1 / 120

OIC 24 – Le immobilizzazioni immateriali

Ottobre- novembre 2010. OIC 24 – Le immobilizzazioni immateriali. OIC e IAS/IFRS. Riccardo Ranalli Andrea Gabola Luca Ambroso. Agenda. Principi generali Costi di impianto e di ampliamento Costi di ricerca, di sviluppo, e di pubblicità Diritti di brevetto Concessioni Licenze e marchi

april
Download Presentation

OIC 24 – Le immobilizzazioni immateriali

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Ottobre- novembre 2010 OIC 24 – Le immobilizzazioni immateriali OIC e IAS/IFRS Riccardo Ranalli Andrea Gabola Luca Ambroso

  2. Agenda Principi generali Costi di impianto e di ampliamento Costi di ricerca, di sviluppo, e di pubblicità Diritti di brevetto Concessioni Licenze e marchi Avviamento Altre immobilizzazioni immateriali CASO PRATICO

  3. Principi generali Evoluzione normativa Definizione Classificazioni in bilancio Caratteristiche Rilevazione Valore originario di iscrizione Iscrizione in valuta estera Vita utile e processo di ammortamento Impairment test Ripristino di valore Rivalutazione Agenda

  4. Evoluzione normativa Codice civile (artt. 2426 - 2427) Principio contabile CNDCEC 24 (marzo 1999) D. Lgs. 17 gennaio 2003, n. 6 Riforma del Diritto Societario OIC 1 - I principali effetti della riforma del diritto societario sulla redazione del bilancio d'esercizio (25 ottobre 2004) • Operazioni e saldi denominati in valuta estera (Immobilizzazioni immateriali) • Immobilizzazioni immateriali di durata indeterminata D.Lgs. 28 dicembre 2004, n. 310  “Integrazioni e correzioni alla disciplina del diritto societario ed al testo unico in materia bancaria e creditizia” Appendice di aggiornamento al principio contabile OIC 1 (30 maggio 2005) • Operazioni e saldi denominati in valuta estera (Immobilizzazioni immateriali) • Riformulazione del capitolo “6 - riduzioni di valore di immobilizzazioni materiali e immateriali” del principio contabile OIC 1 OIC 24 – Immobilizzazioni immateriali (30 maggio 2005)

  5. Recepimento della Riforma del Diritto Societario e Coordinamento con OIC 1 e relativa Appendice di aggiornamento Art. 2427, 3-bis e Appendice all’OIC 1  modifica all’informativa in Nota Integrativa (D.Lgs 6 e quindi 310) “… la misura e le motivazioni delle riduzioni di valore applicate alle immobilizzazioni materiali e immateriali (immateriali di durata indeterminata), facendo a tal fine esplicito riferimento al loro concorso alla futura produzione di risultati economici, alla loro prevedibile durata utile e, per quanto rilevante, al loro valore di mercato, segnalando altresì le differenze rispetto a quelle operate negli esercizi precedenti ed evidenziando la loro influenza sui risultati economici dell’esercizio” Introduzione della nozione di immobilizzazioni immateriali di “durata indeterminata” (OIC 1 rimasta nell’OIC 24) Evoluzione normativa

  6. Evoluzione normativa Introduzione del concetto di iscrizione in bilancio delle immobilizzazioni in valuta estera e successive valutazioni  rinvio all’OIC 26 – Operazioni e partite in moneta estera (che recepisce l’introduzione del punto 8-bis nell’art. 2426) (D.Lgs. 310) Art. 2426 8–bis  Le immobilizzazioni immateriali rilevate al costo in valuta devono essere iscritte al tasso di cambio al momento del loro acquisto (cambio storico) o a quello inferiore alla data di chiusura dell’esercizio se la riduzione debba giudicarsi durevole OIC 26  “… le immobilizzazioni materiali e immateriali devono essere svalutate, per effetto di una riduzione del cambio giudicata durevole, solo quando risultano correlate ad una valuta estera e si sia in presenza di una riduzione durevole di valore delle stesse. In questo caso, la verifica dell’eventuale riduzione durevole di valore tiene conto dei futuri flussi finanziari generati in valuta. Se, infatti, le immobilizzazioni non generano flussi finanziari in valuta l’andamento dei cambi diventa per esse irrilevante.”

