1 / 62

IPERTENSIONE ARTERIOSA

IPERTENSIONE ARTERIOSA. Viene definita ipertensione arteriosa, quel

galya
Download Presentation

IPERTENSIONE ARTERIOSA

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. IPERTENSIONE ARTERIOSA Viene definita ipertensione arteriosa, quel livello di pressione arteriosa che si accompagna ad un aumento della morbilità e della mortalità della popolazione, cioè quel valore della pressione arteriosa in cui i benefici del trattamento superano i rischi e i costi dell’astensione (Kaplan, 1983)

  2. QUALI FARMACI?

  3. SCELTE TERAPEUTICHE I principali benefici dipendono principalmente dalla riduzione dei valori pressori e solo in minima parte dal tipo di farmaco impiegato Le classi principali di farmaci antipertensivi sono tutte indicate come scelte terapeutiche con cui iniziare e proseguire il trattamento Identificare una classe come prima scelta è di relativa importanza vista la frequente necessità di associare due o più farmaci Tali farmaci si differenziano però per alcuni specifici effetti farmacologici con conseguenti indicazioni differenti Tollerabilità diversa da paziente a paziente Il costo del farmaco ha un suo peso nella scelta

  4. 24-72h Picco 6h-18h Inizia 2-4h Efficacia alcuni giorni 7-10giorni

  5. Sistema renina-angiotensina-aldosterone • Vasocostrizione • Crescita cellulare • Ritenzione di Na/H2O • Attivazione simpatica Vie non ACE(es., chimasi) Angiotensinogeno AT1 Angiotensina I renina Angiotensina II ACE AT2 Aldosterone Tosse,Angioedema • Vasodilatazione • Antiproliferazione(chinine) Aldost. recettori Frammenti inattivi Bradichinina Ritenzione NA+ RitenzioneH2O Escrezione K+ Escrezione Mg++

  6. Non sono sinergici a e b-bloccant Si associano a diuretic Consigliati per rintenzione idrica Inibisce dopa-decarbossilasi

  7. Alpha bloccanti periferici • Effetti collaterali: sedazione, faticabilità, secchezza fauci, congestione nasale, edemi, impotenza, inconti. Urinaria da sforzo nelle donne • Sinergici con la maggior parte ipertensivi, eccetto gli alfa2-stimolanti

  8. Inibitori adrenergici • Reserpina: vasodilatazione periferica, ritenzione idrosalina, aumento secrezione gastrica, bradicardia depressione, sindromi parkinsoniane, galattorrea, aumento appettito ((deplezione di dopamina a livello dei nuclei ipotalamici) • Simpaticolitici centrali: • Stimolano i recetteri alfa-adrenergici del SNC • Effetti collaterali: ipotensione ortostatica, bradicardia, sedazione, • Sospensione: tachicardia ed ipertensioni parodosse specie se associati a beta.bloccanti

  9. Indicazioni e Controindicazioni delle Principali Classi di Antiipertensivi classi indicazioni controindicazioni Diuretici tiazidici scompenso congestiziogotta,gravid,SM,IGT anziani ipert.sistolica isolata Diuretici dell’ansa insufficienza renale scompenso congestizio -bloccanti angina asma,blocco A-V post-infarto vasculopati periferiche gravidanza mal.ostruttive polmonari tachiaritmie atleti,SM, IGT Calcioantagonisti anziani tachiaritmie diidropiridinici angina scompens congestizio ipert.sistolica isolata vasculopatie periferiche gravidanza

  10. Indicazioni e Controindicazioni delle Principali Classi di Antiipertensivi classi effetti collaterali interazioni Diuretici tiazidici rash cutanei, digitale,tubocurarina -K,-Na, -Mg, intossicazione litio,cortisone (-K) inpotenza, depress. +Uricemia, +Glicemia Diuretici dell’ansa ipovolemia,dist gastroent ed ematol + dicumarolici -bloccanti bradicardia, impotenza, ipoglicemizzanti,clonidina, dislipidemia, +glicemia,- barbitur-, estroprogesti+, mascherano le ipoglicemie verapamil,teofillinici, simpaticomimetici v Calcioantagonisti ipotenzione, edemi mal., succo pompelmo diidropiridinici tachicardia, cefalea, vertigini, vampate di calore

