1 / 51

RAPPORTO ECONOMIA MASSA-CARRARA ANNO 2004

I.S.R. ISTITUTO DI STUDI E RICERCHE Azienda Speciale della CCIAA Massa-Carrara Partecipata da : Amministrazione Provinciale, Comunità Montana della Lunigiana, Comuni di Massa e Carrara. CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA MASSA - CARRARA.

Download Presentation

RAPPORTO ECONOMIA MASSA-CARRARA ANNO 2004

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. I.S.R. ISTITUTO DI STUDI E RICERCHE Azienda Speciale della CCIAA Massa-Carrara Partecipata da : Amministrazione Provinciale, Comunità Montana della Lunigiana, Comuni di Massa e Carrara CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA MASSA - CARRARA RAPPORTO ECONOMIA MASSA-CARRARAANNO 2004

  2. LINEE GENERALI SULLA CONGIUNTURA • Congiuntura 2003 sicuramente negativa, anche se di non facile interpretazione • Dati contraddittori per un’interpretazione univoca • In attesa dei dati ufficiali sul Reddito Provinciale, Unioncamere stima una crescita media annua del PIL locale nel periodo 2001-2003 del +3,3%, nettamente superiore a quella della Toscana (+1,0%) e del Centro Italia (+1,2%) • Ma alcuni dati oggettivamente rilevati attenuano questa ottimistica previsione

  3. LA CONGIUNTURA INDUSTRIALE • Diminuisce la produzione –0,3%; è la prima volta dal 2001 • La diminuzione in Toscana è stata ancora più pesante –3,4% • In calo anche il fatturato industriale –0,5%; in Toscana –3,3% • I ridotti volumi di attività non hanno avuto, per il momento, ripercussioni sull’utilizzo degli impianti

  4. LA CONGIUNTURA DEI SETTORI INDUSTRIALI • Legno e Mobilio: è il settore locale che è andato meglio, contraddicendo le tendenze negative regionali - produzione +5,1%, fatturato +7,6% • Alimentare: ha tenuto nel fatturato (+0,4%); in leggero calo la produzione (-0,5%) e gli ordinativi interni (-0,6%) • Tessile e abbigliamento: buona ripresa della produzione (+3,6%), in controtendenza rispetto alla pesante crisi regionale (-5,4%); ma lieve riduzione del fatturato (-0,7%) • Altri prodotti non metalliferi, Elettronica e Metalli: discreta tenuta dei livelli produttivi • Difficoltà invece nella Meccanica(-2,7%) e nella Cantieristica(-2,3%) • Effetto crisi di alcune realtà aziendali, soprattutto dei Nuovi Cantieri Apuani

  5. I NUMERI DELLA CRISI DEL LAPIDEO • Produzione annua –2,9% • Fatturato complessivo – 7,6% • Export –20,8% • Ordinativi interni –5,7% • Ordinativi esteri –6,1% • Spesa per investimenti –4,4% • Crisi strutturale e non solo congiunturale

  6. MOVIMENTAZIONE DEL PORTO DI CARRARA • La crisi del lapideo si riflette sull’attività portuale • Movimentazione totale di lavorati –64,5% • Movimentazione totale di blocchi –4,6%, nonostante la crescita degli sbarchi dei graniti grezzi(+1,5%) • Movimentazione totale di granulati –13,3% • Movimentazione totale di cocciame e scaglie di marmo –28,4%

  7. MOVIMENTAZIONE DEL PORTO DI CARRARA • Considerata l’incidenza del lapideo (78,7%) sul movimento del porto di Carrara, può considerarsi accettabile il calo complessivo del -3,8% • Diminuzione dovuta al calo complessivi degli imbarchi –18,4%, mentre per gli sbarchi +8,1% • Containers –24,4% • Significative le crescite di altre merci (prodotti siderurgici +9,0%, rinfuse solide +15,8%, merci in pallets +11,7%, merci varie +21,4%)

  8. LE ESPORTAZIONI • Lieve battuta d’arresto delle esportazioni provinciali nel 2003, –0,6% • E’ andata peggio in Toscana –7,1% e in Italia –4,0% • Incidenza degli effetti del super euro e delle tensioni internazionali • Miglior tenuta del nostro sistema industriale nella competizione internazionale, malgrado un più elevato grado di apertura ai mercati mondiali rispetto alla media regionale e nazionale • Su 100 euro di Pil, l’export industriale incide a Massa-Carrara per 127,7 euro, in Toscana per 92,6 euro, in Italia per 81,6 euro

