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Qualità e accreditamento delle strutture sanitarie

Qualità e accreditamento delle strutture sanitarie. Seminario del 18 giugno 2012 Dott.ssa Loredana Di Natale. QUALITA’ TOTALE. La Qualità totale è un modello organizzativo adottato da tutte le aziende leader mondiali.

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Qualità e accreditamento delle strutture sanitarie

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  1. Qualità e accreditamento delle strutture sanitarie Seminario del 18 giugno 2012 Dott.ssa Loredana Di Natale

  2. QUALITA’ TOTALE • La Qualità totale è un modello organizzativo adottato da tutte le aziende leader mondiali. • Il concetto di Qualità nasce in Giappone e diffuso negli Stati Uniti verso gli anni '50. • Affinchè si realizzi la Qualità tutta l'impresa deve essere coinvolta nel raggiungimento dell'obiettivo chiamata mission .

  3. QUALITA’ TOTALE • Per realizzare la Qualità è necessario il coinvolgimento e la mobilitazione di tutta l’organizzazione lavorativa compreso i dipendenti • Uno dei primi risultati dell’applicazione della Qualità totale è la riduzione degli sprechi in un'ottica di ottimizzazione degli sforzi.

  4. QUALITA’ TOTALE • Dal 1987 sono state emanate delle norme volontarie mirate a fissare per le organizzazioni i requisiti necessari verso un approccio alla qualità . • Queste norme sono emanate da organizzazioni che sono dedicate allo studio e alla diffusione della Qualità • UNI – EN- ISO -

  5. QUALITA’ TOTALE • ISO : International Organization for Standardization, ossia Organizzazione internazionale per la normazione • EN: normazione europea • UNI: ENTE NAZIONALE ITALIANO DI UNIFICAZIONE DELLE NORME.

  6. QUALITA’ TOTALE • La storia della Qualità nasce in Giappone a partire dall’immediato dopo guerra, 1946, perché le aziende del Sol levante avevano la necessità di recuperare immediatamente i mercati internazionali. • Fu, però, grazie al lavoro di un famoso studioso americano, Edwards William Deming e ai suoi seminari sponsorizzati dalla Union of Japanese Scientists and Engineers che i concetti della metodologia iniziarono a diffondersi all'interno delle fabbriche. I giapponesi furono talmente grati a Deming da istituire un premio per la Qualità che porta ancora oggi il suo nome, il Deming Prize.

  7. QUALITA’ TOTALE • Due anni dopo, fu un altro famoso americano, il dottor Joseph M. Juran, ad avere il merito di spostare il concetto di Qualità dalla produzione all'intera organizzazione.Il grande contributo che Juran fu quello di parlare per la prima volta di "sistemi pensanti" che hanno inizio con la progettazione del prodotto e terminano con un accurato feedback del processo. In buona sostanza, fu promosso il passaggio dal controllo statistico della Qualità alla Qualità Totale.

  8. QUALITA’ TOTALE • Nel 1968, un altro grandissimo studioso, questa volta giapponese, definì gli elementi chiave di un sistema basato sui concetti della Qualità Totale. Si chiamava Ishikawa e questo fu quello che delineò: • Qualità deve avere sempre la priorità assoluta, non bisogna concentrarsi sui profitti a breve termine, ma chi produce deve avere il coraggio di mettersi in secondo piano rispetto alle esigenze del cliente • Il processo finale deve sempre tendere al cliente non devono esistere barriere all'interno di un'organizzazione. • Le decisioni devono basarsi sui fatti e su dati certi • La gestione della Qualità deve essere partecipativa e rispettosa di tutti i lavoratori

  9. QUALITA’ TOTALE • Nel 1985 Ishikawa aggiunse il concetto fondamentale che il management deve essere guidato da una visione ampia che parte dalla pianificazione e arriva fino alla produzione. Viene coniato il termine KAIZEN • "miglioramento" "cambiamento verso una situazione migliore”

  10. KAIZEN PER POTER REALIZZARE IL KAIZEN : • parlare della metodologia e ricordarne ogni giorno i concetti principali • sentirsi coinvolti in prima persona nel processo di miglioramento continuo • allocare le risorse necessarie per provocare il miglioramento auspicato • formare alcune persone che abbiano il compito specifico di promuovere il Kaizen • mettere gli uomini migliori ad occuparsi della metodologia • formare le persone in modo continuo e farle crescere migliorandone le performance • implementare il processo step-by-step, senza fretta

