1 / 40

UN PO’ DI GEOGRAFIA……………………………………….

PRESENTAZIONE DEL PIANO DI PROGRAMMAZIONE ED ORGANIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ VACCINALE NELL’ASL DI BRESCIA IAFD LILIANA MASSERINI.

gladys
Download Presentation

UN PO’ DI GEOGRAFIA……………………………………….

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. PRESENTAZIONE DEL PIANO DI PROGRAMMAZIONE ED ORGANIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ VACCINALE NELL’ASL DI BRESCIAIAFD LILIANA MASSERINI

  2. Brescia è la più grande provincia lombarda per superficie e la nona per dimensione demografica in Italia. Collocata geograficamente all’estremità orientale della Lombardia, si estende su un territorio costituito per più della metà da zone montane, per quasi un terzo da pianura e per la restante parte da aree collinariLe caratteristiche geo-demografiche permettono di distinguere tre aree sub-provinciali: il nord della provincia è prevalentemente montuoso e gli unici centri con valori di rilievo di densità demografica sono situati nella bassa Val Camonica. L’area collinare della Franciacorta e la vasta zona pianeggiante dell’hinterland bresciano presentano i livelli maggiori di addensamento, mentre l’estremità meridionale della provincia, la Bassa Bresciana, è caratterizzata da un livello intermedio di densità demografica. UN PO’ DI GEOGRAFIA……………………………………….

  3. La A.S.L.di Brescia in cifre Territorio 4.784,36 Kmq Comuni 164 Popolazione al censimento 1° Gennaio 2005: 1.071.035 maschi: 529.057 femmine: 541.978

