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Londra, LONDON CITY HALL Sir Norman Foster and Partners, 2003

Londra, LONDON CITY HALL Sir Norman Foster and Partners, 2003. Introduzione. Londra. LONDRA AGLI ALBORI DEL TERZO MILLENNIO.

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Londra, LONDON CITY HALL Sir Norman Foster and Partners, 2003

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  1. Londra, LONDON CITY HALL Sir Norman Foster and Partners, 2003

  2. Introduzione

  3. Londra LONDRA AGLI ALBORI DEL TERZO MILLENNIO Metropoli cosmopolita da sempre protagonista sia dell’ economia che del fermento culturale a scala mondiale, Londra, oggi, con i suoi 7.615.000 abitanti è fautrice di un forte sviluppo economico e sociale. A coronare il successo nel far fronte all’ ingente fenomeno della globalizzazione, vi è la previsione di un ulteriore crescita economica e demografica che porterebbe la capitale britannica entro il 2016 alla creazione di 400.000 nuovi posti di lavoro e all’ insediamento di 700.000 nuovi residenti. Tale crescita è accompagnata da un forte processo di riqualificazione delle aree urbane dismesse e dalla nascita di nuove unità immobiliari nello spazio fondiario attualmente disponibile nella sfida di far crescere Londra esclusivamente all’ interno dei suoi attuali confini, sfida lanciata dalle autorità locali e presentata anche alla Biennale di Architettura di Venezia di quest’ anno. Così facendo Londra si dichiara pronta già nel suo processo di pianificazione urbanistica ad uno sviluppo sostenibile. Il territorio metropolitano oggi è organizzato in 33 autorità locali che fanno capo al Sindaco di Londra, responsabile del Greater London’ s Authority (GLA), la cui nuova sede, the London City Hall, progettata da Foster and Partners è stata inaugurata nel 2003 sulle sponde del Tamigi.

  4. More London

  5. More London Il nuovo municipio di Londra rientra nel masterplan More London sostenuto da Nick Raynsford, ministro di Londra negli anni Novanta, in cui si prevede lo sviluppo di un’ area non ancora sfruttata che si affaccia sul Tamigi, che prevede l’ allargamento di uffici, hotel e spazi pubblici tra cui il nuovo municipio e le aree limitrofe. More London è un’ area di 13 acri compresa tra il London Bridge e il Tower Bridge e rappresenta un o dei più importanti nuovi centri d’ affari della città. Tale zona è servita dalla metropolitana e dalla ferrovia del London Bridge e si è guida alla rigenerazione dell’ adiacente quartiere di di Southwark. Un team internazionale di progettisti e pianificatori guidato da Foster and partners hanno dato forma ad un complesso direzionale di 280.000 mq, di cui circa la metà, in spazi aperti, per un bacino d’ utenza di circa 20.000 persone. La prima unità realizzata è il municipio, accompagnato da the Scoop, anfiteatro per circa 800 persone, di cui nel 1998 vengono considerati 55 progetti e localizzazioni dei quali 7 sono stati esposti alla cittadinanza a cui è stato richiesto di compilare un questionario, i cui risultati hanno inciso sull’ esito della gara. Foster and partners e l’ ufficio londinese Arup inaugurano il cantiere del nuovo stabile il 15 Marzo 1999. Il 30 Dicembre 2001 nel rispetto delle promesse rivolte ai Londinesi vengono ultimati i lavori di realizzazione del nuovo City Hall e il 23 Luglio 2003 viene ufficialmente aperto al pubblico.

  6. Gli uomini

  7. Gli uomini LO STUDIO PROGETTISTA Sir Norman Foster (Manchester, 1945) studiò architettura nella sua città natale e presso l’ Università di Yale. Fu il co-fondatore del Team 4, che sviluppò diversi progetti residenziali innovativi. La dissoluzione del gruppo coincise con gli anni della sua collaborazione con Buckminster Fuller e con il suo ingresso nella Architectural Association. Grazie alle opere prodotte dal suo studio, chiamato Foster and Partners, è stato insignito dei premi più prestigiosi, tra cui il Pritzker e la medaglia d’ oro del Royal Instituteof British Architects. Fra i progetti più famosi degli ultimi anni è la ristrutturazione del Reichstag a Berlino.

