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Adolescenti così «Le dipendenze» Cosa le provoca, come nascono, come liberarsene per vivere bene Roma, 12 marzo 2011

Adolescenti così «Le dipendenze» Cosa le provoca, come nascono, come liberarsene per vivere bene Roma, 12 marzo 2011. Adolescenti e dipendenze tra fragilità e maturità Emanuela Confalonieri CRIdee , Dipartimento di Psicologia Università Cattolica del Sacro Cuore - Milano.

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Adolescenti così «Le dipendenze» Cosa le provoca, come nascono, come liberarsene per vivere bene Roma, 12 marzo 2011

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Presentation Transcript


  1. Adolescenti così«Le dipendenze» Cosa le provoca, come nascono, come liberarsene per vivere beneRoma, 12 marzo 2011 Adolescenti e dipendenze tra fragilità e maturità Emanuela Confalonieri CRIdee, Dipartimento di Psicologia Università Cattolica del Sacro Cuore - Milano

  2. Partenza lenta e non psicologica………………….. • Dipendenzacome “situazione” fuori moda, comunque problematica, di disagio • Indipendenza , soggettivismo, autonomia, autosufficienza come parole chiave del crescere e dell’essere adulto…ma apartire da quando? E a costo di cosa? E non si è soli quando un altro ti ha lasciato, si è soli se qualcuno non è mai venuto Roberto Vecchioni Non ci si può separare, se prima non si appartiene, Carl Whitaker L’appartenenza è avere gli altri dentro di sé, Giorgio Gaber

  3. Da una prospettiva psicologica, la dipendenza è una posizione necessaria per la crescita di individui sani. Chi non ha sperimentato dipendenze sane, dovrà costruirne alcune patologiche. • Dipendenza sana: ingrediente necessario per poter sperimentare 1) attaccamento (regolazione affettiva, sviluppo capacità cognitive e simboliche, facilitazione processo di mentalizzazione e di pensiero), 2) senso di appartenenza (esperienza che permette di sentirsi amato e compreso, “oggetto degno di amore”) Andolfi, 2010

  4. Dipendenze sane e ciclo di vita • Attaccamento e accudimento del bambino in crescita nei confronti dei genitori • Contenimento affettivo e relazionale dell’adolescente • Dipendenza dal gruppo dei pari nei momenti di stress e conflitto • La mutualità di coppia • Saper chiedere aiuto alla famiglia di origine • Accudimento dell’anziano, con rovesciamento dei ruoli Andolfi, 2010

  5. Dipendenza sana Ogni relazione dice ed esprime una dipendenza • Non è tanto importante comprendere quando esiste una relazione di dipendenza, ma quando questa diventa problematica • Carattere di dipendenza di una relazione varia in base: forza (dall’assenza di dipendenza alla massima dipendenza) direzione (posizione passiva: dipendere da… e posizione attiva: far dipendere qualcuno da te…) piacevolezza (segno positivo o negativo dei vissuti affettivi connessi alla relazione) • Di per sé una condizione di dipendenza non procura sofferenza psichica, anzi……

  6. Dipendenza • Quello di dipendenza è quindi un concetto complesso che implica non solo aspetti neurobiologici, ma anche comportamentali, psichici, sociali, culturali • Caratteristiche generali della dipendenza sono: la dominanza, la frequenza, la durata, l’intensità, le alterazioni del tono dell’umore, la tolleranza, il conflitto

  7. Dipendenza e adolescenza • Bilancia degli affetti: equilibrio dinamico fra appartenenza e separazione, perche il bisogno di separazione dell’adolescente è tanto forte quanto quello di appartenenza • Se le situazioni di dipendenze sane scarseggiano in famiglia, gli adolescenti possono riuscire a bilanciare le proprie carenze con importanti esperienze di dipendenza nel gruppo dei pari • Se le esperienze di dipendenza sane non ci sono in famiglia e nemmeno col gruppo, l’adolescente può essere portato a costruire una serie di dipendenze patologiche • Dipendenze di sostituzione: arginare con esperienze eccitanti o ottundenti, potenziali crolli psicologici, per sfuggire stati emotivi negativi, autocurarsi, evitare qualsiasi tensione sia interna che esterna Andolfi, 2010

  8. Dipendenza e adolescenza • Concetto di dipendenza patologica principalmente associato a problematiche causate dall’uso ripetuto di sostanze psicoattive • Altre forme di dipendenza di tipo comportamentale non sono state ancora introdotte nel DSM-IV secondo un approccio unitario, ma sono descritte se prese in considerazione, in sezioni diverse • L’assenza di un concetto unitario di dipendenza dal punto di vista nosografico ha reso più difficile lo studio delle diverse forme di dipendenza, la costruzione di strumenti di assessment e gli studi epidemiologici

  9. Dipendenza e adolescenza • Attualmente la nozione di dipendenza viene sempre più frequentemente usata per spiegare sintomatologie derivanti dalla ripetizione di certe attività • Nuove dipendenze: sono recenti e apparse velocemente nella nostra società, per questo spesso non vengono nemmeno percepite come pericolose • Nelle nuove dipendenze non è presente alcuna sostanza chimica e si ha a che fare con comportamenti e relazioni disfunzionali e problematici riferiti a oggetti, attività, stili di vita, gestione del tempo, consumi