  4. CONFRONTO POPOLAZIONE BERGAMO BRESCIAdati Istat 1° Gennaio 2005

  5. ORGANIGRAMMA ASL DI BRESCIA

  6. DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE MEDICA

  7. IL Dipartimento, in dipendenza dal Direttore Sanitario, è struttura tecnico-funzionale dell’Azienda Sanitaria, caratterizzata da ampia flessibilità organizzativa nel territorio di competenza, preposta alla promozione della tutela della salute della popolazione. In staff al Dipartimento sono istituite le seguenti strutture semplici:- Nucleo Operativo di Gestione Eventi Rilevanti (N.O.G.E.R.);- U.O. Gestione Collegamenti.Il Dipartimento di Prevenzione Medica è articolato nelle seguenti strutture complesse:Comparto Igiene e Sanità PubblicaE’ preposto alla gestione degli adempimenti di Sanità pubblica volti alla prevenzione della salute negli ambienti e durante le varie fasi della vita estranee all’ambito lavorativo, e si articola nelle seguenti strutture semplici:Servizio Igiene e Sanità Pubblica (S.I.S.P.) cui competono: • il coordinamento delle iniziative nell’ambito della prevenzione negli ambienti di vita delle malattie infettive e, più in generale, della prevenzione primaria; • il supporto ai Distretti per il rilascio dei pareri sugli strumenti urbanistici, regolamenti comunali ed in generale di gestione del territorio; • il coordinamento dell’operatività in materia di Sportello Unico Attività produttive; • la definizione delle indicazioni operative per il rilascio dei pareri finalizzati all’autorizzazione al funzionamento e/o accreditamento delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali intra ed extra aziendali di concerto con il Comparto PSAL; • IL Dipartimento, in dipendenza dal Direttore Sanitario, è struttura tecnico-funzionale dell’Azienda Sanitaria, caratterizzata da ampia flessibilità organizzativa nel territorio di competenza, preposta alla promozione della tutela della salute della popolazione. In staff al Dipartimento sono istituite le seguenti strutture semplici:- Nucleo Operativo di Gestione Eventi Rilevanti (N.O.G.E.R.);- U.O. Gestione Collegamenti.Il Dipartimento di Prevenzione Medica è articolato nelle seguenti strutture complesse:Comparto Igiene e Sanità PubblicaE’ preposto alla gestione degli adempimenti di Sanità pubblica volti alla prevenzione della salute negli ambienti e durante le varie fasi della vita estranee all’ambito lavorativo, e si articola nelle seguenti strutture semplici:Servizio Igiene e Sanità Pubblica (S.I.S.P.) cui competono: • il coordinamento delle iniziative nell’ambito della prevenzione negli ambienti di vita delle malattie infettive e, più in generale, della prevenzione primaria; • il supporto ai Distretti per il rilascio dei pareri sugli strumenti urbanistici, regolamenti comunali ed in generale di gestione del territorio; • il coordinamento dell’operatività in materia di Sportello Unico Attività produttive; • la definizione delle indicazioni operative per il rilascio dei pareri finalizzati all’autorizzazione al funzionamento e/o accreditamento delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali intra ed extra aziendali di concerto con il Comparto PSAL; • IL Dipartimento, in dipendenza dal Direttore Sanitario, è struttura tecnico-funzionale dell’Azienda Sanitaria, caratterizzata da ampia flessibilità organizzativa nel territorio di competenza, preposta alla promozione della tutela della salute della popolazione. In staff al Dipartimento sono istituite le seguenti strutture semplici:- Nucleo Operativo di Gestione Eventi Rilevanti (N.O.G.E.R.);- U.O. Gestione Collegamenti.Il Dipartimento di Prevenzione Medica è articolato nelle seguenti strutture complesse:Comparto Igiene e Sanità PubblicaE’ preposto alla gestione degli adempimenti di Sanità pubblica volti alla prevenzione della salute negli ambienti e durante le varie fasi della vita estranee all’ambito lavorativo, e si articola nelle seguenti strutture semplici:Servizio Igiene e Sanità Pubblica (S.I.S.P.) cui competono: • il coordinamento delle iniziative nell’ambito della prevenzione negli ambienti di vita delle malattie infettive e, più in generale, della prevenzione primaria; • il supporto ai Distretti per il rilascio dei pareri sugli strumenti urbanistici, regolamenti comunali ed in generale di gestione del territorio; • il coordinamento dell’operatività in materia di Sportello Unico Attività produttive; • la definizione delle indicazioni operative per il rilascio dei pareri finalizzati all’autorizzazione al funzionamento e/o accreditamento delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali intra ed extra aziendali di concerto con il Comparto PSAL; • IL Dipartimento, in dipendenza dal Direttore Sanitario, è struttura tecnico-funzionale dell’Azienda Sanitaria, caratterizzata da ampia flessibilità organizzativa nel territorio di competenza, preposta alla promozione della tutela della salute della popolazione. In staff al Dipartimento sono istituite le seguenti strutture semplici:- Nucleo Operativo di Gestione Eventi Rilevanti (N.O.G.E.R.);- U.O. Gestione Collegamenti.Il Dipartimento di Prevenzione Medica è articolato nelle seguenti strutture complesse:Comparto Igiene e Sanità PubblicaE’ preposto alla gestione degli adempimenti di Sanità pubblica volti alla prevenzione della salute negli ambienti e durante le varie fasi della vita estranee all’ambito lavorativo, e si articola nelle seguenti strutture semplici:Servizio Igiene e Sanità Pubblica (S.I.S.P.) cui competono: • il coordinamento delle iniziative nell’ambito della prevenzione negli ambienti di vita delle malattie infettive e, più in generale, della prevenzione primaria; • il supporto ai Distretti per il rilascio dei pareri sugli strumenti urbanistici, regolamenti comunali ed in generale di gestione del territorio; • il coordinamento dell’operatività in materia di Sportello Unico Attività produttive; • la definizione delle indicazioni operative per il rilascio dei pareri finalizzati all’autorizzazione al funzionamento e/o accreditamento delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali intra ed extra aziendali di concerto con il Comparto PSAL; • .Servizio Igiene e Sanità Pubblica (S.I.S.P.)cui competono: • il coordinamento delle iniziative nell’ambito della prevenzione negli ambienti di vita delle malattie infettive e, più in generale, della prevenzione primaria; • il supporto ai Distretti per il rilascio dei pareri sugli strumenti urbanistici, regolamenti comunali ed in generale di gestione del territorio; • il coordinamento dell’operatività in materia di Sportello Unico Attività produttive; • la definizione delle indicazioni operative per il rilascio dei pareri finalizzati all’autorizzazione al funzionamento e/o accreditamento delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali intra ed extra aziendali di concerto con il Comparto PSAL; Dipartimento di Prevenzione Medica Dipartimento di Prevenzione Medica Dipartimento di Prevenzione Medica Dipartimento di Prevenzione Medica

