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INDICAZIONI, INNOVAZIONE, CURRICOLO

INDICAZIONI, INNOVAZIONE, CURRICOLO. A cura di Gabriele Crispino. Le Indicazioni assumono una funzione di riferimento, di quadro e di cornice, entro cui ogni scuola deve elaborare un proprio curricolo. D.P.R.275/99. PROGRAMMI INDICAZIONI

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INDICAZIONI, INNOVAZIONE, CURRICOLO

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Presentation Transcript


  1. INDICAZIONI, INNOVAZIONE, CURRICOLO A cura di Gabriele Crispino

  2. Le Indicazioni assumono una funzione di riferimento, di quadro e di cornice, entro cui ogni scuola deve elaborare un proprio curricolo. D.P.R.275/99 PROGRAMMI INDICAZIONI Indicazioni per l’attuazione del curricolo – De Mauro 2000 Indicazioni Nazionali per i Piani di Studio Personalizzati – Moratti 2003 Indicazioni per il curricolo – Fioroni 2007 Dal Programma al curricolo: • gli insegnanti sono visti come coelaboratori, protagonisti e responsabili delle scelte effettuate • Abbiamo la valorizzazione e responsabilizzazione della professionalità docente, riconoscimento della libertà culturale di ciascuno nella dimensione sociale e condivisa delle scelte • Il curricolo viene visto come ricerca e costruzione continua

  3. Dalla Direttiva ministeriale n. 68 del 3 agosto 2007 Sulle ”Modalità operative avvio Indicazioni nazionali per il curricolo” si legge che: “Occorre mettere solide basi per un lavoro di innovazione checoinvolga gli insegnanti nella loro azione di educazione ed istruzione.” Nel Seminario interregionale tenutosi a Roma lo scorso 20 marzo 2008 sulle Misure di accompagnamento all’introduzione delle Indicazioni per il Curricolo si è sottolineata la necessità che, dopo la fase di informazione e formazione sul Documento, si passasse alla fase della innovazione nella metodologia, nella didattica, nell’organizzazione, facendo tesoro delle esperienze realizzate dalle 300 scuole su tutto il territorio italiano.

  4. Dalle Indicazioni….al curricolo Nel rispetto e nella valorizzazione dell’autonomia delle scuole, le Indicazioni costituiscono il quadro di riferimento per la progettazione curricolare affidata alle scuole, con particolare attenzione alla continuità del percorso educativo dai 3 ai 14 anni. Ogni scuola predispone il curricolo all’interno del Piano dell’Offerta Formativa, nel rispetto delle finalità, dei traguardi per lo sviluppo delle competenze, degli obiettivi di apprendimento posti dalle Indicazioni. Le Finalità - Per la scuola dell’infanzia le finalità fondamentali sono quelle di: Per la scuola del primo ciclo la finalità è la promozione del pieno sviluppo della persona, nello scambio con gli altri.

  5. Il curricolo si articola attraverso i campi di esperienza nella scuola dell’infanzia e attraverso le discipline nella scuola del primo ciclo (scuola primaria e secondaria di primo grado) Non esistono educazioni Icampi di esperienza sono i luoghi del fare e dell’agire del bambino, orientati dall’azione consapevole dell’insegnante e introducono ai sistemi simbolico-culturali. Sono: Il sé e l’altro, Il corpo e il movimento, Linguaggi, creatività, espressione, I discorsi e le parole, La conoscenza del mondo Discipline e aree disciplinari Nella scuola del primo ciclo la progettazione didattica promuove l’organizzazione degli apprendimenti in maniera progressivamente orientata ai saperi disciplinari.

  6. Il raggruppamento delle discipline in aree promuove la ricerca di connessioni tra saperi disciplinari e la collaborazioni tra docenti. Area Linguistico-artistico-espressiva L’apprendimento delle lingue e dei linguaggi non verbali si realizza con il concorso di più discipline: Lingua Italiana; Lingue comunitarie; Musica; Arte e Immagine; Corpo, Movimento e Sport. Area storico-geografica L’area storico-geografica è composta dalle scienze che si occupano dello studio delle società umane, nello spazio e nel tempo Area matematico-scientifico-tecnologica Le conoscenze matematiche, scientifiche e tecnologiche contribuiscono in modo determinante alla formazione culturale delle persone e delle comunità, sviluppando le capacità di mettere in stretto rapporto il "pensare" e il "fare"

  7. Itraguardi per lo sviluppo delle competenze Al termine della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado vengono individuati traguardi per lo sviluppo delle competenze. Tali traguardi, posti al termine dei più significativi snodi del percorso curricolare dai 3 ai 14 anni, rappresentano riferimenti, piste da percorrere per gli insegnanti e aiutano a finalizzare l’azione educativa allo sviluppo integrale della persona. I Traguardi li troviamo a fine scuola dell’infanzia, della scuola primaria e secondaria di I grado Gli Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza e quinta della scuola primariae della classe terza della scuola secondaria di I grado. Sono obiettivi ritenuti strategici al fine di raggiungere i traguardi per lo sviluppo delle competenze previsti dalle indicazioni.