  10. Dipendenza e adolescenza Le nuove dipendenze sono definite anche come dipendenze sociali: in assenza di sostanza, ovvero di un oggetto chimico esterno, hanno a che fare con comportamenti legittimi e spesso socialmente incentivati. Sociali quindi perché non si collocano nella sfera della trasgressione, del vietato e del disapprovato: nascono e crescono all’interno del quotidiano di ognuno perdendo la dimensione del limite, dell’andare oltre il consentito. Sociali anche perché nelle ricostruzioni dei percorsi di vita di chi si trova coinvolto sempre meno si trovano elementi di emarginazione e di rischio sociale quali segnali premonitori o indicatori di sofferenza e disagio Lavanco, Croce, 2008

  11. Dipendenza e adolescenza Condotte trattate in termini di sindrome da dipendenza: gioco d’azzardo shopping compulsivo eccessivo uso di internet lavoro eccessivo attività fisica eccessiva iperattività sessuale disturbi alimentari

  12. Dal confronto fra dipendenze ad un concetto unificato: perché? • Similarità nei diversi sintomi • Elevata frequenza di poli-dipendenzae di cross-dipendenza • Presenza degli stessi correlati neurofisiologici • Efficacia di trattamenti terapeutici simili nella cura delle diverse dipendenze Sindrome di dipendenza come disturbo primario e cronico determinato da fattori genetici, psicosociali e ambientali, caratterizzato principalmente dalla ripetizione di qualsiasi comportamento che assume rilevanza psicologica per l’individuo, nel senso di riduzione di stati emotivi percepiti negativamente e contemporaneamente di intensificazione di stati positivi di percezione di sé e del mondo Couyoumdjian, et al., 2006

  13. Dipendenza e adolescenza Dipendenze comportamentali e da uso di sostanze ugualmente caratterizzate da: • Sensazione di impossibilità a resistere all’impulso di mettere in atto il comportamento • Sensazione crescente di tensione che precede immediatamente l’inizio del comportamento • percezione di perdita di controllo • Persistenza del comportamento nonostante la sua associazione con conseguenze negative

  14. Teorie che si focalizzano sul concetto generale di dipendenza e sui processi coinvolti in questo tipo di disturbi Teorie che cercano di spiegare perché alcuni stimoli o attività sembrano avere maggior potere nel creare dipendenza rispetto ad altri: descrizione in termini neurofisiologici delle proprietà ricompensatorie degli oggetti di dipendenza; maggiore potenziale di ciò che permette di raggiungere gli effetti desiderati in modo veloce e sicuro Diversi modelli e teorie di studio e spiegazione delle dipendenza fra specificità e obiettivi più generali (West, 2001)

  15. Teorie che cercano di comprendere perché alcune persone sembra essere più a rischio di dipendenza di altre: suscettibilità genetica Teorie che si occupano del ruolo che particolari contesti ambientali di tipo sociale e familiare hanno nello sviluppo della dipendenza Teorie che si focalizzano sui fenomeni e sui processi connessi al recupero e alle ricadute: modello transteorico(Prochaska et al., 1994) pre-contemplazione: la persona non pensa a cambiare comportamento contemplazione: la persona pensa di cambiare comportamento in un futuro prossimo preparazione: la persona pianifica di cambiare comportamento azione: la persone mette in atto il piano di cambiamento mantenimento: la persona mantiene la nuova condotta Diversi modelli e teorie di studio e spiegazione delle dipendenza fra specificità e obiettivi più generali (West, 2001)

  16. Dipendenza e adolescenza Collegamento con il costrutto di rischio, la relazione fra percezione e assunzione del rischio e le dipendenze: gli adolescenti rischiano di più o rischiano solo in modo diverso dagli adulti? • Gli adolescenti sembrano non differire significativamente dagli adulti nell’abilità di giudizio sul rischio MA • i dati epidemiologici relativi alle diverse forme di dipendenza e le statistiche relative alle conseguenze negative fisiche, sociali ed economiche di questi disturbi dicono che la popolazione dai 15 ai 25 è quella maggiormente a rischio Couyoumdjian, et al., 2006

  17. Dipendenza e adolescenza Dati dicono di una maggiore assunzione di rischi e le ricerche sui processi di riconoscimento e di valutazione dei rischi dicono che non ci sono particolari differenze con gli adulti • Quali cambiamenti allora nel corso dell’adolescenza possono spiegare il percorso evolutivo dell’assunzione di rischio? • Cambiamenti nella sensibilità alla ricompensa: più elevati livelli di stimolazione per arrivare ad uno stato di piacere • Sviluppo di funzioni autoregolatorie (controllo degli impulsi, pianificazione, previsione…) che fanno capo ai processi cognitivi esecutivi ancora in corso Steinberg, 2004