  9. La tenuta delle esportazioni locali è ascrivibile al comparto della fabbricazione di macchine e apparecchi per la produzione e l’utilizzo dell’energia meccanica (che comprende la fabbricazione di motori di turbina, pompe, ecc) • Le esportazioni di queste merci sono state 351milioni di euro, 190milioni in più rispetto al 2002 (+142,3%) • Scalzata la leadership storica del lapideo lavorato • Rivoluzione nelle destinazione geografica di questi prodotti: perdono i mercati tradizionali (americano e australiano), incrementano in maniera esponenziale Corea del Sud, Algeria, Egitto, Brunei, Nigeria • Da nostre verifiche emerge un contributo decisivo del Nuovo Pignone

  10. LE TENDENZE ALL’EXPORT DEL LAPIDEO • Persi dall’intero settore circa 90milioni di euro dal 2002 (-20,8%) • Lapidei grezzi–19,3%, persi quasi 14 milioni • Buona tenuta dei blocchi nei mercati di riferimento (USA +30,5%, Cina +22,8%), mentre cedono gli altri (UE –47,9% ed alcuni medio orientali) • Crisi ricavabile anche dalla tassa marmi: -25,1% la percentuale di diminuzione del materiale sceso dalle cave di Carrara nel 2003

  11. LE TENDENZE ALL’EXPORT DEL LAPIDEO • Lapidei lavorati–21,1%, persi oltre 75 milioni • Per i lavorati, crisi del mercato principale, quello USA con –23 milioni di euro (-14,9%) • Crollano le vendite dei lavorati nel UK (-56,5%), in Germania (-45,5%), in generale nell’UE (-54,9%), ed in Giappone (-35,4%) • Emirati Arabi diventano il 2° mercato dei lavorati con 28 milioni di merci acquistate: sono in forte crescita dal 2002 (+62,0%)

  12. LE TENDENZE ALL’EXPORT DEI SETTORI “MINORI” • Sono andati bene: • Articoli di abbigliamento +63,5% • Parti e accessori per autoveicoli +12,2% • Ceramica non refrattaria +6,5% • Altre macchine per impieghi speciali +4,5% • Macchine utensili +3,6% • Sono andati male: • Apparecchi trasmittenti –78,5% • Altre macchine di impiego generale –68,5% • Ghiaia, sabbia e argilla –32,4% • Strumenti di misurazione –23,2% • Prodotti chimici –18,4%

  13. IMPORTAZIONI • Diminuiscono le importazioni locali del –18,1%; persi oltre 90 milioni di euro • Perdite più contenute in Toscana –6,9% e in Italia –1,6% • Le crescite si sono realizzate nei settori che sono andati bene all’export • L’import di lapidei grezzi (soprattutto graniti in blocchi) è diminuito del -24,7% (-27milioni di euro)

  14. COMMERCIO INTERNAZIONALE DEI SERVIZI • Nuova rilevazione riferita alle transazioni economiche e finanziarie con il resto del mondo poste in essere dai residenti e la posizione patrimoniale del territorio verso l’estero • Al 31 agosto 2003 Massa-Carrara ha un saldo positivo verso l’estero di 93 mila euro • Nonostante la terziarizzazione dell’economia, le transazioni internazionali dei servizi sono ancora contenute rispetto a quelle delle merci • Tuttavia, l’esposizione del terziario di Massa-Carrara verso l’estero risulta relativamente più elevata di quella regionale e nazionale

  15. COMPETITIVITA’ DEL SISTEMA • Basso contenuto tecnologico dell’export locale, ma superiore a quello regionale e nazionale • Il 48,5% dei nostri prodotti esportati è ad alto contenuto tecnologico, il 44,1% è un prodotto tradizionale e standard, il 7,3% è materia prima o prodotto agricolo • Scarsa capacità di innovare dell’intero sistema Paese: spese in R&S= 1% del Pil; media UE=2% • Domanda di tecnologie che non riesce ad essere soddisfatta all’interno :Bilancia dei pagamenti della Tecnologia in deficit di 17 milioni di euro

