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ASSEMBLEA NAZIONALE COOPERATIVE INDUSTRIALI Ufficio Studi Ancpl

ASSEMBLEA NAZIONALE COOPERATIVE INDUSTRIALI Ufficio Studi Ancpl RAPPORTO A CURA DI MARIA CRISTINA CIPPITELLI Modena, 30 Gennaio 2009. 1. Indice. Dati complessivi del settore Industriale e Manifatturiero dell’ANCPL Uno sguardo agli andamenti generali dell’economia

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ASSEMBLEA NAZIONALE COOPERATIVE INDUSTRIALI Ufficio Studi Ancpl

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Presentation Transcript


  1. ASSEMBLEA NAZIONALE COOPERATIVE INDUSTRIALI Ufficio Studi Ancpl RAPPORTO A CURA DI MARIA CRISTINA CIPPITELLI Modena, 30 Gennaio 2009 1

  2. Indice • Dati complessivi del settore Industriale e Manifatturiero dell’ANCPL • Uno sguardo agli andamenti generali dell’economia • Il campione di cooperative: ◊ Preconsuntivi 2008 ◊ Previsioni 2009 ◊ Occupazione • Elenco delle cooperative campionate Pag. 3 Pag. 5 Pag. 9 Pag. 9 Pag. 12 Pag. 16 Pag. 18

  3. Dati complessivi del settore Industriale e Manifatturiero dell’Ancpl Il Settore, si articola in sei maxi comparti che sono rispettivamente: il metalmeccanico con il 35% del valore della produzione dell’intero settore, il sistema casa e indotto Settore Costruzioni il 32%, le affini ad altri Settori l’15%, gli impianti il 12%, il tipografico il 4% e il sistema moda il restante 2% (grafici torta). Particolarità di questo Settore è che 1/3 del volume d’affari è rivolto all’export, ma il 75% di questo ammontare è concentrato su poche Cooperative, localizzate principalmente in Emilia Romagna. Nel 2008, la crescita del volume di affari è dovuto principalmente alle Cooperative di fascia dimensionale maggiore. Tale valore risente del minore apporto fornito dalle quote di esportazioni a causa della sfavorevole congiuntura economica-finanziaria internazionale. Nonostante ciò gli investimenti continuano a crescere nel 2008, orientandosi principalmente all’acquisizione di beni strumentali, nuove tecnologie, partecipazioni finanziarie e ricerca e sviluppo. La dinamica dell’ occupazione inizia a registrare una stagnazione, prevista anche per il 2009, a causa della crisi finanziaria in atto, repentine evoluzioni del mercato e stagnazione della domanda. Le cooperative che intendono assumere personale o accrescere la base sociale, dichiarano tale intenzione in vista di sostituzioni e pensionamenti.   VOLUME D’AFFARI (milioni di euro) 2,2% / 10% 2,7% 5,7% 7% OCCUPAZIONE 0,5% / 5% 0,5% 1,1% / / /

  4. RIPARTIZIONE PERCENTUALE DEL NUMERO DI COOPERATIVE PER COMPARTO RIPARTIZIONE PERCENTUALE DEL VALORE DELLA PRODUZIONE PER COMPARTO