  8. Gli uomini PROGETTISTI, COSTRUTTORI, CONSULENTI COMMITTENTI: CIT Markborough Properties London Bridge Development (More London) Greater London Authority (GLA) ARCHITETTI: Foster and Partners, Norman Foster e Ken Shuttleworth Jestico+Whiles INGENIERI: Ove Arup, Adams Kara Taylor ARCHITETTI PAESAGGISTI: Townshend Landscape Architects GESTIONE DELLA COSTRUZIONE: Mace Ltd. ILLUMINAZIONE: Claude R.Engle CONSULENTI DEI COSTI: Davis Langdon e Everest, Montagu Evans, Mott Green e Wall

  9. Gli uomini COSTRUTTORI ISG Interior Exterior PLC: gestione della costruzione DP9: pianificazione e sviluppo nell’area ECKELT GLAS GMBH: circa 4000 elementi in vetro come rivestimento alla facciata SEELE GmbH&Co.KG: rampa a spirale interna con pannelli in vetro e cavi in acciaio SCHMIDLIN (UK) Ltd. Elementi per facciate esterne e pareti interne THYSSENKRUPP ELEVATOR AG: sistemi di risalita, ascensori nel nucleo centrale KINGSPAN ACCESS FLOORS LIMITED: pannelli di rivestimento per piani uffici ed aula assemblea THE FOUNTAIN WORKSHOP LIMITED: giochi d’ acqua e fontane di arredo esterne AXIMA BUILDING SERVICES Ltd.: servizi per la costruzione meccanici ed elettrici

  10. Il Progetto

  11. Il Progetto THE LONDON CITY HALLThe Queen’ s Walk, London, United Kingdom Lo sfavillante municipio di Londra è stato progettato come simbolo della democrazia e standard della sostenibilità. Accoglie la sala per i 25 membri dell’ Assemblea Comunale londinese, gli uffici del sindaco e quelli delle più di 500 persone che lavorano nell’ organismo ufficiale della Greater London Authority. L’ edificio, che fu concepito come un foro aperto in cui i visitatori possono avvicinarsi alle attività delle istituzioni, fa parte degli interventi urbanistici che Foster and partners sta portando a termine lungo il Tamigi e che includono edifici per uffici, negozi e svago. Una grande piazza pavimentata con arenaria azzurra conduce alla caffetteria del pian terreno, che a sua volta accoglie una sala per esposizioni di forma ellittica. Una rampa pubblica sale attraverso i 10 piani dell’ edificio fino a raggiungere ad una terrazza da cui si possono godere belle viste della città. L’ orientamento, la forma sferica del complesso che riduce la superficie di facciata, il riciclaggio dei materiali da costruzione ed un’ efficace ventilazione naturale permettono un eccezionale risparmio energetico.

  12. Il Progetto LA COMMITTENZA I COSTI DELL’ OPERA Londra è divisa in 32 London boroughs che sono la principale forma di governo locale e svolgono molti servizi civici nelle aree di competenza e dalla City of London che è governata dalla storica Corporation of London. A coordinamento delle poltiche delle varie autorità locali vi è il Greater London Authority (GLA) che si occupa anche di pianificazione strategica urbanae di gestire servizi estesi a tutta la città, come le forze dell’ ordine municipali, i vigili del fuoco ed i trasporti. La GLA è formata dal Sindaco (Ken Livingstone) e dal Consiglio cittadino. • Budget iniziale: 35.000.000 £ • Costo totale: 50.000.000 £ • 75.355.000 eur • Costo/mq: 1.200 £ • Costo di un edificio tradizionale a pianta quadrata/mq: 1.000 £ • Quest’ edificio costa il 15-20% in più di un edificio a pianta quadrata ma ha un risparmio del 25% dei costi di gestione. • L’ edificio è proprietà di More London, pertanto il GLA ha un contratto d’ affitto annuale di 393£/mq, ovvero, 1415eur/mq, per una durata di 25 anni. Questa cifra è bloccata fino al 2007. • I costi di costruzione sono a carico degli sviluppatori, gli impianti esterni sono a carico del governo. Il costo totale stimato per edificio e infrastrutture è di 65.000.000 £, ovvero 98.000.000euro.

