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La crisi Perché è scoppiata, quando finirà (e come)

La crisi Perché è scoppiata, quando finirà (e come). Ovvero: della stupidità del mondo… … e di come i soldi si separano sempre dai cretini. Sommario. Le crisi finanziarie: 1929 ed altre crisi 2007: L’inizio della fine La bolla immobiliare Da crisi locale (USA) a crisi sistemica

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La crisi Perché è scoppiata, quando finirà (e come)

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Presentation Transcript


  1. La crisiPerché è scoppiata, quando finirà (e come) Ovvero: della stupidità del mondo… … e di come i soldi si separano sempre dai cretini

  2. Sommario • Le crisi finanziarie: 1929 ed altre crisi • 2007: L’inizio della fine • La bolla immobiliare • Da crisi locale (USA) a crisi sistemica • Da crisi finanziaria a crisi economica • Gli interventi per risolvere la crisi • Le soluzioni roberto.fini@univr.it

  3. Le crisi finanziarie Dove si racconta dell’illusione di fare soldi dai soldi: Pinocchio, il gatto, la volpe e gli zecchini d’oro

  4. roberto.fini@univr.it

  5. L’economia conosce da sempre periodi di espansione ed altri di recessione Quando una recessione si prolunga per più di due semestri consecutivi si parla di depressione Espansione e recessione sono determinati da diversi fattori, sia di tipo strettamente economico sia causati da fattori non direttamente economici (progressi tecnologici, eventi naturali di grande portata, ecc.) Una tipologia particolare di crisi economiche è quella determinata da cause finanziarie Esempi di crisi economiche innescate dalla presenza di prodotti finanziari “tossici” sono La crisi del ’29 L’attuale crisi dei mutui subprime In genere le crisi economiche derivanti da aspetti finanziari sono precedute da un periodo più o meno lungo di “euforia” economica al quale segue un improvviso panico Il panico finanziario porta ad una febbre di vendite che spesso produce effetti disastrosi “Euforia e panico” roberto.fini@univr.it

  6. Euforia & panico roberto.fini@univr.it

  7. roberto.fini@univr.it

  8. 1929: the “Black Tuesday” roberto.fini@univr.it

  9. Le soluzioni per uscire dalla crisi del ‘29 roberto.fini@univr.it

  10. Economia e pazzia: la tulipanomania Ronda di notte H. Rembrandt Venduto dall’autore nel 1642 per 1.650 NLG Tulipano “Semper Augustus” Venduto a Rotterdam nel 1641 per 5.000 NLG La famiglia del sindaco G. Metsu Nel 1640 il reddito annuo di una famiglia olandese benestante si aggirava intorno ai 500 NLG Sulla gazzetta di Haarlem, Olanda, nel 1635, il cronista locale Chrispijn Munting scriveva: "Oggi un contadino ha acquistato un singolo bulbo del raro tulipano chiamato Vicerè, pagando per esso: otto maiali, quattro buoi, dodici pecore, due carichi di grano, quattro carichi di segale, due botti di vino, quattro barili di birra, due barilotti di burro, mille libbre di formaggio, un letto completo di accessori, un calice d'argento e un vestito, per un valore totale di 2.500 fiorini" roberto.fini@univr.it

  11. 2007: L’inizio della fine Dove si racconta di quando il mondo si accorge del baratro in cui era caduto

  12. roberto.fini@univr.it

  13. Che cos’è un mutuo subprime? • La crisi è stata innescata dalla eccessiva presenza sul mercato finanziario di mutui subprime • Un mutuo subprime è un prestito che la banca concede a persone con un reddito basso e/o instabile • Si tratta normalmente di un’operazione rischiosa per la banca, perché non può essere sicura che il debito non vada in sofferenza e il mutuatario non si riveli insolvente • Nonostante questo, a partire dal 2000 molte banche USA concedono un grande volume di mutui, di cui molti a mutuatari considerabili come poco affidabili dal punto di vista della solvibilità roberto.fini@univr.it

  14. roberto.fini@univr.it

  15. roberto.fini@univr.it

  16. Il comportamento delle banche • Perché le banche furono così disponibili a concedere mutui a persone che avrebbero avuto difficoltà a ripagarli in caso di difficoltà? • Il processo è stato facilitato da almeno due motivi: • L’andamento del mercato immobiliare • Il meccanismo finanziario della cartolarizzazione roberto.fini@univr.it

  17. La bolla immobiliare Dove si racconta dell’agricoltore messicano che compera una casa da 700.000 $ e della sua triste fine