  8. LE DIREZIONI GESTIONALI DISTRETTUALI Per consentire un migliore assetto gestionale, utilizzando al meglio le risorse a disposizione, e l’erogazione delle attività di maggiore complessità tecnica e/o organizzativa per ragioni di migliore funzionalità ed economia di scala, sono state individuate le seguenti 6 Direzioni Gestionali di Distretto (DGD), quali strutture complesse, coincidenti con altrettanti ambiti territoriali con oltre 100.000 abitanti:

  9. LE DIREZIONI GESTIONALI DISTRETTUALI N.1 BRESCIAcoincidente con il Distretto n.1N.2 BRESCIA INTERLANDcomprende Distretti n.2-3N.3 VALLE TROMPIAcoincidente con il Distretto n.4N.4 CHIARI/ISEO/PALAZZOLOcomprende Distretti n.5, 6 e 7N.5 ORZINUOVI/LENO/MONTICHIARIcomprende Distretti 8, 9 e 10N.6 GAVARDO/SALO’comprende Distretti n.11 e 12

  10. Struttura dei DGD In staff al Direttore Gestionale Distrettuale, oltre ai coordinatori sanitario e socio-sanitario, sono poste le seguenti funzioni di supporto, riferite ad attività di interesse comune: • coordinamento amministrativo; • coordinamento infermieristico; • coordinamento del personale di vigilanza e ispezione. Le suddette funzioni sono coperte, di norma, con incarichi di posizione organizzativa. Fra i titolari delle due posizioni di coordinamento del personale sanitario (infermieristico e tecnico della prevenzione) sarà individuato un referente I.T.R.A..La DGD si articola in aree funzionali integrate quali aggregazioni di operatori, anche professionalmente afferenti a Dipartimenti diversi, finalizzate al coordinamento di attività affini e complementari.

  11. Funzioni Le principali funzioni erogate dalle DGD sono: • gestione del budget e delle risorse; • gestione delle funzioni di livello sovradistrettuale quali, a titolo esemplificativo: attività di programmazione; comunicazione e relazioni esterne; principali funzioni amministrative (segreteria generale, protocollo, gestione del personale, reportistica, segreteria degli organismi distrettuali); attività sovraterritoriali socio-sanitarie (es. N.I.L.); • rapporti con le strutture erogatrici; • supporto alla definizione dei contratti con le strutture erogatrici; • sperimentazione del budget come strumento operativo di programmazione e controllo della Medicina territoriale; • rapporti con le Direzioni Aziendali e i Dipartimenti; • partecipazione alle Assemblee Distrettuali dei Sindaci

  12. ARTICOLAZIONE DISTRETTUALE

  13. I DISTRETTI I Distretti socio sanitari sono l’articolazione gestionale dell’ASL. Svolgono per i propri cittadini funzioni di analisi e governo della domanda, in collaborazione coi medici di medicina generale ed in raccordo con i Comuni per l’integrazione tra servizi socio-sanitari e servizi sociali.

