1 / 63

GLI STUDI DI SETTORE

GLI STUDI DI SETTORE. a cura di: LORENZO PEGORIN. STUDI DI SETTORE GE.RI.CO 2009 E DIFESA DEL CONTRIBUENTE. D.L. 185/2008: MODIFICHE AGLI STUDI DI SETTORE. APPROVAZIONE DEI MODELLI.

cameo
Download Presentation

GLI STUDI DI SETTORE

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. GLI STUDI DI SETTORE a cura di: LORENZO PEGORIN

  2. STUDI DI SETTORE GE.RI.CO 2009 E DIFESA DEL CONTRIBUENTE

  3. D.L. 185/2008: MODIFICHE AGLI STUDI DI SETTORE • APPROVAZIONE DEI MODELLI. • Nonostante le modifiche introdotte con la “manovra d’estate 2008”, con le quali veniva disciplinata l’approvazione dei nuovi studi di settore applicabili al periodo d’imposta 2008 entro la fine del periodo d’imposta, alla data odierna non è ancora disponibile il software Ge.ri.co 2009 per l’elaborazione degli studi di settore. • PROBLEMATICHE • Introduzione dei correttivi “anti crisi”; • difficoltà di stima nell’elaborazione dei correttivi • scarsi risultati in termini di modelli compilati dei questionari “SOSE” (facoltativi ed anonimi)

  4. APPLICAZIONE DELLO STUDIO DI SETTORE MODELLI STUDI DI SETTORE Tipologie di studi: • Sperimentali • Monitorati • In osservazione monitorata • Definitivi e definitivi revisionati

  5. TIPOLOGIE DI STUDI

  6. ANNO D’ IMPOSTA 2008 • 206 studi di settore • 69 studi di settore in evoluzione. • 134 studi definitivi di cui 69 con indicatori di normalità economica definitivi e 65 provvisori Indicatori di normalità economica provvisori con natura meramente indiziaria (carattere di mera presunzione semplice in ambito di accertamento)

  7. Cause di esclusione e inapplicabilita’ Sono obbligati a presentare il modello per la comunicazione dei dati contabili ed extracontabili rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore, i contribuenti che svolgono in maniera prevalente una delle attività economiche per le quali gli studi sono stati approvati. Come chiarito dai singoli decreti di approvazione, per attività prevalente si intende quella da cui deriva la maggiore entità dei ricavi o dei compensi nel periodo d’imposta di riferimento. Le situazioni che possono, invece, determinare la non applicazione degli studi di settore sono di due tipi: • cause di esclusione; • cause di inapplicabilità.

  8. Cause di esclusione L’articolo 10 della disposizionelegislativa sopra citata ha individuato delle specifiche cause di esclusione dall’applicazione degli studi di settore e dai parametri contabili d’impresa, al verificarsi delle quali il contribuente non è accertabile sulla base di GE.RI.CO.. L’indicazione delle cause di esclusione dall’applicazione degli studi di settore dovrà avvenire direttamente in sede di compilazione della dichiarazione dei redditi nel campo 2 dei righi RF1 RG1, RE1 con la segnalazione di appositi codici numerici identificabili a seconda della tipologia di esclusione verificatasi

  9. Cause di esclusione

  10. Cause di esclusione

  11. UN ESEMPIO PRATICO Cause di esclusione

  12. Cause di esclusione

  13. ANNOTAZIONE SEPARATA Il decreto ministeriale del 11 febbraio 2008 a decorrere dal periodo d’imposta 2007 ha abolito l’obbligo di annotazione separata dei componenti rilevanti ai fini dell’applicazione dello studio di settore In presenza di + attività esercitate gli studi di settore si applicano con riferimento alla attività prevalente.