  16. COMPETITIVITA’ DEL SISTEMA • Scarsa capacità di “ottimizzare” l’attività di ricerca, ossia tradurre in processi e prodotti economicamente valorizzabili le innovazioni • Scarso collegamento Imprese-Centri universitari e di ricerca e Imprese-Camere di Commercio ed Associazionismo • Massa-Carrara presenta un numero di brevetti “europei” (44,3 per milione di abitanti), nettamente inferiore alla Toscana ed all’Italia

  17. ALCUNECONSIDERAZIONI • Qualità, immagine, originalità, flessibilità e orientamento al cliente sono i fattori competitivi su cui puntare • No a forme protezionistiche verso i nuovi agguerriti competitori come la Cina, ma reciproche aperture delle nostre economie e rispetto delle regole del commercio internazionale • Evitare, d’altronde sarebbe impossibile, di seguire i cinesi nella strada dei bassi salari e della frammentazione produttiva • Intraprendere al contrario con forza e decisione il percorso dell’innovazione e della riqualificazione tecnologica e spostare la produzione verso i punti più alti della filiera

  18. PREVISIONI MACROECONOMICHE • Ripresa nazionale lenta e graduale • La crescita del Pil nazionale è data per il 2004 al +1,7% • Sembrano tornare più ottimistiche le aspettative degli operatori • Secondo Unioncamere, i consumi delle famiglie italiane dovrebbero ripartire già nel 2004 e consolidarsi nel 2005

  19. PREVISIONI MACROECONOMICHE • Per Massa-Carrara le prospettive stimate per il biennio 2004-2006 (media d’anno) sono: - Pil +1,7%, contro +2,4% della Toscana - Export +6,3%, contro +5,2% della Toscana - Occupazione +1,2%, contro +0,2% regionale • Domanda interna (consumi e investimenti) locale più contenuta rispetto a quella regionale • Maggior traino della domanda estera alla crescita del PIL rispetto alla Toscana

  20. DINAMICA DELLE IMPRESE • Persiste nel 2003 la voglia di fare impresa: tasso di sviluppo locale all’2,3% contro l’1,3% regionale e nazionale. Si tratta, peraltro, di piccole Aziende • 1.672 iscrizioni a fronte di 1.205 cancellazioni di attività, per un saldo positivo di imprese di + 467 unità • Si prolungano le tendenze di crescita degli ultimi 5 anni, malgrado il momento interlocutorio della congiuntura economica provinciale

  21. Si consolida la struttura organizzativa del nostro sistema produttivo: le sedi legali di imprese registrate risultano 20.740 • Sempre più complesse le forme societarie. Le società di capitali sono passate dalle 2.939 unità di fine 1998 alle 4.035 di fine 2003 con un incremento percentuale del 37% • Tale aumento è risultato dal ridimensionamento soprattutto delle ditte individuali che pure rappresentano ancora il 55% del totale delle imprese • Crescita positiva anche delle società cooperative • Il saldo positivo generato nell’ultimo anno di 467 unità corrisponde a 268 società di capitali, 68 società di persone, 106 ditte individuali e 25 altre forme giuridiche

  22. Lievissima crescita per le imprese Manifatturiere, rispetto alla stagnazione nazionale e alla forte contrazione regionale: dato positivo determinato sostanzialmente dal settore della Nautica (+10 unità, +8%) e dal comparto della Fabbricazione di macchine ed apparecchi meccanici (+8 unità, +4,1%) • Confermata anche nel 2003 la crescita delle Costruzioni: +97unità, +3,3%. Migliore saldo positivo in valori assoluti tra tutti i settori economici; fenomeno della “frammentazione organizzativa” • Un discreto incremento si apprezza per le Attività di intermediazione finanziaria e monetaria +6,9% • Aumentano nel complesso le imprese appartenenti alla categoria delle Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca e sviluppo (+0,2%). Frena sensibilmente il settore della Net Economy (-1%) • Un aumento sensibile si registra invece nei Servizi pubblici, sociali e personali (+19 unità, +1,9%)

  23. GRUPPI D’IMPRESE • In Provincia di Massa-Carrara il peso delle società in gruppo è debole: sono presenti 207 gruppi d’impresa sui complessivi 4.823 della regione Toscana (il 4,3%) • Fa riferimento ai gruppi d’impresa l’11,4% del totale degli occupati provinciali (5.023 addetti), per un valore aggiunto che raggiunge il 7,6% del totale: esclusa la provincia di Grosseto, Massa-Carrara occupa l’ultimo posto tra le province della Toscana • Il termini di imprese controllate si superano le 400 unità

