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SCIENZA, COSCIENZA E PRASSI AL NIDO

SCIENZA, COSCIENZA E PRASSI AL NIDO. ACCOGLIENZA: nel regolamento, tra le Finalità degli Asilo Nido.

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SCIENZA, COSCIENZA E PRASSI AL NIDO

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Presentation Transcript


  1. SCIENZA, COSCIENZA E PRASSI AL NIDO

  2. ACCOGLIENZA: nel regolamento, tra le Finalità degli Asilo Nido Il progetto educativo dei nidi tiene conto dell'unitarietà dell'esperienza infantilenei diversi contesti in cui le bambine e i bambini vivono e nel percorso evolutivo tra zero e tre anni. Il progetto educativo realizza: • un clima di accoglienza nell'ambiente educativo nei confronti di ogni bambina e ogni bambino e dei loro genitori in cui assumono particolare rilevanza i momenti del primo ingresso nel nido;

  3. ACCOGLIENZA: nel regolamento, Articolo 2: Accoglienza L'inserimento nel nido delle bambine e dei bambini è programmatoe prevede la realizzazione di: • un'informazione dettagliata sulle finalità del progetto educativo e sul funzionamento del servizio offerta ai genitori prima dell'ingresso dei bambini, anche attraverso incontri di gruppo, allargati al gruppo educativo; • incontri individuali e di gruppo con i genitori prima dell'ingresso dei bambini e durante la fase di accoglienza; • uno scaglionamento nel tempo dei nuovi ingressi prevedendo tempi di permanenza graduali e personalizzati con presenza di un genitore.

  4. ACCOGLIENZA: nel regolamento, Articolo 2: Accoglienza Il piano di accoglienza e di inserimento dei bambini dovrà essere concordato tra il coordinatore educativo, il gruppo educativo e i genitori; L'inserimento di bambini portatori di handicape/oin situazione di disagio è progettato e concordatocon il servizio materno infantile delle UU.SS.LL. e in collaborazione con l'équipe psicopedagogica della circoscrizione, sulla base di un piano educativo individualizzato, che prevede anche l'inserimento nella scuola dell'infanzia.

  5. ACCOGLIENZA: nel regolamento, Articolo 2: Accoglienza Il piano congiuntamente definito tra gruppo educativo del nido, Servizio Materno Infantile, insegnanti della scuola dell'infanzia e genitori del bambino portatore di handicap, può anche prevedere deroghe rispetto ai limiti di età definiti, comunque non superando il quarto anno di età, al fine di consentire un corretto inserimento nella scuola dell'infanzia. Per alcuni portatori di handicap, può essere autorizzato dal Direttore educativo sentito il Coordinatore educativo, al raggiungimento dei tre anni, un ulteriore anno di permanenza nido su proposta del Servizio Materno Infantile della U.S.L. competente e dell'équipe psicopedagogica circoscrizionale.

  6. ACCOGLIENZA: nel regolamento, Art. 10: Il colloquio e gli incontri di sezione Il colloquio ha lo scopo di aiutare la conoscenza reciproca tra educatori e genitori ed aiutare ciascuna delle due componenti a conoscere e condividere le esperienze del bambino nei due ambienti. In particolare spazi adeguati debbono essere riservati al colloquio nella fase di accoglienza dei bambini. Il colloquio può essere attivato in qualsiasi momento……. Nello stile dell'accoglienza genitori ed educatori incontrano le nuove famiglie in una assemblea che si svolge all'apertura del nido nel mese di settembre.

  7. ACCOGLIENZADISTACCO - RICONGIUNGIMENTO Ricongiungimento Definizione:Costituisce il momento in cui la coppia madre bambino si ritrova. E’ un momento significativo e importante ai fini di un’analisi delle implicazioni emotive, implicite ed esplicite, nel sistema di relazioni fra educatrici-figure parentali-bambino. Accoglienza Definizione:Accogliere un bambino al Nido significa individuare particolari strategie di rapporto tra Nido e famiglia, modulare la separazione del bambino dal proprio ambiente e mantenere una continuità con l’esperienza maturata nel suo ambiente di vita abituale; Distacco Definizione:Costituisce il passaggio da una relazione diadica (madre, bambino) ad un nuovo schema di interazione con altre figure di riferimento. Rappresenta un’occasione per individuare nuove strategie di relazionale nei confronti della mamma e del bambino.