  5. Uno sguardo agli andamenti generali dell’economia Analizzando i dati pubblicati dalla Banca d’Italia, Unioncamere e Confindustria, si evince come le tensioni finanziarie manifestatesi a partire dall’autunno del 2007 si stiano ripercuotendo sull’attività economica delle maggiori economie industriali. Le perdite di ricchezza e l’inasprimento delle condizioni creditizie stanno indebolendo gli investimenti ed i consumi, tant’è che le autorità monetarie procedono a una riduzione concertata dei tassi di riferimento al fine di evitare una recessione più profonda . Questi andamenti dell’attività economica non saranno privi di conseguenze per il mercato del lavoro anche nell’UE, dove finora l’occupazione ha mostrato una relativa tenuta benché con ritmi di crescita minori. E’ probabile che la recessione prevista per i paesi industriali non si estenda a tutti i paesi emergenti, nonostante la forte integrazione commerciale, ma contribuirà a rallentare in misura significativa il loro ritmo di crescita. In analogia con il contesto europeo, anche in Italia si prevede per l’anno in corso una contrazione dell’attività produttiva sulla quale inciderà sia la decelerazione delle esportazioni verso l’estero, sia la caduta della domanda interna (vedi tabella). Per gli investimenti in macchinari, impianti e mezzi di trasporto si prospetta per il 2008 e il 2009 uno sviluppo particolarmente ridotto a causa del basso clima di fiducia, delle aspettative sfavorevoli delle imprese sull’evoluzione della domanda, dei timori di una stretta creditizia a cui si aggiunge un marcato rallentamento degli investimenti nell’attività immobiliare.

  6. Tabella da mettere in verticale Per quanto riguarda la domanda estera, nei maggiori mercati europei e negli Stati Uniti i consumi e gli investimenti sono previsti in forte rallentamento, se non in contrazione, fino al 2009. Un minore sostegno all’export dovrebbe venire dai mercati asiatici a fronte di una migliore tenuta di quelli mediorientali. L’andamento dell’euro potrebbe tuttavia in parte bilanciare la flessione della domanda estera.

  7. Le esportazioni in valore dei prodotti tradizionali del Made in Italy (quelli delle industrie tessili e dell’abbigliamento, il cuoio ed i prodotti in cuoio, il legno e i prodotti in legno e gli altri prodotti delle industrie manifatturiere) si sono tutte ridotte rispetto allo stesso periodo del 2007. Parte di tale riduzione è stata compensata da un aumento del loro valore che può essere spiegato in parte dall’inflazione, in parte dallo spostamento delle esportazioni verso tipologie di prodotti di maggior qualità. Infatti la contrazione delle esportazioni sembra colpire soprattutto i prodotti dal livello qualitativo più basso, per i quali la concorrenza di prezzo da parte di Paesi emergenti è più forte. Previsioni della variazione delle esportazioni italiane al primo trimestre 2009 rispetto allo stesso periodo del 2008 * tessile, abbigliamento, calzature ed altri prodotti in cuoio. Fonte: elaborazioni Assocamerestero su dati ISTAT

  8. Solo a partire dal 2010 le economie potranno recuperare velocità: la capacità di spesa delle famiglie dovrebbe beneficiare della diminuzione delle tensioni inflazionistiche e del venir meno dell’incertezza finanziaria, dando una spinta agli acquisti privati, agli investimenti e alle esportazioni. Un ragionamento specifico va fatto per le PMI, attori fondamentali del tessuto economico italiano. Queste subiranno maggiormente la crisi in atto, dipendendo dagli ordinativi e fermi produzione adottati dalle grandi aziende delle quali sono spesso fornitori, dipendendo nella maggior parte dei casi da un unico cliente e risentendo in modo amplificato dei pagamenti ritardati e insolvenze. Per tali motivi il ruolo dei Confidi sarà più che mai utile per ovviare all’impatto della crisi sulle PMI e per permettere loro di accedere al credito. Questi posizionandosi tra le banche e le autorità pubbliche, condividono gran parte del rischio dell’istituto finanziario a volte sino all’80% del prestito.