  24. ATTRAZIONE E DELOCALIZZAZIONE • La Provincia di Massa-Carrara registra un grado di attrazione (21,3%), con 5.712 dipendenti in loco di imprese con sede legale fuori dal territorio, superiore alla media toscana (15,9%) • Valore superiore alla media regionale (6,8%) anche per il fenomeno della delocalizzazione; il numero di dipendenti in unità locali ubicate fuori dal territorio di imprese con sede in provincia è pari a 2.238 unità (9,6%)

  25. IMPRENDITORIEXTRACOMUNITARI • Gli imprenditori extracomunitari a Massa-Carrara sono 1.249, in aumento rispetto all’anno 2000 di 324 unità, corrispondenti a 35 punti percentuali • Una quota di incidenza sul totale delle attività imprenditoriali ancora poco consistente, pari al 6% circa • Circa 7 imprenditori ogni 10 hanno un’età compresa tra i 30 ed i 49 anni. • Il 26% degli imprenditori extracomunitari proviene dall’Africa Settentrionale, principalmente Marocco. • La metà sono collocati nel settore commerciale, segue l’edilizia 15%, gli alberghi e ristoranti 6%, etc.

  26. IMPRENDITORIA FEMMINILE • Le imprese femminili attive a Massa-Carrara sono 4.612, per un’incidenza sul totale delle imprese del 27%: valori superiori sia alla media regionale sia alla media nazionale, entrambe al 24% circa • Più della metà delle imprese femminili (51,4%) è concentrata nel commercio e pubblici servizi, trend superiore di ben 13 punti alla media toscana (38,8%) • Il complesso delle cariche femminili (titolari, amministratrici, socie, e altre cariche) è pari a 20.741 unità • Incidenza % delle cariche femminili sul totale delle cariche d’impresa pari al 30,1%, superiore sia alla media regionale (27,9%) sia a quella nazionale (26,4%)

  27. ARTIGIANATO • Cresce il numero delle imprese +1,9% (Toscana +0,4%) per un totale pari a 5.552 unità, che rappresentano il 26,7% del complesso delle imprese • Bene soprattutto le aziende edili: +103 nuove attività unità per un totale di 2.164 imprese • Cresce l’occupazione del settore +4,3% (Toscana +0,6%) • L’occupazione aumenta in tutti e tre i macro settori: manifatturiero +4,9%; edilizia +2,9%, e servizi +5,6% • Fatturato di settore +0,7% (Toscana –4,2%). • Andamenti del fatturato: manifatturiero –1,1%; edilizia +3,3%, e servizi +0,4%

  28. NAUTICA • Il comparto nautico è passato dalle 48 unità locali attive nel 1998 alle 135 del 2003, con tassi di crescita superiori rispetto a quelli medi della regione Toscana • Massa-Carrara è seconda, in ambito toscano, unicamente alle consistenze dei poli nautici di Livorno (214) e Lucca (368), e supera, proprio nell’anno 2003, la provincia di Grosseto (134), divenendo in valori assoluti il terzo polo nautico della regione • La costruzione e riparazione di imbarcazioni da diporto e sportive (57% del totale del settore) dal 1998 ad oggi ha incrementato la propria incidenza sull’intero comparto del 15%

  29. AGRICOLTURA • Il numero delle aziende ancora in diminuzione (–1,9%), salvo alcune eccezioni come la silvicoltura e l’utilizzazione di aree forestali (+1,4%) • Nel 2003 vi è stato un peggioramento delle produzioni agricole; i cereali –30%, risultato determinato soprattutto dalla produzione di mais, scesa dai 91.000 quintali del 2002 ai 64.500 quintali del 2003 • In controtendenza la produzione di frutta fresca (+5%), stabile la vite in calo le coltivazioni di olivo (-11,3%) • Nel settore dell’allevamento del bestiame i risultati sono sostanzialmente in linea con quelli dell’anno precedente • Continua il percorso verso la specializzazione e la valorizzazione delle tipicità locali

