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Liceo Delle Scienze Umane “A. Sanvitale” Parma. PROGETTO EDUC. Classe 4^A scienze sociali A.S.2007/2008. DEMOCRAZIA.

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Presentation Transcript


  1. Liceo Delle Scienze Umane “A. Sanvitale” Parma PROGETTO EDUC Classe 4^A scienze sociali A.S.2007/2008

  2. DEMOCRAZIA Il termine democrazia deriva dal greco demos: popolo e cratos: potere, ed etimologicamente significa governo del popolo. Il concetto di democrazia non è cristallizzato in una sola versione o in un'unica concreta traduzione, ma può trovare ed ha trovato la sua espressione storica in diverse espressioni ed applicazioni, tutte caratterizzate peraltro dalla ricerca di una modalità capace di dare al popolo la potestà effettiva di governare.

  3. LA DEMOCRAZIA NELLA "POLIS" GRECA Si trattava di unaéliteche si contrapponeva alla massa di ceti dipendenti, Perieci ed Iloti. Tale contrapposizione creava una costante tensione tra le due classi che talora sfociava in contrasti concreti vissuti come una vera e propria guerra. Nel Sesto secolo, in molte città greche, le aristocrazie scacciano i tiranni e ne assumono il controllo politico. Spesso ciò avviene grazie al sostegno anche delle armi di Sparta, che certamente fu centro e modello della aristocrazia greca. Il sistema spartano, pur suscitando ammirazione negli aristocratici ateniesi e pur essendo oggetto di chiara approvazione ne "La costituzione degli Ateniesi" Il potere, in tale città, era detenuto dai liberi, cittadini a pieno titolo, dediti innanzitutto all’esercizio della guerra, gli Spartiati. primo testo in prosa attica, non è mai stato concretamente realizzato in Atene, tranne che nei due periodi del 411 a.C. e del 404/403 a.C. dopo le sconfitte militari subite nel conflitto con Sparta.

  4. I GRECI E GLI ALTRI La città arcaica è molto piccola e la popolazione vive in grande parte nel contado interamente dedita ai lavori agricoli. Fino a quando la situazione si mantiene tale, la lotta per il potere è solamente tra i signori che portano le armi e a mezzo di esse, esercitano la loro egemonia. Le forme di governo che vengono attuate sono essenzialmente la tirannide o l’oligarchia, ben poco distinguibili tra di loro. Ma ,con l’andar del tempo, le attività dei campi si riducono decisamente e , nel Sesto secolo circa, una grande quantità di persone affluisce in città prevalendo sui nobili, ormai ridotti a miserabili, e avendo come effetto la nascita della vera e propria democrazia a seguito della spinta della popolazione alla gestione diretta della comunità. Quindi è da ritenersi che il nascere della democrazia greca non abbia avuto, come presupposto, una innata spinta dei greci verso la politica, ma il concreto verificarsi del fenomeno sopra descritto. Erodoto sostiene , a tal proposito, che erano individuabili tentativi precedenti di organizzazione di stampo democratico nell’ambito delle comunità persiane. Né vi è motivo per non prestargli fede, considerato che fa riferimento ad eventi concreti ricordando le proposte in senso democratico al momento della morte di Cambise, nonché il fatto che, mentre Dario marciava contro la Grecia, Mardonio, il suo collaboratore, abbatteva i tiranni della Ionia ed instaurava democrazie nelle città.

  5. Differenza tra democrazia degli antichi e democrazia liberale Già Benjamin Constantnel Settecento aveva mostrato le differenze tra la concezione della democrazia degli antichi e quella dei moderni. Il teorico della liberaldemocraziaRobert Alan Dahlparla di tre percorsi storici: democrazia delle città-stato; democrazia degli Stati-nazione; democrazia cosmopolita. In tale approccio la differenza tra la democrazia antica e moderna sta nel fatto che nella prima prevale il concetto di eguaglianza, nella seconda prevale l'idea di libertà. La democrazia partecipativa classica era possibile in epoca antica grazie a determinate condizioni: la sovranità limitata ad una sola città, la cui popolazione raramente superava i 100.000 abitanti. Per tale motivo, mentre la democrazia antica funzionava col sistema della partecipazione dei cittadini (esclusi gli schiavi, gli stranieri e le donne) tramite i meccanismi del sorteggio e della rotazione, le democrazie liberali si fondano sulla competizione tra candidati e sul meccanismo della delega tramite elezioni.

