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Università degli Studi “G. d’Annunzio” Chieti

Università degli Studi “G. d’Annunzio” Chieti. Corso di Psicologia Clinica Prof. Salvatore Sasso ARTETERAPIA e COUNSELING ESPRESSIVO A cura del Counsellor dott.ssa Paola Isotti Centro Regionale di Fisiopatologia della Nutrizione Giulianova (TE). ARTETERAPIA e COUNSELING ESPRESSIVO.

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Presentation Transcript


  1. Università degli Studi “G. d’Annunzio” Chieti Corso di Psicologia Clinica Prof. Salvatore Sasso ARTETERAPIA e COUNSELING ESPRESSIVO A cura del Counsellor dott.ssa Paola Isotti Centro Regionale di Fisiopatologia della Nutrizione Giulianova (TE)

  2. ARTETERAPIA e COUNSELING ESPRESSIVO • Offrono l’opportunità di utilizzare potenzialità psichiche spesso mai venute prima alla luce:l’arte dona l’opportunità di cogliere l’inaudito, il non visto e il non detto. • L’operatore di sostegno proponendo immagini, parole e storie offre a chi accetta di mettersi in gioco l’occasione di vedere, ascoltare e dar voce a parti inesplorate di sé, favorendo la connessione tra la mente e il corpo.

  3. COME ? GLI ELEMENTI SPECIFICI CHE FANNO DEL COUNSELING ESPRESSIVO UNO STRUMENTO DI SUPPORTO, UNA OPPORTUNITA’ ULTERIORE AL PERCORSO TERAPEUTICO AVVIATO, POSSONO ESSERE RIASSUNTE NELLE FAMOSE 4 “C”: • CREATIVITA’ • COMUNICAZIONE • CATARSI • CAMBIAMENTO

  4. CHE COS’E’ UN ESPERENZIALE E’ UN LAVORO DI GRUPPO IN CUI SI REALIZZANO LE TRE FASI DEL CICLO DEL CONTATTO EMOTIVO SANO: • Precontatto • Contatto, contatto-pieno • postcontatto

  5. TEORIA DELLA PERSONALITA’ e LE FASI DEL CICLO DEL CONTATTO EMOTIVO • Le tre fasi racchiudono in se tutta la teoria della personalità poiché l’organismo manifesta in ognuna di esse il suo “personale stile di rapporto”. • A seconda della modalità adottata per entrare in relazione con il mondo si evidenzia quali sono i meccanismi di difesa utilizzati dalla persona a servizio dell’atteggiamento nevrotico.

  6. ACCOGLIENZA:PREDISPOSIZIONE DEL SETTING • Cura dell’ambiente che accoglie: luci, suoni,odori, colori, cuscini, coperte. • Il counselor utilizzerà un tono di voce pacato,sarà accogliente, non direttivo. Condurrà ogni partecipante dal mondo razionale a quello emozionale.

  7. PRECONTATTO:si stimola la funzione ES. In questa prima fase del ciclo del contatto emotivo, per favorire l’ascolto di SE’, si può proporre: * IL RILASSAMENTO (si suggerisce di ascoltare le sensazioni che derivano dal proprio corpo: il respiro, la muscolatura, se si avvertono dolori,contratture, blocchi e porre proprio li l’attenzione) * LA FANTASIA GUIDATA (si stimola l’immaginazione visiva, olfattiva,uditiva,tattile; si racconta di un luogo da immaginare nei particolari che si preferisce, di percepirne la temperatura, i colori: il counselor suggerisce di accostarsi alle sensazioni ponendo alcune domande: COM’E’? COME TI SENTI?) * IL GIOCO DI MOVIMENTO (si invita i partecipanti a camminare in vari modi occupando lo spazio per sciogliere le tensioni muscolari e prendere confidenza con l’ambiente).

  8. CONTATTO: entra in azione la funzione IO del SE’ • La parola chiave di questa seconda fase è: ATTIVAZIONE, RISVEGLIO. • I sensi sono amplificati. E’ la fase in cui l’energia creativa si mobilita. • Chi partecipa si orienta nell’ambiente, prende confidenza con la proposta dei conduttori. • L’invito sarà di SPERIMENTARE/SI seguendo le proprie scelte, utilizzando i propri mezzi per fare delle ESPERIENZE CREATIVE.

  9. STILI ESPRESSIVI UTILIZZABILI • Scrittura creativa: inventare parole nuove e frasi relative alle emozioni vissute nel qui e ora. • Pittura, Disegno, Fotografia, Poesia, Massaggi, Espressione corporea, Danza, Fiaba, Racconto, Sogno, Fumetto, Teatro, Maschere, Burattini, Lotta, Creta, giochi di ruolo.Etc.

  10. PASSAGGIO dal CONTATTO al CONTATTO PIENO PAROLA CHIAVE E’ :“FUSIONE A CONFINE APERTO”. E’ IL MOMENTO: • Della TRASFORMAZIONE. • Della FUSIONE. • Delle FORTI EMOZIONI • Della PERDITA dei CONFINI nel fare e nel creare. Il soggetto si muove liberamente nell’ambiente lasciandosi scegliere da ciò che gli serve per soddisfare il proprio bisogno. La mente osserva dal di fuori e si prende consapevolezza, ci si riconosce in quello che si sta creando: collegamento PANCIA-TESTA

  11. DOMANDE APERTE Il conduttore pone domande aperte per favorire la consapevolezza durante l’azione nel “qui ed ora”: • Com’è per te usare… muoverti…? • Cosa provi? Cosa senti? Lo senti tuo? • Quanto ti rappresenta quello che stai facendo? • C’è qualcosa che vorresti aggiungere o togliere? • Posso fare qualcosa per te? ( non chiedere mai PERCHE’:è una domanda chiusa che invita alla chiusura)

  12. Passaggio dal contatto pieno al post-contatto • Confini temporali: il counselor informa del tempo rimasto per completare l’opera. • Si aiuta l’altro a far entrare la REALTA’ e a staccarsi lentamente dalla proposta: • Si suggerisce di guardare il proprio lavoro anche da un punto di vista diverso magari alzandosi in piedi o da lontano. • Si suggerisce di osservare cosa hanno fatto gli altri, cosa succede intorno a sè: si invita a PRENDERE CONTATTO CON L’AMBIENTE che si è nel frattempo MODIFICATO. • Suggerire di scegliere uno dei lavori realizzati, quello che più attrae e raccontare a chi lo ha realizzato il proprio vissuto: si porta al COGNITIVO le emozioni.

  13. POST-CONTATTO:funzione PERSONALITA’ del SE’ Parola chiave: CONSAPEVOLEZZA • E’ il momento dell’INSIGHT, della presa di coscienza delle proprie difficoltà e delle situazioni che danno piacere. • Il soggetto è consapevole del proprio “copione” relazionale, di come si è sentito durante il lavoro e vede ciò che ha fatto in modo diverso. • FEED-BACK

  14. Grazie per l’attenzione

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