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DSA a scuola: osservare per prevenire e intervenire

DSA a scuola: osservare per prevenire e intervenire. Dott.ssa Baronio Roberta – Logopedista Dott.ssa Anselmi Benedetta - Pedagogista clinico – Psicomotricista funzionale. PERCHE’ SI VA MALE A SCUOLA?. Deficit sensoriali e motori (vista, udito prassie). Handicap mentali (ritardo mentale).

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DSA a scuola: osservare per prevenire e intervenire

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Presentation Transcript


  1. DSA a scuola: osservare per prevenire e intervenire Dott.ssa Baronio Roberta – Logopedista Dott.ssa Anselmi Benedetta - Pedagogista clinico – Psicomotricista funzionale

  2. PERCHE’ SI VA MALE A SCUOLA? Deficit sensoriali e motori (vista, udito prassie) Handicap mentali (ritardo mentale) Svantaggio socio-culturale (pochi stimoli, ambienti poveri…. Bilinguismo in fase di acquisizione Problemi di comportamento e disturbi emotivi Disturbo Specifico di Apprendimento -DSA

  3. PERCHE' PREVENIRE LE DIFFICOLTA' DI APPRENDIMENTO? Da 5% al 10% dei bambini nella scuola elementare presenta problemi marcati nelle abilità di lettura. (Cassini ed al.,1984; Lindgren ed al., 1985)‏ le difficoltà d'apprendimento storie d'insuccesso che spesso finiscono per compromettere la carriera scolastica e lo sviluppo della personalità e un adattamento sociale equilibrato. (Rutter et al., 1976; Spreen, 1978; Brier, 1989; Stone e la Greca, 1990; Vogel, 1990; Biancardi,1991; Masi et al.,1998; Stringer et al.,1999).

  4. Identificazione e prevenzione dei potenziali disturbi e problemi dell'apprendimento scolastico la precocità d'intervento evoluzione del disturbo e sviluppo affettivo e cognitivo del bambino con disturbi specifici dell'apprendimento (Baker e Smith, 1999; Jakson et al., 1999;Byrne et al.,2000; Morris et al., 2000; Schneider et al., 2000; Vadasy et al., 2000)‏

  5. LA RICERCA DELLE VARIABILI che possono costituire degli “ indicatori di rischio” si differenzia in tre filoni: • condizioni sociali o sanitarie, mediche e neurologiche i referenti di • questo tipo di studi sono i responsabili delle politiche sanitarie, • pediatri, neonatologi, ostetrici ecc. • il peso delle variabili socioculturali i referenti di questo tipo di studio • sono soprattutto operatori sociali, assistenti sociali, consulenti • famigliari ecc. • il peso di variabili legate allo sviluppo linguistico percettivo, mnestico, della conoscenza e del pensierovale a dire quelle variabili che con un termine generale definiremo cognitive, i referenti di questo tipo di studio sono tutte le persone coinvolte nell'educazione

  6. LA RICERCA DELLE VARIABILIsi divide a sua volta in due settori . aspetti generali dello sviluppo percettivo e cognitivo 2. funzioni e abilità collegate a specifici apprendimenti in particolare alla lettura, alla scrittura e al calcolo. secondo questo approccio gli apprendimenti di lettura, scrittura, calcolo che definiamo apprendimenti di base non si fondano sulle abilità percettiva, mnestiche e di pensiero che si sviluppano attorno ai 6 anni, bensì sono il risultato di una serie di capacità cognitive che hanno iniziato a svilupparsi gradualmente molto tempo prima

  7. MOTIVI DI PREVISIONE DI RISCHIO POSSONO QUINDI ESSERE: • ritardo psicomotorio anche lieve • disturbi del linguaggio • disturbi della simbolizzazione • sindrome di iperattività e/o difficoltà di concentrazione

  8. DISTURBI DI APPRENDIMENTO Prerequisiti per apprendere Aspetti funzionali dell’apprendimento Disturbi specifici-aspecifici

