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Lo stalinismo in URSS

Lo stalinismo in URSS. Le purghe e i gulag. 1929: eliminazione di Bucharin e degli ultimi superstiti del vecchio gruppo dirigente Il mito dei “nemici del popolo”

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Lo stalinismo in URSS

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Presentation Transcript


  1. Lo stalinismo in URSS

  2. Le purghe e i gulag • 1929: eliminazione di Bucharin e degli ultimi superstiti del vecchio gruppo dirigente • Il mito dei “nemici del popolo” • Le purghe: epurazione di tutti i quadri del PCUS che si opponevano a Stalin tramite arresti, esecuzioni, deportazioni, processi pubblici spesso con la produzione di prove false e atti di tortura che si concludevano quasi sempre con la condanna a morte, ad opera della NKDV (Commissariato del popolo per gli affari interni) che aveva assorbito la CEKA • I gulag, acronimo di Direzione centrale dei campi di lavoro correttivi, molti in Siberia. I prigionieri costretti a lavori forzati per la realizzazione delle opere infrastrutturali necessarie alla colonizzazione delle zone interne del paese.

  3. La politica economica • Obiettivo: rendere l’Urss economicamente autonoma in modo da dimostrare la validità del modello comunista contro il capitalismo. • 1929: definitiva abolizione della NEP. Collettivizzazione forzata nelle campagne con l’obiettivo di disporre delle eccedenze per approvvigionare le città dove aveva sede l’attività industriale e potenziare le esportazioni al fine di finanziare lo sviluppo industriale. • 1929-1933: Guerra ai kulaki. Repressione fino alla sospensione degli approvigionamenti ai contadini che si opponevano alla collettivizzazione. “Carestie artificiali”. • 1933-1935: Compimento della collettivizzazione forzata. Requisizione delle terre, meccanizzazione della coltivazione. Redistribuzione della popolazione attraverso spostamenti coatti. Kolchoz: cooperative agricole in cui i contadini lavorano, condividendo collettivamentemacchine e strumenti, la terra che rimane di proprietà dello stato.

  4. Industrializzazione accelerata e piani quinquennali • Piani quinquennali: strumento di economia pianificata, definisce gli obiettivi economici da perseguire nei 5 anni successivi. • 1928-32: Primo piano quinquennale. Industrializzazione accelerata. Raddoppiano gli operai, quadruplica la produzione industriale anteguerra, espansione dell’industria pesante, metallurgica e siderurgica, e degli armamenti • 1932-1937: Secondo piano quinquennale. Raddoppia la produzione complessiva.

  5. Il controllo totale sulla società e la propaganda • Peggioramento delle condizioni di lavoro nelle fabbriche, nessuna autonomia dei lavoratori, sudditanza del sindacato a partito e governo. Sfiancante competizione tra i lavoratori per essere definiti “eroe del lavoro”, ovvero modello esemplare di produzione. • Il mito dello stacanovismo. La propaganda dell’operaio sovietico che attraverso il lavoro, fonte di elevazione morale, personale, sociale, valore-guida dell’uomo nuovo che attraverso l’impegno, la dedizione, l’orgoglio si fa artefice del socialismo • Il culto della personalità di Stalin, religione civile, inteso come padre della nazione, unico capace di difenderla dall’assedio borghese e capitalista dell’Occidente e dal nazifascismo

  6. L’ “arcipelago gulag”

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