  13. Il Progetto Pianta dell’attacco a terra Sezione tipo dell’edificio

  14. Il Progetto Pianta piano terra Pianta piano primo Pianta piano secondo Pianta piano terzo

  15. Il Progetto L’ ideazione dell’ edificio si è sviluppata attraverso il dialogo tra la committenza e i progettisti e si incentra sul valore simbolico e monumentale di questo manufatto. La forma curva, la pelle trasparente, il precorso spiraliforme e il rialzamento da terra dello spazio climatizzato permettono la riduzione dei materiali da costruzione e la particolarità del profilo architettonico, la permeabilità tra ambienti interni ed esterni. La geometria dell’ edificio permette di ottenere ottime performance energetiche, in particolare la riduzione degli apporti solari e le dispersioni termiche attraverso l’ involucro. L’ ideazione della forma nasce dalla sfera che in fase di progettazione è stata modificata fino a ridurre del 25% le superfici esterne rispetto un edificio di pari volume a pianta quadrata. L’ edificio si sviluppa secondo una maggiore inclinazione in direzione sud dove i solai sporgono e fungono da aggetto frangisole per le vetrate sottostanti, mentre a nord dove gli apporti gratuiti sono comunque inferiori, le vetrate sono molto chiare. Schizzi di studio

  16. Il Progetto Altezza edificio: 45 m Diametro medio dei piani: 45 m Piani fuori terra: 10 m Superficie fruibile media di un piano: 470 mq Superficie netta complessiva: 12000 mq Superficie lorda complessiva: 18000 mq Superficie di basamento in c.a.: 13100 mq Superficie di tripla vetrata, vetro a bassa energia che incorpa sistemi oscuranti: 7300 mq Pannelli in vetro di rivestimento: 3844 Angolo di inclinazione della facciata vetrata: 31° Acciaio nelle strutture: 2100 ton Acciaio di rinforzo: 1950 ton Lunghezza della rampa a spirale: 730 m Sfera 1000 m2 487,7 m3 Cubo 1000 m2 600 m3 Parallelepipedo 1000 m2 683 m3

  17. Il Progetto IL PROGRAMMA FUNZIONALE

  18. Il Progetto Belvedere pubblico Il NUCLEO SERVIZI composto da ascensori, scale d’ emergenza compartimentate, servizi igienici e alcuni magazzini-ripostiglio. E’ costituito da una torre in c.a. posta nel mezzo di un edificio a sezione costante lungo tutta l’ altezza degli edifici. Tale torre in c.a. ha anche funzione strutturale in quanto unico elemento verticale che parte dalle fondazioni e che sostiene il carico dei vari piani. Sul lato di tale torre corre la distribuzione impiantistica verticale. La HALL del GLA si sviluppa in tutto il piano terra e per essere completamente permeabile con l’ esterno è completamente vetrata. Il GRANDE FOYER prende forma dal solaio della camera di discussione del piano superiore. Tale solaio è concavo in modo che la sala si ribassi al centro e ciò sembra completare il grande foro che collega piano terra e piano interrato offrendo occasione per un affaccio. Da quest’ affaccio si può accedere ad una rampa spiraliforme che sale per 10 piani e scende per un piano sotto il livello del suolo. London’s Living Room Uffici Rampa Salone chiuso Salone Rampa pubblica Spazio pubblico

  19. Il progetto Nel PIANO INTERRATO si articola un café che si affaccia sull’ anfiteatro pubblico, the Scoop, dove si svolgono numerosi spettacoli. Al centro dello spazio definito dalla rampa, in corrispondenza della Camera di discussione, si trova il plastico di Londra, quasi a simboleggiare che la Camera controlla e governa la città. Nel PRIMO PIANO si trova la grande sala assembleare di forma ovale che può ospitare oltre ai membri anche 200 spettatori pubblici. E’ posta verso nord e non riceve luce diretta infatti è priva di schermature e tamponata da vetrate chiare. La RAMPA gira intorno allo spazio assembleare e tale conformazione migliora i flussi d’ aria e sfrutta l’ effetto camino. I piani dal terzo all’ ottavo sono simili dal punto di vista distributivo, complessivamente vi sono 54 uffici chiusi e la rimanente superficie fruibile è open space. Al DECIMO PIANO si trova il cosidetto LONDON LIVING ROOM, un ampia sala polifunzionale che può accogliere fino a 200 utenti per conferenze o esposizioni temporanee. L’ UNDICESIMO PIANO è una grande terrazza da cui si gode del panorama della City. La rampa vista dal basso