  6. L’affermazione delle democrazie europee moderne Gli studi sulla modernizzazione si sono focalizzati sulle precondizioni che hanno consentito l'affermarsi in Europa della democrazia moderna. Secondo questi studi, fondamentale fu l'equilibrio di poteri che si creò tra la monarchia assoluta, tesa a limitare il crescente potere della nobiltà, e la nobiltà stessa che fu sempre abbastanza forte da contrastare il potere tendenzialmente assoluto della corona. Questo equilibrio facilitò l'instaurazione del parlamentarismo. Inoltre la borghesia urbana, col suo naturale interesse per la garanzia dei diritti civili e politici e l'evoluzione mercantile dell’aristocrazia terriera, favorì la democrazia, portando ad un'alleanza tra aristocrazia possidente e borghesia, insieme ad una tenue liberazione dei contadini dai vincoli feudali. L'assenza di una coalizione aristocratico-borghese contro contadini e operai fu una precondizione necessaria, tuttavia, per evitare lo stritolamento della democratizzazione negli strati più bassi della popolazione.

  7. Il termine modernizzazione indica l'insieme dei processi di cambiamento e mutamento su larga scala che investe una determinata società, trasformando profondamente le sue strutture e i suoi modelli di organizzazione sociale. Questo concetto si riferisce alla tendenza, della società interessata da questi processi, ad acquisire le caratteristiche economiche,politiche sociali e culturali considerate proprie della modernità. Tendenze generali della modernizzazione sono quelle all'innovazione e al cambiamento, accompagnate da una visione del mondo che vede la società in continua evoluzione, e che si allontana così sempre di più dalle forme che ha assunto nel passato.

  8. Lo Stato ordinamento giuridico politico, ovvero a fini generali, esercitante il potere sovrano su un determinato territorio e sui soggetti a esso appartenenti. Esso comanda anche mediante l'uso della forza armata, della quale detiene il monopolio • STATO COMUNITÁ: popolo, stanziato su un territorio definito, che è organizzato attorno ad un potere centrale • (comunemente chiamato "stato - nazione"). • STATO GOVERNO: quel potere centrale sovrano, organizzato in possibili differenti modi, che detiene il monopolio della forza, e impone il rispetto di • determinate norme nell'ambitodi un territorio ben definito. • STATO SOVRANO: lo stato è superiore ad ogni altro soggetto entro i suoi confini. Lo stato è indipendente nei confronti degli altri stati e sovrano al suo interno L'organo stato è “rappresentante” di tutti quei beni e poteri tanto importanti o tanto potenti da non poter essere di nessun altro che di un soggetto che agisca nell'interesse collettivo; questi poteri sono sostanzialmente la sovranità (esercitata attraverso i tre poteri pubblici legislativo, esecutivo e giudiziario) Cesare Ripa, Ragione di Stato, da: Iconologia, Roma, 1603

  9. Governo In un senso più ristretto il governo è l'insieme dei soggetti che in uno stato detengono il potere politico in posizione di indipendenza, perché non subordinati ad altri soggetti è l'insieme dei soggetti (i governanti) che in uno stato detengono il potere politico • Cioè quegli organi che in posizione di reciproca indipendenza partecipano alla definizione dell'indirizzo politico dello stato: • il parlamento, • il vertice del potere esecutivo, • il capo dello stato, • la corte costituzionale o la corte suprema alla quale è affidato il controllo di legittimità costituzionale Negli stati moderni questi soggetti s'identificano con gli organi costituzionali. Il complesso dei rapporti intercorrenti tra questi organi, disciplinati dalla costituzione, costituisce la forma di governo dello stato

  10. LOCKE MARSHALL PARETO MAX WEBER MARX GUSTAVO ZAGREBELSKY HOBBES ROBERT OWEN DAVID HELD TOQUEVILLE

  11. Agostini Sara Reverberi Caterina Ampollini Giulia Gison Maria Anzalone Sonia Giubellini Tatiana Annaloro Alice Barbieri Francesca Sartori Giselle Bernabei Francesca Vicari Emiliano Hanno cooperato … Classe ^ A Scienze Sociali – A.S. 2007 – 2008 Docenti: A. Giusti, C. Limongelli Amedeo Giada Bologna Sara Rossi Alice Del Vecchio Nicole Fornari Simona Rossi Marco Montali Francesca Ferrari Laura Riccardi Bianca Maria Melegari Alice Saccani Alice Pogliacomi Costanza Zaccardi Federica

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