  14. La struttura organizzativa del Distretto Socio Sanitario Al Distretto socio-sanitario è preposto, con incarico funzionale,un Direttore nominato dal Direttore Generale, al quale risponde.Il Direttore del Distretto utilizza e coordina le risorse e gli operatori assegnati al Distretto necessari allo svolgimento delle funzioni e delle attività più sopra descritte. Il Direttore del Distretto organizza le attività, con le risorse che gli sono assegnate dal Direttore Gestionale Distrettuale secondo la logica di integrazione per aree funzionali, in modo da conseguire risultati di salute appropriati ai bisogni rilevati dell'utenza, e secondo le indicazioni programmatiche e tecnico-professionali definite dalla DGD in accordo con i Dipartimenti.Il Distretto socio-sanitario è articolato in Presidi di erogazione delle attività sanitarie e socio sanitarie di competenza.

  15. I DISTRETTI L’ASL si articola in 12 distretti sul cui territorio vengono erogate le seguenti prestazioni: • accoglienza, informazione, orientamento delle scelte del cittadino; • educazione alla salute; • assistenza medica primaria, con il coinvolgimento della medicina generale e della pediatria di libera scelta, • assistenza domiciliare, nelle nuove forme previste dalla Regione Lombardia • erogazione integrata delle prestazioni tra i diversi livelli, di base e specialistico; • certificazioni sanitarie; • profilassi delle malattie infettive; • igiene della nutrizione e tutela delle acque potabili;

  16. I DISTRETTI • prevenzione del rischio di patologie correlate all’inquinamento ambientale; • igiene degli ambienti confinati, • tutela della salute materno-infantile; • concorso nella programmazione degli interventi di prevenzione e cura delle alcool e tossicodipendenze; • prestazioni medico-legali; • valutazione interventi per disabili • supporto alla definizione dei contratti con le strutture erogatrici; • sperimentazione del budget come strumento operativo di programmazione e controllo della Medicina territoriale

  17. ORGANIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ VACCINALEL’organizzazione dell’attività vaccinale è articolata nell’ASL di Brescia secondo quanto definito con il Piano di Organizzazione e Funzionamento Aziendale con Responsabilità sanitaria in capo al Direttore Sanitario e responsabilità funzionali ed organizzative attribuite rispettivamente al Dipartimento di Prevenzione Medico ed alle Direzioni Gestionali Distrettuali ed ai Distretti Socio-Sanitari.

  18. CENTRI VACCINALI ESISTENTI NEI DISTRETTI DELL’ASL DI BRESCIA

  19. ARTICOLAZIONE E DISTRIBUZIONE TERRITORIALE DEI CENTRI VACCINALI I Centri vaccinali identificati in 18 strutture distrettuali sono tutti per lo più in possesso dei principali requisiti minimi previsti dalla Regione Lombardia. Entro la fine dell’anno tutti questi centri vaccinali saranno oggetto di progetti di riqualificazione che investiranno le risorse attribuite dalla Regione Lombardia per migliorare le garanzie di copertura vaccinale. Innanzitutto saranno adeguati i requisiti a garanzia del mantenimento della catena del freddo.

  20. ARTICOLAZIONE E DISTRIBUZIONE TERRITORIALE DEI CENTRI VACCINALI Per quanto riguarda i rimanenti ambulatori vaccinali esistenti nei comuni, si prende atto che a seguito delle verifiche effettuate a livello distrettuale essi raggiungono il numero di 85. Il loro programma di adeguamento o dismissione sarà definito entro la fine del 2006 e sarà attuato nel corso del 2007 e del 2008

  21. COPERTURE VACCINALI DELL’INFANZIA

  22. COPERTURE VACCINALI ANTINFLUENZALE 2005-2006

  23. COPERTURA 1° DOSE MPR

  24. CONSUMO VACCINI ANNO 2005

  25. SPESA ANNO 2005

  26. OBIETTIVI Il piano di programmazione ed organizzazione dell’attività vaccinale è redatto in conformità della deliberazione della DGR n°. VIII/1587 del 22/12/2005 Circolare n°. 11/06

  27. OBIETTIVI Per ogni centro vaccinale, inoltre, entro la fine del 2006 saranno avviati progetti di miglioramento delle caratteristiche qualitative finalizzate al mantenimento delle coperture vaccinali,in particolare alla gestione informatizzata dei dati e alle problematiche legate al regime di consenso/dissenso informati

