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FILOSOFIA DELLA MENTE

FILOSOFIA DELLA MENTE. Giacomo Romano a. a. 2007/2008: I° Quarto, Modulo 1 Funzioni, Rappresentazioni e Coscienza 10/10/07. La Mente come Software I. Software : programmi eseguiti da un computer.

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Presentation Transcript


  1. FILOSOFIA DELLA MENTE Giacomo Romano a. a. 2007/2008: I° Quarto, Modulo 1 Funzioni, Rappresentazioni e Coscienza 10/10/07

  2. La Mente come Software I • Software: programmi eseguiti da un computer. • Programma: insieme di istruzioni codificate che, una volta decodificate, possono essere eseguite dalla macchina; è una procedura meccanica sistematica che può essere reiterata infinitamente • Software : Hardware = Mente : Cervello

  3. La Mente come Software II • Alan Turing (1912-54): -quando una funzione (matematica) è calcolabile? -Quando esiste un procedimento finito che la esegue. -Come si può stabilire che esiste un procedimento finito per eseguire questa funzione? – Quando il procedimento può essere eseguito da una Macchina di Turing, che è una macchina, un congegno meccanico IDEALIZZATO ed ASTRATTO, non materialmente realizzabile

  4. La Mente come Software III • Macchina di Turing: • Un nastro infinito di caselle in cui è inscritto o inscrivibile un simbolo definito • Un cursore che può leggere o scrivere un simbolo, che si trova sempre posizionato su una casella e sempre è in uno degli stati interni definiti in un insieme • Il cursore può • Leggere un simbolo e spostarsi a destra; • Leggere un simbolo e spostarsi a sinistra; • Leggere un simbolo e sostituirlo con un nuovo simbolo (senza spostarsi) • Una tabella di istruzioni stabilisce esattamente cosa deve fare la testina per ogni stato in cui si trova e per ogni simbolo che essa incontra. Il numero dei simboli deve essere finito, così la tabella è la descrizione funzionale completa della macchina

  5. La Mente come Software IV • I processi mentali si possono caratterizzare come computazioni eseguite da una Macchina di Turing: sequenze di passaggi elementari, ciascuno consistente in una qualche forma di elaborazione di simboli che appartengono ad un repertorio finito • Siccome gli stati di una macchina di Turing sono definiti funzionalmente, in base agli stati da cui sono determinati e in base agli stati che determinano, funzionalmente è possibile studiare gli stati mentali, a prescindere da come sono implementati, cioè, a prescindere dalla loro base neurofisiologica

  6. La Mente come Software V • I processi mentali sono identificati come processi di elaborazione di simboli, e il cervello è considerato una complessa macchina per l’elaborazione di simboli, quando esegue le sue operazioni • NON tutti i funzionalismi, comunque, sono da identificarsi come concezioni per cui a stati mentali corrispondono manipolazioni di simboli (Armstrong, Lewis, Loar)

  7. Funzionalismo Computazionale/Rappresentazionale I • I processi mentali si possono considerare come processi di elaborazione di simboli implementati dal cervello • Ma che cosa sono questi simboli, e per che cosa stanno questi simboli? • La Teoria Computazionale Rappresentazionale della Mente (TCRM) è una particolare versione di funzionalismo, che sostiene che i simboli in questione rappresentano (o si assemblano per rappresentare) in qualche modo informazioni relative al mondo

  8. Funzionalismo Computazionale/Rappresentazionale II • Secondo l’ipotesi del Mentalese (Fodor), le rappresentazioni che corrispondono ai simboli elaborati dal cervello con i processi mentali/computazionali sarebbero organizzati come un vero e proprio linguaggio (del pensiero): avrebbero natura proposizionale. Le stringhe di Mentalese sono: a) regolate da una sintassi; b) i costituenti elementari hanno un significato (corrispondente ad elementi nel mondo); c) sono composizionali; d) hanno un valore di verità e possono logicamente implicarsi in maniera reciproca

  9. Funzionalismo Computazionale/Rappresentazionale III • In questa prospettiva la natura delle computazioni rappresentazionali è puramente sintattica: si basa sull’identificazione formale dei simboli che sono codificati in Mentalese (e che plausibilmente sono realizzati nel cervello) • Le proprietà sintattiche e semantiche degli stati mentali dipendono dalle regole del Mentalese, perché il ruolo causale di un certo stato mentale è determinato dalle regole sintattiche (formali) che definiscono l’espressione Mentalese corrispondente

  10. Funzionalismo Computazionale/Rappresentazionale IV • Il valore semantico di una rappresentazione è codificato nella struttura formale in cui la rappresentazione è costruita e organizzata • Ex.: se in Mentalese c’è un’iscrizione che esprime ‘a è un X’ e un’altra che esprime ‘tutti gli X sono Y’, la conclusione ‘a è un Y’ è causata formalmente dalla combinazione sequenziale di ‘a è un X’ e ‘tutti gli X sono Y’ in base all’insieme di regole (formali) che prescrive la derivazione di quel tipo di conclusione e che è internamente codificato dal sistema computazionale

  11. Funzionalismo Computazionale/Rappresentazionale V • Le relazioni causali tra stati mentali sono determinate dalle regole sintattiche che guidano l’elaborazione dei simboli (la sintattica del Mentalese) • Così, dato che i processi mentali sono organizzati da regole logiche, preservano il loro valore di verità (per il parallelismo tra sintattica e semantica) • Trovarsi in uno stato mentale significa avere a che fare con un simbolo del Mentalese. Il Mentalese dunque ha proprietà causali e sintattiche/semantiche. Le sue proprietà causali dipendono da caratteristiche materiali (fisiche) proprie dei simboli stessi. I simboli, naturalmente rappresentano qualcosa … che fa parte del mondo

  12. Funzionalismo: dubbi e obiezioni I • I processi mentali sono computazioni eseguite su rappresentazioni; ma come si determina il contenuto di queste rappresentazioni? Qual è il rapporto tra un processo o uno stato mentale e lo stato di cose che rappresenta? • Una caratterizzazione sintattica/funzionale è sufficiente a caratterizzare una mente? (Ex. della Nazione Cinese, di N. Block)

  13. Funzionalismo: dubbi e obiezioni II • La capacità di manipolare correttamente dei simboli equivale davvero a caratterizzare degli effettivi stati mentali (di un soggetto cognitivo in carne ed ossa)? (Ex. della Camera Cinese di J. Searle) • Le procedure sintattiche paragonabili a operazioni di una Macchina di Turing non sono forse troppo rigide per riflettere la reale dinamica mentale?

  14. Funzionalismo: dubbi e obiezioni III • Chiaramente stati e processi mentali funzionalmente caratterizzati sono distinti da quanto rappresentano • MA se questa distinzione è effettiva, come possono gli stati mentali avere efficacia causale sull’oggetto delle loro rappresentazioni? • Come si spiega il fatto che ad un medesimo stato computazionale/rappresentazionale possano corrispondere stati fisici diversi?

  15. Funzionalismo: dubbi e obiezioni VI • E se invece le rappresentazioni non fossero affatto utilizzate da un sistema cognitivo? • Le strategie cognitive di un soggetto potrebbero limitarsi a semplici operazioni comportamentali di risposta alle sollecitazioni a cui è sottoposto nell’ambiente (progetto di ricerca della Cognizione Incorporata e Situata)

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