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Le risorse immateriali

Le risorse immateriali. Il loro significato ed alcune principali tassonomie. Economia Intangibile. L’andamento economico in Italia. La distribuzione del PIL nel 2009 Agricoltura, silvicoltura e pesca: 2,52% Industria: 19,69% Costruzioni: 5,26%

astrid
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Presentation Transcript


  1. Le risorse immateriali Il loro significato ed alcune principali tassonomie

  2. Economia Intangibile

  3. L’andamento economico in Italia • La distribuzione del PIL nel 2009 • Agricoltura, silvicoltura e pesca: 2,52% • Industria: 19,69% • Costruzioni: 5,26% • Commercio, alberghi, trasporti, comunicazioni: 23,63% • Credito, attività immobiliari, servizi professionali: 27,68% • Altre attività dei servizi: 21,22%

  4. L’impatto degli intangibles sulla crescita e sulla produttività A livello macroeconomico si rileva una correlazione positiva robusta tra crescita e intensità della spesa in R&S. Stessa relazione con gli investimenti in ICT e la qualità del capitale umano Note: elaborazione UniCredit su dati OCSE

  5. Risorse intangibili: alcune definizioni • Le risorse immateriali sono distinguibili in (Podestà, 1993): • Intangibles specifici • Beni che godono di vita propria; • Separabili dal sistema d’azienda • Suscettibili di stima autonoma • Intangibles generici • Know how di funzione e di sistema • Incorporati nelle risorse umane o nelle routine organizzative • Non sono valutabili individualmente

  6. Requisiti degli intangibles specifici • Guatri e Brugger ritengono che un bene immateriale per essere valutabile autonomamente : • Deve essere il frutto di costi ad utilità differita nel tempo (es.: non tutti i costi di ricerca); • Deve essere trasferibile a terzi (no costi di pubblicità); • Deve essere misurabile (no a procedure organizzative)

  7. L’approccio dello IASB • ATTIVITA’ IMMATERIALE • Un’attività non monetaria identificabile, priva di consistenza fisica, controllata dall’azienda e da cui essa si aspetta benefici economici futuri • In sintesi: • Identificabilità (separabile dalle altre risorse) • Controllo (utilizzo esclusivo in virtù di norme e leggi specifiche) • Possibilità di generare benefici economici futuri

  8. Una classificazione basata sul grado di autonomia e sulla natura delle risorse

  9. Una classificazione basata sulla visibilità delle risorse in bilancio

  10. Una visione dinamica delle risorse immateriali Le risorse invisibili derivano da flussi di informazioni che fluiscono (Itami, 1988): • dall’ambiente all’azienda (es.: conoscenze di mercato); • dall’azienda all’ambiente (es.: immagine aziendale) • ed infine da informazioni che nascono e si esauriscono dentro l’azienda (es.: cultura e valori). Conseguentemente, tutte le risorse aziendali, e non solo quelle intangibili, sono basate sulla conoscenza • Incorporata su supporti materiali (attrezzature costruite internamente per soddisfare specifiche esigenze produttive) • Incorporata su supporti immateriali, cartacei o elettronici • Incorporata nella memoria individuale o collettiva

  11. Punti di forza delle risorse intangiblii • Non concorrenza: • Gli intangibles possono essere solitamente utilizzati per molteplici impieghi – capacità produttiva illimitata (es.: marchio GUCCI esteso dalle calzature ad abbigliamento, profumi, occhiali, gioielli, orologi); • Rendimenti di scala crescenti o, non decrescenti: • Alti costi fissi di progettazione associati a bassi costi marginali (es: studio di un farmaco nuovo e produzione; sviluppo software e produzione CD)

  12. Punti di debolezza e criticità • Escludibilità parziale • Chi investe non può escludere completamente gli altri dai benefici degli intangibles (brevetti in scadenza; spionaggio industriale, reverse engineering) • Elevata rischiosità degli investimenti in risorse immateriali (es.: investimenti in Ricerca e Sviluppo) • Difficoltà nel commercializzare investimenti intangibili

  13. Brevetti in scadenza: il caso dei farmaci generici (fonte – Panorama) • Un buco da 10 miliardi di euro in un anno. Il rischio della crescita della spesa sanitaria nazionale rispetto alle risorse del Pil è stato quantificato in questa cifra dal VI Rapporto Sanità del Ceis dell’Università Tor Vergata di Roma, presentato oggi nella capitale. • Una “cura” all’obesità della spesa può venire dal ricorso sempre crescente ai farmaci generici. L’uso dei cosiddetti equivalenti (quelli il cui brevetto del principio attivo è scaduto e possono quindi essere commercializzati a prezzo inferiore) ha raggiunto a livello regionale il 20,3% della spesa farmaceutica a carico del Servizio sanitario nazionale. E per il 2009 sono in arrivo le scadenze dei brevetti di 75 prinipi attivi. Con effetti benefici per le casse dello Stato. E dei consumatori. Secondo le stime di Assogenerici, l’associazione che riunisce i produttori degli equivalenti, il risparmio per il Servizio sanitario nazionale, sarà di circa 450 milioni di euro. • In aumento (+22%) anche l’ utilizzo privato dei generici, anche a seguito delle liberalizzazioni del settore farmaceutico nel 2006. In media il prezzo con l’introduzione del generico scende di circa il 40%. Anche se la comunicazione in questo campo a volte non raggiunge gli anziani, i maggiori consumatori di farmaci, che restano legati ai marchi di fiducia. • Ma se i brevetti scadono, le industrie farmaceutiche non stanno a guardare. Ne è un chiaro esempio la mossa di Pfizer, la casa produttrice del Viagra: l’atorvastatina, il principio attivo base del farmaco contro il colesterolo più venduto al mondo, il Lipitor, presto potrà essere prodotta da tutti, e non più solo dalla Pfizer, grazie alla scadenza del brevetto. Un fattore che, insieme ad altri, ha influito sulla scelta della casa farmaceutica di acquisire la concorrente Wyeth per 68 miliardi di dollari. La fusione, una delle operazioni più grandi di sempre nel settore, consentirà a Pfizer di produrre abbastanza nuovi farmaci da rimpiazzare quelli destinati a fronteggiare la concorrenza dei medicinali generici, a partire dal Lipitor

