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Gestione integrata dell'area costiera. Piano organico per il rischio delle aree vulnerabili.

Servizio Opere Marittime e Qualità delle Acque Marine. Gestione integrata dell'area costiera. Piano organico per il rischio delle aree vulnerabili. Fattibilità di interventi di difesa e di gestione della fascia litoranea su scala regionale OBIETTIVI E METODOLOGIA DI LAVORO

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Gestione integrata dell'area costiera. Piano organico per il rischio delle aree vulnerabili.

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Presentation Transcript


  1. Servizio Opere Marittime e Qualità delle Acque Marine Gestione integrata dell'area costiera. Piano organico per il rischio delle aree vulnerabili. Fattibilità di interventi di difesa e di gestione della fascia litoranea su scala regionale OBIETTIVI E METODOLOGIA DI LAVORO Prof. Ing. Paolo DE GIROLAMO Esperto di ingegneria costiera del gruppo di monitoraggio e valutazione dello SdF

  2. obiettivi del lavoro • Redigere una CARTA DI RISCHIO della fascia costiera abruzzese utilizzando la metodologia indicata dall’UNESCO che si basa sulla valutazione della vulnerabilità morfologica, socio-economica e ambientale. • Classificare la costa in funzione dei differenti valori di rischio ottenuti ed individuare gli interventi di difesa costieri prioritari. • Sviluppare i progetti di fattibilità relativi agli interventi individuati. • Valutare i costi ed i relativi benefici delle opere previste con la finalità di accedere a finanziamenti

  3. fasi di sviluppo delle attività Fase 1: Individuazione delle aree vulnerabili e dei livelli di rischio attesi a scala regionale Fase 2: Redazione dei progetti di fattibilità di opere di difesa, riqualificazione e manutenzione del litorale abruzzese

  4. Fase 1: Individuazione delle aree vulnerabili e dei livelli di rischio attesi a scala regionale • informatizzazione del Servizio OOMM e Qualità Acque Marine per le principali attività di gestione dell’area costiera; • progettazione di un sistema informatico georeferenziato per l’archiviazione e l’analisi dei dati (SIT); • acquisizione dei dati meteomarini e geomorfologici; • acquisizione ed analisi dei rilievi aerofotografici, topografici e batimetrici; • censimento delle opere marittime e costituzione di uno specifico catasto; • realizzazione di una banca dati georeferenziata di riferimento per le attività di gestione integrata delle coste; • studio delle tendenze evolutive del litorale abruzzese; • individuazione delle entità (fisiche ed antropiche) interessate al problema dell’erosione e quantificazione del valore socio-economico; • definizione dei livelli di vulnerabilità e dei criteri di valutazione da adottare; • classificazione della costa abruzzese in tratti a distinti livelli di vulnerabilità; • formulazione delle prescrizioni da adottare per i distinti livelli di vulnerabilità; • selezione dei tratti di costa più critici.

  5. Fase 2: Redazione dei progetti di fattibilità di opere di difesa, riqualificazione e manutenzione del litorale abruzzese • Per i tratti di costa selezionati come più critici nella prima fase di lavoro, sono stati sviluppati i progetti di fattibilità comprensivi dei seguenti elaborati: • fattibilità tecnico-territoriale; • fattibilità economico-finanziaria; • fattibilità amministrativa-istituzionale.

  6. Linee guida per la redazione dei progetti di fattibilità • evitare che i nuovi interventi possano accentuare fenomeni erosivi nelle zone limitrofe alle aree di intervento; • privilegiare l’impiego di sistemi di protezione costieri caratterizzati da contenuti impatti ambientali ponendo una particolare attenzione agli effetti da essi indotti sia sulla qualità delle acque costiere sia sull’impatto visivo; • privilegiare l’impiego della ricostruzione artificiale delle spiagge mediante la tecnica del “ripascimento”; • ottimizzare gli interventi al fine di contenerne i costi complessivi (costruzione, monitoraggio e manutenzione).

  7. Linee guida per la redazione dei progetti di fattibilità Necessariamente i progetti di fattibilità dovranno essere ulteriormente raffinati in sede di progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva così come previsto dalla attuale normativa. Nell’ambito del presente lavoro il loro fine è stato quello di selezionare le tipologie di intervento con l’obiettivo di stimarne il costo ed i relativi vantaggi socio-economici e ambientali per consentire alla Regione di richiedere i finanziamenti necessari per il completamento della progettazione e per la loro realizzazione.

  8. Linee guida per la redazione dei progetti di fattibilità • Un piano di interventi a scala regionale offre i seguenti vantaggi: • indica alle amministrazioni locali le priorità di intervento e le tipologie più adatte per la realizzazione dei sistemi di protezione costiera; • consente di stimare il costo complessivo per il risanamento della fascia costiera abruzzese; • consente di realizzare delle economie di scala favorendo il coordinamento degli interventi (ad esempio nel caso di ripascimenti artificiali il costo a metro cubo del materiale di ripascimento può essere notevolmente ridotto qualora si realizzino interventi di grandi dimensioni cioè che prevedano il versamento di alcuni milioni di metri cubi di materiale).

  9. Staff tecnico coinvolto responsabile del procedimento per la Regione Abruzzo ing. Carlo VISCA direzione lavori ing. Daniele RAGGI ATI Modimar – Sipim Project manager prof. ing. Alberto NOLI responsabili dei settori di studio ing. Paolo CONTINI ing. Fabio MONDINI prof. Diego CUZZI dott. Marco POLIDORO ing. Giuseppe VENTURINI ing. Antimo BATTISTONI prof. ing. Leopoldo FRANCO ing. Giovanni MATTEOTTI prof. ing. Giuseppe MATTEOTTI monitoraggio e la valutazione dello studio di fattibilità prof. Ing. Paolo DE GIROLAMO

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