  11. TQM Total Quality Management • la Qualità Totale deve coinvolgere tutto e tutti: persone, hardware, software, strumenti, ambienti, ecc. • la formazione va garantita in maniera continua a tutti i livelli, a partire dal top management • lo strumento principale per attivare la Qualità in maniera capillare sono i Circoli della Qualità nei quali poche persone si impegnano per un breve periodo per risolvere un problema o migliorare una situazione • un altro strumento utile è quello degli audit • anche i metodi statistici contribuiscono alla buona riuscita della Qualità Totale • occorre ricordarsi che gli standard stabiliti vanno rivisti e aggiornati periodicamente per adeguarli alle nuove esigenze

  12. QUALITA’ TOTALE • Nel 1987 l’organizzazione mondiale ISO da il via alla normalizzazione, ossia l’istituzione di norme uniformi a livello mondiale che vengono applicate da tutti secondo gli stessi criteri e tradotte da specifici Enti nei vari paesi, per l’Italia è l’UNI. Le norme vengono indicate con una numerazione per classi di tipologia di applicazione e una numerazione per aggiornamento delle classi.

  13. QUALITA’ TOTALE • Nella norma UNI EN ISO 9004:2000 e successivamente nella norma 9000:2005 sono stati definiti gli otto principi di gestione per la qualità

  14. QUALITA’ TOTALE • Orientamento al cliente • Leadership • Coinvolgimento del personale • Approccio per processi • Approccio sistemico alla gestione • Miglioramento continuo tramite: aggiornamento, rapporto di ascolto con il cliente, ogni piccolo miglioramento là dove sia possibile, controllo dei processi, innovazione. • Decisioni basate sui dati di fatto: analisi vendite, statistiche e analisi di marketing, feedback dai clienti, indicatori macro e micro economici. • Rapporti di reciproco beneficio coi fornitori.

  15. Cultura della Qualità • Attenzione al cliente • Miglioramento continuo • Costituzione del team • Miglioramento del processo produttivo attraverso controlli rigorosi • Miglioramento della comunicazione interna tra supervisori e management • Lavoro di squadra senza conflitti interni

  16. DA QUALITA’ A ACCREDITAMENTO • La Qualità è un processo volontario che ogni attività produttiva: industriale, commerciale, artigianale, di servizi o professionale può realizzare per MIGLIORARE LA PROPRIA CAPACITA’ nei confronti del mercato • L’Accreditamento è un processo conforme alla Qualità imposto dallo stato alle aziende che operano per suo conto.

  17. ACCREDITAMENTO SANITARIO • LA LEGGE 502/92 richiede l’attuazione di questo percorso di Accreditamento per tutte le strutture Sanitarie che operano per conto del SSN. • Demanda alle Regioni l’attuazione di tale accreditamento e con il Decreto 229/97 traccia le Linee Guida

  18. ACCREDITAMENTO REGIONALE • CON IL DECRETO 890/2002 La regione Sicilia definisce i criteri da adottare per l’Accreditamento Istituzionale di tutte le strutture Pubbliche e Private convenzionate con il SSR • Con ben altri 4 Decreti nei successivi anni determina tutti gli aspetti, compresi quelli di verifica degli Organi competenti.

  19. ACCREDITAMENTO REGIONALE • L’Accreditamento Istituzionale per le strutture private che l’hanno richiesto si conclude con la pubblicazione in GURS dicembre 2007 di coloro che sono stati accreditati per la Regione Sicilia • Nel 2011 è partita la prima verifica triennale di tali strutture, per verificare il mantenimento di tale accreditamento da parte delle strutture private

  20. II° FASE DI ACCREDITAMENTO • L’A.GEN.A.S. ha formulato delle nuove Linee guida per gli ulteriori requisiti di accreditamento delle strutture sanitarie • La nostra regione sta elaborando il nuovo decreto sulla base di queste linee guida che dovranno entrare in vigore dal 2013

  21. 1° CRITERIO / FATTORE DI QUALITA’ “Fornisce garanzia di buona qualità della assistenza socio sanitaria,una gestione della organizzazione sanitaria che governi le dimensioni più fortemente collegate alla specifica attività di cura e assistenza in una ottica di miglioramento continuo” age.na.s. Agenzia nazionale per i servizi sanitari 21

  22. 1° CRITERIO / FATTORE DI QUALITA’ Per Corrispondere a tale criterio ogni Regione dovrà documentare che il proprio sistema di autorizzazione e/o accreditamento siano presenti per il livello aziendale requisiti che evidenziano: punti 1- 2 - 3- 4- 5 age.na.s. Agenzia nazionale per i servizi sanitari vedi pag 3 - 4

  23. 1° CRITERIO / FATTORE DI QUALITA’ le modalità di pianificazione,programmazione e organizzazione delle attività di assistenza e di supporto: la definizione delle responsabilità le modalità e gli strumenti di gestione delle informazioni (sistemi informativi,documenti e dati); age.na.s. Agenzia nazionale per i servizi sanitari 23