  11. Indicazioni e Controindicazioni delle Principali Classi di Antiipertensivi classi indicazioni controindicazioni Calcio-antagonisti angina blocco A-V (verapamil, diltiazem) aterosclerosi carotidea scompenso cardia tachicardia sopraventricolare ACE inibitori scompenso congestiziogravidanza post-infarto iperkaliemia nefropatia non-diabetica stenosi art renali nefropatia diabete tipo 1 proteinuria Bloccanti recettori AT1 nefropatia diabete tipo 2 gravidanza microalbuminuria diabetica iperkaliemia proteinuria stenosi arterie renali ipertrofia ventricolo sn -bloccanti iperplasia prostatica ipotensione ortostatica iperlipidemia scompencongestizio

  12. Indicazioni e Controindicazioni delle Principali Classi di Antiipertensivi classi effetti collaterali interazioni Calcio-antagonisti ipoten, edemi perif., +dicumrolici, (verapamil, diltiazem) cefalea,vertigini, galattorea digitale, carbamaze. ACE inibitori tosse,+creatinina e K,alt. Emat., immunosoppres. edema angioneu., crampi muscolari, rispar. K danni renali, ipoten, rash cutan. Bloccanti recettori AT1 come i precedenti, ma non diur. risp. K. K, epar. provocano tosse e rash, digos.,-warfarin/ sinv. epatotossicità -bloccanti ipotensione ortostatica alterazioni grado di vigilanza

  13. Caso clinicoipertensione

  14. ANAMNESI PATOLOGICA PROSSIMA La Paziente è una signora di 45 anni, di professione impiegata in una ditta di telecomunicazioni, ex fumatrice fino a circa 6 anni prima, sposata con due figli in buona salute. Lamenta da qualche mese la comparsa di episodi saltuari di sensazione di "testa vuota", qualche palpitazione e malessere generale di difficile definizione soprattutto la sera.

  15. ANAMNESI FAMILIARE Il gentilizio vede la presenza di coronaropatìa ad esordio precoce in alcuni familiari di sesso maschile e diabete in due zie in linea materna. Ipertensione arteriosa probabile nella linea paterna. Il padre ha assunto terapia anti-ipertensiva a tratti per una scarsa aderenza ai consigli terapeutici. Riferisce familiarità per obesità

  16. ANAMNESI PATOLOGICA REMOTA La Paziente ha sempre goduto di buona salute salvo alcuni episodi di cistopielìte durante le gravidanze ed una colecistectomia per litiasi sintomatica cinque anni prima. Saltuariamente si reca alla farmacia sotto casa per misurare la pressione arteriosa e riferisce riscontro di valori pressori di 145-150 mmHg di sistolica e 90-95 mmHg di pressione diastolica e con frequenze cardiache oscillanti fra 80 e 90 b.p.m. Le misurazioni sono prevalentemente eseguite prima del rientro serale al domicilio, intorno alle ore 18 – 18 30'

  17. ESAME OBIETTIVO • Alla visita medica si rilevano: • - h162 cm peso: 90 kg; • P.A 148/93 mmHg media di tre misurazioni ottenute in • posizione seduta; • polso 85 b.p.m.; • torace e cuore: obiettività steto-acustica senza grossolane • particolarità a parte un lieve soffio da eiezione alla base del • cuore 1-2/6 Levine; • polsi periferici validi ai 4 arti; • - stato di compenso emodinamico e obiettività addominale • negativa compresa la ricerca di soffi vascolari sul decorso di • aorta ed aa. renali; • - Assenza di soffi carotidei; • - Assenza edemi periferici declivi, ma solo uno • stato di lieve succulenza da modesto linfedema.