  18. La bolla immobiliare roberto.fini@univr.it

  19. La bolla nasce e cresce… • A partire dal 200 fino a circa la metà del 2006, il prezzo delle abitazioni negli USA è cresciuto moltissimo, creando una “bolla immobiliare” • Il continuo aumento del prezzo delle case favoriva le banche che concedevano i prestiti, rendendo tale attività conveniente e relativamente poco rischiosa • In questo modo però la bolla immobiliare si autoalimentava… roberto.fini@univr.it

  20. … cresce … • In effetti, la previsione di un continuo aumento dei prezzi delle case, rendeva sicure le banche della solvibilità del mutuatario • Alla peggio, in caso di mancato pagamento della rata da parte del mutuatario, la banca si poteva sempre prendersi l’immobile ipotecato che nel frattempo era salito di valore roberto.fini@univr.it

  21. … cresce … • I bassi tassi di interesse favorivano un’esposizione debitoria eccezionalmente alta da parte dei consumatori USA • La pratica di comperare beni attraverso la carta di credito si andò progressivamente estendendo • Conseguentemente, il livello di risparmio, già tradizionalmente basso negli USA, si riduceva sempre più roberto.fini@univr.it

  22. La cartolarizzazione Dove si racconta delle spericolate avventure delle banche e di coloro che ne vennero travolti

  23. La cartolarizzazione consiste in un meccanismo finanziario attraverso cui le banche rivendono i mutui (in particolare quelli subprime) trasferendone il rischio al mercato finanziario Con un mutuo tradizionale la banca presta dei soldi al mutuatario per comperare la casa e si assume il rischio riguardante la sua solvibilità In cambio il mutuatario si impegna a pagare le rate del prestito Il meccanismo è conveniente per entrambe le parti: Il mutuatario ottiene subito il capitale necessario per l’acquisto La banca ottiene un profitto derivante dagli interessi che il mutuatario è chiamato a pagare D’altra parte la banca dovrebbe aspettare diversi anni per ottenere quanto prestato più gli interessi Che cos’è la cartolarizzazione roberto.fini@univr.it

  24. Perché la banca cartolarizza? • Attraverso la cartolarizzazione la banca rivende il mutuo ad un’altra istituzione finanziaria specializzata (società veicolo) • Questo produce due effetti: • La banca si libera del rischio di insolvenza da parte del mutuatario • Recupera immediatamente l’intero ammontare di quanto prestato • In questo modo, la banca incassa un profitto e con la liquidità recuperata può offrire nuovi mutui roberto.fini@univr.it

  25. Una costruzione instabile • Dunque, i soggetti coinvolti nel meccanismo dei mutui subprime sono • Il mutuatario • La banca • Le società veicolo • Si crea così un sistema • complesso, • tendenzialmente opaco, • potenzialmente fragile roberto.fini@univr.it

  26. Dall’Herald Tribune del 27 novembre 2008 In Bakersfield, CA., a Mexican strawberry picker with an income of $14,000 and no English was lent every penny he needed to buy a home for $720,000 Esclusa l’ipotesi di masochismo bancario, tutto il sistema si regge sul rapporto fra banca mutuante e società veicolo, cioè la finanziaria che effettua la cartolarizzazione Ma perché la società veicolo lo fa? La società veicolo emette obbligazioni legate ai mutui In altri termini opera sul mercato finanziario e chiede a sua volta prestiti Gli interessi su questi prestiti vengono garantiti attraverso le rate dei mutui che la società si ripromette di incassare dai mutuatari della banca che gli ha ceduto i diritti A questo punto i soggetti coinvolti nel processo di cartolarizzazione sono Mutuatari Banca mutuante Società veicolo Mercato finanziario L’agricoltore messicano, le banche, le società veicolo ed altri guai roberto.fini@univr.it

  27. Supponiamo che per il capitale ricevuto in prestito i mutuatari debbano pagare alla banca un interesse del 10% La banca vende alla società veicolo i diritti di riscossione del mutuo La società veicolo vende titoli legati ai mutui agli investitori sul mercato finanziario, pagando interessi per il 5% La società veicolo trae profitto dalla differenza dei tassi: 10% - 5% = 5% Il processo è stato facilitato dalla “disattenzione” con la quale le agenzie di rating hanno valutato come “molto sicuri” (AAA) i titoli emessi dalle società veicolo In realtà, nella maggior parte dei casi si trattava di titoli ben poco sicuri in quanto legati ad un’origine (il mutuatario subprime) molto esposto alla congiuntura economica Questi tioli, considerati a torto sicuri, attraverso i meccanismi della globalizzazione finanziaria si sono diffusi su scala planetaria innescando un progressivo processo di cartolarizzazione “a scatole cinesi” Le scatole cinesi della cartolarizzazioni roberto.fini@univr.it

