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Natural..nte a scuola

PROGETTO PON 2008-2009. Natural...mente a scuola. Con l’Europa , investiamo nel vostro futuro. L'oggetto del nostro percorso è: LA MACCHIA MEDITERRANEA NEL NOSTRO TERRITORIO. Per fare ciò abbiamo usato il metodo scientifico , cioè abbiamo : Osservato Fatto ipotesi Sperimentato

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Presentation Transcript


  1. PROGETTO PON 2008-2009 Natural...mente a scuola Con l’Europa , investiamo nel vostro futuro

  2. L'oggetto del nostro percorso è: LA MACCHIA MEDITERRANEA NEL NOSTRO TERRITORIO Per fare ciò abbiamo usato il metodo scientifico , cioè abbiamo : Osservato Fatto ipotesi Sperimentato Tratto conclusioni

  3. IL MIO COMUNE Nome: Ceglie Messapica C. A. P. 72013 Provincia: Brindisi Regione: Puglia Posizione: collina 306 m. circa s. l. m Clima: mite ma ventilato Superficie: 13.333 ettari Abitanti: 22.283 circa, le famiglie sono 8200 Frazioni: nessuna Contrade: Montecchia, Pisciacalze, Monte Allegro, Abbondanza, Galante, Marangi, Abate Amato, Selva, Monte Papa, Pascarosa, Scuole Pie, Tarturiello, Sant’Anna, S. Pietro, Menzella Boschi: Area naturale leMotecchie, Pineta Ulmo, Bottari, Bosco e pascolo Masseria S. Pietro, Bosco e pascolo MasseriaAlfieri, Pinetadi Facciasquata, Pineta Bosco di Monte d’Oro.TERRENO DI CEGLIE MESSAPICA Il territorio di Ceglie ha u...

  4. Ceglie Messapica La nostra Ceglie è adagiata su una bassa collina delle Murge sud–orientali, alta 300 m. circa, fra le candide macchie dei “trulli” e “specchie”, monumenti megalitici dell’età del bronzo, caratteristici della zona. Dista 38 km dal capoluogo, Brindisi e confina con Ostuni, San Michele Salentino, Cisternino, Francavilla Fontana, Villa Castelli e Martina Franca. Il TERRITORIO Il territorio presenta una superficie molto accidentata, caratterizzata da rilievi e depressioni, che determinano una disposizione a terrazze che, in alcuni punti, raggiunge dislivelli di parecchi metri. Le quote più alte di tutto il territorio sono rappresentate da Montevicoli, a 324 m sul livello del mare, dal colle su cui sorgono il Castello medievale e la Collegiata, a 302 m. sul livello del mare, e dal Monte Allegro, a 326 m. sul livello del mare.

  5. Le grotte CEGLIE TERRITORIO CARSICO Le grotte rappresentano, una vera e propria ricchezza nascosta del territorio comunale. Circa una decina quelle fino ad oggi rinvenute ed alcune delle quali ancora in fase di studio ed esplorazione, con ritrovamenti di numerose tracce dell’età del ferro. Di grande interesse storico sono a tal proposito la Grotta San Pietro e la Grotta Antelmi fra le numerose civiltà carsiche del territorio, con tracce di popolamento e utilizzazione in varie epoche. Di grande interesse scientifico e naturalistico, invece, alcune grotte risultano già attrezzate per comode escursioni, tra queste sono da ricordare le “Grotte di Montevicoli” e quelle del “San Michele” che presentano suggestive e meravigliose stalattiti e stalagmiti. L E G R O T T E Nel nostro territorio è diffuso il fenomeno carsico, numerose sono le doline, le grotte carsiche, (per esempio Montevicoli), gli inghiottitoi, le incisioni vallive, caratteristiche morfologiche tipiche delle aree collinari delle Murge sud – orientali. Per quanto riguarda le origini delle colline messapiche, secondo gli studi recenti (vedi “Geologia e Paleogeografia delle Murge” del geologo V. Amato), esse, iniziarono a formarsi diversi milioni di anni fa quando tutto il territorio delle Murge subì un rapido sollevamento, come conseguenza di continui movimenti tettonici. Tale sollevamento ha causato un progressivo ritiro del mare verso l’attuale linea di costa e l’aspetto del paesaggio a gradinate è il risultato dell’azione del mare. Le grotte rappresentano, una vera e propria ricchezza nascosta del territorio comunale. Circa una decina quelle fino ad oggi rinvenute ed alcune delle quali ancora in fase di studio ed esplorazione, con ritrovamenti di numerose tracce dell’età del ferro. Di grande interesse storico sono a tal proposito la Grotta San Pietro e la Grotta Antelmi fra le numerose civiltà carsiche del territorio, con tracce di popolamento e utilizzazione in varie epoche. Di grande interesse scientifico e naturalistico, invece, alcune grotte risultano già attrezzate per comode escursioni, tra queste sono da ricordare le “Grotte di Montevicoli” e quelle del “San Michele” che presentano suggestive e meravigliose stalattiti e stalagmiti.