  20. Il sole LA RADIAZIONE SOLARE La completa trasparenza della pelle dell’ edificio è dovuta sia alla volontà di rendere trasparente l’ attività governativa del Greater London Authority sia per sfruttare al massimo l’ illuminazione naturale e la possibilità di concedere viste sulla City, come se dalla sede municipale mi sia concesso di vedere la città a 360°. L’ illuminazione naturale permette il risparmio dell’ energia elettrica dei corpi illuminanti, ma richiede il controllo della luce per cui si sono resi necessari degli aggetti frangisole e la completa esposizione al sole fa sì che l’ edificio sia sottoposto all’ apporto gratuito di energia solare che sul fronte sud si rivela eccessivo, cosa che ha richiesto una tripla facciata vetrata che, deviando la radiazione solare, rallentano il flusso termico e diffondono la luce negli abienti interni. L’ ILLUMINAZIONE ARTIFICIALE Grazie al massimo sfruttamento dell’ illuminazione naturale, il ruolo dei corpi illuminanti si è ridotto se non per creare effetti luminosi lungo le rive del Tamigi la notte.

  21. Gli strumenti LA PROGETTAZIONE DIGITALE si è rivelata indispensabile per raggiungere gli elevati standard progettuali di questo edificio. Lo studio d’ ingegneria Arup ha calcolato il sistema strutturale con il software di analisi statica OASYS GSA a partire da file DXF prodotti dal modello digitale architettonico. Tale analisi ha richiesto 40 modifiche del progetto ognuna delle quali ha preso circa 2 giorni. Per alcune parti è stato necessario creare dei nuovi software di calcolo per i quali sono stati assunti dallo studio dei matematici.

  22. Le strutture

  23. Le strutture LA PROGETTAZIONE STRUTTURALE Il primo problema con cui ci si è dovuti confrontare era creare una struttura che fosse coerente con la forma dell’ edificio. Forma e struttura dell’ edificio si sono quindi sviluppate attraverso l’ interazione costante di architetti e ingegneri. La struttura è inclinata di 17° verso sud e curvata geometricamente determina elevate forze orizzontali.Si è scelta la colonna inclinata per la sua semplicità, facilità di realizzazione ed economicità. Nodo cotton reel Le forze orizzontali, 5 volte maggiori del carico a vento di progetto, sono trasferite attraverso i solai agli elementi verticali.Il fattore critico del posizionamento delle colonne è stato risolto riducendo le maggiori forze orizzontali, scaricando per i carichi laterali delle colonne non più di 750 kN ad elemento. Complessivamente vi sono 14 strutture circolari in acciaio: colonne tubolari del diametro di 500 mm, impilate e sagomate diversamente ad ogni giunzione con i solai, Le travi d’ acciaio alte 675 mm agiscono assieme alle piastre alte 175 mm. Il nucleo interno è in cemento armato con pareti profonde 300 mm e da stabilità all’ edificio sotto sollecitazione dei carichi a vento e delle forze orizzontali create dalla forma stessa della struttura. Il nucleo si fonda su 80 pali da 1 m di diametro che scendono di 20 m nell’ argine del fiume. Le fondazioni delle colonne sono a zoccolo superficiale. Dettaglio della facciata

  24. Le strutture Le travi sono in acciaio con spessore 675 mm e scaricano sul nucleo centrale in c.a. le forze orizzontali necessarie a contenere e fissare le colonne. Le connessioni tra struttura in acciaio primaria e il nucleo sono contenute nella struttura principale in acciaio. Questo riduce il numero di connessioni tra le travi in acciaio e il nucleo in c.a. e massimizza lo spazio disponibile per i servizi in alzato. La stabilità del nucleo è progettata secondo un limite di deformazione convenzionale la cui altezza è stata suddivisa per 600 ( ca. 75 mm in totale). Questo include l’ effetto del movimento a corto e lungo termine causato dalle forze indotte alla geometria e dai carichi di vento. Dato che le forze orizzontali esercitate dalla geometria sono 5 volte maggiori dei carichi a vento di progetto, questo è risultato principale sulla progettazione della rigidezza del nucleo. Una lastra normale di calcestruzzo alleggerito profondo 175 mm è stata preferita a quelle di più comune soluzione di 130 mm. Questo comporta che la zona intorno al nucleo forma un anello di travi che aiuta a trasferire le forze orizzontali al nucleo, che questo spessore della lastra può anche attraversare la facciata dei servizi di risalita, evitando la necessità di tagliare l’ acciaio, che i 175 mm consentono due strati di barre di rinforzo per essere inclinate fuori dai muri del nucleo (provvedendo un alternativo percorso di carico se qualche connessione in acciaio non dovesse più funzionare. Si è cercato di standardizzare i componenti tra cui il nodo standard cotton reel che permette di collegare con qualsiasi angolo le travi e le colonne. Foto di cantiere

