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INTRODUZIONE AL GOVERNO CLINICO MOD . 1.1

INTRODUZIONE AL GOVERNO CLINICO MOD . 1.1. AZIENDA OSPEDALIERA. (DEFINIZIONE) E’ un complesso di risorse organizzate al fine di soddisfare determinati bisogni sanitari (LEA) dei cittadini. LEA. (Livelli Essenziali ed uniformi di Assistenza)

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INTRODUZIONE AL GOVERNO CLINICO MOD . 1.1

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Presentation Transcript


  1. INTRODUZIONE AL GOVERNO CLINICOMOD.1.1

  2. AZIENDA OSPEDALIERA (DEFINIZIONE) E’ un complesso di risorse organizzate al fine di soddisfare determinati bisogni sanitari (LEA) dei cittadini

  3. LEA (Livelli Essenziali ed uniformi di Assistenza) Sono le prestazioni di assistenza sanitaria garantite dal Servizio Sanitario Nazionale

  4. RISORSE PRODUZIONE PRODOTTI SOMMINISTRAZIONE AZIENDA OSPEDALIERA ORGANIZZAZIONE MIGLIORE SALUTE

  5. ORGANIZZAZIONE (DEFINIZIONE) E’ la suddivisione del lavoro in compiti ed il coordinamento fra i compiti

  6. AZIENDE (Le prospettive aziendali) • Prospettiva Economico-Finanziaria; • Prospettiva del Cliente; • Prospettiva della Ricerca, Apprendimento, Innovazione; • Prospettiva della Comunicazione e Marketing interno

  7. RISORSE PRODUZIONE PRODOTTI SOMMINISTRAZIONE PROSPETTIVA ECONOMICA ORGANIZZAZIONE CICLO PASSIVO CICLO ATTIVO MIGLIORE SALUTE

  8. RISORSE PRODUZIONE PRODOTTI SOMMINISTRAZIONE PROSPETTIVA DEL CLIENTE ORGANIZZAZIONE SODDISFAZIONE MIGLIORE SALUTE

  9. RISORSE PRODUZIONE PRODOTTI SOMMINISTRAZIONE PROSPETTIVA RICERCA/INNOVAZIONE ORGANIZZAZIONE RICERCA MIGLIORE SALUTE

  10. RISORSE PRODUZIONE PRODOTTI SOMMINISTRAZIONE PROSPETTIVA DEI PROCESSI INTERNI ORGANIZZAZIONE REVISIONE DEI PROCESSI MIGLIORE SALUTE

  11. PROSPETTIVA ECONOMICA • Equilibrio di bilancio • Volumi di attività • Tipologia di prodotti/servizi • Razionalizzazione impiego delle risorse • Ecc.

  12. PROSPETTIVA DEL CLIENTE • Soddisfazione • Tempi di attesa • Accessibilità • Coinvolgimento nelle decisioni • Qualità percepita • Ecc.

  13. PROSPETTIVA RICERCA-INNOVAZIONE • Nuove modalità operative • Valutazione delle tecnologie • Medicina basata sull’evidenza • Riduzione del rischio • Formazione continua • Qualità progettata • Ecc.

  14. PROSPETTIVA DEI PROCESSI INTERNI • Comunicazione interna • Audit clinico • Revisione sistematica dei processi • Integrazione ospedale territorio • Linee guida • Certificazione di qualità delle UU.OO. • Assunzione delle responsabilità • Verifica e revisione della qualità • Ecc.

  15. AZIENDE OSPEDALIERE MODELLI ORGANIZZATIVI

  16. AZIENDA OSPEDALIERA 1° LIVELLO

  17. ORGANI DELLE AO Sono ORGANI delle Aziende Ospedaliere: • DIRETTORE GENERALE • COLLEGIO SINDACALE

  18. LIVELLI ORGANIZZATIVI 1° LIVELLO E’ il livello strategico della Direzione generale a cui compete la missione direzionale e cioè l’esercizio delle funzioni strategiche e di committenza che viene esercitata nei confronti di tutti i produttori interni all’Azienda.

  19. ORGANI DELLE AO DIRETTORE GENERALE Ha tutti i poteri di gestione e di rappresentanza legale nonchè la responsabilità complessiva dell’Azienda nel rispetto della legittimità, regolarità e correttezza dell’azione amministrativa.