  6. Le specchie

  7. LE SPECCHIE: ASPETTO STORICOIn tutto il territorio di Ceglie ci sono le specchie che sono ammassi di pietre una sopra l’altra, che servivano ai guerrieri per avvistare il nemico o darsi segnali.Le più importanti ancora esistenti sono otto.La più antica è considerata quella di Castelluzzo, dove si può riconoscere in alcuni punti il perimetro esterno e un piccolo alloggiamento sulla sommità.Delle altre esistenti le più significative sono quelle di Facciasquata- Puledri- Capece- Virgilio- Talene- Madonna della Grotta.Le specchie risalgono a oltre 3000 anni fa. Hanno inizio con Specchia Tarantina quasi distrutta, segue la Specchia della Selva e, ogni 2-3 chilometri seguono: la Specchia di Faccia Asquata, la Specchia di Pulledri, la Specchia Castelluzzo, la Specchia di Capece, la specchia di Talete, la Specchia Della Madonna Della Grotta e, infine, la Specchia di Virgilio. Le specchie ancora esistenti nel territorio di Ceglie sono delle costruzioni di pietra a secco di forma tronco–conica, con il vertice mozzo, una mutilazione che dà l’idea di una presa d’aria.

  8. Blocchi enormi di pietre sono sovrapposti e disposti in diversi ordini di cerchi concentrici. Un passaggio circolare porta al vertice della costruzione mediante delle scale esterne che si svolgono come eliche intorno alla superficie conica. A cosa servissero le Specchie gli studiosi non hanno potuto stabilirlo in modo preciso. Altri, invece risalendo all’etimologia della parola latina “Specula” che significa luogo alto, osservatorio, affermano che si tratta di antichi posti di osservazioni dai quali venivano indicate la presenza e le manovre del nemico (secondo lo storico Castromediano e Marciano).

  9. TERRENO DI CEGLIE MESSAPICAIl territorio di Ceglie ha una superficie di circa 13000 ha(ettari) così distribuiti:Seminativo= 2645haLegnose agrarie =7850 haPrati e pascoli=625 haBoschi=225 haAltri=72 hTerreno incolto-Strade-Abitazioni=1493 ha

  10. LA FLORA NEL NOSTRO TERRITORIO Ciò che rimane della nostra storia è segnato da ciò che resta della vegetazione del territorio, sia di quella spontanea, che è stata la prima risorsa che l’uomo ha utilizzato, sia di quella coltivata. Il territorio di Ceglie Messapica si caratterizza per la presenza di frammenti di bosco con querce, roverelle e lecci plurisecolari, testimoni dell’originario manto boschivo. Al tempo dei Messapi intorno al territorio di Ceglie il manto boschivo era composto da una vegetazione spontanea, fitta ed intricata, costituita prevalentemente da piante che caratterizzano la macchia mediterranea. Per questo abbiamo deciso di effettuare una ricerca su una parte di queste piante che, probabilmente, crescevano intorno alle tre cinta murarie ed alle nove Specchie che gli abitanti dell’antica Ceglie avevano costruito, intorno alla città, per difenderla dai nemici. Ginestra Quercia Vallonea Leccio Lentisco Tarassaco Asfodelo Alloro Origano Menta Ulivo Finocchio Selvatico Rucola Mirto Rosmarino Camomilla Salvia Cappero Cicoria Ortica Cardoncello Timo Oleandro

