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Il futuro è oggi: orientare per non disperdere Milano, 27 Maggio 2010

Il futuro è oggi: orientare per non disperdere Milano, 27 Maggio 2010. La funzione tutoriale del docente Appunti introduttivi all’officina. La tutorship é una modalità relazionale di cura e supporto alla crescita del soggetto.

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Il futuro è oggi: orientare per non disperdere Milano, 27 Maggio 2010

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Presentation Transcript


  1. Il futuro è oggi: orientare per non disperdereMilano, 27 Maggio 2010 La funzione tutoriale del docente Appunti introduttivi all’officina Cristina Casaschi

  2. La tutorship é una modalità relazionale di cura e supporto alla crescita del soggetto E’ una funzione utilmente esercitabile ai fini dell’orientamento, ovvero di cio’ che contribuisce “...attraverso una serie di attività, a mettere in grado i cittadini di ogni età, in qualsiasi momento della loro vita, di identificare le proprie capacità, le proprie competenze, i propri interessi, di prendere decisioni in materia di istruzione e occupazione, nonchè di gestire i propri percorsi personali di vita nelle attività di formazione, ... e in qualsiasi altro ambiente in cui si acquisiscono e/o si sfruttano tali capacità e competenze” dalla Risoluzione U.E. approvata nella seduta del 18 maggio 2004 Cristina Casaschi

  3. Il docente che realizza la sua funzione tutoriale può supportare gli allievi ne: • Sviluppo della coscienza situata di sè, • Consapevolezza, delle risorse relazionali e cognitive • Riflessione metacognitiva (locus ofcontrol, stili di apprendimento, strtegie di fronteggiamento del compito…) • Autovalutazione • Analisi di risosrse e vincoli del contesto • Competenze decisionali Obiettivi affini e sinergici rispetto a quelli orientativi. Cristina Casaschi

  4. La tutorship promuove Cristina Casaschi • Percezione di competenza • Resilienza • Tolleranza alla frustrazione • Riconoscimento degli errori e correzione • Autonomia • Senso di autoefficacia • Apertura al nuovo e al cambiamento • Sviluppo del pensiero divergente • Regolazione e controllo di comportamenti, strategie, ritmi (alternanza lavoro\riposo)

  5. “La tutorship punta a promuovere lo sviluppo della riflessività, cioè a guidare i soggetti nell’acquisizione di capacità di osservazione e comprensione del proprio contesto e delle proprie modalità di lavoro, nel tentativo di porre “domande giuste” prima ancora di cercare le “risposte giuste”. In tal senso il tutor agisce innanzitutto a livello metacognitivo, sforzandosi di non fornire soluzioni bensi’ di riassumere, interrogare, stimolare e guidare.” Quaglino G. P., Scritti di formazione 1999 F. Angeli, Milano Cristina Casaschi

  6. “Prendere coscienza delle proprie capacità e l’imparare a pensare aiutano a scegliere; imparare come si impara aiuta a trasferire le capacità di apprendere ad altri campi del sapere, ad affrontare il cambiamento, a orientarsi nel mondo” O. Scandella 2007 • Un buon esercizio della funzione tutoriale supporta l’empowerment e il self-empowerment del formando, ai fini di una pensabilità positiva di sè, quale sia il proprio status o background S. Gheno 2006 Cristina Casaschi

  7. Le connotazioni della relazione docente-alunno da quelle più prescrittive, normative, direttive, asimmetriche, \ ad altre di carattere più accudente, materno o relazionale, empatico… o ancora improntate a sentimenti distruttivi inconsci ' fino all’assenza della relazione Io-Tu Cristina Casaschi

  8. Cristina Casaschi A volte rivolti alla conoscenza del mondo -che si riflette e riverbera nella conoscenza di sé e viceversa-, a volte finalizzati al consolidamento di strutture di supporto quali lo sviluppo della tolleranza alla frustrazione, la ritmicità dell’impegno, la familiarità con la fatica, la condivisione di occasioni che suscitino curiosità e stupore come dinamica essenziale per l’approccio alla conoscenza, a volte concentrati sulla didattica, a volte sull’insegnamento, o sull’apprendimento….