  25. La pelle

  26. La pelle La pelle dell’ edificio è costituita completamente da un rivestimento vestrato, di ogni lastra di vetro si conosce l’ inclinazione, ciò rende possibile calcolare l’ apporto solare sia in termini di apporto gratuito di calore e quindi di energia che in termini di illuminazione naturale. La progressiva differente inclinazione e curvatura della facciata ottimizza tali apporti e favorisce la ventilazione naturale, che in questo progetto riesce a soppiantare quella meccanica. I pannelli sono stati modellati utilizzando analisi tridimensionale del comportamento della luce e tecniche di simulazione dell’ irraggiamento solare. Convertendo la luminosità lux in irraggiamento (guadagno solare W/mq) per ciascun pannello è stato possibile calcolare l’ incidenza dalla radiazione solare. E’ stata fissata una soglia massima per l’ apporto lineare di facciata, e rispetto ad esso si è riusciti a far meglio su tutte le superfici. Per regolare l’ apporto di calore alcuni pannelli vetrati sono stati sostituiti con pannelli isolanti. Esploso della facciata est Esploso della facciata sud

  27. La pelle I brise-soleil sono posizionati nella cavità esterna tra la facciata e la doppia pelle dell’ edificio, assicurandosi così che la maggior parte dell’ apporto di calore sia fermato all’ esterno della superficie dell’ edificio. La ventilazione degli uffici passa attraverso delle griglie a pavimento, in inverno l’ aria calda e umida estratta dagli ambienti viene riultilizzata per preriscaldare e umidificare l’ aria di rinnovo. Schema funzionamento della facciata vetrata Brise-soleil

  28. La pelle Nel periodo estivo il ricircolo dell’ aria usata è sfruttato per raffreddare l’ aria in ingresso quando la temperatura esterna supera quella interna. Dei fori apribili su tutto il perimetro degli uffici permettendo la ventilazione naturale. La porzione principale di edificio costituita da spazi per uffici è contenuta da un sistema a triplice vetrata con cavità esterne ventilate. Il sistema di chiusura riduce l’ accumulo di calore e la perdita di calore a livelli molto bassi. Schema dell’andamento della ventilazione naturale

  29. La pelle • Fogli di alluminio perforato 2 mm • Elemento di alluminio • Ala di ventilazione in alluminio con isolante termico, apertura automatica contemporanea all’ elemento 10 • Lamina in alluminio anodizzato 2 mm • Elemento in alluminio estruso • Lamina di rivestimento in allumio 2 mm • Finestra a battenti in alluminio con doppia vetrata: • 10 mm di vetro di sicurezza • 16 mm di intercapedine • 6 mm di vetro float • Vetro temperato, fissaggio con adesivo 10 mm serramento in alluminio • Barre di schermatura solare e struttura di cornice in alluminio • Ala di ventilazione in alluminio con isolante interno, apertura manuale contemporanea all’ elemento 3 • Pavimento galleggiante per gli impianti • Pannelli in fogli di alluminio 2 mm, isolante termico 100 mm • Pistone a gas per l’ apertura della fascia vetrata inferiore 1 2 3 4 1 6 8 7 9 10 12 13 8 Sezione del pacchetto del rivestimento

  30. La pelle 10 • Copertura in fogli di alluminio 2 mm. • Doppia vetrata parzialmente opacizzati: 10 mm vetro temperato, 18 mm intercapedine, 2x8 mm vetro di sicurezza fissati sul bordo. • Trave in acciaio saldata con sezione a T 180/75/12 mm • Tubo di riscaldamento • Tubolare in acciaio, d=329,2/12,5 mm • Stratto singolo di guaina 2 mm • Isolante termico 80 mm, barriera al vapore, lamiera in acciaio nervata a sezione trapezoidale 40/183/0.88 mm • Colonna tubolare in acciaio dia=323,9/8 mm • Doppia vetrata: 2x10 mm di vetro temperato, 18 mm di intercapedine, • Lamine in alluminio 2 mm, • Schermi solari fogli metallici perforati 2 mm • Triplice battente, vetri di sicurezza, fissati con adesivo 28 mm • Vetro temperato, fissaggio con adesivo 10 mm • Pannelli in fogli d’ alluminio 2 mm, isolante termico 100 mm • Ala di ventilazione in alluminio con isolante termico • Doppia vetrata: 10 mm di vetro di sicurezza, 16 mm di intercapedine, 6 mm di vetro float, • Barre di schermatura solare in alluminio 11 7 8 12 13 14 Sezione verticale della vetrata facciata sud e della copertura 15 16