  20. ORGANI DELLE AO COLLEGIO SINDACALE Garantisce la legittimità, regolarità e correttezza dell’azione amministrativa.

  21. LIVELLI ORGANIZZATIVI DIREZIONE GENERALE La DIREZIONE GENERALE è costituita da: • Direttore Generale • Direttore Sanitario • Direttore Amministrativo

  22. LIVELLI ORGANIZZATIVI 2° LIVELLO E’ configurato quale tecnostruttura formata dalle Direzioni intermedie e dall’insieme delle strutture che costituiscono l’apparato tecnico-valutativo-amministrativo-contabile a cui compete la missione funzionale e cioè la programmazione operativa delle attività finalizzate al miglioramento e alla ottimizzazione dei servizi e delle prestazioni.

  23. La tecnostruttura La tecnostruttura è articolata in tre Macro-articolazioni: • Staff Strategico • Staff Amministrativo • Direzioni intermedie

  24. Staff Strategico Lo Staff Strategico è articolato in Unità Organizzative che l’Atto Aziendale può definire come strutture Semplici, Complesse o ad esse assimilate All’interno dello Staff Strategico, trovano collocazione naturale le strutture del del Sistema di Programmazione, Controllo e Valutazione così come previsto dal D. Lgs 286/99

  25. D. Lgs 286/99 Il D. Lgs 286/99 regolamenta il Sistema di Programmazione, Controllo e valutazione il quale può essere articolato nelle seguenti strutture/organismi: • Controllo di Gestione; • Nucleo di Valutazione; • Collegio Tecnico; • Sistema Informativo Statistico.

  26. CONTROLLO DI GESTIONE Ha il compito di verificare l’efficacia, l’efficienza e l’economicità dell’azione amministrativa al fine di ottimizzare, anche mediante tempestivi intreventi di correzione il rapporto tra costi e risultati

  27. NUCLEO DI VALUTAZIONE Il Nucleo di Valutazione è un organismo che svolge le seguenti funzioni: • Valutare l’adeguatezza delle scelte compiute in sede di attuazione dei piani, programmi ed altri strumenti di determinazione dell’indirizzo politico, in termini di congruenza tra risultati conseguiti e obiettivi predefiniti (VALUTAZIONE E CONTROLLO STRATEGICO); • Valutare in seconda istanza tutti i dirigenti sotto il profilo delle competenze organizzative (VALUTAZIONE DELLA DIRIGENZA)

  28. COLLEGIO TECNICO Il Collegio Tecnico è un organismo che svolge la seguenti funzione: • Valutare in seconda istanza tutti i dirigenti sotto il profilo delle competenze professionali (VALUTAZIONE DELLA DIRIGENZA)

  29. LA DIREZIONE INTERMEDIA La direzione intermedia comprende quelle strutture organizzative di direzione che collegano il vertice strategico con le unità operative, esercitando un ruolo di coordinamento, indirizzo e programmazione nelle rispettive aree. I direttori della linea intermedia intervengono nel flusso delle decisioni sia in senso ascendente che in senso discendente

  30. LIVELLI ORGANIZZATIVI 3° LIVELLO E’ il livello operativo costituito dalle unità organizzative dei dipartimenti cui compete la missione produttiva e cioè l’erogazione delle prestazioni ai cittadini.

  31. DIPARTIMENTI Il Dipartimento è costituito dall’aggregazione di unità operative complesse ed, eventualmente, di unità operative semplici a rilevanza dipartimentale, fra loro omogenee, omologhe, affini o complementari, che perseguono comuni finalità e che pur mantenendo la propria autonomia e responsabilità professionale e/o gestionale, sono tra loro interdipendenti. Studio Guzzardi -2007

  32. DIPARTIMENTI Il modello dipartimentale individuato dall’AZIENDA per l’organizzazione delle proprie attività assistenziali, al fine di garantire risposte unitarie, flessibili, tempestive, razionali e complete rispetto ai compiti assegnati alle singole uu.oo. Aziendali, è quella del dipartimento strutturale.