  18. In base alla descrizione dei dati anamnestici • ed alle evidenze obiettive • come inquadreresti il quadro pressorio della paziente? • Ottimale • Normale alta • Ipertensione arteriosa di 1°grado • Ipertensione arteriosa di 2°grado • Ipertensionesistolica isolata

  19. Misurazione della Pressione ArteriosaLinee guida ESH 03 • Almeno 2 misurazioni intervallate da 1-2 minuti di tempo; se sensibilmente diverse, effettuare una terza misurazione • Bracciale all’altezza del cuore • Considerare la comparsa/scomparsa dei rumori di Korotkoff per identificare PAS e PAD • Negli anziani, nei diabetici e in altre condizioni caratterizzate da possibile ipotensione ortostatica, misurare la pressione arteriosa 1 e 5 minuti dopo l’assunzione della posizione eretta • Misurare la frequenza cardiaca mediante palpazione del polso (30 s), dopo la seconda misurazione pressoria in posizione seduta

  20. IPERTENSIONE ARTERIOSA Linee guida ESH 03 La Pa deve essere misurata adeguatamente per evitare di: curare “pazienti” normotesi non curare pazienti ipertesi La PA varia nel corso delle 24h in uno stesso individuo: nel pz iperteso la variazione della variabilità pressoria viene considerata un indice prognostico negativo

  21. IPERTENSIONE ARTERIOSA Linee guida ESH 03 CLINIC PRESSURE: Misurazione convenzionale della PA effettuata dal medico in ambulatorio: fenomeno “camice bianco” (valori elevati di PA legati allo stress emotivo che può scatenare nel pz la presenza del medico) HOME PRESSURE: Misurazione della PA nel proprio domicilio, da parte di un familiare (riduzione del fenomeno “camice bianco”)

  22. IPERTENSIONE ARTERIOSA Linee guida ESH 03 Monitoraggio ambulatorio (delle 24 ore) della PA (ABPM): consente di avere un gran numero di rilevazioni pressorie (70-80) nell’arco di una giornata e di adeguare al meglio la terapia farmacologica A parità di valori di PA rilevati con la metodica convenzionale in 2 gruppi di pz ipertesi, il gruppo in cui si riscontra una PA delle 24 ore più elevata presenta un maggiore indice di danno d’organo e quindi di rischio CV

  23. MONITORAGGIO DELLE 24 ORE • INDICAZIONI • Considerevole variabilità tra i valori pressori ambulatoriali • Elevati valori pressori in pz. con rischio cardiovascolare basso • Marcata discrepanza tra valori pressori ambulatoriali e domiciliari • Monitoraggio terapia (efficacia antipertensiva – copertura 24 ore ecc.) • Finalità di ricerca

  24. La Paziente viene classificata come affetta da ipertensione arteriosa di Grado 1 I valori pressori di normalità variano a seconda della modalità di acquisizione/misurazione: a) la misurazione clinica nello studio del Medico (140/80); b) la media delle misurazioni ottenute dal monitoraggio ambulatoriale delle 24 ore (125/80) c) la auto-misurazione domiciliare (135/85).

  25. Diapositiva 2

  26. Nuova Classificazione della Pressione Arteriosa Joint National Committee on Prevention, Detection, Evaluation and Treatment of High Blood Pressure (JNC7) PressioneSBP (mmHg)DBP (mmHg) Normale <120 e <80 Preipertensione 120-139 o 80-89 Stadio 1 140-159 o 90-99 Stadio 2 >/= 160 o >/=100

  27. Ipertensione essenziale*. Associata a: Introito di Na Consumo di alcool Fattori genetici e razziali Obesità Ipertensione secondaria: Nefropatie Stenosi arteria renale Contraccettivi orali Feocromocitoma Iperaldosteronismo 1vo Sindrome di Cushing Altre endocrinopatie (ipo ed ipertiroidismo, iperparatiroid.) Sleep-apnea Coartazione aortica Eziologia dell’ipertensione *95% dei casi di iptn

