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Tecnica colturale: – trapianto rizomi a marzo – 7000 rizomi/ha – durata impianto decennale – raccolta novembre/feb

Canna comune ( Arundo donax ). Tecnica colturale: – trapianto rizomi a marzo – 7000 rizomi/ha – durata impianto decennale – raccolta novembre/febbraio.

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Tecnica colturale: – trapianto rizomi a marzo – 7000 rizomi/ha – durata impianto decennale – raccolta novembre/feb

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Presentation Transcript


  1. Canna comune (Arundo donax) Tecnica colturale: – trapianto rizomi a marzo – 7000 rizomi/ha – durata impianto decennale – raccolta novembre/febbraio

  2. Specie ripariale, con una grande velocità di crescita come tutte le Poaceae. E’ in grado di produrre notevole biomasse ma questo è estremamente legato anche alla disponibilità di acqua. La canna comune è scarsamente esigente in fatto di terreni, mentre le esigenze idriche pure notevoli in ambiente naturale, possono essere limitate senza compromettere la produzione di biomassa.

  3. SALICACEAE PIATE ARBOREE In generale le specie arboree sono per lo più usate per i termovalorizzatori, tuttavia alcune specie si prestano bene soprattutto per la trasformazione in bioetanolo. Alcuni esempi: • Pioppo (Populus spp) • Salice (Salix spp) • Robinia (Robinia pseudoacacia)

  4. Salicaceae(Tricolpate-Euroside I) Salix Populus Questa famiglia è importante in quanto comprende 2 importanti generi di piante arboree: Salix e Populus ovvero salici e pioppi. Sono piante di dimensioni variabili, caratterizzate da foglie decidue spiralate, di forma diversa.

  5. I fiori maschili possiedono un numero variabile di stami (in Salix da 2 a 8; in Populus da 5 a 60). I fiori femminili sono formati da 2 carpelli saldati in un ovario uniloculare più o meno peduncolato, provvisto di uno stilo breve con diversi stimmi. I fiori sono unisessuali dioici, riuniti in amenti o spighe semplici e hanno un perianzio nullo o, talvolta presente ma molto ridotto.

  6. Il frutto è una capsula ed i semi, senza albume, sono provvisti di un ciuffo di peli che ne facilitano la dispersione anemocora. L'impollinazione è per lo più anemogama, ma in qualche caso può essere entomogama.

  7. PIOPPO NERO: albero che raggiunge i 30 m, caratterizzato da corteccia nerastra e dalle foglie triangolari appuntite. Ama terreni freschi, profondi e inondati. In Lombardia sono particolarmente diffuse le colture di pioppo. Questa pianta per la sua notevole velocità di crescita è molto utilizzata per l'industria cartiera. Tra i pioppi oltre a quelli coltivati si possono trovare lungo le rive dei corsi d'acqua i pioppi neri (Populus nigra), i pioppi bianci (Populus alba) e pioppi tremula (Populus tremula).

  8. PIOPPO TREMULA: raggiunge al massimo i 20 m e le sue foglie di forma rotondeggianti sono glabre e presentano lunghi e sottili piccioli che rendono le foglie mobili al minimo soffio di vento (tremule). PIOPPO BIANCO: albero anche di 30 m con foglie lobate bianco tomentose sulla faccia inferiore. Il suo areale è simile a quello del pioppo nero.

  9. FIORE MASCHILE FIORE FEMMINILE Nel genere Salix si trovano numerose specie diffuse prevalentemente lungo i cosi d’acqua ma anche in montagna dove appaiono come arbusti che salendo in quota divengono striscianti. Tra i più noti vi è il salice piangente (Salix babylonica), originario della Cina, coltivato per il suo portamento a rami ricadenti.

  10. Infine fa parte delle Salicaceae il pioppo più comune a Milano: il pioppo cipressino una varietà del Populus nigra apprezzato per la sua forma eretta e non espansa pertanto adatto come bordura delle strade.

  11. XCHE’ LE SALICACEAE PER LE BIOMASSE ? Piante di ambienti ripariali con crescita rapida e buona capacità di diffusione ! L’uomo ha sviluppato numerosi ibridi selezionati per tagli frequenti Riproduzione per talea facilmente meccanizzabile

  12. - Trasformazione genetica delle piante Molti pioppi sono sensibili a patogeni che danneggiano le coltivazioni !!! SOLUZIONI ? - Produrre nuovi ibridi

  13. Robinia E’ una delle rare Fabaceae arboree dei nostri ambienti, È una specie naturalizzata, invasiva che ha poche esigenze ecologiche.

  14. Aspetti agronomici: – adatta a suoli di scarsa fertilità – molto rustica pochi interventi fitosanitari – azotofissatrice riduzione apporti esterni – notevole capacità pollonifera – produzione (11-13 t/ha s.s.)

  15. TECNICA COLTURALE – non richiede particolari affinature del terreno – riproduzione per talea ed astoni – impianto a fine inverno prima della ripresa vegetativa

  16. TARGET PER LE FUTURE RICERCHE: • MIGLIORARE I SISTEMI DI LAVORAZIONE DELLE BIOMASSE, ABBASSANDO I COSTI ED AUMENTANDO LA PRODUZIONE • SELEZIONARE PIANTE X I BIOFUEL – NON SPECIE AGROALIMENTARI • DOMESTICARE E MIGLIORARE LE NUOVE PIANTE IN BASE ALLE ESIGENZE DEL MERCATO DEI BIOFUEL

  17. GRAZIE DELL’ATTENZIONE

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