  9. Dimensioni relazionali che a seconda dei casi, devono essere espresse in modo finalizzato, consapevole e riflessivo • In tal modo, e solo allora, la tutorship costituisce un’opportunità relazionale per rendere il percorso formativo di crescita di un soggetto più consapevole, riflessivo, orientato e finalizzato. Cristina Casaschi

  10. Cosa significa tutor? Matrice di senso univoca, ascrivibile al termine latino tutor, della stessa radice del verbotutari , intensivo del tueri, che significa tutelare, custodire, proteggere, difendere. Questo verbo, nella tradizione latina, esprime anche l’idea di osservare, mirare, guardare, contemplare, esaminare, riguardare, considerare,e, in senso più materiale, alimentare nutrire, sostenere. (cfr. Varrone, De lingua latina, 7,12). Il termine ha origini molto antiche ed è fatto risalire ad una base semitica: antico assiro e accadico tuárum = volgersi a; ebraico tur =andare intorno per osservare (cfr. Sembrano G., Le origini della cultura europea, Olschki, Firenze, 2007, vol. II, s.v. tueor Cristina Casaschi

  11. Il docente tutor a scuola è Facilitatore dell’apprendimento • Riflessività * • Consapevolezza ^ • Processo • Tesaurizzazione Cristina Casaschi

  12. In virtù delle sue competenze orientanti, diviene promotore dello sviluppo di competenze orientative Insieme di risorse, caratteristiche, abilità, atteggiamenti e motivazioni personali necessari alla persona per gestire con consapevolezza ed efficacia la propria esperienza formativa e lavorativa, superandone positivamente i momenti di snodo. M. Luisa Pombeni Cristina Casaschi

  13. Aspettocognitivo Aspetto emotivo ed affettivo • scaffolding holding La tutorship non è né mezzo, né un fine. E’ una dimensione formativa Cristina Casaschi

  14. Modulare e pensare le emozioni del conoscere Cristina Casaschi

  15. Le condizioni • Custodia del processo • Rispetto della persona e delle sue difese (anche delle proprie) • Avalutatività • Tollerare l’incertezza • Resistere alla tentazione di imporsi o sostituirsi • Fuggire il mito dell’”io ti salverò” • Discrezione • autenticità Cristina Casaschi

  16. I ferri del mestiere: competenze • Coscienza della propria antropologia # • Affinamento della sensibilità clinico pedagogica • Applicaizone su di sé di strategie metacognitive e riflessività • Competenze epistemologiche e disciplinari • Setting (installazione, cura e presidio) • Accoglienza apertura e accettazione • Sollecitazione-discrezione • Presenza nella relazione Cristina Casaschi

  17. I ferri del mestiere: alcuni strumenti • Mediazione cognitiva + • Comunicazione • Ascolto attivo • Strategie (problemsolving, brainstorming, narrazione, modello ideale…) Cristina Casaschi

  18. I ferri del mestiere: alcune tecniche • Riformulazione • Spiazzamento • Amplificazione • Rispecchiamento • Incoraggiamento • Qui ed ora • Agire come se… • Sviluppare analogie • Utilizzo dei simboli • Lasciare aperto, non chiudere Cristina Casaschi

  19. Il fianco esposto • Valutazione • Condivisione (messa in gioco personale) • Silenzio • Capacità negativa • Pensiero divergente (distanza da miei schemi e aspettative sull’altro) • CAMBIAMENTO Cristina Casaschi

  20. Libertà Cristina Casaschi

  21. Cristina Casaschi

  22. Per fare le cose bene sono necessarie primo l’amore per esse e secondo la tecnica, e la necessità di amare è stata la prima lezione che ho ricevuto dalla pietra. La pietra, se non l’affronti col cuore, si spezza, ma se l’affronti col cuore, e non hai una tecnica, ti rompe gli scalpelli, e ti fai male. Allora ci vuole cuore, e ci vuole la tecnica. Ma la tecnica l’apprendi se hai un cuore. Gaudì. Sotoo E. Dalla Pietra al Maestro Cristina Casaschi