  7. Definizione Immateriali in quanto mancanti della tangibilità Costituite da costi che non esauriscono la loro utilità in un solo periodo Acquisizioni: direttamente dall'esterno, a titolo di godimento o realizzati internamente Comprendono: i beni immateriali (diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno, concessioni, licenze, nonché i diritti simili) i costi pluriennali che non si concretizzano nell'acquisizione o produzione interna di beni o diritti (costi di impianto e di ampliamento, costi di ricerca e di sviluppo e di pubblicità, ecc.) l'avviamento i costi interni ed esterni sostenuti per beni immateriali in corso di produzione o di acquisto, compresi i relativi acconti

  8. Classificazione in bilancio Sono iscritte nello Stato Patrimoniale in B.I. - Immobilizzazioni immateriali 1) Costi di impianto e di ampliamento 2) Costi di ricerca, di sviluppo e di pubblicità 3) Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno 4) Concessioni, licenze, marchi e diritti simili 5) Avviamento 6) Immobilizzazioni in corso e acconti 7) Altre

  9. Caratteristiche I beni immateriali veri e propri Sono identificabili e individuabili Di norma, sono rappresentati da diritti giuridicamente tutelati potere esclusivo di sfruttare, per un periodo anche determinato, i benefici futuri attesi da tali beni Sono suscettibili di valutazione e qualificazione autonome ed indipendenti dal complesso dei beni dell'impresa  principio di separabilità I costi pluriennali hanno caratteristiche più difficilmente delimitabili Avviamento

  10. Rilevazione Iscrizione originaria al costo effettivamente sostenuto: costi che possono essere distintamente identificati ed attendibilmente quantificati esclusione delle acquisizioni a titolo gratuito Iscrizione subordinata all’accertamento della utilità futura: Per talune categorie l’utilità futura sottoposta al verificarsi di condizioni gestionali, produttive, di mercato che al momento del sostenimento dei costi possono solo essere presunte Per le spese pluriennali non esistono regole precise relative alla capitalizzazione ma solo dei vincoli: consenso Collegio Sindacale distribuzione dividendi subordinata alla sussistenza di riserve disponibili superiori ai costi capitalizzati limite durata processo ammortamento

  11. Rilevazione In presenza di utilità futura obbligo o facoltà di iscrizione? Obbligo beni immateriali in senso stretto e avviamento Facoltà costi pluriennali (prevale il principio della prudenza) Esclusione immobilizzazioni immateriali ricevute a titolo gratuito

  12. Rilevazione Momento di iscrizione la capitalizzazione può aver inizio solamente a far tempo dal momento in cui tutte le condizioni necessarie per la capitalizzazione sono soddisfatte i costi capitalizzabili sono solamente quelli sostenuti da tale esercizio. Non è consentito che costi precedentemente addebitati al conto economico vengano ripresi e capitalizzati nell'attivo patrimoniale (ad esempio in seguito al verificarsi delle condizioni) “Immobilizzazioni in corso e acconti” vengono iscritti nell’esercizio in cui sono sostenuti non sono ammortizzate ma sono soggetti ad impairment

  13. Valore originario di iscrizione Acquisto dall’ESTERNO costo di acquisto oneri accessori Fusione e Scissioni: OIC 4 valori risultati dalle scritture contabili alla data dell’operazione con allocazione del disavanzo a maggiori valori dell’attivo, minori valori del passivo e avviamenti Conferimenti: Valori di perizia nei limiti dell’aumento del capitale sociale e del sovrapprezzo deliberati Permute: OIC 16 Beni simili: valore della immobilizzazione acquisita pari a quello di quella ceduta Beni dissimili: valore di mercato Realizzazione all’INTERNO costo di produzione che comprende tutti i costi diretti i costi indiretti ma direttamente imputabili per la quota ragionevolmente attribuibile all’immobilizzazione costi generali di produzione Non comprende Costi generali amministrativi Costi straordinari

