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Proprietà semiotiche fondamentali

Proprietà semiotiche fondamentali. L’arbitrarietà. Una definizione da vocabolario. Arbitrarietà : "Qualità di ciò che è arbitrario";

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Proprietà semiotiche fondamentali

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Presentation Transcript


  1. Proprietà semiotiche fondamentali L’arbitrarietà

  2. Una definizione da vocabolario • Arbitrarietà: "Qualità di ciò che è arbitrario"; • Arbitario: "Fatto, dato ad arbitrio: giudizio a.; atti arbitrari‖ estens. Abusivo, illegittimo, ingiustificato: interpretazione arbitraria di un regolamento • Arbitrio: facoltà di giudicare e operare liberamente le proprie scelte e la propria volontà” (Il Nuovo Zingarelli, 2002)

  3. Una definizione tecnica • Arbitrarietà: "Carattere non necessitato del rapporto che lega il significante al significato". • arbitrarietà linguistica: "proprietà dei codici semiologici e spec. delle lingue storico-naturali, in quanto distinguono i significati e i significanti con più o meno completa autonomia rispetto ai materiali adoperati per dare corpo ai significanti e rispetto alla natura dei referenti (o degli eventuali referenti) inclusi nel significato". • Arbitrario: Semiol. = Aniconico. (GRADIT, 2000)

  4. Esempi di arbitarietà cane, dog, chien, perro “cane” (animale, quadrupede, domestico, ecc..)

  5. Esempi di arbitrarietà

  6. Esempi di arbitarietà Italiano bosco legno legna Francese bois “bosco-legno-legna” Tedesco Wald “bosco” Holz “legno-legna”

  7. Esempi di arbitrarietà Italiano: [kasa] [ka:sa] “casa” Tedesco: Stadt[ ∫tat]Staat[ ∫ta:t ] “città” “stato”

  8. Quante sono le forme di arbitrarietà? • il rapporto tra il segno nel suo complesso (significante+significato) e il suo referente non è motivato naturalmente né logicamente Es. l’oggetto sedia e il segno sedia “sedia”

  9. Gli antichi e l’arbitrarietà: l’arbitrarietà convenzionale • Platone (Cratilo) • Aristotele (De interpretatione) I nomi (onómata)sono dati katàphýsei o katàsynthéken?

  10. Platone (Cr. 383a4-5; 433e1-4) • “Cratilo qui, Socrate, afferma che ciascun essere ha il nome che per natura (phýsei) giustamente gli si addice” es. Agamémnonda epimoné“perseveranza” • “O ti piace quel modo che dice Ermogene […] che i nomi sono convenzioni[…] e che in questo, nella convenzione (synthéken), consiste la giustezza (orthtóteta)del nome […]? ”

  11. Aristotele (De int. 16a19-26 ) • “Il nome è così suono della voce, significativo per convenzione (katàsynthéken)” • Boezio: ad placitum

  12. Oltre l’arbitrarietà convenzionale • 2) arbitrarietà come immotivatezza Ferdinand de Saussure (Cours de linguistique générale, 1916.trad.it.1967) 2.1 Arbitarietà debole o verticale 2.2 Arbitrarietà forte o orrizzontale

  13. Il senso debole dell’arbitrarietà Nel segno non sussiste alcun rapporto di necessità logico o naturale tra significante e significato

  14. Ferdinand De Saussure: l’arbitrarietà “debole” Il legame che unisce il significante al significato è arbitrario, o ancora, poichéintendiamo con segno il totale risultante dall'associazione di un significante a unsignificato, possiamo dire più semplicemente: il segno linguistico è arbitrario. Così l'idea di «sorella» non è legata da alcun rapporto interno alla sequenza di suoni s-ö-r che le serve in francese da significante; potrebbe essere anche rappresentata da una qualunque altra sequenza: lo provano le differenze tra le lingue e l'esistenza stessa di lingue differenti. […] CLG trad.it. p.85-86

  15. Esempi di arbitrarietà debole/verticale

  16. Ferdinand De Saussure: l’arbitrarietà come immotivatezza La parola arbitrarietà richiede anche un'osservazione ... non deve dare l'idea che il significante dipenda dalla libera scelta del soggetto parlante ... vogliamo dire che è immotivato, cioè arbitrario in rapporto al significato, con il quale non ha alcun aggancio naturale nella realtà. CLG trad. it. p.87 Es. la fonia [ka¹ne] non ha alcun legame di tipo naturale o logico con la significazione che esprime

  17. Il senso forte dell’ arbitrarietà Ogni lingua ritaglia arbitrariamente i significanti e i significati (quindi, i segni) nell'ambito dello spazio fonico e semantico

  18. Il senso forte dell’arbitrarietà “possiamo rappresentarci la lingua come una serie di suddivisioni contigue proiettate, nel medesimo tempo, sia sul piano indefinito delle idee confuse (A) sia su quello non meno indeterminato dei suoni (B) […] non soltanto i due dominii legati dal fatto linguistico sono confusi e amorfi, ma la scelta che elegge questa porzione acustica per questa idea è perfettamente arbitraria” CLG, trad.it. 136-138.

  19. Esempi di arbitrarietà forte/orizzontale • Rielaborazione ad opera di Luis Hjelmslev (Fondamenti di una teoria del linguaggio1943,pp.57-8)

  20. Esempi di arbitrarietà forte/orizzontale sul piano del contenuto Italiano bosco legno legna Francese bois “bosco-legno-legna” Tedesco Wald “bosco” Holz “legno-legna”

  21. Esempi di arbitrarietà forte/orizzontale sul piano dell’espressione Italiano: [kasa] [ka:sa] “casa” Tedesco: Stadt[ ∫tat]Staat[ ∫ta:t ] “città” “stato”

  22. Arbitrarietà radicale “la raggruppabilità delle entità concrete (le espressioni e i sensi) in certe classi (significanti e significati), piuttosto che in altre possibili classi, dipende dall’adozione di principi e parametri che possono essere condizionati e obbligati dalla natura del soggetto raggruppante e classificante, ma non dalle intrinseche qualità della materia…”

  23. Arbitrarietà radicale “Due suoni che in una lingua sono considerati repliche di uno stesso significante in un’altra sono trattati come due significanti diversi . Quello che in una lingua è un gruppo unico di sensi abbracciati dal significato di una stessa parola in un’altra lingua si scinde in significati diversi di diverse parole.” (De Mauro, Lezioni di linguistica teorica, 2008:57)

  24. Arbitrarietà materiale “Consiste nella possibilità teorica di usare qualunque materiale per dare sostanza ai significati e ai significanti dei codici semiologici” (De Mauro, Lezioni di linguistica teorica, 2008:62)

  25. Arbitrarietà materiale • Arbitrarietà perché abbiamo a che fare con una ‘scelta’ – una scelta non individuale né sociale, ma addirittura “di specie”: una scelta avvenuta su scala evolutiva; • Materiale perché questa scelta è condizionata da vincoli di tipo, appunto, materiale, ovvero bio-fisici, che si riassumono nel corpo dei soggetti interessati all’esercizio del codice.

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