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ARGOMENTARE E CONGETTURARE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA:

Università degli Studi di Palermo Facoltà di Scienze della Formazione Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria ( Indirizzo Scuola dell’Infanzia ). ARGOMENTARE E CONGETTURARE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA:. CLASSIFICAZIONE DEGLI INDICATORI SEMANTICI. Relatore: Prof. Spagnolo Filippo.

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Presentation Transcript


  1. Università degli Studi di Palermo Facoltà di Scienze della Formazione Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria (Indirizzo Scuola dell’Infanzia) ARGOMENTARE E CONGETTURARENELLA SCUOLA DELL’INFANZIA: CLASSIFICAZIONE DEGLI INDICATORI SEMANTICI Relatore: Prof. Spagnolo Filippo Tesi di laurea di Guendalina Panzica Anno Accademico 2004-2005

  2. La padronanza dei sistemi simbolico-culturali: ARGOMENTARE E CONGETTURARENELLA SCUOLA DELL’INFANZIA:CLASSIFICAZIONE DEGLI INDICATORI SEMANTICI La tesi si articola in: La teoria delle situazioni La ricerca: Concetto di numero • INTRODUZIONE • PRESENTAZIONE L’approccio alla comunicazione delle matematiche • I CAPITOLO Le funzioni della scuola dell’infanzia • II CAPITOLO Linguaggi, segni, simboli per argomentare e congetturare • III CAPITOLO Piano di lavoro e fasi di sperimentazione La sperimentazione di una esperienza • IV CAPITOLO I risultati: analisi delle risposte Conclusioni e questioni aperte

  3. ARGOMENTARE E CONGETTURARENELLA SCUOLA DELL’INFANZIA:CLASSIFICAZIONE DEGLI INDICATORI SEMANTICI IL CAMPIONE Per determinare un campione significativo si è proceduto sulla base delle conclusioni scaturite dalle periodo preliminare di osservazione. I prerequisiti necessari con cui sono stati determinati sia il campione sperimentale, sia il campione di controllo sono stati l’età dei bambini (almeno 4-5 anni) e la frequenza continuativa per tutto il periodo del progetto sperimentale al fine di effettuare un raffronto senza equivoci e ambiguità dei dati quantitativi e qualitativi. L’indagine preliminare, da cui sono emersi i dati quantitativi, è stata rivolta a 57 bambini di età compresa tra i tre e i cinque anni. La sperimentazione vera e propria ha coinvolto 20 bambini, e cioè la quasi totalità dei bambini di cinque anni che frequentano le sezioni dell’Istituto Comprensivo Raffaello Sanzio. IPOTESI DI RICERCA se il bambino di scuola dell’infanzia è inserito in un ambiente didattico che facilita il processo dell’argomentare e del congetturare, per acquisire il concetto di numero, allora gli alunni potrebbero concretamente avvertire di partecipare attivamente alla costruzione delle loro competenze matematiche in modo più sicuro e permanente. PIANO DI LAVORO DEL PROGETTO DI RICERCA nella fase preliminare è stato effettuato un periodo di osservazione e sono state somministrate contemporaneamente due schede operative. nelle quattro fasi della sperimentazione, si è introdotto uno stile comunicativo che stimolasse i bambini a comunicare il proprio pensiero e li preparasse a partecipare ad una situazione a-didattica. nella fase conclusiva sono state nuovamente somministrate le schede per rilevare quali erano gli esiti prodotti dal fattore sperimentale e procedere ad un eventuale raffronto dei dati quantitativi e qualitativi.

  4. utilizzare una metodologia che aiuti l’alunno ad individuare il significato dei contenuti far emergere nell’alunno il gusto di esprimere la propria creatività e personalità. agevolare la scoperta di relazioni significative tra la matematica e le esperienze di vita acquisizione di Competenze matematiche più sicure e permanenti acquisire competenze linguistiche e comunicative, rielaborare i messaggi, imparare a spostare l'attenzione sul processo cognitivo che sta dietro l’organizzazione dei nessi logici soggetto attivo impegnato in prima persona nello sviluppo delle proprie capacità, la «Teoria delle Situazioni» elaborata da Guy Brousseau, “consente di interpretare e tentare delle previsioni sui fenomeni didattici”, permette di ripercorrere le fasi di un’esperienza didattica, dando vita ad una riflessione sugli “elementi costituitivi dei fenomeni d’insegnamento-apprendimento”: sapere – allievo – insegnante, amplificando il ruolo di ognuno dei tre poli e mettendo in evidenza punti di vista ed aspetti, della questione in esame, che altrimenti resterebbero impliciti e latenti. Schema della Sperimentazione • Definire l'ipotesi di ricerca • Situazione problema, • Analisi a-priori • Raccolta dei dati • Analisi statistica: • Quantitativa • Qualitativa • Analisi dei risultati • Fornire agli alunni un ambiente educativo in grado di: • stimolare le loro potenzialità; • sollecitare la scoperta di significati; • e mettere in moto strategie di pensiero.