  14. Valore originario di iscrizione Limiti al valore di iscrizione Il valore iscritto non può eccedere il maggior valore tra il presumibile valore realizzabile tramite alienazione il valore d’uso Tale limite deve essere rispettato già al momento della prima capitalizzazione Valore realizzabile da cessione tramite vendita a prezzi normali di mercato, tra parti ben informate ed interessate, al netto degli oneri diretti per la cessione Valore d’uso valore attuale dei flussi di cassa attesi nel futuro derivanti o attribuibili alla continuazione dell'utilizzo dell'immobilizzazione, compresi quelli derivanti dallo smobilizzo della stessa al termine della sua vita utile

  15. Iscrizione in valuta estera Art. 2426, n. 8-bis c.c. “Le immobilizzazioni materiali, immateriali e quelle finanziarie, costituite da partecipazioni, rilevate al costo, in valuta devono essere iscritte al tasso di cambio al momento del loro acquisto o a quello inferiore alla data di chiusura dell'esercizio se la riduzione debba giudicarsi durevole” OIC 26 – Operazioni e partite in moneta estera Ipotesi di acquisizione di una attività immateriale in valuta estera Se non genera flussi finanziari futuri in valuta estera il valore originario: al cambio storico alla fine di ciascun esercizio, le variazioni del cambio non dovranno essere considerate (poiché irrilevanti) Se genera flussi finanziari futuri in valuta estera il valore originario: al cambio storico alla fine di ciascun esercizio, si deve tenere conto del valore recuperabile (flussi finanziari o valore di mercato) in tale valuta da convertire in euro al tasso di cambio alla data della valutazione se inferiore a quello di carico si deve tenere conto solo delle variazioni negative che determinano una perdita durevole di valore

  16. Vita utile e processo di ammortamento Vita utile determinata possibile determinare il periodo di tempo o la quantità di prodotto (o misura similare) attesa dall’utilizzo dell’immobilizzazione La vita utile è stimata ipotizzando solo le spese per mantenere la capacità di partecipazione alla produzione del reddito ad un livello pari a quello esistente al momento in cui viene effettuata detta stima senza oneri che eccedano i limiti della normalità e della economicità Accertata comunque la capacità e la volontà dell’impresa a mantenere tale livello di produttività Vita utileindeterminata se non sia possibile individuare ragionevolmente un limite al periodo della immobilizzazione di generare flussi di cassa positivi ciò non significa quindi che la durata della vita sia “infinita”, né che lo sia il suo periodo stimato di utilizzazione (OIC 1)

  17. Vita utile e processo di ammortamento

  18. Impairment test Il valore di bilancio non deve essere superiore al valore recuperabile Valore recuperabile  rappresenta il maggiore tra il valore realizzabile ed il valore d’uso CAUSE Requisito della durevolezza della perdita (e delle sue cause/condizioni di utilizzo; ragionevole valutazione delle cause ) Le cause hanno natura straordinaria e devono essere gravi

  19. Impairment test • Indicatori esterni ed interni di presenza di perdite durevoli di valore: Indicatori esteriori Indicatori interni • il valore di mercato diminuito più di quanto prevedibile in base all’uso o al tempo • variazioni significative nell’ambiente tecnologico, di mercato, economico o normativo nel quale l’entità opera o nel mercato al quale un’attività è rivolta • i tassi di interesse di mercato sono durevolmente e significativamente aumentati nel corso dell’esercizio impattando sul valore d’uso • il valore contabile è superiore al valore di mercato • perdita in presenza di valori di immobilizzazioni immateriali • evidente obsolescenza o deterioramento fisico delle immobilizzazioni materiali dalle quali dipende quella immateriale • significativi cambiamenti nella misura e nel modo di utilizzo dell’attività (piani dismissione, ristrutturazione, rilocalizzazione) • cambiamento o riduzione della durata non dipendente da periodico riesame

  20. Impairment test Informazioni in Nota Integrativa: Considerazioni fatte al fine di determinare la riduzione del valore concorso delle immobilizzazioni alla produzione dei risultati economici prevedibile durata utile valore di mercato se applicabile/rilevante Indicazione delle differenze rispetto a svalutazioni eventualmente effettuate in precedenza Indicazione degli effetti della svalutazione effettuata sul risultato economico dell’esercizio, prima e dopo le imposte Indicazione degli effetti della svalutazione effettuata su ogni altro indicatore di redditività di cui si sia data informazione nel bilancio o nella relazione sulla gestione, o in altra forma di pubblica comunicazione