  28. In base alla descrizione come inquadreresti il peso corporeo della Paziente? • Normopeso • Sovrappeso • Obesadi 1 grado • Obesità di 2 grado. • Grave Obesità

  29. OBESITA’ L'OMS classifica il grado di soprappeso utilizzando l'indice di massa corporea (BMI: Body Mass Index) BMI = peso corporeo (Kg) h 2 (m) Nella nostra Paziente il BMI= 34,3 quindi si tratta di un soggetto affetto da obesità di grado I

  30. OBIETTIVO DEL TRATTAMENTO ANTIIPERTENSIVO Ridurre il rischio globale di morbilità e mortalità cardiovascolare

  31. obiettivi del trattamento • Ricercare la massima riduzione del rischio cardiovascolare • Trattare tutti i fattori di rischio reversibili • (fumo, dislipidemia, diabete, etc.) • Ridurre la pressione al di sotto di 140/90 mmHg • Nei pazienti con diabete ridurre a livelli inferiori a 130/80 mmHg

  32. Questi dati obiettivi ed anamnestici sono sufficienti per decidere l’iter terapeutico? Valori pressione arteriosa Altri fattori di rischio cardiovascolare Patologie associate RISCHIO CARDIOVASCOLARE ASSOLUTO Danno d’organo

  33. Riduzione di rischio cardiovascolare assoluto per le varie Classi di pazienti

  34. Maggiori fattori di rischio cardiovascolare Diabete / Obesità viscerale

  35. E’ possibile definire ulteriormente il tipo di obesità di cui soffre la Paziente o è sufficiente l’indice di massa corporea? Il National Cholesterol Education Program – Adult Treatment Panel III (NCEP-ATIII) nel 2002 ha proposto di suddividere i soggetti con BMI ≥ a 25 in base alla misurazione della circonferenza addominale. Obesità viscerale Uomini Donne >102 cm > 88 cm

  36. E’ possibile definire ulteriormente il tipo di obesità di cui soffre la Paziente o è sufficiente l’indice di massa corporea? Il National Cholesterol Education Program – Adult Treatment Panel III (NCEP-ATIII) nel 2002 ha proposto di suddividere i soggetti con BMI ≥ a 25 in base alla misurazione della circonferenza addominale. Obesità viscerale Uomini Donne >102 cm > 88 cm La nostra Paziente presenta un indice di massa corporea di 34,3; una circonferenza addominale di 87 cm

  37. Quali accertamenti laboratoristico-strumentali richiedereste per ulteriormente definire la situazione della Paziente finora inquadrabile come ipertesa di grado 1 ed obesa di grado 1 1) Routine ematochimica 2) Monitoraggio delle 24 ore della PA 3) Routine ematochimica + Monitoraggio delle 24 ore della PA + ECG 4) Routine ematochimica + ECG + fundus oculi 5) Routine ematochimica + ECG + fundus oculi + Ecocardio + Eco-doppler dei tronchi epiaortici

  38. Danno d’organo

  39. Eccesso di Rischio in Ipertesi con Ipertrofia Ventricolare Sinistra all’Elettrocardiogramma • 5 volte più alto per infarto miocardico • 6-7 volte più alto per scompenso cardiaco • 3-10 volte più alto per ictus

  40. Patologie associate

  41. Routine ematochimica: Emoglobina 13,5 g/dl Eritrociti 4.035.000/mm3 Leucociti 6.700/mm3 Trombociti 221.000/mm3 Glicemia 91 mg/dl Creatininemia 1,0 mg/dl Uricemia 4,5 mg/dl Sodiemia 141 mEq/L Kalemia 4,0 mEq/L AST 27 U.I. ALT 27 U.I. Colesterolo totale 209 mg/dl Colesterolo HDL 61 mg/dl Trigliceridi 98 mg/dl Colesterolo LDL 128 mg/dl Esame urine:ndr Microalbuminuria:assente