  9. Il campione di cooperative Il campione che ha contribuito all’elaborazione del Rapporto, si compone quest’anno di 44 cooperative industriali dislocate su tutto il territorio e rappresentative delle diverse tipologie dimensionali e di comparto proprie del settore. Alla luce della crisi economico-finanziaria che sta investendo i mercati, occorre essere prudenti nella valutazione dei dati pervenuti, subendo i budget continui remake da parte delle cooperative. Per il 2008 c’è ancora spazio per essere fiduciosi seppur con una crescita più contenuta che in passato, mentre per il 2009 gli andamenti del campione si allineeranno con quelli del resto del tessuto imprenditoriale italiano, legato da un filo comune alle oscillazioni dei tassi, dei prezzi delle materie prime e energia, alle difficoltà di accesso al credito, al ristagno della domanda. • Preconsuntivi 2008 Da una prima analisi dei dati, emerge come molte delle previsioni fatte per il 2008 nella scorsa Assemblea, siano state riviste. Ci si riferisce in particolare alle cooperative del settore Metalmeccanico e degli Infissi che hanno registrato valori relativi alla produzione e all’ andamento del settore di mercato sul quale operano, inferiori o stabili rispetto a quelli raggiunti nel 2007, mentre le Impiantiste hanno avuto risultati più positivi. Il campione analizzato contribuisce per il 48% al volume d’affari dell’intero settore. Nonostante la crisi in atto il 2008 continua a registrare andamenti positivi che preconsuntivano un +5% di valore della produzione rispetto al 2007.

  10. Graf. 1: Volume d’affari (milioni di € e variazioni percentuali su anno precedente) Più nel dettaglio si segnala un decremento dell’ 1,1% per il comparto Infissi e dello 0,7% per l’Arredo in legno; situazione stagnante per le Tipografiche, Lapidei, Metalmeccaniche e Altre produzioni; una crescita per gli Impianti di un +7% (trainati principalmente dalla Cefla), comparto Carpenteria +10%, Inerti +4%, Vetro e Abbigliamento con +2%. La Redditività incide per l’1,6% sul valore della produzione, scendendo di un punto percentuale rispetto al 2007. Come si può notare vi è disomogeneità reddituale tra i principali comparti del Settore Industriale.

  11. Graf. 2: Redditività 2007 per comparto (percentuale su valore produzione) Quest’anno segnano una buona performance, come nel 2007, gli Impianti, gli Infissi e gli Inerti, ai quali si aggiungono i Lapidei e Carpenteria metallica. Diminuisce, come preannunciato, anche la percentuale di fatturato realizzato nel 2008 che sarà destinato all’ export, dal 46% al 23%. Tuttavia è necessario sottolineare come l’export sia considerata da svariate imprese una risorsa da sfruttare, considerando le performance che tale voce ha permesso di raggiungere negli anni passati, chiaramente prestando maggior attenzione a quelle che sono le possibilità e le richieste che provengono dai mercati sui quali già si è presenti o da nuovi sbocchi.

  12. Per gli Investimenti si era prospettata una situazione di stabilità o aumento rispetto al 2007 mentre, i dati aggiornati ci parlano di ben un 36% (invece del 14%) che rivede a ribasso tale voce e di un 39% al rialzo (anziché il 41%). Si segnalano per i notevoli incrementi il comparto Impianti con un più 72% da attribuirsi quasi totalmente alla Cefla, e Carpenteria con +4,6%. Si contrappongono le flessioni di Abbigliamento con -16% e Tipografiche – 30%. Per lo più stagnanti risultano il Metalmeccanico, Infissi, Arredo legno ed Altri. Ciò in parte è causa di elementi congiunturali ritenuti critici dalle imprese quali domanda attesa, crisi del residenziale, investimenti realizzati l’anno precedente ed altri di natura strutturale come la difficoltà nel reperire risorse finanziarie e difficoltà amministrative-burocratiche. • Previsioni 2009 Sull’onda delle preoccupazioni che minano le economie nazionali ed internazionali, le 44 cooperative campionate non lasciano trasparire per il 2009 una situazione rosea, né tantomeno si discostano dalle previsioni fornite dai principali centri di ricerca. Relativamente all’evoluzione del mercato di riferimento in cui operano in modo prevalente, si denota un crescente pessimismo con quasi il 66% di risposte negative, contro nessuna che prevede una crescita.