  21. Elementi che incidono sui flussi di cassa Budget, tasso di crescita Provenienza: singola immobilizzazione o CGU più piccola Spese generali, i costi delle ristrutturazioni Investimenti per mantenere il livello standard Flusso di cassa netto per la cessione dell’immobilizzazione al termine della vita utile Attualizzati in base a tasso adeguato Tasso risk free (durata, rischio paese, netto-lordo imposte) Rischio sistematico Rischio specifico Flussi reali, tassi al netto del fattore di copertura dell’inflazione Valore d’uso

  22. Tasso di attualizzazione • rf = rendimento dei titoli privi di rischio • β = coefficiente di rischio specifico • rp = premio per il rischio sistematico riconosciuto dal mercato • Il tasso per la determinazione del terminal value deve essere depurato del fattore di crescita g • ir = tasso di attualizzazione per la determinazione del terminal value • i = tasso di attualizzazione dei flussi reddituali come anzi determinato • g= tasso di crescita

  23. Impairment test CGU - cash generating unit (IAS 36) = “…il più piccolo gruppo identificabile di attività che genera flussi finanziari in entrata che sono ampiamente indipendenti dai flussi finanziari in entrata generati da altre attività o gruppi di attività” L’OIC precisa come allocare le perdite per riduzione di valore delle CGU Decremento valore di iscrizione del goodwill eventualmente allocato alla CGU Per l’eventuale eccedenza di perdita, decremento proporzionale del valore contabile delle altre attività che compongono la CGU (diverse da elementi soggetti a specifiche valutazioni – ad es. rimanenze finali e crediti)

  24. Ripristino di valore Ripristino di valore Quando le cause che hanno determinato la svalutazione, vengono meno (in tutto o in parte), la svalutazione non può più essere mantenuta Valore originario deve essere in tutto o in parte ripristinato al netto degli ammortamenti non calcolati a causa della precedente svalutazione Si tratta comunque di un caso molto raro perché una perdita di valore duratura (e la conseguente neutralizzazione) deve derivare da fatti gravi Casi di esclusione : avviamento e costi pluriennali Contabilizzazione perdita di valore: A CE  come COSTO nella voce B.10.c “ Altre svalutazioni delle immobilizzazioni” oppure nella voce E.21 “Oneri straordinari”

  25. Ripristino di valore Contabilizzazione ripristino di valore: A CE  come PROVENTO nella voce A.5 “Altri ricavi”oppure nella voce E.20 “Proventi, con separata indicazione delle plusvalenze da alienazioni i cui ricavi non sono iscrivibili al n. 5)” Limiti di iscrizione: il nuovo valore contabile è il valore contabile, al netto dell’ammortamento, che si sarebbe determinato se non fosse stata rilevata alcuna perdita di valore negli esercizi precedenti Rettifica per gli esercizi futuri, della quota di ammortamento dell’attività, al fine di ripartire il nuovo valore contabile lungo la restante vita utile In E.20 ed E.21 vanno allocate le perdite ed i ripristini di valore o le plus/minus valenze di beni non utilizzati nella gestione ordinaria e di entità tale da inficiare il reddito operativo

  26. Rivalutazione La rivalutazione del costo dei beni immateriali può avvenire solo in applicazione di leggi speciali Iscrizione in bilancio: a differenza del ripristino di valore, la rivalutazione non costituisce componente del conto economico ma deve essere accreditata alla voce A.III “Riserve di rivalutazione” Non sono ammesse rivalutazioni effettuate al di fuori dell’applicazione di leggi speciali L’art. 2426 c.c. consente la rivalutazione in casi eccezionali; la relazione ministeriale ritiene di non poterli esemplificare né enunciare in quanto di assoluta eccezionalità

  27. Agenda Costi d’impianto e di ampliamento Costi di start-up Costi inerenti il personale Costi di avviamento di impianti di produzione