  28. Da crisi locale (USA) a crisi sistemica Dove si racconta dello tsunami finanziario

  29. La bolla scoppia • Per qualche anno il sistema funziona perfettamente • Questo ha significato anche che famiglie non in grado normalmente di acquistare una casa o permettersi altre spese di una certa entità, adesso potevano farlo senza troppa difficoltà • Al tempo stesso, banche e società finanziarie facevano buoni profitti e grazie al meccanismo della cartolarizzazione il rischio insito nei prestiti subprime sembrava quasi annullato • Ma, ad un certo punto, qualcosa si blocca… roberto.fini@univr.it

  30. La fine dell’era dei soldi facili • A partire dal 2004 i tassi di interesse americani, in notevole discesa dal 2000, si alzano quasi all’improvviso • A causa di questo, i mutui sottoscritti, in particolare quelli a tasso variabile, diventano più costosi e difficili da ripagare • Ad aggravare questa situazione si aggiunge il fatto che a partire dal 2006 i prezzi della case smettono di crescere e nel 2007 cominciano a cadere • La bolla scoppia e arrivano le prime perdite perché con il prezzo delle case che scende, le banche che avevano concesso molti mutui subprime iniziano a registrare delle perdite sempre più rilevanti roberto.fini@univr.it

  31. roberto.fini@univr.it

  32. roberto.fini@univr.it

  33. La fine di un mercato euforico • I mutuatari subprime non riescono più a pagare le rate del mutuo per effetto dell’aumento dei tassi di interesse • La riduzione del prezzo delle case riduce la garanzia ipotecaria sui prestiti • Le case pignorate ai mutuatari insolventi vengono messe in vendita e questo riduce ulteriormente i prezzi sul mercato immobiliare • Il flusso di pagamenti alla base del processo di cartolarizzazione, progressivamente si blocca… roberto.fini@univr.it

  34. La barca affonda • … quindi i titoli fondati, direttamente o indirettamente, sui mutui subprime cominciano a non far guadagnare quanto era atteso ed anzi cominciano a generare perdite • Il loro valore di mercato si riduce: la domanda si riduce, mentre l’offerta è sempre più ampia • Progressivamente, questi titoli, e quelli ad essi legati grazie al meccanismo delle “scatole cinesi”, smettono di avere mercato: nessuno li vuole e tutti se ne vogliono disfare roberto.fini@univr.it

  35. Lo tsunami • I titoli che erano stati comperati da banche ed istituzioni finanziarie di tutto il mondo iniziano a registrare perdite sempre più ingenti • Molto velocemente la crisi si estende all’intero sistema finanziario planetario roberto.fini@univr.it

  36. Il contagio • Ricordate l’agricoltore messicano che aveva comperato una casa in California per un valore di 720.000 $? • Nella nuova situazione egli non riesce più a pagare le rate del suo debito • La finanziaria californiana a cui la banca aveva venduto il mutuo gli pignora la casa, che però ora vale solo 500.000 $ • Alla fine, in un processo a catena, ci perde pure la società norvegese che aveva comperato l’obbligazione della società veicolo roberto.fini@univr.it

  37. Da crisi finanziaria a crisi economica Dove si racconta del contagio

  38. Il mondo delle banche • Un indicatore utile dello stato di salute dei mercati finanziari internazionali è la differenza (spread) fra il tasso interbancario (LIBOR), cioè il tasso con cui le banche si prestano vicendevolmente denaro e il tasso medio di rendimento dei titoli del Tesoro USA, considerati fra i più stabili del mondo • Un valore di spread positivo ed elevato significa che la situazione economica sta peggiorando e il LIBOR si alza, cioè le banche, non fidandosi più l’una dell’altra (o semplicemente venendo loro a mancare la liquidità) alzano il costo della moneta interbancaria • Ne consegue che tale spread costituisce un efficace termometro del contesto finanziario internazionale roberto.fini@univr.it

  39. All’inizio degli anni duemila la differenza tra il LIBOR e il tasso medio dei titoli di stato USA comincia a scendere, raggiungendo un minimo nei primi mesi del 2003 e restando sostanzialmente stabile su livelli bassi fin verso la fine del 2005, quando registra un leggero rialzo… roberto.fini@univr.it

  40. … la situazione resta stabile su livelli non preoccupanti per tutto il 2006. Nel marzo-aprile 2007 la situazione peggiora all’improvviso e il tasso si alza in modo considerevole, rimanendo alto per il restante 2007 e per tutto il primo semestre del 2008… roberto.fini@univr.it