  28. OBIETTIVI Informatizzazione dei centri vaccinali: con dotazione di nuovi supporti informatizzati anche portatili con connessioni in rete ove esistono contesti disagiati per consentire una migliore gestione dei dati vaccinali in condivisione con le strutture aziendali e con la Regione

  29. OBIETTIVI Miglioramento della comunicazione e della informazione dell’utenza sia attraverso la predisposizione di cartellonistiche e segnaletiche da far collocare nelle sale d’attesa, che attraverso la predisposizione di opuscoli e DVD informativi da consegnare ai cittadini, sia infine attraverso l’istallazione nelle sale d’attesa di terminali video che consentano la presentazione telematica di materiale informativo durante le attese necessarie prima e dopo la pratica vaccinale.

  30. APPROVVIGIONAMENTO DEI VACCINI Il fabbisogno annuale di vaccini viene definito per ogni tipologia di vaccino annualmente, incrociando i seguenti parametri oggettivi: • i consumi degli anni precedenti • i quantitativi ritenuti necessari dalle analisi eseguite a livello distrettuale • le prospettive calcolate sulla base dei nuovi nati • gli eventuali riassetti dei calendari vaccinali, • specifici programmi regionali o aziendali

  31. APPROVVIGIONAMENTO DEI VACCINI Le caratteristiche qualitative del prodotto dovranno riguardare i dati di stabilità e ldi “accettabilità” sia dal punto di vista di una gestione proficua dell’organizzazione delle sedute vaccinali, che dal punto di vista della “compliance” da parte di chi deve ricevere il vaccino. A tal fine il prodotto dovrà essere valutato in funzione anche del numero di eventi avversi che sono stati denunciati annualmente ogni centomila dosi a livello nazionale

  32. CONDIVISIONE A LIVELLO LOCALE DEGLI OBIETTIVI VACCINALI ANNUALI L’identificazione degli obiettivi di copertura per le categorie di soggetti a rischio che per il 2006 secondo le richieste regionali

  33. CONDIVISIONE A LIVELLO LOCALE DEGLI OBIETTIVI VACCINALI ANNUALI

  34. CONDIVISIONE A LIVELLO LOCALE DEGLI OBIETTIVI VACCINALI ANNUALI Le strategie di miglioramento nell’identificazione delle categorie di soggetti dell’età infantile a rischio ai quali offrire in forma attiva e gratuita determinate vaccinazioni non inserite nel calendario delle vaccinazioni raccomandate per l’infanzia, tra cui la vaccinazione antimeningococco di gruppo C, la vaccinazione antipneumococcica eptavalente e la vaccinazione antinfluenzale, identificando nel contempo eventuali modalità di collaborazione per giungere ad un corretto censimento delle persone a rischio cui offrire la vaccinazione. Per il 2006 tale identificazione sarà avviata secondo le procedure di censimento dalla Banca Dati Assistiti

  35. CONDIVISIONE A LIVELLO LOCALE DEGLI OBIETTIVI VACCINALI ANNUALI L’identificazione delle modalità di somministrazione più vantaggiose per il raggiungimento di una copertura vaccinale utile delle categoria a rischio identificate. L’individuazione delle strategie atte a migliorare il sistema di offerta dei vaccini per la protezione individuale forniti in co-pagamento, sempre comunque nel rispetto delle indicazioni della Regione Lombardia in funzione dell’appropriatezza e del rapporto costo-beneficio nonchè di equità sociale di tali offerte individuali.

  36. CONDIVISIONE A LIVELLO LOCALE DEGLI OBIETTIVI VACCINALI ANNUALI La definizione di eventuali accordi con le strutture sanitarie per il concorso dei loro servizi specialistici nel miglioramento delle strategie vaccinali in particolare rivolte a particolari categorie di cittadini a rischio per patologie specifiche

  37. VIAGGIATORI INTERNAZIONALI

More Related