  28. Costi d’impianto ed ampliamento • Rappresentano oneri che vengono sostenuti in modo non ricorrente dall’azienda in precisi e caratteristici momenti della vita dell’impresa • i costi d’impianto sono costituiti dagli oneri sostenuti da un’impresa in fase di costituzione, organizzazione e avviamento dell’intera attività; comprendono: • costi per costituire l’impresa atto costitutivo e relative tasse, consulenze dirette alla costituzione, ottenimento di licenze, autorizzazioni e permessi • costi per costituire l’azienda  studi preparatori, ricerche di mercato, addestramento “iniziale” del personale • i costi di ampliamento sono costituiti dagli oneri sostenuti durante la vita aziendale per incrementare o diversificare la capacità produttiva e di mercato; comprendono: • costi per ampliare l’impresa o l’azienda aumenti di capitale, fusioni, ammissione alla quotazione in borsa, costituzione di nuove sedi

  29. Costi d’impianto ed ampliamento • La rilevazione tra le immobilizzazioni di tali costi è facoltativa: • deve essere possibile dimostrare il rapporto causa – effetto tra il sostenimento dei costi ed il beneficio futuro che l’impresa si attende da essi • occorre il consenso del collegio sindacale, ove esistente • Ammortamento: • in quote costanti sulla base di un piano sistematico • durata massima  5 anni (principio di prudenza) • Tali costi possono essere mantenuti nell’attivo patrimoniale: • a condizione che permanga l’utilità futura • per un ammontare che non può eccedere il valore stimato dell’utilità futura attesa

  30. Costi d’impianto ed ampliamento • per stimare l’utilità futura attesa dei costi iscritti tra le immobilizzazioni immateriali occorre fare riferimento agli strumenti aziendali di pianificazione (budget e business plan) • tramite questi strumenti gli organi di amministrazione e di controllo possono valutare la sussistenza del principio della ricuperabilità futura del costo, ossia la presenza di flussi di reddito futuri sufficienti a coprire tutti i costi e le spese ivi inclusi gli ammortamenti dei costi capitalizzati • la valutazione circa l’utilità futura dei costi da capitalizzare deve essere effettuata sia nell’esercizio di iscrizione sia in quelli successivi

  31. Costi d’impianto ed ampliamento Per i costi di impianto e di ampliamento non riferiti a progetti specifici, la misurazione dell’utilità futura è legata alla prospettica redditività dell’impresa nel suo complesso. In particolare il valore di tali costi deve essere posto in correlazione con le previsioni circa i risultati aziendali. Laddove i risultati attesi non siano tali da coprire i costi delle capitalizzazioni effettuate occorre procedere come segue: riduzione degli utili svalutazione solo se gli utili generati non sono sufficienti a coprire gli ammortamenti perdite di carattere non permanente PREVISIONE (BUDGET O B.P.) perdite significative il cui recupero non è previsto entro il termine del periodo di ammortamento dei costi d’impianto svalutazione integrale nell’anno

  32. Costi d’impianto ed ampliamento Bilancio al 31/12/2008

  33. Costi di start-up • sono i costi sostenuti per l'avviamento di una nuova impresa o di una nuova attività; includono • i costi del personale che avvia le nuove attività, • addestramento del nuovo personale, • allacciamento ai servizi generali, • adattamento degli stabilimenti esistenti • condizioni per la capitalizzazione: • i costi sono direttamente attribuibili alla nuova attività e sono limitati a quelli sostenuti nel periodo antecedente a quello del possibile avvio (i costi generali e quelli derivanti da inefficienze non possono essere capitalizzati); • il loro differimento è comunemente accettato come prassi del settore aziendale (es. settore alberghiero o commerciale) • il principio diricuperabilità è rispettato

  34. Costi di start-up

  35. Costi di start-up Bilancio al 31/12/1999

  36. Costi inerenti il personale • i costi inerenti il personale iscrivibili tra le attività immateriali possono essere: • costi di addestramento e qualificazione del personale • costi straordinari di riduzione del personale • gli oneri in questione vengono spesso sostenuti in attuazione di piani di ristrutturazione aziendale volti al rilancio dell’azienda e all’eliminazione delle inefficienze • tali piani, infatti, prevedono frequentemente l’utilizzo di strumenti quali la CIGS o la mobilità e sono in alcuni casi accompagnati da interventi di addestramento, formazione e riqualificazione del personale