  42. Esami Strumentali a)Elettrocardiogramma:ritmo sinusale 80 b.p.m.; normale l’attivazione atrio-ventricolare (P-Q: 0,175 ms); Asse elettrico del QRS orizzontale; Ripolarizzazione normale. b) Fundus oculi: retinopatia ipertensiva di grado 1: lieve restringimento arteriolare con aumento del riflesso parietale. c) Ecocardiografia:nella norma volumi cardiaci e spessori delle pareti del ventricolo sn. Inversione del rapporto E/A dello spettro di flusso trans-mitralico in diastole [compatibile con un aumento della rigidità della parete ventricolare sn]. d) Ecografia color doppler dei tronchi epiaortici: lieve ma uniforme aumento dello spessore dell’intima delle pareti carotidee in assenza di evidenze di stenosi e/o placche ateromasiche.

  43. Riassumendo… • la paziente presenta: • ipertensione arteriosa di grado 1; • b) familiarità positiva per cardiopatia ischemica • c) ha una lieve evidenza di interessamento vascolare • (ispessimento medio-intimale) • d) obesità di 1° grado non viscerale • e) retinopatia ipertensiva di grado 1

  44. Riduzione di rischio cardiovascolare assoluto per le varie Classi di pazienti

  45. Stratificazione del rischio cardiovascolare globale nel paziente con ipertensione grave secondo le Linee Guida 2003 ESH-ESC Pressione arteriosa (mmHg) Grado 1 Grado 2 Grado 3 Normale alta Ipertensione lieve Ipertensione moderata Normale Ipertensionegrave PAS 120-129 o PAD 80-84 PAS 140-159 o PAD 90-99 PAS 160-179o PAD 100-109 PAS 130-139 o PAD 85-89 PAS 180 o PAD 110 Altri fattori di rischio e storia clinica Rischio aggiuntivo moderato Rischio aggiuntivo elevato Rischio nella media Rischio aggiuntivo basso I Nessun altro fattore di rischio Rischio nella media Rischio aggiuntivo moderato Rischio aggiuntivo moderato II 1-2 fattori di rischio Rischio aggiuntivo basso Rischio aggiuntivo molto elevato Rischio aggiuntivo basso Rischio agg basso III 3 o più fattori di rischio o danno d’organo o diabete, SMetabolica Rischio aggiuntivo moderato Rischio aggiuntivo elevato Rischio aggiuntivo elevato Rischio aggiuntivo elevato Rischio aggiuntivo molto elevato IV Patologie associate (CCA) Rischio aggiuntivo molto elevato Rischio aggiuntivo elevato Rischio aggiuntivo molto elevato Rischio aggiuntivo molto elevato Rischio aggiuntivo molto elevato J Hypertension 2003, 21: 1011-53

  46. Principali Studi sulla Categoria Definita Alta Normale (130-139/85-89) Studio PROGRESS Pazienti con precedente stroke o TIA con pressione <140/90 se non trattati, presentano una incidenza di eventi cardiovascolari a 4 anni del 17%. Il rischio si riduce del 24% riducendo la pressione Studio HOPE Stessi risultati nei pazienti con elevato rischio coronarico Studio ABCD Nei diabetici tipo 2 con P.A <140/90, un trattamento aggressivo riduce il rischio di stroke e previene la progressione della proteinuria

  47. Terapia SBP 130-139 o DBP 85-89 (Pressione alta normale) ricercare altri fattori di rischio, danno d’organo, diabete, patologie associate iniziare cambiamento dello stile di vita e correzione di altri fattori di rischio stratificare il rischio assoluto molto alto alto moderato basso terapia terapia controllo nessun farmacologica farmacologica pressorio intervento

More Related