  33. DIPARTIMENTI Il Dipartimento assicura il coordinamento e l’integrazione delle uu.oo. che ad esso afferiscono, anche in riferimento ai livelli ed ai sottolivelli essenziali di assistenza, adottando regole condivise di comportamento deontologico, assistenziale, didattico, di ricerca ed economico.

  34. DIPARTIMENTI Il Dipartimento dispone e gestisce risorse umane, strumentali e logistiche proprie, individuate ed assegnate con atto motivato dalla Direzione Generale, nei confronti delle quali assume il ruolo di Centro Responsibilità.

  35. STRUMENTI DEL GOVERNO AZIENDALE Gli strumenti operativi del GOVERNO AZIENDALE sono: • il Piano Attuativo Locale (PAL); • la Direttiva d’indirizzo annuale; • il Piano Aziendale delle Attività (PAA) • il Sistema dei Budget dei Centri di Responsabilità (master budget) • il sistema organizzativo aziendale articolato nelle unità organizzative configurabili come centri di costo (CdC) e come centri di responsabilità (CdR); • la Contabilità Analitica per centri di costo e per centri di responsabilità; • l’individuazione degli indicatori specifici di efficacia, efficienza ed economicità; • il sistema di reporting.

  36. IL GOVERNO CLINICO E’ un sistema mediante il quale le organizzazioni sanitarie si rendono responsabili del miglioramento continuo della qualità dei servizi e della salvaguardia degli standard sanitari, creando un ambiente in cui possa svilupparsi l’eccellenza clinica instaurando un complesso di azioni integrate da parte di tutte le componenti, al fine di porre i professionisti in grado di garantire i migliori esiti qualitativi possibili alle loro attività.

  37. Elementi costitutivi del GOVERNO CLINICO • Orientamento delle azioni degli operatori sanitari e dei pazienti verso obiettivi di efficacia e appropriatezza, mediante interventi sanitari basati sulle migliori evidenze scientifiche disponibili a livello internazionale. • Adozione di linee-guida cliniche e clinico-organizzative utili per la definizione degli obiettivi generali e di cambiamento da raggiungere, e per la valutazione dei risultati e la qualità della assistenza sanitaria fornita. • Pratica dell’auditclinico: strumento con cui gli operatori sanitari revisionano le performace dell’assistenza fornita rispetto a uno standard definito; è utile per aumentare il grado di conoscenza del proprio operato e favorire un confronto tra pari. • formazione permanente. • gestione del rischio intesa come strumento per prevenire rischi o incidenti che possono verificarsi nell’esecuzione di pratiche sanitarie e per informare correttamente pazienti ed operatori. • Trasparenza, verificabilità e misurabilità dei risultati raggiunti.

  38. LA VALUTAZIONE DELLA DIRIGENZA La valutazione della dirigenza è l'azione mediante la quale l‘Azienda verifica e valuta le attività di tutto il personale con qualifica dirigenziale. In particolare verifica e valuta il livello di raggiungimento degli obiettivi assegnati ad ogni dirigente e la professionalità espressa in tale attività

  39. LE RESPONSABILITA’ DIRIGENZIALI Ogni dirigente è sempre portatore di due tipologie di responsabilità dirigenziali: • Responsabilità manageriale cioè responsabilità di organizzare e gestire le risorse assegnate ed effettivamente disponibili nonché la responsabilità dei risultati ottenuti in relazione alle risorse disponibili ed agli obiettivi prederminati; • Responsabilità professionale cioè responsabilità della qualità professionale espressa nella produzione dei risultati ottenuti nella fase di organizzazione e gestione delle risorse. La responsabilità professionale assorbe anche la responsabilità dei comportamenti tenuti nell’esercizio della professione tenuto anche conto del ruolo ricoperto.

  40. DIRIGENTE RESPONSABILITA’ MANAGERIALE (Responsabilità organizzativa e di risultato) 1. Responsabilità di organizzare e gestire le risorse assegnate e disponibili; 2. Responsabilità dei risultati prestazionali raggiunti in relazione agli obiettivi prederminati. RESPONSABILITA’ PROFESSIONALE (Responsabilità professionale e comportamentale) 1. Responsabilità della qualità professionale espressa in relazione ai risultati prestazionali raggiunti; 2. Responsabilità dei comportamenti professionali tenuti nell’esercizio della professione. VALUTAZIONE DEI DIRIGENTI

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