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Corso di Formazione in Sicurezza Urbana Anno Accademico 2007-2008

Corso di Formazione in Sicurezza Urbana Anno Accademico 2007-2008. LA COSTRUZIONE SOCIALE DELLA REALTA’ Docente: dott.ssa Silvia Zoboli. silvia.zoboli@unimib.it. Due esempi di RITUALE :. Il rituale dell’interazione. L’uso del rituale nella sfera politica. … i rituali….

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Corso di Formazione in Sicurezza Urbana Anno Accademico 2007-2008

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  1. Corso di Formazione in Sicurezza Urbana Anno Accademico 2007-2008 LA COSTRUZIONE SOCIALE DELLA REALTA’ Docente: dott.ssa Silvia Zoboli silvia.zoboli@unimib.it

  2. Due esempi di RITUALE: Il rituale dell’interazione L’uso del rituale nella sfera politica

  3. … i rituali… Che cos’è un rituale? Un meccanismo sociale finalizzato a produrre idee e significati condivisi. Il contenuto del rituale è arbitrario, ma è cruciale che esso sia condiviso. E’ infatti basato sulla forza emozionale comune che si crea quando più persone si riuniscono condividendo uno stesso focus di attenzione e simboli di appartenenza.

  4. … i rituali… Definizione di rituale Comportamento simbolico ripetitivo e socialmente standardizzato. Caratteristiche del rituale • ripetitività e simbolizzazione attraverso tempi e luoghi • senso di continuità • strumento contro l’indeterminatezza del mondo • connette l’individuo alla società • drammatizza e suscita emozione

  5. Due esempi di RITUALE: Il rituale dell’interazione L’uso del rituale nella sfera politica

  6. … il rituale dell’interazione… Anche l’interazione faccia a faccia tra individui si configura come un rituale. L’interazione è una situazione di compresenza tra due o più persone, all’interno della quale gli attori possono negoziare (inter-agire) e improvvisare, ma entro una serie non infinita e non casuale (= ordinata) di possibilità

  7. … il rituale dell’interazione… Il rituale dell’interazione (secondo Goffman) prevede tre elementi: • almeno due persone fisicamente presenti • che focalizzano l’attenzione sullo stesso oggetto o • azione • che condividono uno stato d’animo o emozione

  8. … il rituale dell’interazione… Durante l’interazione ognuno presenta e rivendica una immagine di sé, una linea. Questa immagine è definita faccia Essa consiste in un “sistema” di comportamenti che viene riconosciuto socialmente. La faccia corrisponde ad una “linea di condotta” che gli altri riterranno assunta in modo durevole.

  9. … la faccia… Il fatto di essere in grado di conservare la propria faccia è un aspetto essenziale per la tranquillità nella vita sociale. Ci permette di agire “come se” conoscessimo gli altri e fossimo da essi conosciuti.

  10. … la faccia… Quando gli altri si comportano in maniera differente dal previsto, il cambiamento crea sconcerto e indignazione: ci sentiamo traditi, perché le nostre aspettative sono state violate. Se la scoperta di un errore nel sistema di valutazione della facciadi un attore sociale è collettiva allora si parla di scandalo. Studiando le modalità di perdita e conservazione della faccia si può capire molto della cultura di un società.

  11. … la faccia… La faccia è una sorta di “precondizione” per poter essere in società, ed è una precondizione continuamente soggetta a giudizio. La legittimità di una faccia dipende dai fatti passati e implica considerazioni su quelli futuri.

  12. … la faccia… Ecco perché l’interazione con gli altri provoca reazioni emotive che ci portano a mettere in campo azioni di “attaccamento” e di difesa della nostra faccia. Queste azioni sono note come dignitàe compostezza, il cosiddetto savoir-faire sociale. Chi dimostra di essere poco abile in tale attività (troppo aggressivo o troppo defilato) corre il rischio di essere incompreso e scarsamente valorizzato socialmente.