  11. LA FAUNA NEL NOSTRO TERRITORIO La macchia ospita numerose specie di RETTILI, tra cui le tartarughe, molti mammiferi, numerose specie di uccelli. 

  12. L' olivo Olea europea - alij. L’olivo è un albero sempreverde. Ha il tronco ruvido e nodoso. La chioma è grande ed è formata da foglie verde scuro sulla pagina superiore e biancastre nella pagina inferiore. Il frutto, l’oliva è di colore prima verde poi nero. Le olive verdi si consumano a tavola, oppure quando sono mature si portano al frantoio per ricavare il pregiato olio extravergine di oliva, ottimo per condire tutti i cibi della dieta mediterranea.

  13. QUERCIA FOGLIA: composte palmate FORMA: ovale MARGINE:lobato NERVATURA: penninervia ATTACCATURA:picciolata Nome scientifico: Quercus Famiglia: Fagacee Origine: regioni temperate dell'emisfero boreale La Quercia, come tutti gli alberi secolari, produce ogni ora 1.750 kg di ossigeno, consuma 2.350 kg di anidride carbonica ed effettua in 10 ore uno scambio gassoso di 80 milioni di litri d’aria..

  14. IL LECCIO Il leccio è un albero sempreverde, può raggiungere venti metri di altezza. Le foglie coriacee ovate si presentano lanceolate intere o dentate. Il frutto è una ghianda allungata lunga due- tre centimetri.

  15. LA FOTOSINTESI CLOROFILLIANA E’ un Processo chimico Avviene nelle parti verdi delle piante Serve a produrre Il nutrimento delle piante

  16. COSA AVVIENE NELLA FOGLIA SOLE OSSIGENO ARIA CLOROFILLA OSSIGENO + ANIDRIDE CAEBONICA ACQUA + ZUCCHERI LINFA ELABORATA ACQUA + SALI MINERALI LINFA GREZZA

  17. quidi la foglia è un laboratorio importantissimo... Le foglie hanno la funzione di fotosintesi clorofilliana respirazione traspirazione Processo attraverso il quale le piante restituiscono all’atmosfera parte dell’acqua, che hanno assorbito, ma non hanno utilizzato, sotto forma di vapore. dell’ossigeno Processo che opera la conversione di anidride carbonica ed acqua in glucosio ed ossigeno, il “carburante” delle piante.

  18. La foglia Forma del Margine

  19. Alla base di tutto LA CELLULA VEGETALE

  20. Struttura di un cloroplasto

  21. i muretti nei nostri boschi

  22. I MURETTI A SECCO Scientificamente parlando i muretti sono dei veri e propri captatori di risorse idriche, risorse che conservate di notte vengono durante il giorno rilasciate e vanno a soddisfare il bisogno di acqua delle piante Il muretto a secco è un tipo di muro caratteristico delle nostre zone ed è fatto con blocchi di pietra disposte senza usi di legamenti di alcun genere. Fin dall’antichità l’uomo ha voluto dare un confine alla sua terra, per difendersi, per darsi un riparo.