  30. COMMERCIO • Una situazione nel complesso stabile ( -23 unità, • -0,3%), mentre si osserva una leggera crescita (+0,9%) a livello nazionale e una diminuzione (-0,7%) a livello regionale • Aumentano invece gli esercizi al dettaglio (+1,5%) pari a 4.230 punti vendita. • La rete distributiva alimentare risulta a fine 2003 di 622 unità, in diminuzione di 14 unità nel raffronto con l’anno precedente (-2,2%) • Situazione decisamente migliore per quanto riguarda i punti vendita del dettaglio extra-alimentare: 3.608 unità, con tasso di crescita del +2,1%

  31. Nell’area di Costa la crescita è stata di 40 unità, mentre in Lunigiana l’aumento è stato di 35 esercizi extra-alimentari. • Dal punto di vista congiunturale la crescita in Toscana delle vendite del commercio al dettaglio, valori medi annuali, è stata del +1,3% rispetto al 2002 • Le vendite sono state trainate soprattutto dalla grande distribuzione (+3,6%), mentre la piccola distribuzione risulta sostanzialmente stabile (+0,5%) • Per quanto riguarda il settore merceologico, bene l’alimentare (+2,4%), meno bene il non alimentare (+0,7%)

  32. TURISMO • Osservatorio turistico provinciale • Le presenze turistiche ufficiali nell’anno 2003 sono state pari a circa 1.599.000: un calo rispetto al 2002 di oltre 84.000 presenze che ha significato un diminuzione percentuale del 5% • La congiuntura in contrazione registrata dalle presenze ufficiali è stimata in diminuzione, ma di un tasso notevolmente inferiore (-3%), se si includono le presenze comprensive del sommerso turistico stanziale (pari a 781.000 circa) • La domanda turistica nelle case per vacanza è stata pari a 6,6 milioni di presenze, che sommate alle presenze ufficiali e a quelle stimate determinano una domanda turistica complessiva di oltre 9 milioni di pernottamenti, in calo dell’1,7% rispetto all’anno 2002. • Se si considera inoltre la forte crescita del flusso escursionista, superiore ai 21 milioni di passaggi, l’aggregato provinciale tende a registrare la stessa performance dell’anno 2002

  33. Valore aggiunto attivato in provincia nell’anno 2003 è stato di 228,1 milioni di Euro • L’incidenza del turismo nella produzione del valore aggiunto provinciale è pari al 7,1% • In Lunigiana è l’8,9% • Nella zona di Costa è il 6,6% • L’occupazione attivata dalla spesa turistica è pari a 8.500 unità di lavoro (6.000 unità nella zona di Costa e 2.500 in Lunigiana)

  34. LE DINAMICHE DEL MERCATO DEL LAVORO • Cresce il tasso di disoccupazione provinciale (7,7%), diminuisce il tasso di occupazione (52,3%). Diminuiscono in valore assoluto sia gli occupati sia i disoccupati. • Un andamento opposto rispetto alla Toscana e all’Italia, pertanto aumentano le distanze con il resto della regione dove il tasso di disoccupazione è al 4,7% e il tasso di occupazione al 62,3%. • Il tasso di disoccupazione femminile (11,1%) è doppio rispetto al maschile (5,5%), rivelando la vera debolezza, anche strutturale, del mercato del lavoro locale.

  35. LE DINAMICHE DEL MERCATO DEL LAVORO • Alcune perplessità sui dati ISTAT che segnalano, nell’anno, un incremento dell’occupazione industriale ed una marcata flessione di quella terziaria. • Nonostante la battuta di arresto, considerando il periodo 1995/2003, il saldo occupazionale generale resta positivo (+5.170 unità), determinato soprattutto dalla crescita del terziario, che ha compensato il calo industriale, mentre il tasso di disoccupazione provinciale resta comunque al di sotto di quello nazionale (8,7%). • Quello che le statistiche non dicono: il grande numero di aziende, soprattutto metalmeccaniche, in crisi (NCA, ecc.).

  36. LA QUALITA’ DEL LAVORO • L’indagine Excelsior misura prevalentemente la “qualità” del lavoro. Le domande di personale da parte delle imprese provinciali, provengono per il 64,7% dal terziario e per il 35,3% dall’industria, comprendendo anche l’edilizia. • Nell’industria prevale l’offerta di contratti a tempo indeterminato (62%), scendono invece al 47% nei servizi, dove è maggiormente diffuso il lavoro flessibile (tempo determinato 33%, apprendistato 10%, formazione lavoro 10%). Poco diffuso il lavoro interinale.