  13. … le regole del gioco di faccia… L’accettazione da parte degli altri della faccia da noi proposta è un rituale che dimostrache noi siamo ritenuti degni di fiducia da parte degli altri (e della società). Nella società individualistiche le regole che presiedono al rituale della accettazione della faccia sono: • diritto di essere trattati per come ci si presenta • dovere di far corrispondere faccia e realtà del • comportamento • diritto ad una sfera di intimità

  14. … le regole del gioco di faccia… Quando c’è un contrasto nell’interpretazione della faccia di un attore sociale, si mettono in atto strategie per consentire all’attore stesso di salvarsi la faccia. Le strategie tipiche sono tre: • La sfida – Si richiama l’attenzione dell’attore sulla sua condotta negativa e si chiede che l’offesa venga riparata • L’offerta – Si offrono vie d’uscita (minimizzare l’accaduto, ricondurlo ad un contesto scherzoso…) • La risposta – Accettazione o rifiuto dell’offerta da parte dell’attore.

  15. … le regole del gioco di faccia… Un’altra strategia messa in atto per evitare di perdere la faccia è il cosiddetto processo di elusione. Esso consiste nell’evitare tutte le interazioni che possono comportare un pericolo per l’immagine di qualcuno. Alcuni esempi di manovre elusive: • Evitare gli argomenti che possono contraddire la condotta scelta • Parlare delle proprie capacità con modestia o con ironia • Neutralizzare preventivamente le mosse potenzialmente aggressive

  16. … le regole del gioco di faccia… Due aspetti sono cruciali nell’iterazione sociale: • la deferenza, ossia lo strumento simbolico attraverso il quale l’attore sociale comunica il proprio apprezzamento nei confronti dell’altro (o di ciò che l’altro rappresenta) • il contegno, ossia lo strumento simbolico attraverso il quale l’attore sociale dimostra agli altri di possedere determinate qualità

  17. … deferenza e contegno… La deferenza si dimostra anche con il rispetto delle aspettative di intimità e/odistanza dalla sfera di intimità dell’altro: nella nostra società le regole della distanza sono molte e molto rigide. • Solitamente più cresce lo status sociale e più aumenta la distanza da tenere nei confronti dell’altro • Un’indebita invasione della sfera di intimità equivale ad una squalificazione

  18. … deferenza e contegno… L’accesso alla sfera intima dell’altro può giustificarsi solo con relazioni di familiarità oppure per esigenze tecniche (asimmetria)

  19. … deferenza e contegno… Deferenza e contegno, nella realtà concreta, si intrecciano costantemente. • Comportandomi con contegno guadagno deferenza • La mancanza di deferenza da parte di altri non giustifica l’abbandono del proprio contegno • Ciò che è deferente in una società può non rispettare le regole del contegno in un’altra

  20. … deferenza e contegno… La violazione di una regola o aspettativa di comportamento offende e scredita entrambi i partner e si configura come una vera e propria profanazione rituale.

  21. … il rituale dell’interazione… In conclusione, non parliamo di… … maschere… (Pirandello) Non andiamo alla ricerca del… … “vero io”… (Freud) … ma cerchiamo di scoprire l’insieme di facce, di strategie comunicative adottate dall’attore sociale per raggiungere i propri scopi (Goffman)

  22. Due esempi di RITUALE: Il rituale dell’interazione L’uso del rituale nella sfera politica

  23. … il rituale nella sfera politica… Il rituale costituisce ovunque parte della vita politica moderna. Le sue principali funzioni sono: • consentire il mantenimento o la conquista del potere • dare visibilità alle forze politiche e consentire agli individui di identificarsi con esse • aiutare la comprensione di ciò che accade nel mondo

  24. … il rituale nella sfera politica… La realtà politica è in gran parte elaborata attraverso strumenti simbolici: il simbolismo non è una dimensione residuale, ma costituisce la politica. Attraverso il simbolismo possiamo riconoscere i potenti ed i deboli, i governanti e i rivoluzionari… Chi detiene il potere ha la capacità di manipolare i simboli per far prevalere la propria costruzione della realtà.