  23. Alcuni autori e correnti di pensiero Cristina Casaschi • Altet, Meirieu, Legrand, pédagogie differenciée • Winnicot, holding • Garcia Hoz, Mounier, Buber, Xodo, Bertagna, personalizzazione • Gadamer, valorizzazione ermeneutica • Bruner, scaffodling, apprendimentp • Feurenstein, mediazione, • Rogers, centratura sul soggetto, facilitazione • Massa, Mottana, Demetrio, pensiero autobiografico e narrativo • Lipman P4C • Morin, teoria della conoscenza pertinente • Cerioli, Rezzara, Scandella, docente tutor • Giussani, rischio educativo • …………….

  24. L’officina sarà condotta da Nunzia Bonanno bonanno@irre.lombardia.it Referente di Progetto Cristina Casaschi casaschi@irre.lombardia.it Gruppo di progetto Patrizia Rappazzo (in partic. did. Orientativa) rappazzo@irre.lombardia.it Roberto Didoni (in partic. did. laboratoriale) didoni@irre.lombardia.it Francesca Scalabrini (in partic. documentazione) scalabrini@irre.lombardia.it Patrizia Appari (in partic. Competenze e metodologie) appari@irre.lombardia.it Franco Petracchi (in partic. monitoraggio e prog. Ponte) petracchi@irre.lombardia.it Nunzia Bonanno (in partic. tutorship) bonanno@irre.lombardia.it Cristina Casaschi

  25. abc • A ascolto,accoglienza, accettazione, attesa • E elezione, empatia, esperienza, esercizio • I incontro, IO (identità), iniziativa, introspezione • O opportunità, oh, ostacoli, osservazione • U unicità, unità, umiltà, ultima occasione? Cristina Casaschi

  26. Il generale si rivolge al Principe Myskin: “ Io cerco soltanto l’amicizia e un cuore che mi comprenda, principe; mai ho potuto appagare le esigenze del mio cuore (…) Bisogna avere cuore, per capire. F. Dostoevskij L’Idiota Cristina Casaschi

  27. L'aquila non può levarsi a volo dal piano terra; bisogna che saltelli faticosamente su una roccia o su un tronco d'albero: ma da lì si lancia alle stelle.  Hugo von Hofmannsthal Cristina Casaschi

  28. L’idea che ci si fa di educazione e del compito dell’educatore dipende dall’idea che ci si fa dell’uomo e del suo destino. I metodi che si applicano per educare i fanciulli, l’orientamento che si dà loro, i motivi ai quali ci si ispira contengono sempre,almeno implicitamente, una concezione dell’uomo e del suo destino. Lucien Laberthonière Cristina Casaschi

  29. l’educatore mediatore tutor Educa ad osservare con metodo, selezionare e mettere a fuoco gli stimoli Abitua a mettere in relazione le conoscenze Aiuta a collocarsi e a collocare gli stimoli nello spazio e nel tempo Stimola a trovare connessione tra i dati (temporali, causali, finali, somiglianza, differenza…) Sollecita a definire con precisione i problemi e a prefigurarsi mentalmente il percorso per risolverli Invita a controllare la qualità delle risposte fornite. Sono corrette, precise, complete, comprensibili? P. Vanini: (aggiungerei: pertinenti, efficaci, plausibili?) Cristina Casaschi

  30. La speranza nasce dall’avvento della consapevolezza, coscienza è imparare a “esserci” Morin E. I sette saperi necessari all’educazione del futuro, 2001 Cristina Casaschi