  14. Annotazione separata Risoluzione ministeriale numero 330/E del 14/11/07

  15. Multiattivita’ Possibili applicazioni. • Solo per i contribuenti che esercitano due o più attività di impresa per almeno una delle quali risulti approvato lo studio di settore (e non come in precedenza a condizione che per tutte le attività esercitate trovino applicazione gli studi) • Annotazione separata dei soli ricavi (nessuna evidenza per gli altri elementi contabili e strutturali) • Compilazione di un solo studio di settore quello dell’attività prevalente

  16. MULTIATTIVITA’ DICHIARAZIONE: Compilazione di un solo studio di settore ACCERTAMENTO • La diretta utilizzazione in sede di accertamento può avvenire solo qualora i ricavi e le attività non prevalenti siano pari o inferiori al 30% dei ricavi complessivi. Se i ricavi delle attività non prevalenti superano, invece, il 30% dei ricavi complessivi le risultanze dello studio di settore possono essere utilizzate esclusivamente ai fini della selezione delle posizioni da sottoporre a controllo con le ordinarie metodologie.

  17. MULTIATTIVITA’

  18. MULTIATTIVITA’ ESEMPIO Nella fattispecie il contribuente applicherà i parametri

  19. CORRETTIVI Raccomandazioni SOSE In fase di dichiarazione dei redditi il contribuente non si deve adeguare se non si riconosce nei risultati. Valutazione della commissione degli esperti nel 2010 ed inserimento dei correttivi definitivi da applicare in caso di futuri ed eventuali accertamenti e verifiche

  20. NOVITA’ DEL MODELLO 2008 Correttivi contabili. • Tipologia 1. Correttivi relativi al costo del carburante e delle materie prime (già applicati in passato agli studi dell’autotrasporto e alle produzioni della meccanica) • Tipologia 2. Correttivi specifici a livello di cluster per consentire al modello degli studi di settore di essere rappresentativo pur in presenza di modifiche strutturali delle relazioni economiche • Tipologia 3. Correttivi congiunturali a livello individuale per rendere dinamico il modello degli SDS nelle situazioni di crisi (già applicati in passato alle situazioni di crisi economica del TAC, oreficeria, occhialeria, ceramica, commercio al dettaglio di abbigliamento e calzature). • Tipologia 4 intervento di sterilizzazione degli effetti della crisi per la corretta applicazione degli Ind. normalità economica a livello di singola impresa (esempio indicatore durata delle scorte)

  21. Tipologia 1 Correttivi relativi al costo delle materie prime. 4 studi di settore • TD40U fabbricazione di motori • TD41U fabbricazione di macchine ed attrezzature per ufficio • UD20U fabbricazione lavorazione prodotti in metallo • UD32U fabbricazione di macchine e apparecchi meccanici Viene corretto il costo del venduto e costo per la produzione dei servizi utilizzato come variabile indipendente della funzione ricavo sulla base dell’aumento del prezzo del materiale metallico impiegato nel processo produttivo (acciaio, rame, alluminio, piombo, ottone ecc…). Modalità di accesso: soggetti non congrui che presentano un incremento dell’incidenza della variabile sui ricavi nel 2008 rispetto all’anno di costruzione dello studio

  22. Tipologia 1 Correttivi relativi al costo del carburante 11. Studi di settore: • TG90U esercizio pesca • UG61A-B-C-D-E-F-G-H intermediari del commercio • UG72A trasporto con taxi • UG72B altri trasporti terrestri di passeggeri Viene introdotto un fattore di adattamento che corregge i valori del costo del carburante utilizzato nelle funzioni di stima dei ricavi da congruità. Modalità di accesso: soggetti non congrui.

  23. Tipologia 1 Correttivi relativi al costo del carburante Studio UG68U: trasporto di merci su strada Correttivo relativo all’incremento del costo del carburante. Viene introdotta una modalità di traslazione dell’incremento del costo del carburante sui ricavi. Modalità di accesso: soggetti non congrui.