  9. FAVORISCONO GLI APPRENDIMENTI • LA FUNZIONE SIMBOLICA • (Q. I.) • LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO (ambiente familiare) • LE FUNZIONI PSICOMOTORIE (evoluzione del S.N.C. 0- 12/14)

  10. QUOZIENTE INTELLETTIVO • NELLA NORMA DA 85 IN POI • RITARDO MENTALE LIEVE (70-55) • RITARDO MENTALE MEDIO (55-40) • RITARDO MENTALE GRAVE (SOTTO 40) • BORDERLINE DA 70 A 85

  11. SVILUPPO DEL LINGUAGGIO • Aspetto fonetico-fonologico • Aspetto lessicale • Aspetto grammaticale • Aspetto sintattico • Aspetto espressivo

  12. FUNZIONI PSICOMOTORIE Proprie del sistema nervoso centrale • FUNZIONE DI VEGLIA • FUNZIONE DI AGGIUSTAMENTO • FUNZIONE DI PERCEZIONE

  13. DISGNOSIA • DIFFICOLTA’ NEL REALIZZARE LA FUNZIONE GNOSICA: LA CONOSCENZA • A CAUSA DI PREREQUISITI CARENTI O INADEGUATI ALL’APPRENDIMENTO • PREREQUISITI DI TIPO PSICOLINGUISTICO E/O PSICOMOTORIO

  14. DISTURBI SPECIFICI • TERMINE UTILIZZATO PER DESIGNARE LE MANIFESTAZIONI DI PARTICOLARI DIFFICOLTA’ - CON IL TESTO SCRITTO O DA LEGGERE • CON LA MATEMATICA • IN ASSENZA DI RITARDO MENTALE

  15. DSA e scuola Evoluzione dei DSA SUPERAMENTO 20% COMPENSAZIONE 50% PERMANENZA 30%

  16. DISLESSIA • DIFFICOLTA’ DI LETTURA DEL TESTO SCRITTO • DIFFICOLTA’ DI DECODIFICA DEL TESTO SCRITTO (GRAFEMA-FONEMA) A CAUSA DI UN DEFICIT DI AUTOMATIZZAZIONE NELLA CONVERSIONE GRAFEMA –FONEMA (D. visivo – semantica o superficiale) • DIFFICOLTA’ DI AUTOMATIZZAZIONE FONOLOGICA

  17. DISLESSIA • CIRCA 5% DELLA POPOLAZIONE SCOLASTICA • LETTURA FLUTTUANTE (per invenzione) senza comprensione testo • LETTURA LENTA E STENTATA con comprensione testo

  18. DISORTOGRAFIA • DIFFICOLTA’ DI SCRITTURA DI UN TESTO PER ERRORI ORTOGRAFICI DI TIPO: • DIFFICOLTA’ FONOLOGICHE • DIFFICOLTA’ DI CONVERSIONE FONEMA-GRAFEMA (FONOGRAFEMOLOGICHE) • DIFFICOLTA’ DI DECODIFICA DI SEGNI OMOFONI-ALLOGRAFI

  19. DISGRAFIA • LA DISGRAFIA ESPRIME LA COMPROMISSIONE DELLA TRADUZIONE VISUO- CINESTESICA • PUÒ RIGUARDARE UN PROBLEMA ASSOCIATIVO: IL BAMBINO NON SA METTERE INSIEME IL MODELLO CINESTESICO DEI MOVIMENTI DELLA MANO CON IL MODELLO VISIVO (DISTURBO VISUO- CINESTESICO).