  37. LA QUALITA’ DEL LAVORO • In Italia su 100 assunzioni, i laureati sono il 6,5%, i privi di titolo di studio il 47%. A Massa-Carrara la situazione è peggiore: solo l’1,6% di laureati e ben il 52% di personale privo di titolo di studio tranne l’obbligo scolastico. • Poche le richieste provenienti dalle imprese per le professionalità elevate, quelle ad alta specializzazione e solo un 5% di assunzioni per professionalità tecniche. Piccole imprese e molti ruoli ricoperti dell’imprenditore. Meno accentuato, rispetto al dato nazionale, anche il ricorso a manodopera extracomunitaria.

  38. LAVORO ATIPICO ·  Il numero dei parasubordinati in provincia può essere stimato attorno alle 4.500 unità. Sono in crescita: +18% rispetto al 2002 (Toscana +17%, Italia +19%). Il peso del lavoro atipico non è superiore a quello presente negli altri sistemi di lavoro regionali. ·  Il 50% dei collaboratori ha più di 40 anni, i giovani fino a 29 anni sono il 19%. · Soltanto per una minoranza di lavoratori, le collaborazioni rappresentano un canale di ingresso nel mercato del lavoro e un ponte per l’occupazione stabile. ·  La crescita del lavoro atipico e delle collaborazioni ha aggravato, anche sul piano qualitativo, nel 2003, il mercato del lavoro locale. Infatti, diminuisce l’occupazione totale, aumenta il numero dei collaboratori.

  39. IL LAVORO E OCCUPAZIONE NEL CENSIMENTO • Rispetto al lavoro, i dati del Censimento ISTAT 2001, recentemente pubblicati, confermano la terziarizzazione del lavoro e dell’economia provinciale e la crescita imprenditoriale. • Nel periodo 1991/2001: industria +16,6% unità locali, -7,3% addetti; commercio–1,3% unità locali, -3,5% addetti; servizi+34,5% unità locali, +22,1% addetti. In totale+15,6% unità locali, +2,6% addetti.

  40. IL LAVORO E OCCUPAZIONE NEL CENSIMENTO • Aumenta il numero delle imprese, ma sono più piccole. Diminuisce l’indice di specializzazione industriale ed il numero di addetti per cento abitanti è inferiore al dato medio nazionale nell’industria, nei servizi ed è solo superiore nel commercio. • La crescita del terziario non è stata sufficiente a colmare i divari occupazionali con la Toscana. • Sempre dal Censimento apprendiamo che a Massa-Carrara il volontariato coinvolge 14.000 persone, di queste circa 2.000 sono dipendenti, una percentuale quasi doppia rispetto a quella regionale.

  41. IL VALORE AGGIUNTO E IL COSTO DEL LAVORO • Le dinamiche occupazionali devono essere inserite in quelle demografiche del decennio: cala la popolazione provinciale, diminuiscono le classi di età più giovani e da questo dipende anche la ridotta crescita occupazionale. • Un ulteriore elemento di riflessione è dato dalle dinamiche produttive. Il valore aggiunto per addetto nelle società di capitali è a Massa-Carrara inferiore sia al dato medio regionale, sia a quello italiano. Nell’ultimo anno di riferimento (2001) è aumentato del 4% (Toscana +8,7%, Italia +5,0%). L’intero sistema locale, nel suo complesso, ha una minor capacità di creare ricchezza.

  42. IL VALORE AGGIUNTO E IL COSTO DEL LAVORO • Nell’industria il valore aggiunto per addetto è diminuito del 2% (Toscana –0,6%, Italia +3,2%), evidenziando le difficoltà del comparto industriale provinciale. Nel terziario invece risultati migliori rispetto alla Toscana ed al Paese. • Il costo del lavoro per addetto è, in cifra assoluta, inferiore a Massa-Carrara rispetto alle altre realtà, ma questo divario tende ad attenuarsi. • In particolare, nell’industria il costo del lavoro per addetto è 27.800 euro ormai molto simile a quello della Toscana (28.500euro).

