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LE RAGIONI DELLA MOBILITA’ INTERNA DEGLI STRANIERI RESIDENTI IN ITALIA

LE RAGIONI DELLA MOBILITA’ INTERNA DEGLI STRANIERI RESIDENTI IN ITALIA. Chiara Gigliarano (in collaborazione con G.Ricciardo Lamonica e B.Zagaglia) Università Politecnica delle Marche, Ancona SIEDS, Milano 27-29 maggio 2010.

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LE RAGIONI DELLA MOBILITA’ INTERNA DEGLI STRANIERI RESIDENTI IN ITALIA

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  1. LE RAGIONI DELLA MOBILITA’ INTERNA DEGLI STRANIERI RESIDENTI IN ITALIA Chiara Gigliarano (in collaborazione con G.Ricciardo Lamonica e B.Zagaglia) Università Politecnica delle Marche, Ancona SIEDS, Milano 27-29 maggio 2010

  2. Ogni anno oltre la metà dei movimenti migratori è di natura interna (tra i territori di uno stato) In Italia: più di 4 milioni di stranieri regolari residenti (6.5% della popolazione residente) che contribuiscono a circa il 10% del PIL Cittadini stranieri iscritti e cancellati per trasferimento di residenza tra regioni - 2007 Introduzione

  3. Obiettivo del lavoro • Analizzare le caratteristiche fondamentali della mobilità interna degli stranieri residenti in Italia, ricercandone le determinanti e • seguirne gli sviluppi nel tempo

  4. Metodologia • Fonte dati: le rilevazioni di fonte Istat delle iscrizioni e cancellazioni anagrafiche per cambio di residenza tra le regioni italiane degli stranieri residenti, anni 1995–2006 • Strumento di indagine: un modello gravitazionale ampliato • Uno dei modelli maggiormente utilizzati e più importanti per l’analisi delle interazioni (Everett&Keller2002, LeSage2004,..)

  5. Modello gravitazionale classico • Si assume che il flusso che si origina da una regione i ad una regione j sia direttamente proporzionale alle loro masse e inversamente proporzionale alla loro distanza (Stewart, 1948): • Stima dei parametri mediante regressione OLS su trasformazione logaritmica del modello

  6. Limiti del modello gravitazionale classico • Residui eteroschedastici e non distribuiti normalmente • Sottostima dei flussi medi (Flowerdew & Aitkin, 1982) • Ipotesi irrealistica di indipendenza spaziale tra le regioni;ma di fatto ogni regione può influenzare le regioni confinanti (LeSage&Pace2007, Fisher&Griffith2008)

  7. Modello gravitazionale ampliato • Tenendo conto di: • variabili esplicative che possono influenzare i modelli migratori • effetto spaziale che influenzi i movimenti migratori, ossia presenza di regioni contigue i cui flussi in entrata (in uscita) siano simili: autocorrelazione spaziale dei flussi il modello supera molti dei limiti evidenziati in letteratura (Griffith, 2008; Mattioli&Ricciardo Lamonica 2008)

  8. 1) Variabili esplicative socio-economico-demografiche (a livello regionale) • tasso di occupazione (X1), • valore aggiunto pro capite (X2), • valore aggiunto per occupato (X3), • PIL pro capite (X4), • PIL per occupato (X5), • percentuale di occupati nell’industria (X6), • percentuale di occupati in agricoltura (X7), • percentuali di occupati in altre attività economiche (X8), • consumi pro capite (X9), • reddito pro capite (X10), • unità di lavoro per abitante (X11), • dimensione delle unità di lavoro (X12), • indice di dipendenza totale (X13), • indice di ricambio della popolazione in età attiva (X14), • indice di vecchiaia (X15), • indice di dipendenza degli anziani (X16), • indice di incidenza degli stranieri (X17) • l’indice di struttura della popolazione attiva (X18)

  9. Analisi fattoriale • Vista la presenza di correlazioni alte, si applica un’analisi fattoriale • Dall’analisi emerge che: • Struttura fattoriale è stabile nel tempo e ha notevole potere di sintesi • I primi due fattori sono di immediata interpretazione: • 1^ fattore: indice complesso della struttura economica • 1^ fattore: indice complesso della struttura demografica

  10. Risultati dell’analisi fattoriale

  11. Risultati dell’analisi fattoriale (2)

  12. 2) Autocorrelazione spaziale • Si inserisce l’autocorrelazione spaziale nell’analisi delle interazioni • Due approcci fondamentali in letteratura: • Approccio di LeSage e Pace (2007) basato su una stima iterativa • Approccio di Griffith (2003, 2008, 2009) basato sui filtri spaziali degli autovettori • Qui si adotta l’approccio di Griffith, avendo il vantaggio di poter essere stimato con il metodo dei minimi quadrati ordinari

  13. Autocorrelazione spaziale di Griffith • Si suppone che l’autocorrelazione dei flussi sia da attribuire a una o più variabili spazialmente autocorrelate ma non osservabili • Come proxy di tali variabili si usano gli autovettori (filtri spaziali) della matrice delle contiguità trasformata:

  14. Autocorrelazione spaziale di Griffith (2) • Si dimostra che l’autocorrelazione di ogni autovettore coincide con l’autovalore • Più grande è l’autovalore, più alta è l’autocorrelazione spaziale • Empiricamente: • si usano solo gli autovalori (MC) al di sopra di una certa soglia, ossia MC*=MC/MCMAX>0.25 dove MCMAX è il più alto autovalore osservato • Autovalore è globale se MC*>0.9, regionale se 0.7<MC*<0.9, locale se 0.25< MC*<0.7. (Fisher&Griffith2008, Chun2008)

  15. Scelta del numero di autovettori

  16. fijè la frequenza annuale dei trasferimenti di residenza degli stranieri dalla regione i a quella j Pi e Pjsono con la popolazione residente dij è la distanza euclidea tra i baricentri demografici di ciascuna regione. Baricentro demografico regionale: media aritmetica, ponderata con la popolazione, di latitudine e longitudine dei capoluoghi di provincia della regione Eksono gli autovettori predominanti. Si trasforma il modello in scala logaritmica e lo si stima con metodo OLS. Modello gravitazionale ampliato

  17. Stime del modello con metodo stepwise

  18. Commento ai risultati • Elevato potere esplicativo del modello nei diversi anni (test di Fisher) • Indice di determinazione (R2 corretto) mai sotto l’80% • Residui sempre omoschedastici (novità rispetto alla letteratura) e normalmente distribuiti tranne nel 2000 e nel 2002 • Stime dei parametri stabili nel tempo

  19. Commento ai risultati (2) • Significativi negli anni i parametri relativi alle masse delle regioni, alla distanza e al fattore economico delle regioni di destinazione dei flussi • I coefficienti delle masse regionali mostrano bassissima variabilità • Segno negativo per il parametro della distanza (come da attese) con lieve perdita d’importanza nel tempo • Fattore economico e fattore demografico delle regioni di origine non sempre significativi • Fattori economico e fattore demografico delle regioni di destinazione sempre significativi, con trend decrescente • Significativa autocorrelazione spaziale di natura locale di flussi migratori in uscita e in entrata

  20. Modello gravitazionale opportunamente ampliato si è rivelato avere un alto potere esplicativo per analizzare l’importante fenomeno delle migrazioni interne in Italia I movimenti migratori interni degli stranieri residenti in Italia sono influenzati non solo dalle determinanti classiche del modello gravitazionale ma anche da condizioni economiche, sociali e demografiche delle regioni di destinazione dei flussi e dalla dipendenza spaziale tra le regioni Commenti finali

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