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ORATORI E DISAGIO SGUARDO SINTETICO sulle interviste a 20 Parrocchie Luigi Regoliosi – Sintema

ORATORI E DISAGIO SGUARDO SINTETICO sulle interviste a 20 Parrocchie Luigi Regoliosi – Sintema. • ALBINO • ARCENE • BRACCA • CAPRIATE • CELADINA • FOPPENICO • GANDINO • GHISALBA • GRUMELLO DEL PIANO • MAPELLO. • PIAZZA BREMBANA • PONTE SAN PIETRO • SAN PAOLO D'ARGON • SAN TOMASO

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ORATORI E DISAGIO SGUARDO SINTETICO sulle interviste a 20 Parrocchie Luigi Regoliosi – Sintema

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Presentation Transcript


  1. ORATORI E DISAGIOSGUARDO SINTETICO sulle interviste a 20 ParrocchieLuigi Regoliosi – Sintema A cura di Luigi Regoliosi

  2. •ALBINO •ARCENE •BRACCA •CAPRIATE •CELADINA •FOPPENICO •GANDINO •GHISALBA •GRUMELLO DEL PIANO •MAPELLO •PIAZZA BREMBANA •PONTE SAN PIETRO •SAN PAOLO D'ARGON •SAN TOMASO •SARNICO •SELINO BASSO •SERIATE •SUISIO •VALBONDIONE Le Parrocchie coinvolte nella ricerca A cura di Luigi Regoliosi

  3. Immagine dell’Oratorio in rapporto agli adolescenti • qui non c’è l’oratorio vero e proprio, c’è una realtà parrocchiale, con un paio di ambienti denominati neanche troppo oratorio…. • l’abbiamo avuto chiuso per alcuni anni e abbiamo perso una fascia, la fascia degli adolescenti • di adolescenti in oratorio ne passano molti, perché la struttura è ampia ed è bella A cura di Luigi Regoliosi

  4. Immagine dell’Oratorio in rapporto agli adolescenti • Città di Bergamo e hinterland: Oratori forti e organizzati, con una frequenza regolare di adolescenti. Situazioni analoghe a Ponte San Pietro, a Capriate, ad Albino e a Gandino. • Aree di alta montagna : manca l’Oratorio, o consiste di pochi locali, o è utilizzato solo come punto d’appoggio. • Pianura : grande eterogeneità, accanto a Oratori “strapieni” di adolescenti, abbiamo situazioni di presenza limitata o occasionale. • E’ molto frequente il fenomeno dei ‘gruppi soglia’. A cura di Luigi Regoliosi

  5. Vissuti rispetto al disagio adolescenziale. • Fa un po’ dispiacere… • Ci sono rimasto male • Mi fa specie sentire che… • Queste cose sorprendono, fan venire meno la terra sotto i piedi • Si cerca di capire… • Stare lì ed ascoltarli • Le non risposte dei ragazzi a volte sono interessantissime A cura di Luigi Regoliosi

  6. Vissuti rispetto al disagio adolescenziale. • I comportamenti giovanili suscitano un’ampia gamma di emozioni: indignazione, irritazione, impazienza, tristezza, delusione, preoccupazione e sconcerto. • In sette Oratori su venti troviamo anche maggiore tolleranza e comprensione e una esplicita volontà di dialogo • Unanime è la critica nei confronti del mondo adulto e dei genitori (inadempienza, latitanza, chiusura e inadeguatezza). • Talvolta la critica anche ai collaboratori pastorali ( troppo rigidi e intransigenti). • Frequente comunque la ‘fatica’ di portare innovazione di fronte all’immobilismo di genitori e animatori. A cura di Luigi Regoliosi

  7. Tipologie disagio. • difficoltà di fare gruppo, di stare insieme, difficoltà di comunicare • molto spenti dal punto di vista degli interessi • passaggio continuo di gente che fa due o tre scuole prima di trovare la sua • cominciano ad essere un po’ più sballati • tante volte si mettono a bere. ..molto diffuso è anche il circolo di stupefacenti A cura di Luigi Regoliosi

  8. Tipologie disagio. • Le principali difficoltà riguardano le relazioni con i pari e con i genitori. • Montagna : immagine complessiva di fragilità e isolamento, cui si accompagna tendenza a stabilire rapporti violenti. • Città : apatia, incostanza e ricerca di evasione. • Pianura: apatia e mancanza di interessi e di iniziativa, problemi legati all’identità, alla sessualità, al rapporto con la propria immagine, alla difficoltà di raccontarsi e di porsi domande. • Scuola: rapporto travagliato, nomadismo da un istituto all’altro, insuccessi, abbandoni. Nelle aree montane e nella bassa viene rischio di abbandono precoce dello studio per seguire il mito del lavoro e del guadagno immediato. • Frequenti l’abuso di sostanze, comportamenti violenti, suicidi, microcriminalità. A cura di Luigi Regoliosi