  31. Quando faccio una risposta, voglio una domanda ! Cristina Casaschi

  32. Cristina Casaschi

  33. Il bambino non esiste solo per diventare adulto ma anche, anzi in primo luogo, per essere se stesso, cioé un bambino e, in quanto bambino, uomo, giacché la persona vivente é, in ogni fase della sua vita, un uomo, a condizione che ogni singola fase sia pienamente e autenticamente vissuta secondo il suo senso profondo. Cosi’ il vero bambino non é meno uomo del vero adulto. La crescita é un cammino; un cammino nel divenire; devo tuttavia ricordare il detto di Ghoete, che non si cammina solo per arrivare, ma anche per vivere, mentre si cammina. R. Guardini, Le età della vita Cristina Casaschi

  34. Cristina Casaschi

  35. Da Lusso M. “Quello che ai genitori non diciamo”Viaggio nel mondo dei ragazzi attraverso la lettura dei loro componimenti. Liberedizioni • La vita ha ritmi troppo frenetici per consentire alle persone di fermarsi a pensare, perché chi ci riesce a pensare scopre un mondo che fa schifo, pieno di merda (mi perdoni l’espressione), un mondo che tante volte non ha senso, e allora finisce con l’isolarsi e perdere ogni contatto con la realtà. • Io cerco di capire questo mondo, ma siccome le risposte che mi dò non sono soddisfacenti, vivo la vita giorno per giorno, così com’è. Questo è il mio pensiero sulla mia esistenza. • La vita è pure sfida che bisogna affrontare, … ma soprattutto è avventura che bisogna rischiare. • Il mondo lo si comprende vivendo. Il senso lo si trova nella propria vita. • La vita può arrivare in alto, molto in alto, fino a toccare le aspirazioni, i sogni e i desideri di tutti noi, ma basta una minima distrazione che ti riporta in basso, dove resterai in eterno, solo con il tuo dolore, finchè la grandezza di questa sofferenza non ti opprimerà il cuore. Cristina Casaschi

  36. Paura di affrontare il mondo, di non farcela, di dover schiacciare i miei principi, le mie scelte, i miei sentimenti, che come sassi sono stati lanciati nel mare e si sono dispersi tra confusione, discussioni, pianti e abbracci. • Voglio lasciare la mia impronta in questo mondo, non voglio finire nel dimenticatoio • Gli adulti vivono troppo razionalmente, dicono che bisogna stare con i piedi per terra. Forse perché sono troppo impegnati, non hanno tempo di pensare o forse semplicemente perché pensano già di sapere tutto. E io mi innervosisco, perché in fondo non sanno niente. Come nessuno di noi. • Non ho aspirazioni, sogni e speranze: di conseguenza la mia vita termina sempre in piccole cose, in sciocchezze non aventi il benchè minimo significato. • E’ vero che devo seguire il mio cuore,ma è anche vero che questo cuore devo proteggerlo. Cristina Casaschi

  37. Cristina Casaschi

  38. C’è veramente qualcuno che tiene a noi? Che ci pensa realmente almeno ogni tanto? Cristina Casaschi

  39. AUTOSTIMA R I C O N O S C I M E N T O MO N D O S T O R I C O CORPO PROPRIO ORIZZONTE DI SENSO Cristina Casaschi

  40. Durante tutta la mia infanzia ho visto impagliare delle sedie esattamente con lo stesso spirito, con lo stesso cuore, con la stessa mano con cui questo popolo aveva dato forma alle cattedrali. (...) Quei lavoratori non servivano. Essi lavoravano. Avevano un onore assoluto, com'è proprio di un onore. Il piolo della sedia doveva essere ben fatto. Era inteso. Era una priorità. Non doveva essere ben fatto per il padrone né per gli intenditori, né per i clienti del padrone. Esso stesso doveva essere ben fatto, in se stesso, per se stesso, nel suo essere. Una tradizione venuta, salita dal più profondo della razza, una storia, un assoluto, un onore voleva che questo piolo fosse ben fatto. Ogni parte non visibile della sedia era fatta esattamente con la stessa perfezione di quella che si vedeva.».[ C. PEGUY, L'argent, 1913. Cristina Casaschi

  41. Cristina Casaschi

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