  24. 1° CRITERIO / FATTORE DI QUALITA’ le modalità e gli strumenti di valutazione della qualità dei servizi; le modalità di gestione 5.1. dei disservizi 5.2. degli eventi avversi. age.na.s. Agenzia nazionale per i servizi sanitari 24

  25. 2° CRITERIO / FATTORE DI QUALITA’ “E buona prassi che l’ organizzazione descriva la tipologia e le caratteristiche delle Prestazioni e dei servizi erogati e individui i metodi di lavoro da adottarsi come pratica del governo clinico sui quali fondare azioni successive di valutazione della performance e della comunicazione con i pazienti e i cittadini” age.na.s. Agenzia nazionale per i servizi sanitari 25

  26. 2° CRITERIO / FATTORE DI QUALITA’ Per Corrispondere a tale criterio ogni Regione dovrà documentare che il proprio sistema di autorizzazione e/o accreditamento siano presenti per le articolazioni organizzative requisiti che evidenziano: age.na.s. Agenzia nazionale per i servizi sanitari punti 1 – 2 - 3 - 4 26

  27. 2° CRITERIO / FATTORE DI QUALITA’ La tipologia delle prestazioni e dei servizi erogati; La presenza di protocolli che riguardino: 2.1.l’eleggibilità dei pazienti 2.2.la responsabilità ele modalità di presa in carico; 2.3. la responsabilità e modalità di passaggio in cura (continuità assistenziale); 2.4. le relative modalità di controllo age.na.s. Agenzia nazionale per i servizi sanitari 27

  28. 2° CRITERIO / FATTORE DI QUALITA’ La modalità di gestione della documentazione sanitaria (ad es,: cartella clinica) deve essere redatta, aggiornata, conservata e verificata secondo modalità specificate, al fine di garantirne: 3.1.la completezza rispetto agli interventi effettuati 3.2.la rintracciabilità; 3.3.la riservatezza (privacy); age.na.s. Agenzia nazionale per i servizi sanitari 28

  29. 2° CRITERIO / FATTORE DI QUALITA’ Lo sviluppo di attività di valutazione delle prestazioni e dei servizi che devono: 4.1.basarsi su procedure che definiscano responsabilità, metodi,periodicità 4.2.essere documentate. age.na.s. Agenzia nazionale per i servizi sanitari 29

  30. 3° CRITERIO / FATTORE DI QUALITA’ “ L’organizzazione cura la idoneità delle strutture e la puntuale applicazione delle norme relative alla manutenzione delle attrezzature; èbuona prassi che dia evidenza del contributo del personale nella gestione delle stesse” age.na.s. Agenzia nazionale per i servizi sanitari 30

  31. 3° CRITERIO / FATTORE DI QUALITA’ Per corrispondere a tale criterio ogni Regione dovrà documentare che il proprio sistema di autorizzazione e/o accreditamento siano presenti per il livello aziendale requisiti che si evidenziano: age.na.s. Agenzia nazionale per i servizi sanitari punti 1- 2- 3 – 4 - 5 31

  32. 3° CRITERIO / FATTORE DI QUALITA’ 1. L’idoneità all’uso delle strutture; 2. L’esistenza di un inventario aggiornato delle attrezzature; 3. L’esistenza di un piano per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle apparecchiature biomediche in uso; 4. Tale piano è documentato per ciascuna apparecchiatura e reso noto ai diversi livelli operativi; 5. Il personale deve essere formato sull’utilizzo, la manutenzione e le procedure di dismissione: age.na.s. Agenzia nazionale per i servizi sanitari 32

  33. 4° CRITERIO / FATTORE DI QUALITA’ Per corrispondere a tale criterio ogni Regione dovrà documentare che il proprio sistema di autorizzazione e/o accreditamento siano presenti per il livello aziendale requisiti che evidenziano: age.na.s. Agenzia nazionale per i servizi sanitari punti 1 - 2 - 3 33

  34. 4° CRITERIO / FATTORE DI QUALITA’ 1. La programmazione e la verifica della formazione necessaria e specifica; 2. L’inserimento e l’addestramento dei nuovi addetti 3. La definizione e il monitoraggio delle competenze. age.na.s. Agenzia nazionale per i servizi sanitari 34

  35. 5° CRITERIO / FATTORE DI QUALITA’ “ Una buona comunicazione e relazione fra professionisti e con i pazienti garantisce allineamento ai comportamenti professionali attesi,aumento della sicurezza nella erogazione delle cure, partecipazione dei pazienti nelle scelte di trattamento” age.na.s. Agenzia nazionale per i servizi sanitari 35

  36. 5° CRITERIO / FATTORE DI QUALITA’ Per corrispondere a tale criterio ogni Regione dovrà documentare che nel proprio sistema di autorizzazione e/o accreditamento siano presenti per l’articolazione organizzativa requisiti che evidenziano: age.na.s. Agenzia nazionale per i servizi sanitari punti 1 – 2 – 3 – 4 - 5 36