  43. IL CREDITO • Nel 2003 crescono gliImpieghidel 9,9% contro una media del 9% della Toscana • In significativa crescita anche iDepositi,+ 8,8%, a fronte del 2% in ambito regionale • Il rapporto Sofferenze / Impieghi è sceso dal 5,2% del 2002 al 4,9%, mentre nel territorio regionale è salito dal 3,2% al 3.4% • Il tasso medio d’interesse su finanziamenti per cassa a breve ( 18 mesi) è stimato al 7,05% e risulta, dopo Grosseto, il più elevato in Toscana e, soprattutto, notevolmente superiore alla media Italia ( 5,84%)

  44. L’erogazione degli Impieghi per sportello bancario èben inferiore alla media regionale ( 23 milioni contro 30milioni di €uro) • Il rapporto Impieghi / Depositi fa registrare un valore nettamente piùbasso a confronto dell’analogo dato nazionale e della regione • Il rapporto Sofferenze / Impieghi, pur essendo costantemente diminuito nel corso degli anni, continua, tuttavia, ad essere tra i più alti, sia nel raffronto regionale che rispetto alla media nazionale • L’ammontare sia dei Depositi che degli Impieghi per unità di Impresa è il penultimo in Toscana

  45. IL REDDITO • Dal 1995 al 2002 si è ridotto il gap tra la nostra Provincia ed il resto del Paese • La variazione è stata del 45,9% a fronte del 33,8% dell’Italia e del 35,4% della Toscana • In virtù di tale andamento il divario è passato da -17,3% a -9,9% • A livello Toscana, le Province che evidenziano valori notevolmente superiori rispetto alla media Italia sono quelle di Firenze, che si colloca quasi 30 punti oltre e Prato che, tuttavia, ha subito un arretramento estremamente significativo nel periodo osservato • Al pari di Massa – Carrara, solo Grosseto continua a registrare uno scostamento negativo sulla media nazionale

  46. Composizione del Reddito per Settori – Anno 2002

  47. Il maggior dinamismo di crescita del Reddito provinciale rispetto a molte aree del Paese ha permesso un recupero di 7 posti nella graduatorianazionale: attualmente Massa – Carrara è posizionata al 64° posto contro il 71° del 1995. • In provincia di Massa – Carrara il Reddito pro –capite nel 2002 è risultato di 17.735 €uro contro la media Toscana di 21.716 €uro e quella Italia di 19.677 €uro. • A livello di aree è il Nord Ovest che fa riscontrare il valore più elevato con ben 24.004 €uro pro capite; seguono il Nord Est con 23.717 €uro; il Centro che si attesta a 21.631 €uro ed, infine, il Mezzogiorno con solo 13.372 €uro.

  48. Dall’esame dei dati, si coglie una costante ben precisa: l’ipertrofia del settore dei Servizi rispetto agli altri comparti in quelle aree oggettivamente più “arretrate” del Paese. Non a caso, la nostra Provincia, assieme a Grosseto, si colloca su valori che non si discostano molto da quelli del Mezzogiorno.

  49. LA DEMOGRAFIA • Tra il 2002 ed il 2003 la Popolazione della Provincia di Massa – Carrara è aumentata di 1.089 unità. • Il dato positivo è da ascrivere totalmente alla componente Migratoria con un surplus di ben 2.157 unità, cifra ben superiore al calo naturale ( - 1.068 unità). • La Lunigiana ha uno sbilancio naturale di ben 552 • ( 51,7%!) unità contro le 516 dell’Area Costiera, nonostante il suo peso demografico nel contesto provinciale sia di poco superiore al 28% • Diametralmente opposto, a livello di zone, ciò che scaturisce dall’analisi dell’andamento migratorio: in questo caso l’Area Interna concorre all’incremento complessivo con un apporto di oltre il 36%, valore ben più elevato rispetto alla sua incidenza demografica

  50. La più elevata dinamica immigratoria che da anni caratterizza la Lunigiana, per lo più con l’apporto di persone in età giovane, a medio lungo termine può favorire un riequilibrio dell’età media tra le due entità territoriali • Massa rafforza la sua leadership e supera Carrara ormai di quasi 2.000 unità. • Tra gli altri 15 Comuni solo Aulla si attesta oltre i 10.000 abitanti, mentre Montignoso, che al censimento del 2001 si collocava oltre questa cifra, rimane al di sotto per 2 sole unità • In Lunigiana continuano a crescere in maniera significativa alcuni comuni, tra i quali spiccano quelli di Fosdinovo e Licciana Nardi

More Related