  37. Costi di addestramento del personale • i costi di addestramento e qualificazione del personale sono i costi sostenuti per portare ad un grado di professionalità media il personale e/o gli agenti; ne fanno parte: • i costi per i materiali impiegati per la qualificazione • costi di addestramento (docenti, materiale didattico, ecc) • tali oneri sono capitalizzabili in due situazioni: • quando sono sostenuti in relazione ad una attività di avviamento di una nuova impresa o di una nuova attività dell’impresa • quando sono sostenuti in relazione ad un processo di ristrutturazione o riconversione che comporti un profondo cambiamento nella struttura produttiva, commerciale o amministrativa • i processi in questione debbono risultare da un piano approvato dagli amministratori da cui risulti la capacità prospettica dell’azienda di generare flussi di reddito futuri sufficienti a coprire i costi

  38. Costi di riduzione del personale • i costi straordinari di riduzione del personale sono quelli che l’impresa sostiene per favorire l’esodo o la messa in mobilità del personale; si tratta principalmente di: • incentivi all’esodo • C.I.G. straordinaria • costi inerenti ai licenziamenti • è difficile dimostrarne l’utilità pluriennale  capitalizzazione è attuabile in rari casi • vengono spesati interamente: • nell’esercizio di sostenimento • nell’esercizio in cui l’impresa decide formalmente di attuare tali piani di ristrutturazione

  39. Costi di avviamento di impianti di produzione • la differenza tra il costo di produzione a regime ed il costo di produzione relativo ad un impianto in fase di avvio, ovvero tra quest’ultimo ed il prezzo di vendita, può essere capitalizzato: • se i costi sono rilevati attraverso un idoneo sistema di contabilità industriale • se vi sono fondate aspettative di recuperabilità costo di produzione in fase di avviamento dell’impianto costo di produzione a regime differenza capitalizzabile prezzo di vendita differenza capitalizzabile • La capitalizzazione può avvenire fino alla messa a regime dell’impianto

  40. Agenda Principi generali Costi di impianto e di ampliamento Costi di ricerca, di sviluppo, e di pubblicità Diritti di brevetto Concessioni Licenze e marchi Avviamento Altre immobilizzazioni immateriali CASO PRATICO

  41. Classificazione e Definizione Stato Patrimoniale  B.I.2 Costi di ricerca, di sviluppo e di pubblicità il legislatore non ha fornito né una definizione specifica, né la portata del contenuto in ragione della loro finalità, possono distinguersi in costi sostenuti per: Costi di ricerca e sviluppo

  42. Ricerca applicata vs fase di sviluppo  distinzione tra i diversi momenti della realizzazione di un progetto 1° fase: ricercare (es. esistenza di tecnologie, mezzi di fattibilità tecnica, ecc.) 2° fase:sviluppare in base agli studi fatti nella 1° fase Scarsa rilevanza pratica  scopo comune la realizzazione di un progetto Criteri di iscrizione Costi di ricerca e sviluppo

  43. Casi pratici esemplificativi Il mercato desidera determinate caratteristiche di prodotto (ha preferenze e bisogni) 1° fase: Il marketing percepisce o interpreta tali bisogni / preferenze  ricerche di mercato di base  imputazione a CE 2° fase: La produzione si adegua alle richieste di mercato sulla base delle segnalazioni dell’Ufficio Marketing  ricerca applicata e sviluppo di prodotto  capitalizzazione a SP La capitalizzazione dei costi in B.I.2 prevede il consenso del Collegio Sindacale (ove esistente) e un periodo di ammortamento ≤ 5 anni Realizzazione di un prototipo: Il prototipo può essere definito come il risultato di un lavoro di ricerca / progettazione che consente di realizzare ad esempio un modello di un nuovo prodotto Se presenta i requisiti per essere brevettabile, il costo residuo ammortizzato o valore contabile netto dovrà essere capitalizzato come brevetto, unitamente agli altri eventuali costi o oneri accessori derivanti dal riconoscimento o della registrazione del medesimo diritto Costi di ricerca e sviluppo