  37. 5° CRITERIO / FATTORE DI QUALITA’ 1.Le modalità di comunicazione interna alla struttura,che favoriscano 1.1.la partecipazione degli operatori; 1.2. lacontinuità nei percorsi di cura interni ed esterni (tra questa e altre istituzioni con cui si rapporta per garantire l’ assistenza); 2. Le modalità di valutazione della relazione tra personale e l’organizzazione (contesto organizzativo) attraverso l’analisi del clima organizzativo/ soddisfazione degli operatori; age.na.s. Agenzia nazionale per i servizi sanitari 37

  38. 5° CRITERIO / FATTORE DI QUALITA’ age.na.s. Agenzia nazionale per i servizi sanitari 3. Le modalità e i contenuti delle informazioni da fornire (ad es. stato di salute, costi,modalità organizzative particolari ,ecc….) ai pazienti e/o ai caregiver; • Le modalità di partecipazione dei pazienti nelle scelte clinico-assistenziali e le modalità di coinvolgimento dei pazienti e dei caregiver; 5. Le modalità di ascolto dei pazienti (ad es. reclamo,ascolto attivo, valutazione della soddisfazione dei pazienti). 38

  39. age.na.s. Agenzia nazionale per i servizi sanitari 6°CRITERIO / FATTORE DI QUALITA’ “La efficacia, la appropriatezza, la sicurezza sono elementi essenziali per la qualità delle cure e debbono essere monitorati” 39

  40. 6°CRITERIO / FATTORE DI QUALITA’ age.na.s. Agenzia nazionale per i servizi sanitari Per corrispondere a tale criterio ogni Regione dovrà documentare che nel proprio sistema di autorizzazione e/o accreditamento siano presenti per il livello aziendale e per le articolazioni organizzativerequisiti che evidenziamo: punti 1 – 2 40

  41. age.na.s. Agenzia nazionale per i servizi sanitari 6°CRITERIO / FATTORE DI QUALITA’ 1. Un approccio alla pratica clinica secondo evidenze (ad es. linee guida, appropriatezza, ecc); 2. L’attenzione alla promozione della sicurezza e della gestionedel rischio (da struttura, per i lavoratori,clinico) in termini di: 2.1. organizzazione adottata per la promozione della sicurezza e della gestione dei rischi; 2.2. programma per la gestione del rischio contenente le procedure (di individuazione,analisi,trattamento e monitoraggio); 2.3. monitoraggio e valutazione del / dei programma / i e delle procedure per la promozione della sicurezza e la gestione del rischio. 41

  42. age.na.s. Agenzia nazionale per i servizi sanitari 7°CRITERIO / FATTORE DI QUALITA’ “ IL governo delle azioni di miglioramento,della adozione di innovazioni tecnologiche ed organizzativo-professionali e la facilitazione di adattarsi a contesti nuovi assumendo comportamenti fondati eticamente, professionalmente adeguati,socialmente accettabili e sostenibili” 42

  43. age.na.s. Agenzia nazionale per i servizi sanitari 7°CRITERIO / FATTORE DI QUALITA’ Per corrispondere a tale criterio ogni Regione dovrà documentare che nelle Aziende Sanitarie siano presenti evidenze (anche con riferimento a specifiche e distinte indicazioni e prassi regionali)relative a: Progetti di miglioramento; Esistenza e applicazione di modalità di valutazione delle tecnologie in uso o da acquisirsi; Adozione di iniziative di innovazione tecnico-professionale e organizzativa; 43

  44. ACCREDITAMENTO ISTITUZIONALE • L’ACCREDITAMENTO CONSTA DI 3 PARTI: • REQUISITI ORGANIZZATIVI • REQUISITI STRUTTURALI • REQUISITI TECNOLOGICI

  45. REQUISITI ORGANIZZATIVI • I requisiti organizzativi sono quelli riferibili alle procedure di Qualità. • per le strutture sanitarie è stato necessario amalgamare procedure di PROCESSO riferibili alle ISO EN UNI 9000:2008 e procedure di PRODOTTO riferibile alle ISO EN UNI 18025 .

  46. REQUISITI STRUTTURALI • Riguardano tutte le strutture sanitarie, sono definiti in base ai criteri imposti dalla 81/08 e da tutte le altre norme sull’edilizia: • Antisismica • Abbattimento delle barriere architettoniche

  47. REQUISITI TECNOLOGICI • Per garantire livelli elevati di Qualità delle prestazioni è necessario un attento controllo della tecnologia adottata • Inoltre tutte le attrezzature elettromedicali e non, devono possedere il marchio di garanzia elettrico e di sicurezza CE • Tutte devono rispondere ai requisiti imposti dalla legge 81/08

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