  8. Che cos’è un traguardo? • Il traguardo è un traguardare (guardare oltre) • È un traguardo di tappa in una corsa più lunga • Per lo sviluppo e non per l’acquisizione delle competenze (concezione dinamica) • Traguardi (= passaggi intermedi) • per lo sviluppo (= nel quadro di un processo continuo) • di competenze (= da perfezionare altrove e all’infinito) Il Regolamento dell’obbligo di istruzione (D.M. 139 del 22.8.2007) a 10 anni sottolinea cheIsaperi e le competenze… assicurano l'equivalenza formativa di tutti i percorsi, nel rispetto dell'identità dell'offerta formativa e degli obiettivi che caratterizzano i curricoli dei diversi ordini, tipi e indirizzi di studio. I saperi sono articolati in abilità/capacità e conoscenze.

  9. Secondo il Quadro Europeo delle Qualifiche e dei Titoli (Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 7.09.2006): Le “conoscenze” indicano il risultato dell’assimilazione delle informazioni attraverso l’apprendimento. Le “abilità/capacità” indicano la capacità di applicare conoscenze e usare Know-how per portare a termine e risolvere problemi. Le “competenze” indicano la comprovata capacità di usare le conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche in situazioni di lavoro o si studio e nello sviluppo professionale e/o personale; le competenze sono descritte in termini di responsabilità e autonomia. I saperi e le competenze per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione sono riferiti ai quattro assi culturali: - Asse dei linguaggi; - Asse matematico; - Asse scientifico-tecnologico - Asse storico-sociale

  10. I quattro assi culturali strategici costituiscono il <<tessuto>>per la costruzione di percorsi di apprendimento orientati all’acquisizione delle competenze chiave. • Le competenze chiave riconosciute come rilevanti su scala europea sono: • comunicazione nella madrelingua, • comunicazione nelle lingue straniere, • competenza matematica e competenza di base in campo scientifico e tecnologico, • competenza digitale, • imparare ad imparare, • competenze sociali e civiche, • spirito di iniziativa e imprenditorialità, • consapevolezza e espressione culturale

  11. Dalle Indicazioni per il curricolo: «Le competenze sviluppate nell'ambito delle singole discipline concorrono a loro volta alla promozione di competenze più ampie e trasversali, che rappresentano una condizione essenziale per la piena realizzazione personale e per la partecipazione attiva alla vita sociale, nella misura in cui sono orientate ai valori della convivenza civile e del bene comune. Le competenze per l'esercizio della cittadinanza attiva sono promosse continuamente nell'ambito di tutte le attività di apprendimento, utilizzando e finalizzando opportunamente i contributi che ciascuna disciplina può offrire.» • Il Regolamento dell’obbligo (DM 139/07) indicano anche otto competenze chiave di cittadinanza: • imparare ad imparare • elaborare progetti • comunicare • collaborare e partecipare • Agire in modo autonomo e responsabile • risolvere problemi • individuare collegamenti e relazioni • acquisire ed interpretare l'informazione

  12. Nel tradurre le Indicazioni in curricolosi deve tenere conto che uno spartiacque è stato il Regolamento sull’autonomia (D.P.R. 275/99), poiché allo Stato spetta definire gli obiettivi formativi sulla cui base diventa possibile anche una serie e scientifica valutazione dei risultati del sistema e delle singole istituzioni scolastiche,mentre è alle autonomie scolastiche che spetta la progettazione dei curricoli. Programma:prescrive una lista di obiettivi e di contenuti definiti centralmente a prescindere da ogni riferimento alle realtà locali. Insegnanti come esecutori di un testo elaborato altrove. Curricolo: propone anch’esso obiettivi e contenuti, compresi quelli definiti dal centro e prescrittivi a garanzia dell’unitarietà del sistema nazionale, ma in essi c’è spazio alla realtà sociale della scuola, alla sua cultura, alle specifiche esigenze rilevate nell’ascolto dei bisogni degli alunni e nel confronto con le famiglie e il territorio

  13. Le Indicazioni assumono una funzione di riferimento, di quadro e di cornice, entro cui ogni scuola deve elaborare un proprio curricolo. D.P.R.275/99 PROGRAMMI INDICAZIONI Indicazioni per l’attuazione del curricolo – De Mauro 2000 Indicazioni Nazionali per i Piani di Studio Personalizzati – Moratti 2003 Indicazioni per il curricolo – Fioroni 2007 Dal Programma al curricolo: • gli insegnanti sono visti come coelaboratori, protagonisti e responsabili delle scelte effettuate • Abbiamo la valorizzazione e responsabilizzazione della professionalità docente, riconoscimento della libertà culturale di ciascuno nella dimensione sociale e condivisa delle scelte • Il curricolo viene visto come ricerca e costruzione continua

  14. Bisogna avviare una innovazione del curricolo promuovendo: • Una sperimentazione aperta e diffusa • La realizzazione di un curricolo verticale • Una didattica disciplinare e interdisciplinare • Con una visione di tipo costruttivista/costruzionista della conoscenza • in un ambiente di apprendimento visto come baricentro didattico Una sperimentazione aperta e diffusa superando programmazioni e Indicazioni ingessate (OSA, UDA, PECUP,Portfolio) che possono essere <<alleggerite>> innestandoli nel nuovo processo di sperimentazione biennale sul curricolo….aperta a tutte le scuole in particolare agli istituti comprensivi.