  31. Ogni lastra è piatta e larga circa 1,5m; il vetro più esterno è trasparente, il pannello più interno combina un’ intercapedine di isolamento con una finestra a doppia vetrata per il controllo dell’ irraggiamento solare. Gli elementi oscuranti sono inseriti nell’ intercapedine. La vetrata è apribile per consentire la ventilazione naturale quando le condizioni climatiche lo permettono. Sia gli oscuranti che la vetrata sono controllate dagli utenti. La vetrata dell’ ingresso è supportata da una griglia triangolare costituita da tubi in acciaio di dia=320 mm. E’ formata parzialmente da archi e travature inclinate. La griglia triangolare è sorretta dalla struttura dei piani ogni due livelli. Gli elementi ad arco orizzontale sono posizionati ai piani 3, 5, 7, 9. I solai contano sulla rigidità dell’ intelaiatura, così sono sostenuti ai livelli 5, 7, 9. Questa griglia si avvolge fino alla cima delll’ edificio, dove forma il tetto principale ancorandosi al nucleo centrale in cemento. I tubi in acciaio fungono da tubi radianti per il riscaldamento. La pelle

  32. La pelle 6 • Copertura in fogli di alluminio 2 mm. • Doppia vetrata parzialmente opacizzati: 10 mm vetro temperato, 18 mm intercapedine, 2x8 mm vetro di sicurezza fissati sul bordo. • Trave in acciaio saldata con sezione a T 180/75/12 mm • Tubo di riscaldamento • Tubolare in acciaio, d=329,2/12,5 mm • Stratto singolo di guaina 2 mm • Isolante termico 80 mm, barriera al vapore, lamiera in acciaio nervata a sezione trapezoidale 40/183/0.88 mm • Colonna tubolare in acciaio dia=323,9/8 mm • Doppia vetrata: 2x10 mm di vetro temperato, 18 mm di intercapedine, • Lamine in alluminio 2 mm, • Schermi solari fogli metallici perforati 2 mm • Triplice battente, vetri di sicurezza, fissati con adesivo 28 mm • Vetro temperato, fissaggio con adesivo 10 mm • Pannelli in fogli d’ alluminio 2 mm, isolante termico 100 mm • Ala di ventilazione in alluminio con isolante termico • Doppia vetrata: 10 mm di vetro di sicurezza, 16 mm di intercapedine, 6 mm di vetro float, • Barre di schermatura solare in alluminio 5 4 3 2 5 1 Sezione della vetrata facciata nord – chiusura inferiore

  33. La pelle • Pilastro tubolare in acciaio dia=323,9/12,5 mm. • Montante in acciaio saldato con sezione 180/75/12 mm. • Doppia vetrata parzialmente opacizzata: 10 mm vetro temperato, 18 mm di intercapedine, 2x8 mm vetro di insicurezza, fissato sul bordo • Finestra a battenti in alluminio con doppia vetrata: 10 mmdi vetro di sicurezza, 16 mm di intercapedine, 6 mm di vetro float • Vetro temperato, fissaggio con adesivo 20 mm • Montante vetrata in alluminio Montante della struttura vetrata della facciata nord 4 1 6 Montante della struttura vetrata della facciata nord 3 2

  34. La rampa

  35. La rampa Tra il punto d’ arrivo e di partenza di ogni piano la rampa è lunga 15 m e i corrimano laterali sono ad essa collegata sui bordi. Si tratta di una struttura scatolare continua larga 1,5 mm e profonda 400 mm, realizzata con piastre da 10 mm. Per renderla fruibile è dotata di smorzatori vincolanti che conta su una membrana a sandwich posta tra lo scatolare in acciaio e lo scalino in cemento. Il materiale smorzante assorbe il movimento che passano tra la scatola ed il percorso.