  25. … il rituale nella sfera politica… Per la percezione della realtà, che risulta essere necessariamente selettiva, noi ci avvaliamo di schemi interpretativi. Essi consentono: • di indirizzare l’attenzione sulle informazioni importanti, ignorando quelle conflittuali • di piegare le percezioni verso la forma più adatta

  26. … il rituale nella sfera politica… Il rituale struttura le nostre percezioni, ne incanala l’interpretazione, ha la capacità di farci credere che l’ordine così prodotto sia naturale, e non costruito. Pur avendo un carattere artificiale talvolta evidente è in grado di scatenare energia emotiva. Il suo carattere drammatico lo rende particolarmente acritico.

  27. … il rituale nella sfera politica… A volte i rituali sono frutto di interessi politici volti ad evidenziare alcuni aspetti della realtà (mistificandoli) e a farci ignorare altri aspetti. Esistono vari tipi di rituali politici: • diplomatici • per generare opinioni politiche • contro i nemici pubblici (mafia, narcotrafficanti…) • finalizzati al cambiamento di rotta politica (es. movimento per i diritti civili)

  28. … il rituale nella sfera politica… Un esempio: i riti di Bitburg Necessità di un rito di assoluzione per i crimini della Seconda Guerra Mondiale e per alimentare un’alleanza politica. Il tentativo di rilettura degli eventi si scontra con un simbolismo troppo potente. Anche la modifica del rito, attuata per ridurre il costo politico, non ottiene l’effetto sperato.

  29. … il rituale nella sfera politica… Anche le convinzioni politiche si formano grazie ai riti, attraverso l’uso ripetitivo di un insieme limitato di simboli efficaci. Le idee politiche, infatti, non vengono quasi mai costruite analizzando criticamente proposte politiche contrastanti. Al contrario, le concezioni politiche più radicate non sono quasi mai sottoposte alla discussione e all’esame critico.

  30. … il rituale nella sfera politica… Infatti, se le nostre convinzioni politiche fossero fondate solo su argomentazioni razionali, noi saremmo costretti a modificare le nostre posizioni ogni volta che ci scontrassimo con un interlocutore più abile o più preparato di noi. L’esame critico delle convinzioni politiche risulta talvolta addirittura destabilizzante e viene pertanto evitato.

  31. … il rituale nella sfera politica… Anche il mutamento di concezione politica viene spesso guidato dai riti e dalla modifica del contesto simbolico. L’utilizzo dei rituali politici aumenta la spinta al conformismo: la partecipazione a riti condivisi e fortemente emozionali fa sì che si tendano ad evitare i comportamenti che rendono estranei al gruppo. Si tende ad evitare la dissonanza cognitiva

  32. … il rituale nella sfera politica… Si ha dissonanza cognitiva quando: • le nostre convinzioni si contrappongono a quelle di individui socialmente importanti • non abbiamo “prove” per sostenere la validità delle nostre credenze Il modo più efficace di evitare la dissonanza cognitiva è quello di uniformare le proprie convinzioni ai propri comportamenti.

  33. … il rituale nella sfera politica… I riti politici incoraggiano certe interpretazioni del mondo grazie alle potenti emozioni che riescono ad innescare. Attraverso l’utilizzo di efficaci stimoli sensori, infatti, concentrano l’attenzione degli attori sociali su un numero limitato di simboli che fanno sì che il resto del mondo venga dimenticato.

  34. … il rituale nella sfera politica… Il rito efficace crea uno stato emotivo che rende il messaggio incontestabile perché viene strutturato in modo tale da essere inerente alla natura delle cose, ossia da essere considerato “naturale”. Questo viene sfruttato a fini politici perché l’intensità emotiva del rituale rispecchia il livello di dipendenza degli individui verso la società.

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