  20. DISCALCULIA • DIFFICOLTA’ NELLA COMPRENSIONE DELLA DIREZIONE DELLA MICROFORMA • DIFFICOLTA’ NEL SENSO DELL’ORIENTAMENTO DEI NUMERI • DIFFICOLTA’ NEL SENSO DELL’INCOLONNAMENTO DEI NUMERI

  21. DISTURBI ASPECIFICI • RITARDO DI LINGUAGGIO (espressivo) • RITARDO PSICOMOTORIO • DEFICIT DI ATTENZIONE CON IPERATTIVITA

  22. LA DISLESSIA

  23. Un dislessico legge ……….. • ….nu sidselocis eggel • Oppure……Un d sle sic l e gge……. • Oppure…. Un dislessico legge

  24. PREREQUISITI La letto-scrittura richiede orientamento visuo-motorio fisso: da sinistra a destra e dall'alto in basso percezione orientata delle lettere, nella giusta direzione, es.d-b, p-b comprensione del significato di parole e di strutture più ampie corrispondenza suono-significato interdipendenza tra analisi e sintesi.

  25. REQUISITI ORGANICIE PSICHICI F U N Z I O N E C O G N I T I V A Funzione neurologica Funzione sensoriale Funzione psicomotoria Funzione intellettiva Funzione emotivo - affettiva Funzione linguistica

  26. UNA FONDAMENTALE DISTINZIONE… …..tra lettura come decifrazione e lettura come comprensione. A – La decifrazione dei segni (decifrazione segnica) è la percezione ed il riconoscimento dei grafemi e la loro associazione ai suoni corrispondenti. B – La comprensione è l’elaborazione cognitiva degli indizi percettivi in una realizzazione significativa del testo, sulla base di processi di anticipazione o di predizione.

  27. Passaggi della strategia lettoria… A – L’occhio getta uno sguardo, più o meno rapido, sulla linea della scrittura, durante il quale isola percettivamente per poi associarli sommativamente, non tutti i segni, bensì solo alcuni. B - Sulla scorta dei segni così percepiti, il lettore lancia ipotesi, formula congetture, su ciò che ritiene ci sia scritto, pertanto procede per via deduttiva, a salti ipotetici, lungo il testo. C – Proseguendo nella linea della scrittura verso destra, il lettore raccoglie visivamente altri grafemi o indizi di significato, i quali gli consentono di confermare o meno la giustezza di ciò che ha appena letto/ipotizzato, e quindi di lanciare altre predizioni sul testo che segue, e così legge.

  28. La letto-scrittura è un’azione globale-predittiva dell’intera parola, o dell’enunciato che, nel lettore più abile, congiunge dinamicamente l’azione di decodifica (lettura) o di codifica (scrittura), espressione del pensiero e simultaneamente il movimento da sinistra a destra. • PROVE DELLA LETTURA PREDITTIVA  • VELOCITA’ • LAPSUS • ERRORI MORFOLOGICI • INVENZIONI • PERDITA DELLA COMPRENSIONE IN LETTURA ANALITICA O LENTA

  29. Tipi di dislessia: (Boder 1973 e Sartori 1998) • fonologica 65% dei casi • visivo-semantica o (di surface) 10% dei casi • mista : fonologica e di surface 25% dei casi

  30. IN UN BAMBINO DISLESSICO L’attenzione viene condotta dal bambino/ragazzo specificatamente sulla decodifica del testo: si stanca rapidamente, commette errori, rimane indietro, non impara.

  31. Possibili segnali predittivi DELLA DISLESSIA alla scuola materna • IL BAMBINO HA DIFFICOLTA’ NEL PARLARE CORRETTAMENTE • HA INIZIATO A PARLARE TARDI • IN GENERE E’ POCO ATTENTO • HA DIFFICOLTA’ DI COORDINAZIONE MOTORIA • UTILIZZA LE DUE MANI INDIFFERENTEMENTE O QUASI

  32. Possibili segnali predittivi DELLA DISLESSIA alla scuola materna • FATICA A RICONOSCERE FORME O CONFONDE FORME • HA TEMPI BREVI DI CONCENTRAZIONE PER ATTIVITÀ GRAFICHE O DI RIPRODUZIONE • E’ INSOLITAMENTE MALDESTRO • HA PROBLEMI CON IL SUONO DELLE PAROLE,TIPO POCO SENSO DELLA RIMA • FA FATICA A IMPARARE A MEMORIA LE FILASTROCCHE