  18. Fattori di rischio e di protezione “trasversali” nelle dipendenze comportamentali e da sostanza e che rappresenterebbero quindi una maggiore e o minore vulnerabilità alla dipendenza • Fattori di personalità • Fattori cognitivi • La famiglia • Il gruppo dei pari Considerare queste condotte come l’espressione di una vulnerabilità che può portare certi soggetti ad adottare condotte di dipendenza La nozione di tale condotta può essere concepita allora come un processo di regolazione dell’equilibrio del soggetto (in particolare del sistema-piacere-dispiacere) e come mezzo per sfuggire a un disagio interno: dipendenza sostitutive. Tali condotte vengono messe in atto in particolare in adolescenza, quando il soggetto deve rendersi autonomo e non beneficiare più della protezione/dipendenza dei genitori.

  19. Dipendenza e adolescenza Come risposta allo stress adattivo del suo lavoro di identità: Incertezza di identità Bisogno dimostrativo Ripiegamento su di sé Ricerca di contatto Paura del futuro Unità mente e corpo

  20. Scopri la trappola: il cavaliere nero C’era una volta un giovane scudiero che aveva un gran desiderio: diventare cavaliere. Tutto avrebbe fatto per essere famoso, ammirato, come i grandi cavalieri. Era poco abile nell’uso delle armi e, per ambire all’investitura, gli occorrevano delle qualità. Così, passava ore allenandosi con dedizione alla spada e al giavellotto ma, non avendo maestri d’armi, i progressi erano deludenti. Il suo sogno era di essere lo scudiero di un valoroso cavaliere per imparare l’arte del duello. Un giorno finalmente i suoi desideri stavano per essere esauditi. In uno dei tanti tornei, cui era solito assistere, fu impressionato dalle straordinarie gesta di un misterioso cavaliere, il cavaliere nero. Il cavaliere sul suo cavallo nero faceva un grande effetto nel vederlo destreggiare con fierezza le armi. La possente armatura, nera come la notte, non lasciava intravedere chi era. Tutti lo dipingevano come il più forte cavaliere del regno, anche se qualcuno mormorava contro. Dicevano che era un demonio, un essere deforme, certo era un tipo strano e solitario, nessuno lo aveva mai visto senza elmo e armatura. Le dicerie non interessavano al giovane scudiero. Dopo averlo visto all’opera, per lui, il cavaliere nero era già diventato un mito, un eroe da imitare. Desideroso di conoscerlo, si avvicinò alla sua tenda. Qui vide un cartello:”Cercasi scudiero”. Meravigliato, incredulo per la grande occasione, non esitò un attimo a chiedere permesso e ad entrare nella tenda. Il cavaliere nero riposava su un giaciglio. Ancora non si era liberato dell’elmo, della pesante corazza. Il giovane scudiero si offrì di aiutarlo.

  21. Il cavaliere nero, con voce metallica, proveniente dall’elmo chiuso, disse:”Quest’armatura è la mia pelle, non posso toglierla. E’ un’armatura magica, da quando la indosso mi ha permesso di vincere ogni sfida, ogni battaglia, però sono condannato a tenerla addosso per sempre”. Il giovane scudiero, confuso, sbalordito, ma affascinato dall’armatura così portentosa, che avrebbe coronato in un attimo il suo sogno, chiese cosa doveva fare. Il cavaliere nero:”Devi indossare quest’armatura,prendere il mio posto nella prossima sfida, sono convinto che ti piacerebbe vestire questi panni da come li ammiri!” Il giovane, tentato da quell’esperienza, disse:”Mio signore lo farei ben volentieri, ma non sono un cavaliere, non sono ancora pronto a duellare, inoltre avete detto che non potete più svestirvi dell’armatura”: Il cavaliere nero:”Non ti preoccupare, quando ho deciso di indossarla anch’io ero uno scudiero come te. Se qualcuno mostra il desiderio di vestirla, per diventare invincibile, io posso tranquillamente cederla”. Con rapidi gesti si tolse l’elmo e aprì la corazza. Il giovane scudiero, con grande stupore, scoprì l’agghiacciante verità:l’armatura era vuota, dentro non c’era nessuno. Ogni persona che la indossava spariva nel nulla e il suo spirito rimaneva inglobato per sempre in quella prigione di acciaio. Il giovane scudiero allora fuggì. Per diventare cavaliere era pronto tutto, ma non a rinunciare al proprio corpo e alla propria anima. Tratto da Riboldi, Magni, 2010

  22. Riferimenti bibliografici • Andolfi, Mascellani (2010), Storie di adolescenza, Raffaello Cortina, Milano • Couyoumdjian, Baiocco, Del Miglio (2006), Adolescenti e nuove dipendenze, LaTerza,Roma • Lavanco, Croce (2008), Psicologia delle dipendenze sociali, McGraw-Hill, Milano • Riboldi, Magni (2010), Droghe ricreatve. Le life skills per crescere in-dipendenti, F. Angeli, Milano • Vanni (2009), Adolescenti fra dipendenza e libertà, Edizioni San Paolo, Milano

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