile aumento da parte delle femmine che, nell'anno scolastico 98/99, avevano abbandonato la scuola in un solo caso, passando a n. 6 casi nell'anno scolastico 99/00; mentre sostanzialmente invariato rimane il caso di abbandono nel confronto tra l'anno scolastico 98/99 (n. 8 casi) e l'anno scolastico 99/00 (n. 9 casi).  Dai dati sopra riportati si evince che mentre gli abbandoni sono limitati (in percentuale lo 0,07 per le femmine e lo 0,11 per i maschi) il numero dei respinti maschi rappresenta più del doppio (1,03%) rispetto alle femmine respinte (0,39%).

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