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L o t t a o l i m p i c a

L o t t a o l i m p i c a. La Lotta olimpica, in Italia a volte chiamata semplicemente lotta, è uno sport da combattimento in cui due avversari si confrontano sia in piedi che a terra. È suddiviso in due varianti: lotta greco-romana e lotta libera (o stile libero).

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Presentation Transcript


  1. Lottaolimpica

  2. La Lotta olimpica, in Italia a volte chiamata semplicemente lotta, è uno sport da combattimento in cui due avversari si confrontano sia in piedi che a terra. È suddiviso in due varianti: lotta greco-romana e lotta libera (o stile libero). Nella specialità greco-romana (presente alle Olimpiadi dal 1896) è formalmente proibito dal regolamento afferrare l'avversario al di sotto delle anche, eseguire sgambetti o spazzate ed utilizzare in ogni situazione gli arti inferiori; di conseguenza è una disciplina specializzata nella lotta in piedi e prevede un ampio repertorio di prese, proiezioni, sbilanciamenti o difese dall'altezza della cintura alla testa. Nello stile libero, invece, è permesso afferrare le gambe dell'avversario, effettuare sgambetti, spazzate, ed utilizzare attivamente le gambe nell'esecuzione di qualsiasi azione in aggiunta alle tecniche della greco-romana.

  3. La lotta olimpica nacque nel 708 a.C. in occasione della XVIII Olimpiade ed il primo vincitore dei Giochi fu lo spartano Euribato. Uno dei più grandi campioni olimpici della lotta antica fu Milone di Crotone, vincitore per ben sei volte dal 540 a.C. al 516 a.C. e si affermò anche nelle feste Istmiche, Nemee e Pitiche. Teodosio I proibì i simboli della civiltà pagana come i giochi olimpici e di conseguenza la lotta olimpica sparì come competizione sportiva, ma durante il medioevo sovrani, nobili e guerrieri praticavano spesso varie forme di lotta come esercizio. Il 1800 rappresenta la rinascita della lotta a livello di popolarità; in questo periodo storico iniziò la fase della “lotta olimpica moderna”, nata sulla scia delle numerose discipline tradizionali che ancora oggi influenzano e caratterizzano il repertorio tecnico degli stili olimpici (libera e greco-romana).

  4. Nella lotta olimpica esistono innumerevoli tecniche di combattimento Ciò è, infatti, testimoniato da molteplici sculture e dipinti.

  5. Tra le tecniche di combattimento più usate, vi è, senza dubbio, quella del sollevamento,a causa del minor rischio di cadere assieme all'avversario rispetto ad altri tipi di proiezioni. I sollevamenti (e i conseguenti abbattimenti) sono di due tipi: parallelo e rovescio.

  6. In questo bronzetto di epoca romana ed in questo dettaglio di un vaso greco si può notare il sollevamento rovescio. Il sollevamento rovescio era è il più difficile da perseguire a causa della schermaglia preliminare, ma risulta il più vantaggioso per il peso da sollevare in aria, corrispondente alle gambe, assai più leggere del tronco superiore.

  7. Quello parallelo, si poteva effettuare frontalmente o di schiena. Risulta più ostico per il peso e per le reazioni difensive con le braccia o con le gambe, ma è più facile da raggiungere come presa.

  8. Un’altra tecnica molto usata nella lotta erano gli abbattimenti semplici

  9. derivano da azioni di leva, trazione o torsione col proprio corpo, al fine di sbilanciare l'avversario e farlo cadere. I più semplici ma anche più facili da difendere sono le trazioni al suolo, eseguiti strappando e torcendo verso il basso mediante la presa di un braccio o la testa dell'avversario. Ancate o rovesciamenti sulla propria schiena sono i colpi invece più raffinati e difficili, per il rischio di cadere assieme all'avversario.

  10. Un’altra tecnica è la presa alle gambe

  11. La presa alle gambe risulta piuttosto difficile per il rischio di essere avvinghiati sulla schiena dall'avversario e quindi schiacciati al suolo, oppure sollevati. E' tuttavia una tecnica piuttosto facile da realizzare a causa della posizione di contrasto globale dei lottatori, che risulta non troppo alta nell'attuale lotta greco-romana, ma nemmeno troppo bassa nella lotta libera.

  12. Vi sono poi gli sgambetti

  13. Sono attacchi piuttosto frequenti e si dividono in due categorie principali: gli sgambetti e gli ancoraggi. I primi consistono nel frapporre le proprie gambe al corpo avversario, nella direzione dello spostamento naturale o forzato da una presa, procurando un inciampamento. I secondi consistono nell'agganciare con le proprie gambe una gamba dell'avversario, ed agendo con strattoni sul suo corpo, fargli mancare l'appoggio.

  14. Molto usate erano anche leve e torsioni

  15. Sono attacchi tra i più raffinati e difficili, tuttavia in grado di concludere rapidamente l'incontro per abbandono dell'avversario. Dalla leva sulle dita della mano, a quella sulle braccia, o agendo in contro torsione sul busto, sono finalizzate a procurare un dolore provvisorio ma insopportabile, tale da causare la resa, oppure a far cadere l'avversario.

  16. Nella lotta, però, erano anche necessarie tecniche difensive dalle quali trarre un eventuale attacco È il caso della schermaglia delle braccia

  17. Questo consiste nella schermaglia effettuata con le braccia e la testa, al fine di ricavare un corridoio utile per portare una presa e quindi un attacco. E' un dinamismo complesso e raffinato, poichè l'avversario è addestrato nel medesimo modo, contrastando gli attacchi e cercando a sua volta il varco e la presa.

  18. Tra le sculture raffiguranti scene di lotta olimpica, è pervenuta in eccellente stato quella dei "Lottatori", conservata nella Galleria degli Uffizi, a Firenze.

  19. Essa è una copia di un originale greco risalente al III secolo a.C. da parte dell’Officina romana. È realizzata in bronzo e metallo ed è alta 29 cm.

  20. Statue rappresentanti scene di lotta olimpica appartengono anche ad epoche più recenti rispetto a quelle sinora proposte

  21. Ad esempio, i "Due lottatori" sono un bozzetto di scultura in creta (h 41 cm) attribuito a Michelangelo, databile al 1525 circa e conservata a Casa Buonarroti a Firenze.

  22. Lottaolimpica The end

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