  36. La rampa 1 • Canale in alluminio a sezione orizzontale 30/30/3 mm • Vetro di sicurezza laminato 16 mm • Corrimano in tubolare d’ acciaio dia=50 mm • Tubo di riscaldamento • Sostegno in tubolare in acciaio, dia=50 mm • Piastra d’ acciaio 280/10 mm • Scatolare in piastre d’ acciaio saldato 10 mm • Piastre perforate in alluminio 3 mm, isolante sonoro 70 mm • Pavimentazione in gomma 4 mm, cemento rinforzato 50-150 mm; guaina bituminosa fonoassorbente 2 mm, piastra in acciaio 10 mm • Tirante in acciaio 50 mm • Gruccia cilindrica cava di connessione d’ acciaio 180/25 mm 3 2 5 9 8 4 6 10 7

  37. Climatizzazione

  38. Climatizzazione In vista di un forte risparmio energetico, sono state studiate e applicate per questo edificio numerose tecnologie passive di limitazione al carico richiesto per il condizionamento estivo e il riscaldamento invernale. Il rinfrescamento passivo è effettuato dalla ventilazione naturale e dall’ utilizzo di canali refrigeranti. La ventilazione naturale è permessa dalle griglie in facciata e dai condotti di aerazione sotterranei che vengono aperti nella maggior parte dell’ anno. I canali refrigeranti, posti nelle tende e nei soffitti sono alimentati da liquido raffreddato, composto dall’ acqua fredda presa dalla falda sotterranea che viene spinta nell’ impianto da due pompe di diverse portate poste in coincidenza di fori trivellati profondi 125 m. L’ acqua utilizzata viene in seguito impiegata per gli scarichi dei sanitari o l’ irrigazione degli spazi verdi, quella in eccesso viene immesso nel Tamigi. Schema dell’andamento della ventilazione naturale

  39. Climatizzazione I canali possono essere disposti in base alla necessità grazie alla presenza di un controsoffitto di distribuzione impiantistica appesa alla maglia strutturale orizzontale sottostante il pacchetto dei solai. La distribuzione verticale dei canali è posta al di fuori della maglia strutturale per evitare le forature attraverso le pareti. La Sala della commissione e la Camera dei dibattiti è servita da un sistema di ventilazione meccanica. Il ricambio d’ aria avviene solo nei momenti in cui gli spazi sono utilizzati. Schema di funzionamento dell’impianto di raffrescamento

  40. Climatizzazione Le tecniche applicate per il riscaldamento sono un forte isolamento termico, lo sfruttamento degli apporti gratuiti che permette l’ accumulo termico sommato all’ utilizzo di caldaie a gas ad alta efficienza. Gli impianti sono dimensionati per poter lavorare a bassa pressione e a portata variabile, fattori che riducono l’ impiego di elettricità richiesta dalle pompe. L’ aria calda e umida estratta dagli ambienti viene riutilizzata per preriscaldare e umidificare l’ aria di rinnovo. La forma dell’ edificio è disegnata in base al massimo sfruttamento dell’ irraggiamento solare, ogni pannello ha un ‘ inclinazione differente. Durante la stagione invernale, la parete della grande camera esposta esternamente a nord creerebbe una corrente d’ aria fredda causando la perdita del calore accumulato in facciata. Per evitare quest’ effetto la griglia diagonale della Camera è usata come grande radiatore e scambiatore di calore. Schemi di analisi delle dispersioni termiche

  41. Principi di sostenibilità

  42. Introduzione Nell’analisi della sostenibilità di questo edificio sono stati presi a riferimento due metodi tra i più diffusi: il metodo GBC e il metodo LEED. I due sistemi adottati possiedono degli evidenti vantaggi specifici: il sistema GBC permette una contestualizzazione dei dati forniti attraverso un sistema di pesi dei parametri inseriti, mentre il sistema LEED, grazie alla sua grande diffusione, può essere considerato un buon punto di riferimento. Pur assomigliandosi, in alcuni aspetti i due metodi hanno grandi differenze nel sistema di valutazione, infatti nel GBC il risultato dell’analisi può anche risultare negativo, mentre il LEED offre una visione più generica dell’insieme. Constatando alcune lacune presenti tra i dati pubblicati su questo edificio si è optato per una valutazione di tipo qualitativo, che prendesse in considerazione più metodi in modo da poterne confrontare i risultati. Nell’applicare entrambe i metodi è stata calcolata una valutazione pari a 0, considerando i parametri non disponibili almeno in linea con gli standard delle leggi vigenti in materia.