  9. Interpretazioni. • passaggio da una società contadina,, a una società industrializzata • la città ti rende un po’ anonimo… • adolescenti che hanno soldi... • d’estate in montagna arriva su di tutto.. • poco seguiti, perché i genitori lavorano entrambi .. • troppo pieni di cose da fare • scuola che gli ammazza quel poco di autostima che hanno A cura di Luigi Regoliosi

  10. Interpretazioni.Fattori sociali • Fattori di rischio legati alla realtà socioeconomica e socioculturale del territorio : anonimato e alienazione dell’ambiente urbano, solitudine, disgregazione e pendolarismo per la montagna, squilibrio tra arricchimento economico e scarsa crescita culturale nella pianura. • Nell’alta montagna il peso del turismo, che importa modelli di vita e consumi pericolosi. • Nelle aree di città e nella bassa : l’immigrazione e la mancanza di spazi di aggregazione. • Un altro fattore di rischio, la frequentazione dei luoghi del divertimento (bar, pub) e il condizionamento da parte di “cattive compagnie” (sottovalutazione del rischio-droghe).  A cura di Luigi Regoliosi

  11. Interpretazioni: fattori educativi • La ‘colpa’ è dei genitori: troppo presi dal lavoro, latitanti, inadeguati, iperprotettivi e nello stesso tempo incapaci di cogliere i segni del pericolo, preoccupati solo dell’immagine esterna e deleganti. • Incide negativamente la ‘cultura del lavoro’, che spinge i ragazzi a lasciare precocemente lo studio attratti da immediati guadagni • Difficoltà di integrazione tra scuola e famiglia. • La trasgressione come evasione, compensazione di una settimana lavorativa pesante, ma anche occasione di aggregazione tra pari, ricerca di autonomia, modalità espressiva.   A cura di Luigi Regoliosi

  12. Strategie. • 14 realtà su 20 hanno percorsi specifici per gli adolescenti. • 12 hanno attivato iniziative per il disagio, investendo nell’area dell’informalità o attivando progetti specifici di educativa di strada. • In due Oratori vi sono spazi autogestiti per gli adolescenti. In altri due Oratori c’è un CAG parrocchiale. • In tre Oratori si parla di contenimento e negoziazione delle regole d’ingresso. • Si rileva un discreto investimento sulla formazione degli adulti nelle Parrocchie di città e pianura, più scarso invece nelle aree montane. A cura di Luigi Regoliosi

  13. Il territorio In quasi tutti gli intervistati una attenzione critica ai problemi del territorio Il rapporto con le altre istituzioni e agenzie è controverso: • chiusura e autosufficienza (3), • lamentele circa la mancanza di una rete efficace (7). • esperienze di positiva collaborazione • conflitti • tre importanti esperienze di collegamento in rete A cura di Luigi Regoliosi

  14. Rilettura critica. • In alcuni casi impotenza e fatalismo che nascono da una obiettiva difficoltà e da uno stato di disorientamento • Laddove si tenta una analisi del territorio due diversi atteggiamenti culturali (equamente distribuiti): • A.) interpretazione unilaterale e semplificatadel disagio e della devianza legata ad uno-due fattori di rischio • B) Il tentativo di sviluppare una lettura critica attenta e articolata,con consapevolezza della complessità della situazione, buona conoscenza del territorio e delle diverse variabili in gioco, attenzione ai messaggi che mandano i giovani . A cura di Luigi Regoliosi

  15. A) Interpretazione unilaterale • Forte colpevolizzazione del mondo adulto, che in alcuni casi si riverbera anche sui giovani • Manca un approfondimentocirca ilsignificato che può assumere per un adolescente l’esperienza della trasgressione • Nelle aree di pianura e di montagna è frequente la tendenza a stigmatizzare alcuni luoghi e comportamenti di evasione. • Nelle Parrocchie di città, invece, non si rileva stigmatizzazione. Però il timore diapplicare etichette negative a volte fa da freno ad una lettura più approfondita di certe devianze. A cura di Luigi Regoliosi

  16. B) Lettura critica attenta e articolata • Riflessione puntuale sulle nuove sfide che l’evoluzione sociale pone all’oratorio (immigrazione), e sui limiti pedagogicidi un modello di oratorio chiuso e auto-centrato • Ci si sofferma sulle dinamiche familiari della società di oggi e sul disagio degli adulti. • Si riscontrano visioni ambivalenticirca i gruppi soglia (apertura e impazienza, desiderio di dialogo e diffidenza). • Proposte: • -Apertura a relazioni occasionali nell’informalità • -Creazione di spazi specifici • -Educativa di soglia e di strada, iniziative serali ed estive rivolte ai gruppi informali.   A cura di Luigi Regoliosi

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