  14. Alcune tecniche di misurazione Alla ricerca delle risorse intangibili all’interno del bilancio. Indici chiave e criteri di analisi

  15. Le risorse intangibili nel bilancio aziendale • Risorse intangibili visibili in bilancio • Costi di impianto e ampliamento • Costi di ricerca e sviluppo e pubblicità • Diritti di brevetto industriale e di utilizzazione delle opere dell’ingegno • Concessioni, licenze, marchi e diritti simili • Avviamento • Immobilizzazioni in corso e acconti • Altro (Software) • Risorse intangibili invisibili in bilancio • Segreti industriali non tutelati da brevetti • Know how aziendale e individuale • Coesione e motivazione del personale • Immagine aziendale • Relazioni con la clientela e con partner esterni • Avviamento generato internamente

  16. I valori di bilancio in presenza di risorse intangibili visibili in bilancio • Caratteristiche del business • Aziende caratterizzate dalla presenza di significativo patrimonio tecnico-industriale e commerciale tutelato giuridicamente (alta presenza di brevetti e marchi e di know how tutelato da diritto d’autore); • Alta Moda (caso Bulgari); • Utilities; • Aziende farmaceutiche

  17. Caratteristiche del bilancio di un’azienda “intangible intensive”

  18. Caratteristiche del bilancio di un’azienda “intangible intensive”

  19. I valori di bilancio in presenza di risorse intangibili invisibili in bilancio • Caratteristiche del business • Aziende caratterizzate dalla presenza di significativo patrimonio intangibile non tutelato giuridicamente (alta presenza di segreti industriali, rapporti commerciali intrattenuti con pochi clienti ben conosciuti, marchi non contabilizzati); • Alcune aziende del settore alimentare • Es.: Ferrero e Coca Cola; • Aziende di servizi (società di consulenza direzionale – network di consulenza e piccole realtà)

  20. Caratteristiche del bilancio di un’azienda “intangible intensive”

  21. Caratteristiche del bilancio di un’azienda “intangible intensive”

  22. Cluster di aziende individuabili • Aziende non intangible intensive • Es.:Azienda siderurgica • Aziende intangible intensive “visibili” in bilancio • Es.: Azienda di alta moda • Aziende Intangible intensive “invisibili” in bilancio • Es.: azienda biomedicale

  23. Un’azienda siderurgica«tradizionale»

  24. Il caso Bulgari

  25. Un’azienda chimico – farmaceutica

  26. Considerazioni di sintesi • Le aziende con elevate risorse intangibili visibili nello stato patrimoniale presentano valori economico-finanziari peculiari rispetto agli altri competitor • Le aziende con elevate risorse intangibili invisibili in bilancio possono presentare valori simili a quelli di aziende non intangible intensive • La storia aziendale ed un’analisi maggiormente qualitativa (studio del business, analisi del profilo strategico e organizzativo) può aiutare l’analista ad identificare la presenza di risorse intangibili

  27. Value Added Intellectual Capital (VAIC) Un metodo per la valutazione del capitale intellettuale

  28. VAIC • Sviluppato da Pulic nel 2000 • Consente di misurare il potenziale del capitale intellettuale di un’azienda guardando ai soli valori di bilancio • Utilizza il conto economico e lo stato patrimoniale • È composto da • CAPITALE UMANO • CAPITALE STRUTTURALE • CAPITALE FISICO

  29. Le tre componenti del VAIC • Il capitale umano è dato da: Valore aggiunto/Costo del personale • Rappresenta il valore aggiunto procapite • È un indice di produttività del personale. • Maggiore è l’indice, maggiore è il potenziale di capitale intellettuale «invisibile» in bilancio

  30. Le tre componenti del VAIC • Il capitale strutturale è dato da: Margine Operativo Lordo/Valore aggiunto • Rappresenta il rapporto tra due misure di profitto • Raggiunge il suo valore massimo, cioè 1, quando i costi del personale sono 0. Diversamente decresce all’aumentare di tali costi

  31. Le tre componenti del VAIC • Il capitale fisico è dato da: Valore aggiunto/Capitale fisico • Il capitale fisico è rappresentato da: • Immobilizzazioni materiali, finanziarie, attivo circolante, ratei e risconti. • Rappresenta la produttività del capitale fisico. • L’indice sarà molto elevato qualora siano gli intangible ad essere elevati.

  32. Potenzialità e limiti del VAIC • Utile per analisi preliminari e due diligence aziendali • Facile da calcolare attraverso il semplice impiego di indici di bilancio • Rischio di utilizzare dati falsi o comunque influenzati da politiche di bilancio • Sovrapposizione tra gli indicatori di Capitale Umano e di Capitale Strutturale

  33. Caso applicativo • Lettura dell’articolo di Pulic (2004) • Applicazione dell’indice VAIC per un’industria ad alto potenziale intengibile (come un’azienda di alta moda) ed una più tradizione (ad esempio un cementificio o un’industria meccanica) • NOTE METODOLOGICHE • Utilizzare il bilancio consolidato • Scaricarlo dalla pagina web aziendale o dal sito borsaitaliana.it • Confrontare gli indici VAIC per le due aziende e commentare

  34. Tod’s vs Landi Renzo

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