  5. SCUOLA DELL'INFANZIA come occasione sia di fruire sia di produrre sistemi di rappresentazione della realtà riferibili a diversi tipi di codici. Profilo comunicativo: quali codici utilizza un’insegnante di scuola dell’infanzia? due sono gli elementi fondamentali con cui un insegnante presenta le attività didattiche linguaggio orale comune semplici immagini illustrative PERMETTONO LO SCAMBIO ATTIVO DI SIGNIFICATI

  6. capacità di ragionamento spaziale capacità di destreggiarsi con astrazione capacità di ragionamento logico capacità algoritmica modalità di pensiero "off line" capacità numerica senso del numero K DEVLIN la funzione per cui "il pettegolezzo" si rivela ideale è l'interesse reciproco Il pensiero matematico non richiede nuove abilità mentali ma un nuovo uso di alcune capacità preesistenti I simboli permettono di costruire rappresentazioni e descrizioni in grado di restituire aspetti significativi della realtà

  7. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 vola vola e … arrivi a 10 Vola vola l’uccellino; Vola vola Aladino; Vola vola l’aeroplanino; Vola vola l’elefantino; Vola vola il pulcino; Corre corre il cagnolino; Corre corre il tavolino; Corre corre il manichino; Suona suona il cuscino; Suona suona il telefonino; vero o falso? Perché? Con che cosa? Uno, due e tre….Gioca con me Ecco qui una manina ben pulita è assai carina Guarda un po’ le cinque dita! Ad uno ad uno vedrai spuntare I primi numeri per contare: Uno il nasino da toccare, una la bocca per parlare, una testa per pensare… due mani per contare.. I Gioco filastrocca Il percorso operativo “Le carte dei cubetti” “stendiamo i numeri in fila” Si osservava la costruzione di fronte e di lato, ai bambini viene chiesto: quanti cubetti vedi? quanti cubetti la costruzione ha realmente? A dieci bambini vengono distribuiti le cifre dei numeri, I bambini quindi vengono invitati a muoversi liberamente per la sezione, ma ad un comando dell’insegnante dovevano disporsi in fila secondo la cifra che gli era stata attribuita. L’insegnante avvisa: “Ricordate i numeri hanno un ordine”. Dato che cambiando la visione percettiva della costruzione apparentemente cambiava il numero. Tale problema veniva socializzato con tutti gli altri bambini che potevano esprimere il loro parere o consultarsi tra loro. II Gioco A-didattica