  24. Tipologia 2 Correttivi specifici per mantenere la rappresentatività: 10 studi di settore. • TD17U fabbr. di prodotti in gomma e plastica • TD25U concia delle pelli e del cuoio • TD36U fusione di metalli trasf. del ferro e acciai • TD44U fabbricazione di accessori per autoveicoli, motocicli • UD09A fabbricazione di mobili • UD13U finissaggio tessile • UD14U lavorazione lana • UD18U fabbricazione prodotti in ceramica e terracotta • UM04U farmacia • UM05U commercio al dettaglio di abbigliamento e calzature Viene corretto il ricavo stimato da congruità al fine di tenere conto delle riduzioni dei margini intervenuti rispetto all’anno di costruzione dello studio di settore.

  25. Tipologia 2 Correttivi specifici per mantenere la rappresentatività. Studio di settore TG91U: agenti mediatori e periti assicurativi, promotori e agenti finanziari e mediatori creditizi Nel caso degli agenti e promotori finanziari, la crisi economica ha determinato una rilevante modifica nel portafoglio prodotti degli operatori del settore con una riduzione della quota di risparmio gestito ed un incremento del risparmio amministrato. Viene corretta la variabile dimensione del portafoglio prodotti utilizzata come variabili indipendente nella stima dei ricavi a seconda della composizione del portafoglio prodotti.

  26. Tipologia 3 Correttivi congiunturali e individuali. Tipologia: Tutti gli studi di settore Intervento: fattispecie in cui si verifica una situazione di crisi a livello individuale con contrazione dei ricavi/compensi 2008. Modalità applicative: sono applicati dei coefficienti congiunturali strutturali per cluster e territoriali (territorialità generale e del commercio) che in funzione del grado di crisi riferibile al singolo soggetto agiscono a valle del calcolo di congruità Modalità di accesso: soggetti non congrui che presentano una riduzione dei ricavi dichiarati rispetto al periodo d’imposta 2007.

  27. Tipologia 4 Intervento sugli indicatori di normalità economica. Soggetti interessati: soggetti in crisi con contrazione ricavi e compensi 2008 Interventi: • Durata delle scorte/rotazione del magazzino • Valore aggiunto per addetto/resa orario per addetto • Redditività dei beni strumentali mobili Modalità di calcolo: • Rimodulazione del valore soglia di normalità economica in funzione della contrazione dei ricavi/compensi • Inserimento di una tolleranza sull’incremento del magazzino

  28. GERICO ED I CORRETTIVI

  29. INDIVIDUAZIONE DEI QUADRI COMPONENTI IL MODELLO I modelli degli studi di settore si presentano per taluni aspetti uguali, per altri con significative differenze dovute alle caratteristiche specifiche delle singole attività oggetto di rilevazione. In linea generale i predetti modelli contengono i seguenti quadri: Quadri Comuni: • quadro A: “Personale addetto all’attività”; • quadro B: “Struttura territoriale”; • quadro D: “Elementi specifici dell’attività”; • quadro E: “Elementi strumentali”; • quadro F: “Elementi contabili;

  30. INDIVIDUAZIONE DEI QUADRI COMPONENTI IL MODELLO Quadro esclusivo attività manifatturiere: • quadro C: “Modalità di svolgimento dell’attività”. Quadro esclusivo professionisti: • quadro G: “Elementi contabili”. Quadro opzionale per tutti: • quadro X: destinato ad accogliere i dati per l’applicazione di eventuali correttivi non indicati in altri righi del modello; • quadro Z: “Dati complementari”, destinato alla raccolta di dati ed elementi aggiuntivi, necessari per la manutenzione o evoluzione dello studio. Se i dati da raccogliere sono di portata straordinaria il quadro Z viene sostituito spesso con l’invio di questionari.