  41. roberto.fini@univr.it

  42. L’aumento del tasso LIBOR segnala una crisi di fiducia degli operatori bancari e finanziari rispetto a sé stessi Le banche e gli istituti finanziari, non fidandosi più l’una dell’altra, hanno smesso di prestarsi soldi a vicenda In questo modo si scatena una crisi di liquidità La crisi di liquidità si verifica quando non si dispone di denaro sufficiente per soddisfare le richieste del mercato P.e. l’impresa X ritarda il pagamento dello stipendio di Tizio Se Tizio ha le rate da pagare, e non dispone di altri risparmi, si ritrova in una crisi di liquidità fino a quando l’impresa X non paga lo stipendio La crisi di liquidità roberto.fini@univr.it

  43. La crisi di liquidità è generata dalla crisi della fiducia Con le perdite legate ai mutui subprime, gli operatori finanziari si sono resi conto del fatto che i titoli che avevano considerato affidabili e sicuri in realtà non lo erano per nulla Le banche e le altre istituzioni finanziarie all’improvviso si chiedono: “quanti titoli ‘tossici’ abbiamo comperato e quante perdite abbiamo?” e ancora: “quanti ne hanno comperate le altre banche che hanno con noi un rapporto e quante perdite hanno?” Tornando all’esempio di Tizio, egli è in crisi di liquidità perché in teoria dispone del reddito necessario per pagare la rata in scadenza, ma non ne dispone nel momento della scadenza Se l’impresa X, sia pure in ritardo, paga lo stipendio a Tizio la questione si risolve senza ulteriori problemi Ma se l’impresa continuasse a non pagare e, per esempio in caso di suo fallimento, allora Tizio non potrebbe più ripagare il mutuo e diventerebbe insolvente In questo caso la crisi di liquidità diventa crisi di insovenza Crisi di liquidità & perdita di fiducia roberto.fini@univr.it

  44. La crisi di fiducia roberto.fini@univr.it

  45. Gli effetti a catena della crisi di liquidità • Se la banca ha necessità di pagare i propri creditori e non ha sufficiente liquidità perché ha dato troppo denaro in prestito, essa si trova in crisi di liquidità • Di solito la banca può ricorrere al mercato interbancario, cioè chiedere un prestito alle altre banche, oppure cercarlo sui mercati finanziari • Ma se banche e mercati perdono la fiducia nel sistema, evitano di prestare soldi e la crisi di liquidità potrebbe aggravarsi roberto.fini@univr.it

  46. Le opzioni a disposizione del sistema bancario • Di fronte ad una situazione critica come questa le banche hanno due opzioni possibili per cercare di continuare ad operare sul mercato: • Vendono le loro attività che hanno ancora un mercato • Riducono il credito a famiglie ed imprese • Questo innesca un meccanismo a cascata che peggiora la situazione perché • La riduzione dei prestiti produce effetti negativi sulla capacità di spesa di famiglie ed imprese • La vendita di titoli in portafoglio alle banche ne abbassa il prezzo in borsa o sui mercati finanziari • Questo produce effetti negativi sui bilanci delle banche e riduce ulteriormente la fiducia nel mercato finanziario roberto.fini@univr.it

  47. Gli interventi per risolvere la crisi Dove si racconta degli eroici sforzi per superare i guai

  48. Il ruolo delle banche centrali • Con la crisi di liquidità già in atto i primi interventi a sostegno dei mercati finanziari sono stati attuati dalle banche centrali (FED e BCE in particolare) con politiche di • riduzione dei tassi di interesse • facilitazioni nell’accesso al credito • Queste prime misure non sono state sufficienti e a partire da settembre 2008 si è reso necessario anche un forte intervento dei governi roberto.fini@univr.it

  49. I governi hanno agito con forti iniezioni di liquidità nel sistema Ma perché lo hanno fatto? Non sarebbe stato meglio lasciar fallire le banche e le altre istituzioni finanziarie in crisi? Il problema è costituito dal fatto che il fallimento di grosse banche e la paralisi del mercato finanziario innesca una spirale con effetti devastanti su tutta l’economia Fallimento delle banche… … crollo dei mercati azionari… … diminuzione del valore delle imprese… … licenziamenti… … riduzione degli investimenti… … le piccole imprese hanno difficoltà ad ottenere prestiti… I depositi bancari diventano a rischio Il ruolo dei governi roberto.fini@univr.it

  50. Si poteva non intervenire? • Intervenire è stato dunque necessario • L’intervento si è attuato su due fronti • I governi hanno stanziato fondi come garanzia per il prestito interbancario e per i depositi dei risparmiatori • Le banche più esposte sono state ricapitalizzate roberto.fini@univr.it

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