  8. I fase preliminare:distribuzione della scheda 1 Scheda 1

  9. I fase preliminare:distribuzione della scheda 2 Scheda 2

  10. I fase preliminare:distribuzione delle schede Scheda 1 Scheda2 TABELLA RIASSUNTIVA SCHEDE OPERATIVE

  11. CLASSIFICAZIONE DEGLI INDICATORI SEMANTICI

  12. CLASSIFICAZIONE DEGLI INDICATORI SEMANTICI

  13. CLASSIFICAZIONE DEGLI INDICATORI SEMANTICI

  14. CONCLUSIONI: Uno due tre… gioca con me CONCLUSIONI: Vola, vola…e arrivi a 10 Nel gioco della verità è emerso: • Non chiaramente che i punteggi delle squadre (da 1 a 10) erano una linea dei numeri e che tra un numero e l’altro c’è la distanza di + 1. • La mancata situazione di andare a -1 non ha permesso di aprire molte discussioni sulla posizione delle due squadre. • Per quanto riguarda il valore di verità, i bambini lo hanno associato sempre e solo a sì, mentre il termine falso corrisponde sempre e solo a no. • Molti alunni colgono l’umorismo delle frasi quando sono palesemente false, • I bambini hanno mostrato di gradire il gioco tanto da formulare anche loro enunciati seguendo la stes-sa struttura grammaticale proposta e dimostrando così di essere capaci di riprodurla fedelmente. Nella filastrocca si è evidenziata: • Nel descrivere la figure pochissima ricchezza di particolari, dato che nessun aggettivo accompagnava tale descrizione. • La conoscenza delle cifre non è chiaramente emersa perché non tutti conoscevano il simbolo numerico. • La classificazione numerica attraverso l’associazione di figure e l’ascolto di una frase esplicativa, per molti alunni non si è rilevata facilitante, in quanto la percezione globale della figura non ha aiutato i bambini ad identificare le parti della figura indicative della quantità numerica, nonostante l’aiuto verbale. Questa situazione si è verificata nei bambini che non hanno esperito l’approccio alla matematica. Solo chi aveva conoscenze pregresse è riuscito in un’ulteriore opera di astrazione immagine-parola-simbolo. CONCLUSIONI: “stendiamo” i numeri in fila CONCLUSIONI: Situazione a-didattica le carte cubetto La realizzazione della situazione a-didattica, è risultata alquanto difficile per i bambini di scuola dell’infanzia dato che la situazione a-didattica richiede competenze sia numeriche sia argomentative. Dunuqe, si sono dovute apportare modifiche per semplificare le modalità di realizzazione. Il concetto di unità di misura e di prospettiva, sia a livello tridimensionale che bidimensionale, attraverso la discussione delle varie congetture addotte dai bambini in grande gruppo. I risultati ottenuti sono stati quelli del “faticoso” riconoscimento dell’unità di misura “cubetto” e del mettersi alla prova nella ricostruzione della figura tridimensionale, attraverso la conta e la scomposizione dei vari componenti. Non sempre si è potuto procedere alla discussione, in quanto i bambini erano desiderosi di cimentarsi nella realizzazione delle figure proposte in maniera individuale, anche se le azioni compiute sono state altrettanto eloquenti. La visione prospettica del bambino inganna la percezione della quantità, ciò dimostra che il bambino pur avendo contato in posizione frontale il numero dei cubetti, quando cambia visuale lateralmente non considera più il numero totale dei cubetti che compongono la costruzione, ma solo quelli che vede. Solo nei bambini in cui il concetto di numero è più stabilizzato non si sono fatti ingannare dalla prospettiva. Il gioco che proponeva di ricostruire una linea dei numeri, ha fornito la dimostrazione di come: • Senza alcun punto di riferimento spaziale da cui fare partire la linea dei numeri, per alcuni bambini la sequenza dei numeri inizia da sinistra a destra, mentre per altri da destra a sinistra. • Ciò ha caratterizzato un primo momento di disorien-tamento dovuto alla propria singolare rappresenta-zione della linea dei numeri, che non è stata argomentata. • I bambini che avevano una cifra da 4 a 7 si sono collocati nella zona centrale mentre i bambini che avevano numeri vicini agli estremi si sono posti ai lati. • Nella fase successiva in cui i bambini dovevano riconoscere i simboli numerici e “stenderli” in ordine crescente, tutti gli alunni tendevano a situare i cartoncini molto ravvicinati l’uno all’altro.

  15. ARGOMENTARE E CONGETTURARENELLA SCUOLA DELL’INFANZIA:CLASSIFICAZIONE DEGLI INDICATORI SEMANTICI CONCLUSIONI E QUESTIONI APERTE Le argomentazioni e le congetture che i bambini adducono hanno sempre una componente affettiva e cognitiva che a questa età non è possibile separare. Dice Yhosef: “L’uno è vicino al due perché sono fratelli” questa frase mi ha colpito per più ragioni, non solo perché conferma la dimensione affettiva che sottende le attività, il sentimento e la personalità di Yhosef, che effettivamente ha un fratello maggiore a cui so che è molto legato, ma credo di poter affermare che in quel momento intendesse dire che 1 e 2 sono diversi, ma hanno la stessa origine e appartengono alla famiglia dei numeri, così come accade a due fratelli che sono due persone diverse, ma la loro origine è uguale perché appartengono alla stessa famiglia. Spero che tale esemplificazione abbia reso l’idea e possa far comprendere le dinamiche con cui un bambino di cinque anni si accosta al sapere per imparare a conoscere il mondo e le cose coniugando dimensione affettiva e cognitiva in un intreccio inscindibile. I dialoghi dei bambini per argomentare le loro congetture nella scuola dell’infanzia devono sicuramente trovare più spazi; la sperimentazione ha offerto questa opportunità, ma se questi bambini avessero partecipato ad una sperimentazione annuale, partendo dall’unità di misura, in special modo nella situazione a-didattica, avrebbero maggiormente avvertito di partecipare alla costruzione delle loro competenze.

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