  43. Materiali Energia primaria incorporata nei materiali Materiali Acciaio strutturale Alluminio | estruso fuso lamiera piastre Calcestruzzo Isolante polistirene PVC Vetri | float temperato Consumo energetico (Mj/Kg) 35.0 201 191 199 204 1.6 117 70 15.9 26.2 Consumo energetico (Mj/m3) 274.570 542700 515700 537300 550800 3890 2340 93620

  44. Materiali Analisi dell’ecologicità dei materiali Acciaio Alluminio Calcestruzzo Polistirene PVC Vetro Insufficiente Buona Scarsa Insufficiente Ottima Scarsa Insufficiente Insufficiente Insufficiente Insufficiente Ottima Buona Insufficiente Ottima Ottima Scarsa Insufficiente Ottima Scarsa Insufficiente Buona Insufficiente Insufficiente Scarsa Insufficiente Insufficiente Ottima Buona Insufficiente Ottima Ottima Ottima Insufficiente Ottima Scarsa Insufficiente Buona Insufficiente Insufficiente Scarsa Insufficiente Insufficiente Ottima Buona Insufficiente Ottima Ottima Ottima Insufficiente Buona Insufficiente Scarsa Scarsa Scarsa Scarsa Buona Insufficiente Insufficiente Scarsa Scarsa Scarsa Buona Buona Buona Insufficiente Insufficiente Insufficiente Insufficiente Ottima Insufficiente Ottima Ottima Scarsa Scarsa Buona Insufficiente Buona Insufficiente Scarsa Insufficiente Insufficiente Insufficiente Insufficiente Insufficiente Ottima Insufficiente Scarsa Buona Insufficiente Insufficiente Scarsa Scarsa Scarsa Buona Buona Buona Naturabilità Durabilità Compatibilità ecologica Consumo energia Radioattività Proprietà elettriche Proprietà termiche Proprietà acustiche Traspirazione Igroscopicità Contenimento vapore Resistenza microonde Assorbimento liquidi e gas Vapori e gas tossici Odore Resistenza superficiale

  45. Valutazione GBC GREEN BUILDING CHALLENGE Il software GBTool è il metodo utilizzato per la valutazione Green Building Challenge. Questo è un network internazionale, composto da istituti ed enti, pubblici e privati, il cui obiettivo consiste nello sviluppo e nella sperimentazione di un metodo per la valutazione, e la certificazione della qualità energetico ambientale degli edifici. E’ un sistema composto di sei sezioni: consumo di risorse, esternalità, qualità dell’ambiente interno, funzionalità, qualità delle performance dell’edificio e caratteristiche economiche e sociali. Le categorie vengono valutate in base a un punteggio da -1 a +5, secondo le considerazioni qualitative registrate all’interno del software.

  46. Valutazione GBC

  47. Valutazione LEED LEED GREEN BUILDING RATING SYSTEM Questo metodo insieme al BREEM è sicuramente uno dei più diffusi sistemi per la valutazione della sostenibilità e dell’impatto ambientale di un edificio. Il programma di certificazione Leed è promosso dal Green Building statunitense e valuta l’ edificio secondo cinque categorie ambientali: sostenibilità del sito, efficienza idrica, energia ed atmosfera, materiali e risorse, qualità dell’aria indoor. Le categorie sono caratterizzate da diverse voci che riportano una votazione sulla base di un massimo prestabilito, valutandone l’efficienza relativa.

  48. Valutazione LEED

  49. Conclusioni L’edificio preso in considerazione ha ottenuto una valutazione di 51 punti nel sistema GBC ed una di 46 nel metodo LEED. Queste sono considerate tra le valutazioni di fascia alta, descrivono quindi un edificio notevole dal punto di vista della sostenibilità. Nonostante questo generico parere condiviso, la discrepanza tra le due valutazione risulta in parte dalle differenti voci presenti nei metodi utilizzati, in parte da logiche di calcolo diverse. In generale è evidente una valutazione positiva di molti aspetti dell’edificio, che risulta quindi essere a nostro avviso un buon esempio di architettura sostenibile.

  50. Conclusioni Non sostenibile Sostenibile

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