  44. Costi di ricerca e sviluppo Requisiti per la capitalizzazione • relativi ad un prodotto / processo chiaramente definito (tale diretta inerenza deve poter essere dimostrata  sistema contabile adeguato) • identificabili e misurabili ( sistema contabile adeguato) • riferiti adun progetto realizzabile, cioètecnicamente fattibile, per la realizzazione del quale l'impresa possieda o possa disporredelle necessarie risorse • recuperabili tramite i ricavi che nel futuro si svilupperanno dall'applicazione del progetto stesso Esempi di costi impiegati per la ricerca e sviluppo: • costi relativi al personale impegnato • costi dei materiali e dei servizi impiegati • l'ammortamento di immobili, impianti e macchinari oppure di brevetti e licenze, nella misura in cui tali beni sono impiegati nelle attività di ricerca e sviluppo • i costi indiretti (diversi dai costi e dalle spese generali ed amministrativi) • gli interessi passivi sostenuti a fronte di finanziamenti specificamente ottenuti ed utilizzati per lo svolgimento dell'attività di ricerca e sviluppo (cfr. slide ->)

  45. La capitalizzazione degli interessi passivi deve esser effettuata nel rispetto delle seguenti principali regole: interessi sostenuti per capitali presi a prestito specificamente per la realizzazione dell’investimento di ricerca e sviluppo gli interessi capitalizzabili sono solo quelli maturati durante la realizzazione del progetto (ovvero fino a quando il progetto sia disponibile per l’uso) le perditesu cambi, derivanti da contratti di finanziamento in valuta estera e subite durante la fase di realizzo del progetto, possono essere capitalizzate in B.I.2 rispetto della regola generale della recuperabilità dei costi inerenti il progetto di ricerca e sviluppo Oneri finanziari

  46. Realizzabilità del progetto (3° requisito) Principio guida nella valutazione della capitalizzazione: la prudenza Nelle fasi iniziali del progetto difficoltà nella previsione della realizzabilità Fattori determinanti la realizzabilità: interni (es. fattibilità tecnica e possesso delle risorse adeguate) ed esterni (es. sviluppo nuove tecnologie da concorrenti, tendenze del mercato, etc.) Costi precedentemente addebitati al conto economico non possono essere capitalizzati La capitalizzazione può avvenire solo dal momento in cui sussistano tutti i requisiti necessari La “significatività in assoluto” dell’ammontare di tali costi non ha alcuna rilevanza  elevati investimenti in ricerca e sviluppo per un determinato progetto non possono essere un elemento che assicura la realizzabilità dello stesso Costi di ricerca e sviluppo

  47. Recuperabilità dei costi tramite i ricavi futuri generati dall’applicazione del progetto (4° requisito) I ricavi previsti dal progetto devono essere ≥ ai costi sostenuti per lo studio del progetto + costi di sviluppo ulteriori + costi di produzione + costi di vendita direttamente sostenuti per commercializzare il prodotto Principiodella prudenza nella valutazione impone che se esistono margini di dubbio, i costi debbano essere capitalizzati solo nei limiti in cui siano giudicati recuperabili Costi di ricerca e sviluppo

  48. Ammortamento dei costi capitalizzati Piano ammortamento a quote costantioppuredecrescenti (per maggior prudenza) rivisto annualmente per accertarne la congruità in caso di perdita durevole  svalutazione (cfr. caso pratico) Durata massimo 5 anni (art. 2426, n. 5 c.c.) decorrenza  dall’esercizio in cui il processo risultante è disponibile per l’utilizzazione economica Modifiche ai criteri devono essere motivate in Nota Integrativa Costi di ricerca e sviluppo

  49. Fonte: Bilancio d’esercizio 31/12/2001 DADA Spa Costi di ricerca e sviluppo

  50. Fonte: Bilancio d’esercizio 31/12/2005 Beghelli Spa Costi di ricerca e sviluppo

More Related