  31. AVVERTENZE DI CARATTERE GENERALE Periodo d’imposta I contribuenti con periodo d’imposta non coincidente con l’anno solare devono comunicare i dati che nel presente modello sono richiesti con riferimento alla data del 31 dicembre tenendo in considerazione la situazione esistente alla data di chiusura del periodo d’imposta. Dati contabili I dati contabili contenuti nei quadri destinati all’indicazione dei dati strutturali devono essere comunicati senza considerare eventuali variazioni fiscali derivanti dall’applicazione di disposizioni tributarie, in quanto il dato rilevante è quello risultante dalle scritture contabili. Viceversa, i dati contabili da indicare nel quadro F o G e nel quadro X devono essere forniti tenendo conto delle eventuali variazioni fiscali determinate dall’applicazione di disposizioni tributarie.

  32. AVVERTENZE DI CARATTERE GENERALE Criterio di imputazione dei costi Il riferimento alle spese “sostenute”, contenuto nelle istruzioni, deve intendersi come un rinvio al criterio di imputazione dei costi previsto per la categoria di reddito presa in considerazione che, per quanto riguarda le attività d’impresa, è quello di competenza, mentre per le attività degli esercenti arti e professioni è quello di cassa. Riferimento solo ed esclusivamente al dato fiscale in quanto nel quadro F e G studi di settore c’e’ la “riconciliazione” con il reddito d’impresa/professionale dichiarato in Unico nei componenti di reddito.

  33. Quadro A Nel quadro A vengono fornite informazioni relative al personale che presta la propria opera nell’attività. I dati da inserire nel suddetto quadro riguardano, sia quelli relativi al lavoro dipendente, sia quelli relativi ad altri soggetti che prestano la propria opera a titolo diverso, in quanto lo studio di settore intende valutare l’apporto in termini di concorrenza alla produzione dei ricavi dei diversi soggetti coinvolti. Fra le novità relative al periodo d’imposta 2008 vi è la necessità di inserire i dati relativi alla cassa integrazione.

  34. Quadro A

  35. Quadro A In linea generale, i dati relativi al presente quadro hanno un’influenza diretta: • nella sola determinazione del cluster di riferimento per quanto riguarda i dati relativi al personale dipendente e ai co.co.co., in quanto solo i dati contabili utilizzati nella compilazione del quadro F (rigo F19) risultano avere una diretta influenza nella funzione ricavo tramite l’attribuzione di uno specifico coefficiente da applicare ai fini della determinazione del ricavo congruo elaborato da GE.RI.CO.; • nella determinazione del cluster di riferimento e della funzione ricavo per quanto riguarda gli altri soggetti coinvolti nell’attività d’impresa (soci, collaboratori) tramite l’attribuzione di uno specifico peso nel calcolo del ricavo congruo elaborato da GE.RI.CO..

  36. QUADRO A Il quadro A va sostanzialmente scisso in due parti: • Parte alta i cui dati riguardano il personale dipendente. Normalmente righi da A01 ad A08 - A09; • Parte bassa: soci, collaboratori associati e non amministratori non soci. Normalmente i righi da A10 ad A16. • Particolare attenzione va posta nella compilazione del Quadro A in presenza di soci con compenso amministratore

  37. Quadro A “parte bassa” Numero dei soggetti Il numero dei collaboratori coordinati continuativi, associati in partecipazione, soci, individuato con riferimento a quelli presenti alla data di chiusura dell’esercizio. Pertanto, per esempio, qualora a causa di recesso intervenuto in corso d’anno da parte di uno dei soci, una compagine sociale inizialmente composta da tre soci con occupazione prevalente nell’impresa, risulti alla data di chiusura dello stesso composta da soli 2 soci, nel presente quadro si dovrà indicare “2” nella specifica voce di riferimento relativa alla tipologia interessata.

  38. Quadro A “parte bassa” Soci di capitale Non va compilato alcun rigo riguardo ai soci, compresi quelli di società di persone, che apportano esclusivamente capitale. Tale principio si applica anche per gli associati in partecipazione. La ratio di tale esclusione risiede nel fatto che i soci di capitale non svolgendo alcuna attività di tipo operativo non concorrono in maniera fattiva alla determinazione dei ricavi e pertanto non vengono presi in considerazione dal software GE.RI.CO. nella determinazione della funzione ricavo. Nell’esempio citato leggere attentamente le istruzioni: - campo A11 soci con occupazione prevalente nell’impresa - campo A12 soci con occupazione prevalente non nell’impresa (cioè che prestano attività; è diverso da quelli che non prestano l’attività!!!!).