  33. MANIFESTAZIONI DELLA DISLESSIAALLA SCUOLA PRIMARIA • Ha particolari difficoltà nel leggere o nel pronunciare • Colloca figure o lettere o numeri al posto sbagliato. Es.15 al posto di 51; d al posto di b, • Inverte le sillabe nelle parole che pronuncia • Legge una parola e poi non la riconosce in seguito nella pagina • Ha tempi brevi di concentrazione per lettura e scrittura • Ha difficolta’ a capire tempo e durata • Confonde la destra e la sinistra • Risponde oralmente bene, ma ha difficoltà a scrivere la risposta • E’ insolitamente maldestro • Ha problemi con il suono delle parole,Tipo poco senso della rima. • Fa fatica a imparare a memoria poesie

  34. SINTOMI PRIMARI DELLA DISLESSIA SOSTITUZIONE GRAFEMI SIMMETRICI p-b, d-b, p-q. u-n SOSTITUZIONE FONEMI SIMILI P-B. T-D F-V M-N. S-Z. L-R SOSTITUZIONE GRAFEMI POCO DISSIMILI m-n,a-o,e-c,u-v SOSTITUZIONE FONEMI colpo-corpo, panca-panda INVERSIONE FONEMI il-li.aI-la,un-nu,garbo-grabo, tar-tra, las-sal INVERSIONE SILLABE PALA- LAPA SOPPRESSIONE LETTERE/FONEMI porta-pota, cielo-cilo, tavolo-tavlo SOPPRESSIONE PAROLE REITERAZIONE SILLABE paninino, Giuseppinana AGGIUNTA FONEMI/LETTERE rondinle, manchina

  35. SINTOMI PRIMARI DELLA DISLESSIA AGGIUNTA SILLABE stufa-stufato ASSOCIAZIONE PAROLE lamela, versocasa ASSOCIAZIONE SILLABE correvave- loce DISPERCEZIONE DI/TRIGRAMMI psi-pis, impr FRAMMENTAZIONE SILLABICA an-diamo, co-struire PERDURANTE SILLABAZIONE SOSTITUZIONE PAROLE susseguire -suggerire PERDITA DI SENSO NEL CAMBIO RIGA LETTURA ESITANTE, DISCONTINUA,ARITMICA ERRORI PLURIMI.

  36. ALLA SCUOLA MEDIA • Permangono le manifestazione della primaria, spesso in forma ridotto perché in parte compensate • La pronuncia della lettura può essere scadente • Può essere sbadato nella lettura • Ha difficoltà a prendere appunti o a copiare • Ha difficoltà a scrivere le risposte o i resoconti

  37. Il bambino ha difficoltà: a copiare dalla lavagna a prendere nota delle istruzioni impartite oralmente Riguardo la lateralizzazione, può avere difficoltà con i compiti che implicano abilità motorie. Ha difficoltà nella sintesi e nella copiatura e a riconoscere la destra dalla sinistra. In matematica riesce a contare solo sulle dita e gli risulta veramente difficile apprendere concetti di algebra o di calcolo. COMPORTAMENTI NELL’APPRENDIMENTO

  38. Il BAMBINO/RAGAZZO DISLESSICO Talvolta perde la fiducia in se stesso e può presentare: • alterazioni del comportamento, • ansia da prestazione, • depressione, • scarsa autostima. Il bambino dislessico apprende rapidamente attraverso l’osservazione e soprattutto attraversi gli aiuti visivi

  39. SITUAZIONI CRITICHE LETTURA AD ALTA VOCE COPIATURA ALLA LAVAGNA SCRITTURA DA DETTATURA RICHIESTA DI ESATTEZZA FORMALE TRADUZIONI CALCOLO ORALE TABELLINE

  40. PREVENZIONE • La dislessia è individuabile già alla scuola materna • Attraverso prove psicomotorie funzionali e prove fonetico-fonologiche Si può prevedere e si può prevenire

  41. Misure compensative • Sono strumenti tecnologici che semplificano l’attività svolgendo una serie di operazioni automatiche che il bambino dislessico o discalculico ha difficoltà a svolgere • Il calcolatore, la sintesi vocale per esempio