  23. BOSCO BOTTARI Nei pressi della provinciale Francavilla-Ceglie, sulle ultime propaggini della Murgia, si estende l’area di bosco Bottari (per una superficie di una quarantina di ettari circa) su un territorio omogeneo, di natura rocciosa con dislivelli dovuti alla presenza delle caratteristiche lame. Bosco Bottari è interamente delimitato da muri a secco e vi vegetano essenze arboree quali il leccio il fragno e la roverella, tre delle dieci specie di quercia osservabili in Puglia. Il sottobosco,molto ricco e variegato, è caratterizzato dalla presenza degli arbusti tipici della macchia mediterranea; abbondano la fillirea, l’oleastro e il lentisco, e sono presenti diffusamente anche l’alaterno, il terebinto, il mirto, il perastro, il biancospino il viburno ed il prugnolo.

  24. Nel territorio sono presenti alcune zone naturalistiche, come quella in contrada Lo Iazzo (sulla destra percorrendo la strada che conduce a Villa Castelli), in contrada Montecchie (sulla strada Ceglie-San Vito dei Normanni, molto vicino al paese) e la Pineta Ulmo, un ricco bosco di Pino d'Aleppo e macchia mediterranea sulla strada per Martina Franca. AREE NATURALISTICHE

  25. Ostuni Naturalmente, ci sono tante contrade e tante aree boschive, se ne conoscono 113, qui sono in evidenza la dislocazione geografica di alcuni boschi e di aree ricche di querce Casina Vitale San Vito dei N. San Pietro Martina Franca Ceglie Messapica Montecchie Pineta Ulmo Bosco Bottari Francavilla Fontana Lo Jazzo Villa Castelli

  26. COS'è UN ECOSISTEMA L’ecosistema è un ambiente dove ciascun organismo, animale o vegetale, costituisce un indispensabile anello della catena della vita. Quando uno degli anelli viene eliminato si altera l’intero sistema.

  27. luce acqua danno cibo agli erbivori nutrono i carnivori riducono tutto in…. aria alghe funghi batteri rifiuti organici sali minerali catena alimentare

  28. …e permettono la vita delle piante RIASSUMENDO..... Le piante producono la sostanza vivente che nutre gli erbivori…. gli animali, con le feci. arricchiscono il terreno di sostanze utili... i quali nutrono i carnivori... tra la sostanza vivente c’è il nettare che nutre gli insetti…. gli insetti nutrono gli insettivori gli insetti, volando di fiore in fiore, trasportano il polline... Gli animali, divorando piante o altri animali, impediscono che essi si accrescano eccessivamente, e mantengono, così, intatto l’equilibrio dell’ambiente.

  29. Una passeggiata nei prati Essiccazione dei fiori Il materiale da essiccare deve essere raccolto ben asciutto ; per ottenere l’essiccazione occorre una buona pressa ;poi occorre carta da cucina e fogli di un quotidiano.

  30. Fiori secchi

  31. Costruzione di un plastico Dopo aver appreso cos’è la macchia mediterranea, abbiamo lavorato alla realizzazione di un plastico , cercando di mettere in evidenza gli elementi peculiari dei nostri ambienti

  32. IL MICROSCOPIO Impariamo a conoscere le varie parti del microscopio… …oculare,obiettivi,vite macrometrica, vite micrometrica… …e le loro funzioni… …poi facciamo le prime osservazioni con vetrini già pronti… il nostro microscopio ottico

  33. Osserviamo una muffa sull’arancia Frutto lasciato vicino a fonte di calore e formazione di una polverina dall’odore particolare Per osservarla meglio abbiamo usato il microscopio e il vetrino su cui è stato posta una piccola quantità dell’oggetto della nostra indagine Questa polverina è un decompositore chiamato “ muffa” qui vista al vetrino

  34. LE MUFFE : COSA SONO ? …quindi scopriamo che… le MUFFE sono minuscoli funghi costituiti da filamenti detti IFE; le piccole sferette alle estremità delle ramificazioni sono gli SPORANGI, contenenti le SPORE cioè le cellule che permettono al fungo di riprodursi.  Sporangi, ife e spore Una muffa molto utile: la penicillina

  35. ECCO COSA ABBIAMO OSSERVATO AL MICROSCOPIO

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