  39. Quadro A “parte bassa” Nelle istruzioni alla compilazione del modello relativo agli studi di settore è precisato che non possono comunque essere considerati soci di capitale i soggetti che: • sono assoggettati ai contributi previdenziali • sono assoggettati all’assicurazione INAIL • svolgono la funzione di amministratore della società Alla luce di tale distinzione a titolo esemplificativo non saranno pertanto oggetto di rilevazione nel presente quadro i soci accomandanti delle società in accomandita semplice, i soci di S.r.l., S.p.a. e S.a.p.a che non rivestono funzioni amministrative all’interno della società, i soci di società in nome collettivo non amministratori, gli associati in partecipazione che non apportano lavoro.

  40. Quadro A “parte bassa” Percentuale di lavoro • Con gli studi approvati, in vigore dal periodo d’imposta 2004 va segnalata la percentuale di lavoro effettivamente prestato dal personale non dipendente. Le circolari dell’Agenzia delle Entrate numeri 32/E del 21 giugno 2005 e 23/E del 22 giugno 2006 hanno fornito ulteriori precisazioni sui criteri da utilizzare per la corretta individuazione della percentuale di apporto. • In particolare viene precisato che la percentuale di apporto da indicare deve essere computata in relazione all’apporto di lavoro di un dipendente che lavora a tempo pieno per tutto l’anno.

  41. QUADRO A “PARTE BASSA” Con riferimento invece ai “soci e agli associati in partecipazione con occupazione prevalente nell’impresa”, ai fini dell’indicazione della percentuale di lavoro prestato resta fermo in linea generale il criterio del tempo effettivamente prestato nella società e ciò indipendentemente dalla percentuale di partecipazione agli utili societari, a condizione che tale situazione risulti da apposita documentazione o altra prova idonea. Pertanto se il socio con occupazione prevalente nell’impresa non esercita alcuna altra attività ovvero non sia in grado di dimostrare ulteriori attività svolte, la percentuale da indicare dovrebbe essere più o meno prossima al 100%; a conferma di ciò le circolari sopra menzionate precisano che, “considerato che detti soci devono avere i requisiti dell’attività prevalente nella società devono ritenersi incoerenti indicazioni delle predette percentuali non superiori al 50%”.

  42. QUADRO ULTERIORI ELEMENTI: SOCI AMMINISTRATORI

  43. SOCI AMMINISTRATORI La nuova sezione dedicata ai soci amministratori è una delle novità presentata nel quadro contabile relativo ai redditi d’impresa dei nuovi modelli per l’applicazione degli studi di settore per il periodo d’imposta 2007. La distorsione osservata e peraltro già recepita dalla circ. 12/06/2007 n. 38/E, è stata oggetto di specifica valutazione da parte della circ. 29/05/2008 n. 44/E, e riguarda quanto sopra riportato alla voce “soci con occupazione prevalente nell’impresa”, per cui l’apporto della variabile relativa ai soci amministratori nella funzione ricavo è misurato: • da quanto indicato nel rigo F19 (se società di persone) • F16 (se società di capitali) se è stato elargito un compenso derivante da contratto di lavoro dipendente o collaborazione coordinata continuativa; • da quanto indicato nel quadro A nel caso in cui non venga attribuito alcun compenso nelle forme stabilite