  42. Le misure dispensative • Sono misure che riguardano i tempi di realizzazione delle attività e la valutazione delle prestazioni dell’allievo, quali: • Assegnare compiti più brevi a casa • Concedere più tempo per le verifiche • accettare le difficoltà ortografiche • Limitare la lettura in classe • Somministrare più verifiche orali che scritte

  43. LA DISGRAFIA

  44. La fisiologia della grafo-motricità Il bambino conquista la competenza grafo-motoria attraverso un percorso,che parte dai grafismi fino ad arrivare al disegno geometrico. Nello sviluppo delle competenze grafo-motorie inizialmente il bambino è ingrado di tracciaresegni su una superficiecon qualsiasi mezzo appuntito. Successivamente è capace di prolungare in modo informe la punteggiatura, eseguendo una sorta ditraccia informale.

  45. La fisiologia della grafo-motricità I tratti informi precedenti al disegno ed alla scrittura sono gli scarabocchi,che sono in costante evoluzione secondo almeno tre fasi: a) mero scarabocchio, ghirigori, tracce a tendenza ripetitiva e circolare b) scarabocchio con significato conferito a posteriori e mutevole nel tempo, c) scarabocchio con intenzionalità simbolica-rappresentativa, significato preventivo, come rappresentazione grafica di un realtà figurata secondo visioni e simbologie personali.

  46. La fisiologia della grafo-motricità Per quanto riguarda l’evoluzione delle linee il bambino è in grado di eseguire in questa sequenza: a)      la linea verticale,un tratto dall'alto verso il basso per effetto del movimento verticale del polso omologo allo scivolamento secondo il peso; b)      la linea obliqua, un tratto progressivamente controllato verso l'alto e l'orizzontale; c)    la linea orizzontale,un tratto controllato in orizzontale con senso da sinistra a destra per i destri e da destra a sinistra per i mancini; d)      la linea aperta, un tratto informale non chiuso; e)      la linea chiusa, un tratto che tende a chiudere un campo (a tre anni circa), in corrispondenza con le precoci nozioni topologiche di aperto-chiuso e dentro-fuori; f)        il cerchio, la chiusura di forme tendenzialmente circolari; g)      l’incrocio di linee, la tendenza ad incrociare linee, a creare relazioni topologiche nello spazio.

  47. DISGRAFIA • PROBLEMA ESTETICO- MOTORIO • NON RIGUARDA GLI ERRORI ORTOGRAFICI

  48. Disgrafia - ELEMENTI DA OSSERVARE scuola dell’infanzia DIFFICOLTA’ MOTORIE DIFFICOLTÀ NELLA MANUALITÀ FINE GOFFAGGINE NEL VESTIRSI, ALLACCIARSI LE SCARPE,….

  49. Disgrafia - ELEMENTI DA OSSERVARE scuola primaria DIFFICOLTA’ MOTORIE INADEGUATO RICONOSCIMENTO DESTRA/SINISTRA DIFFICOLTÀ A MEMORIZZARE SEQUENZE ( MESI, GIORNI, ORDINE ALFABETICO,…) DIFFICOLTÀ A COPIARE DALLA LAVAGNA UTILIZZO DIFFICOLTOSO DELLO SPAZIO-PAGINA DIFFICOLTÀ GRAFO-MOTORIE DIFFICOLTÀ DI ATTENZIONE

  50. SINTOMI PRIMARI DELLA DISGRAFIA TRATTO GRAFICO IRREGOLARE dimensione. spessore. ritmo. chiusura ELISIONE SILLABE FINALI LETTERE SLEGATE ca valI o SPECULARITÀ GRAFEMI GRAFIA DISCONTINUA riprese grafiche, ritocchi MANCATA CHIUSURA FORME TREMOLIO/RIGIDEZZA UNIONE DI PAROLE setivedo ERRORI ORTOGRAFICI SUDORAZIONE MANO SPASMI MUSCOLARI SINTOMI PLURIMl

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