  8. ACCOGLIENZADISTACCO - RICONGIUNGIMENTO Ricongiungimento Aspetti psicologici: • Ricercare conferme sembra essere una costante delle madri. • I b.ni hanno bisogno di essere visti e riconosciuti. • L’educatore lascia il b.no per permettergli di ritrovarsi con la sua mamma, consapevole della fatica. Accoglienza Aspetti psicologici: • Ansia del genitore rispetto alla nuova esperienza • Difficoltà del b.no a causa di ansia da separazione, da estraneo (persone e ambienti), ansia da ansia, cioè tensione che il bambino può avvertire dai genitori • Ansia dell’educatore rispetto al coinvolgimento emotivo richiesto Distacco Aspetti psicologici: • Desiderio e paura di mettere a confronto il ruolo di madre • La reazione del b.no al distacco influenza gli stati emotivi. • Più l’attaccamento è sicuro meglio sono affrontate le separaz • L’educatore deve essere consapevole dei suoi schemi relazionali, dei suoi vissuti e delle sue dinamiche personali

  9. ACCOGLIENZADISTACCO - RICONGIUNGIMENTO Ricongiungimento Comportamento dell’educatore: • Facilitare la ri-unione, restituire alla mamma ciò che gli è mancato: favorire l’esplicitazione del piacere di ritrovarsi, • Osservare la relazione, restituire lo spazio della relazione intima alla mamma • Avere la disponibilità emotiva che solo una formazione costante, permanente e profonda può garantire. Accoglienza Comportamento dell’educatore: • Rendere visibile e trasparente il lavoro al Nido: assemblee, incontri, colloqui, individuazione della figura di riferimento • Colloquio “non direttivo”, non terapeutico, ascolto empatico, attivo, disponibile (la madre non lo percepisce come rivale) • Metacomunicazione di sostegno, autoconsapevolezza delle emozioni Distacco Comportamento dell’educatore: • Progettare interventi di sostegno alla relazione madre-bambino facendo del Nido un contesto rassicurante e accettante. • Supportare, aiutare, e sostenere il difficile percorso della maturazione di un nuovo stile genitoriale. • Saper riconoscere e contenere l’ambivalenza delle emozioni personali e della madre.

  10. ACCOGLIENZA E AMBIENTESPAZIE ARREDAMENTO Spazi e arredamento per l’accoglienza • L’ambiente fisico del nido esercita una grande influenza sui bambini e sulle educatrici, e quindi sulla qualità delle esperienze che vi si vivono. • L’ambiente del nido necessita quindi di una cura particolare nella preparazione e nell’arredamento. • Lo spazio influenza l’organizzazione del pensiero e del comportamento sociale, e quindi non è mai neutro. • Lo spazio esprime valori (ad es. i valori dell’accoglienza e della cura) mediante un suo linguaggio silenzioso ma persuasivo. nella sezione.

  11. L’ACCOGLIENZA DEI GENITORISPAZIE ARREDAMENTO Spazi e arredamento per l’accogliere i genitori • L’impatto visivo e la comodità degli arredi sono immediati, e si riflettono sulla qualità della relazione con i genitori. • Il gruppo educativo deve curare con attenzione l’accoglienza dei genitori, dimostrando così di essere consapevole che il lavoro di cura comprende anche la strutturazione degli spazi per gli adulti. • Gli spazi del nido devono avere una particolare attenzione anche per i genitori attraverso arredi che li incoraggino a fermarsi, mediante segni che diano valore all’ascolto e alla loro collaborazione. E’ sempre possibile con degli arredi leggeri organizzare un angolo tranquillo ricavato in un ambiente dedicato ad altro.

  12. IL RICONGIUNGIMENTO Il ricongiungimento • Il ricongiungimento necessita della stessa attenzione che viene spesa per l’accoglienza. • E’ momento è particolarmente delicato in quanto ricco di emozioni spesso contrastanti, come già l’accoglienza. • È bene perciò che il gruppo educativo abbia predisposto una modalità condivisa tra tutte le educatrici per gestire questa fase. I tempi devono essere adeguati alla coppia genitore-bambino ma, insieme, alle esigenze del gruppo degli altri bambini che sono ancora nella sezione.

  13. FIGURA </> SISTEMADI RIFERIMENTO FIGURA di riferimento Definizione: E’ una persona che costituisce il primo referente, ma non l’unico interlocutore, l’alleato e il sostegno della madre, la base per il bambino nell’incontrare luoghi, opportunità ed esperienze nuove. SISTEMA di riferimento Definizione: E’ un sistema in cui il bambino è collocato all’interno di una rete di relazioni plurime, competente, desideroso di stabilire nuovi contatti con adulti e bambini, di esplorare mondi e attività diversi

  14. FIGURA </> SISTEMADI RIFERIMENTO FIGURA di riferimento Modalità: Un educatore del gruppo si propone come interlocutore privilegiato sia nei confronti del bambino che del genitore; rappresenta il mediatore dell’esperienza di transizione. SISTEMA di riferimento Modalità: Il bambino si orienta verso qualche educatore del gruppo che interviene nel suo complesso; il gruppo degli educatori detiene la regia e la responsabilità della mediazione del nuovo contesto e del relativo inserimento del bambino al Nido.

  15. FIGURA </> SISTEMADI RIFERIMENTO FIGURA di riferimento Visione del bambino: Viene riconosciuto al bambino il bisogno di quella “base sicura” attraverso cui sarà possibile esplorare il mondo e divenire autonomo. SISTEMA di riferimento Visione del bambino: Viene riconosciuta al bambino l’effettiva potenzialità all’esperienza dell’espansione e del cambiamento del proprio consueto contesto di vita nonché la capacità di mediare rispetto al gruppo dei pari.