  44. QUADRO F

  45. QUADRO F

  46. QUADRO X

  47. QUADRO F Rigo F01: Ricavi di cui alle lett. a) e b) del comma 1 dell’art. 85 del TUIR. • Nel rigo F01 va indicato l’ammontare dei ricavi di cui alle lett. a) e b) del comma 1 dell’art. 85 del TUIR. Vale a dire: • i corrispettivi di cessioni di beni e delle prestazioni di servizi alla cui produzione o al cui scambio è diretta l’attività dell’impresa; • i corrispettivi delle cessioni di materie prime e sussidiarie, di semilavorati e di altri beni mobili, esclusi quelli strumentali, acquistati o prodotti per essere impiegati nella produzione. Non si deve tenere conto, invece: • dei ricavi derivanti dall’affitto di un ramo d’azienda; • dei ricavi delle attività per le quali si percepiscono aggi o ricavi fissi, che vanno indicati nel rigo F8. • delle indennità conseguite a titolo di risarcimento, anche in forma assicurativa, per la perdita o il danneggiamento di beni da cui originano ricavi, che vanno indicate nel rigo F02. • Non vanno, altresì, presi in considerazione gli altri componenti positivi che concorrono a formare il reddito, compresi i proventi conseguiti in sostituzione di redditi derivanti dall’esercizio di attività di impresa e le indennità conseguite, anche in forma assicurativa, per il risarcimento dei danni consistenti nella perdita dei citati redditi, con esclusione dei danni dipendenti da invalidità permanente o da morte.

  48. QUADRO F • Rigo F02: Altri proventi considerati ricavi Nel rigo F02 va indicato l’ammontare degli altri proventi considerati ricavi, diversi da quelli di cui alle lettere a), b), c), d) ed e) del comma 1 dell’art. 85 del TUIR, evidenziando nell’apposito spazio quelli di cui alla lett. f) del menzionato comma 1 dell’art. 85 (indennità conseguite a titolo di risarcimento, anche in forma assicurativa, per la perdita o il danneggiamento di beni da cui originano ricavi).

  49. QUADRO F Rigo F03: Adeguamento agli studi di settore • Nel rigo F03 va indicato l’ammontare dei maggiori ricavi dichiarati ai fini dell’adeguamento agli studi di settore qualora il contribuente intenda avvalersi delle disposizioni previste dall’articolo 10, della legge 8 maggio 1998, n. 146. Adeguamento con maggiorazione. Tale maggiorazione, che non va indicata nel rigo F03, deve essere versata, utilizzando l’apposito mod. F24, entro il termine per il versamento a saldo dell’imposta sul reddito. La maggiorazione non è dovuta se la predetta differenza non è superiore al 10% dei ricavi annotati nelle scritture contabili. Rigo F04: Incrementi relativi ad immobilizzazioni per lavori interni • Nel rigo F04 vanno indicati gli incrementi relativi a immobilizzazioni per lavori interni, corrispondenti ai costi che l’impresa ha sostenuto per la realizzazione interna di immobilizzazioni materiali e immateriali.

  50. QUADRO F Rigo F05: Altri proventi e altri componenti positivi Nel rigo F05 vanno indicati gli altri proventi, compresi quelli derivanti da gestioni accessorie. Per esempio: • i redditi degli immobili relativi all’impresa che non costituiscono beni strumentali per l’esercizio della stessa, né beni alla cui produzione o al cui scambio è diretta l’attività dell’impresa medesima. Detti immobili concorrono a formare il reddito nell’ammontare determinato in base alle disposizioni di cui all’art. 90, comma 1, del TUIR, per quelli situati nel territorio dello Stato, o ai sensi dell’art. 70, comma 2, del TUIR, per quelli situati all’estero; • i canoni derivanti dalla locazione di immobili “strumentali per natura”, non suscettibili, quindi, di diversa utilizzazione senza radicali trasformazioni. In tale ipotesi, i canoni vanno assunti nella determinazione del reddito d’impresa senza alcun abbattimento; • le royalties, i rimborsi spese; • la quota assoggettata a tassazione delle plusvalenze realizzate di cui agli articoli 86 e 58 del TUIR, delle sopravvenienze attive di cui all’art. 88 del TUIR e altri proventi non altrove classificabili (a esclusione dei proventi di tipo finanziario e di quelli di tipo straordinario).

More Related