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Letteratura e cibo

Metodologie didattiche Scienze dell’alimentazione e della nutrizione umana. Elisa Modica. Letteratura e cibo. "Ode 1, 37" di Orazio.

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Letteratura e cibo

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Presentation Transcript


  1. Metodologie didattiche Scienze dell’alimentazione e della nutrizione umana.Elisa Modica Letteratura e cibo

  2. "Ode 1, 37" di Orazio

  3. Nunc est bibendum, nuncpede libero pulsandatellus, nuncSaliaribus ornare puluinardeorumtempuseratdapibus, sodales. AntehacnefasdepromereCaecubumcellisauitis, dum Capitolio regina dementisruinasfunuset imperio parabat contaminato cumgregeturpium morbo uirorum, quidlibetimpotens sperare fortunaquedulciebria. Sedminuitfuroremuix una sospesnauisabignibus, mentemquelymphatamMareoticoredegit in uerostimoresCaesar, ab Italia uolantemremisadurgens, accipiteruelutmolliscolumbas aut leporemcitusuenator in campisniualisHaemoniae, daretutcatenis fatale monstrum. Quaegenerosius perire quaerensnecmuliebriterexpauitensemneclatentis classe cita reparauitoras, ausaetiacentemuisereregiamuoltu sereno, fortisetasperastractareserpentes, utatrumcorporeconbiberetuenenum, deliberata morte ferocior: saeuisLiburnisscilicetinuidenspriuata deduci superbo, non humilismulier, triumpho

  4. Traduzione

  5. Ora si deve bere, e con il piede battere la terra in libertà, ora, era già tempo, amici, di ornare il convito sacro degli dei con vivande dei sacerdoti Salii. Era sacrilegio, prima d'ora, trarre dalle cantine avite il Cecubo riposto, mentre al Campidoglio preparava la regina folli rovine e morte all'impero, lei, col suo greggio immondo di uomini turpi, sfrenata nelle sue speranze, ubriacata dalla dolce sua fortuna. Ma fu follia placata da quella sola nave scampata al fuoco, e la sua mente allucinata dal vino di Mareia Cesare ricondusse alla realtà paurosa, incalzando con la forza dei remi lei che veloce fuggiva dall'Italia, come sparviero incalza le tenere colombe, come il cacciatore le lepre che corre nelle pianure della nevosa Emonia, per consegnare alle catene quel segno funesto del destino. Ma nobilmente lei cercò la morte; non ebbe femminile timore della spada né ripiegò con la flotta veloce verso coste remote: e osò guardare la sua reggia umiliata con sereno sguardo, coraggiosa a toccare terribili serpenti per assorbire nel suo corpo il nero veleno, resa più fiera dalla morte così deliberata, per sottrarsi ai vascelli nemici, per impedire d'essere condotta, come donna comune, lei, donna regale, al superbo trionfo.

  6. Hänsel e Gretel Fratelli Grimm

  7. … videro che la casina era fatta di pane e coperta di focaccia; ma le finestre erano di zucchero trasparente. "All’opera!" disse Hansel, "faremo un ottimo pranzo. Io mangerò un pezzo di tetto e tu, Gretel, puoi mangiare un pezzettino di finestra: è dolce". Hansel si rizzò, stese la mano in alto, e staccò un pezzo di tetto, per sentire che gusto aveva; e Gretel s’accostò ai vetri e cominciò a spilluzzicarli.

  8. Franz Kafka, Racconti, a cura di E. Pocar, Milano, Mondadori, 1998 Un Digiunatore [1922]

  9. In questi ultimi decenni l'interesse pei digiunatori è molto diminuito.. Mentre prima meritava mettere su spettacoli di questo genere per proprio conto, oggi sarebbe assolutamente impossibile. Erano altri tempi, quelli. Tutta la città si occupava allora del digiunatore; a ogni giorno di digiuno aumentava l'interesse del pubblico, tutti volevano vedere il digiunatore almeno una volta al giorno; e negli ultimi giorni c’ erano perfino degli abbonati che sedevano intere giornate davanti alla sua piccola gabbia; anche di notte avevan luogo delle visite, alla luce delle fiaccole, per aumentarne l’effetto; quando il tempo era bello la gabbia veniva trasportata all'aperto e allora erano specialmente i bambini a cui era mostrato il digiunatore;

  10. e mentre per gli adulti costituiva spesso solo uno spasso, a cui si partecipava perché era di moda, i bimbi lo guardavano ammirati, a bocca aperta, tenendosi per precauzione per la mano, mentre egli, pallido, nella sua maglia nera, con le costole esageratamente sporgenti, sdegnando perfino una poltrona, se ne stava seduto sopra paglia sparsa qua e là, facendo a volte un cenno cortese con la testa, a volte rispondendo alle domande con un sorriso sforzato o allungando un braccio attraverso le sbarre per far palpare la sua magrezza;

  11. e finiva poi per sprofondarsi in se stesso, senza occuparsi più di nessuno neppure del battito dell'orologio - così importante per lui – unico mobile della sua gabbia, per guardare fissamente cogli occhi semichiusi dinanzi a sé, succhiando di quando in quando un sorso d’acqua da un minuscolo bicchierino, per inumidirsi le labbra. Oltre agli spettatori consueti e mutevoli c’erano anche dei guardiani fissi, scelti dal pubblico, che per una strana coincidenza eran di solito macellai, e, sempre a tre per volta, avevan il compito di sorvegliare il digiunatore giorno e notte, perché, clandestinamente, non riuscisse a nutrirsi in qualche modo

  12. Siti internet: • http://209.227.247.66/index2.php?option=com_content&do_pdf=1&id=1896 http://latine.studentville.it/versioni/latino/orazio-13/carmina-22/ode_1,_37-1298.htm

  13. Grazie per l’attenzione

  14. Fine

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