  16. FIGURA </> SISTEMADI RIFERIMENTO FIGURA di riferimento Atteggiamento dei genitori: I genitori preferiscono rivolgersi ad una persona sola piuttosto che a molte, e sembra che riescano a parlare più liberamente proprio perché sanno che quella è la persona che segue il loro bambino più da vicino (alleanza genitori-bambini) SISTEMA di riferimento Atteggiamento dei genitori: Laddove il sistema di attaccamento madre-bambino non risulti stabile, l’educatore di riferimento può provocare gelosie e comportamenti ambivalenti nel genitore, il sistema di riferimento elude le dinamiche personali.

  17. FIGURA </> SISTEMADI RIFERIMENTO FIGURA di riferimento Accoglienza: Individuale. Distacco: Deve essere contenuto, sostenuto e mediato dall’educatore. SISTEMA di riferimento Accoglienza: Di gruppo. Distacco: Deve essere comunicato e condiviso tra bambini, tra bambini e adulti, tra genitori ed educatori, tra genitori.

  18. FIGURA </> SISTEMADI RIFERIMENTO FIGURA di riferimento Aspetti critici : Passaggio dai “bambini di nessuno”ai “miei bambini”:la figura di riferimento rischia di rinchiudersi in un rapporto esclusivo. SISTEMA di riferimento Aspetti critici: Passaggio dai “nostri bambini”ai “bambini di nessuno”: passaggio da una figura di riferimento che rischia di divenire esclusiva e di non riconnettersi al gruppo di lavoro a un gruppo in cui gli individui sono potenzialmente indefiniti e i legami poco stabili.

  19. ACCOGLIENZA, ATTACCAMENTO E SVILUPPO DEI RAPPORTI AFFETTIVI Accoglienza, attaccamento e affettività (Winnicott, Bowlby, Ainsworth et alii al nido) • Sviluppare un’affettività adeguata, ossia relazioni affettive basate sulla percezione di sostanziale sicurezza e affidabilità, rinvia all’esperienza di un attaccamento sufficientemente sicuro con una o più figure di riferimento. • Un legame di attaccamento sufficientemente sicuro da luogo ad un sentimento di sicurezza tale da permettere al bambino di esplorare con serenità l’ambiente che lo circonda, sicuro di ritrovare, al suo “ritorno”, una “base” comunque accogliente e ritemprante. • In questo alternare momenti di esplorazione con momenti in cui cercano il contatto fisico, i bambini vanno gratificati perché solo cosi li diminuiranno gradualmente sviluppando un’affettività adeguata.

  20. ACCOGLIENZA, ATTACCAMENTO E SVILUPPO DEI RAPPORTI AFFETTIVI L’accoglienza è un metodo di lavoro complesso • L’accoglienzanon è solo una tecnica didattica, un metodo di lavoro, è un modo di fare, un modo di essere e di intendere i rapporticon il bambino e la sua famiglia. • Accogliere ha sempre una valenza emotiva, implica la capacità di rassicurare, di far sentire l’altro a proprio agio e ben accetto.

  21. ACCOGLIENZA, ATTACCAMENTO E SVILUPPO DEI RAPPORTI AFFETTIVI Valenze emotive dell’accoglienza • Accogliere gli stati emozionali del bambino:paura, angoscia, abbandono… • Accogliere gli stati emozionali dei genitori:sofferenza psichica, preoccupazione, incertezza, ansia, senso di perdita, sensi di colpa... • Accogliere i propri stati emozionali:sofferenza psichica, preoccupazione, solitudine, mancanza di valorizzazione, riconoscimenti negati… All’educatore si richiede capacità di modulare vicinanza emotiva e distanza discreta, capacità di assumere una “funzione genitoriale” nel proprio ruolo educativo, senza sostituirsi al genitore.

  22. ACCOGLIENZA, ATTACCAMENTO E SVILUPPO DEI RAPPORTI AFFETTIVI L’inserimento • L’inserimento al nido:evento psicologico e pedagogico centrale nella pratica educativa • I genitori, in particolare la madre, nell’evento “separazione”sono attraversati daemozioni intense, dolorose, complesse, ambivalenti • L’inserimento presuppone una particolare attenzione e consapevolezza dell’importanza e del ruolo della “relazione primaria” per la qualità dell’esperienza emotiva del bambino e per la strutturazione della sua identità, del suo pensiero, della sua mente (Bowlby, 1972)

  23. ACCOGLIENZA, ATTACCAMENTO E SVILUPPO DEI RAPPORTI AFFETTIVI Lo spazio che accoglie • Per il bambino lo spazio non è un dato fisico, non è una realtà architettonica, arredi e materiali, è un’opportunità di gioco, di esplorazione e di scoperte, di costruzione di significati, è un dato emotivo. (Bosi 2002) Quale spazio per il bambino: • uno spazio a “misura di bambino”, che può essere agito,uno spazio che lo accoglie, amico e famigliare, uno spazio che lo stimola e contiene; • uno spazio “sufficiente buono” per un “ambiente facilitante” (Winnicott 1970), sintonizzato sullo sviluppo del bambino e sulle sue “caratteristiche di fase”.

  24. GRAZIE DELL'ATTENZIONE

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