  13. Graf. 3: Evoluzione del settore di mercato 2009 Anche per la domanda relativa al fatturato, lo scenario non è molto rincuorante con il 43% delle risposte che dichiara un calo di esso, a fronte di un 52% che si posizionerà su livelli di performance stabili. Graf. 4: Tendenza della produzione

  14. Nonostante il quadro sinora delineato, resiste la percentuale di cooperative che prevede una stabilità della voce export (il 61%) o una sua crescita (il 19%), mentre cala la quota di risposte negative rispetto al 2008 (dal 35% a 19%). Graf. 5: Export Non desta stupore il fatto che il 39% del campione preveda una crescita del proprio fabbisogno finanziario, alla luce delle difficoltà che risiedono nell’ accesso al credito o nelle incerte prospettive di mercato che frenano i progetti. Graf. 6: Fabbisogno finanziario 2008

  15. Il contesto economico delineato nelle pagine introduttive, ci permette di comprendere lo stato d’animo con il quale le imprese si approcciano al 2009. Dovendo ricalibrare le proprie forze, si trovano ad essere più cauti anche negli investimenti, prevedendo il 37% di esse di mantenerli stabili, mentre un 33% di accrescerli. La percentuale di coloro che hanno visto a ribasso tale voce è stata il 30% (contro il 14% del 2008) racchiudendo al suo interno “big” delle cooperative industriali e manifatturiere. Similmente all’anno scorso tra le priorità di investimento vi sono : l’incremento di produttività (57%), l’innovazione di prodotto (34%), la diversificazione di prodotto (8%). Graf. 7: Investimenti di cui → il 57,5% rivolto ad incrementare la produttività → il 34% all'innovazione di prodotto → il 8,5% alla diversificazione di prodotto

  16. Occupazione Graf. 8: Variazione % dell'occupazione rispetto all'anno precedente Anche quest’anno la dinamica occupazionale del nostro campione segna valori positivi.

  17. In linea con le tendenze preannunciate l’anno scorso, gli incrementi sono all’insegna della cautela registrando un +2% per gli occupati totali, mentre la base sociale cresce di ben l’8% rispetto al 2007 grazie principalmente al comparto degli Infissi. Per il 2009 vi sarà una quota maggiore di cooperative che prevede in diminuzione tale voce, cioè ben il 20% contro il 7% delineato per il 2008, mentre il 68% si colloca su livelli stabili. Graf. 9: Occupazione Alla domanda “si ha intenzione di assumere nuovi dirigenti o quadri”, il campione risponde per un 77% negativamente, mentre nel restante 23% si annoverano diverse cooperative rilevanti per il settore industriale e manifatturiero.

  18. Per la collaborazione, si ringraziano le seguenti cooperative: • Toscana Cellini (FI) Cavatori Gioia (MS) Metalcoop (FI) Nuova Cev (FI) Dolciaria Toscana (FI) G. Toniolo (GR) I.v.v. (AR) Co.Me.A. (SI) • Marche Futura 21 (AN) Smeralda (AN) Gommus (AN) • Puglia Trafilcoop (FG) • Piemonte Icif (AL) • Basilicata Coserplast (MT) • Campania Cems (NA) • Umbria Clam (PG) • Friuli Venezia Giulia: Cam 85 (UD) • Lombardia: Enocoop (BS) Scalvenzi (BS) Gonzagarredi (MN) • Veneto: C.l.m. (VR) C.a.p.a. (RO) Nuova Radar (PD) • Liguria: Vancini (GE) • Emilia Romagna: Zappettificio Muzzi – Imola 3 Elle (Imola) Sacmi (Imola) Cefla (Imola) Trasporti (Imola) Vetimec (BO) Ciab (BO) Bilanciai (MO) Coop Legno (MO) Coptip (MO) C.s.c. (MO) Giuliani Infissi (FC) Ceif (FC) Idrotermica (FC) Lavoranti in Legno (FE) Cormo (RE) Cocif (FC) Deco (RA) CCM (MO) Icel (Lugo)

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