  15. Un curricolo verticale che porta continuità nella discontinuità. In una strategia unitaria di progettazione, quindi come unico testo, che va dalla scuola dell’infanzia a tutto il primo ciclo e che trova nella organizzazione di CURRICOLI VERTICALI Il suo filo rosso dell’innovazione. Un testo didatticamente <<orientativo>> e non prescrittivo, fatta eccezione per i “traguardi di sviluppo” delle competenze e gli obiettivi di apprendimento declinati in successione scuola dell’infanzia, classe terza, classe quinta della scuola primaria e classe terza della scuola secondaria di primo grado. • CURRICOLO ESPLICITO • Una didattica disciplinare e interdisciplinare • una didattica curricolare, attraverso l’utilizzo delle TIC e della ricerca-azione • Una didattica disciplinare ed interdisciplinare, con un’accentuazione sul valore formativo delle discipline non in senso frammentaristico ma come unitarietà del sapere (NUOVO UMANESIMO) • Una didattica della cittadinanza attiva, responsabile – solidale - multiculturale

  16. Costruttivismo – costruzionismo – La conoscenza viene costruita dal singolo soggetto (educazione integrale)attraverso l’interazione con l’ambiente sociale e il piccolo gruppo (cooperative learning). Dimensione sociale+dimensione individuale. Nelle Indicazioni l’ambiente di apprendimento diventa il nuovo baricentro, si presenta come CURRICOLO IMPLICITO Particolare importanza viene data alla didattica laboratoriale,non istruttiva, ma collaborativa, autoapprenditiva.Bisogna portare avanti <<ambienti di apprendimento integrati>> appositamente organizzati per la costruzione della conoscenza da parte del singolo individuo e del gruppo, con una rivalutazione dello spazio vissuto.

  17. Una didattica laboratoriale improntata all’operatività, interattività docenti-alunni, uso di materiali che stimolino il fare, tempi distesi, situazioni variegate e motivanti, linguaggi integrati per portare ad apprendimenti significativi Fondamentale risulta il ruolo assegnato alla classe, non come entità amministrativa, ma come <<comunità di apprendimento>> significativo e personale, in cui emerge il ruolo strategico del docente, i materiali, il tempo, i compiti. Il Pellerey offre alcuni suggerimenti metodologici: 1) apprendistato cognitivo pratico (osservazione, imitazione, autocontrollo, autoregolazione); 2) il lavorare per progetti; 3) la presentazione di situazioni-problema atti a sostituire gli esercizi ripetitivi ed a promuovere procedure applicative anziché processi interpretativi.

  18. Comunità e ambiente di apprendimento • Dalle indicazioni vengono alcune impostazioni metodologiche: • Valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni • Intervenire nei riguardi delle diversità perché non diventino disuguaglianze • Favorire l’esplorazione e la ricerca • Incoraggiare l’apprendimento collaborativo • Promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere • Realizzare percorsi in forma di laboratorio Clima della classe – Importante è l'aspetto socio-affettivo all'interno delle relazioni tra scolari e scolari e tra scolari ed insegnanti.Questo aspetto può contribuire non poco alla qualità dell'apprendimento e può permettere positive interazioni tra docenti e discenti educando ad “essere”.

  19. L’INNOVAZIONE e la sperimentazione dovrà puntare proprio sull’incrocio tra curricolo esplicito e curricolo implicito • CURRICOLO IMPLICITO • organizzazione dell’ambiente autoapprenditivo: • Tempo • Spazio • Organizzazione scolastica • Clima educativo • CURRICOLO ESPLICITO • area linguistico-espressiva; • area storico – geografica; • area matematico-scientifica-tecnologica. VALUTAZIONE FORMATIVA

  20. L’ARTICOLAZIONE DEL TESTO DELLE INDICAZIONI • Società e scuola • Dalla persona alla comunità scuola • Finalità • Organizzazione del curricolo • 4.1 Campi di esperienza • 4.2 Discipline e aree disciplinari • 4.3 Traguardi per lo sviluppo delle competenze • 4.4 Obiettivi di apprendimento • Ambiente di apprendimento • Nuovo umanesimo

  21. Nuovo umanesimo – I grandi problemi della nostra epoca richiedono L’elaborazione delle molteplici connessioni tra le discipline Una ricomposizione dei grandi oggetti della conoscenza

  22. La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curriculari. Attiva le azioni da intraprendere, regola quelle avviate, promuove un bilancio critico su quelle condotte a termine. Assume una preminente funzione formativa, di accompagnamento ai processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento. • Per una VALUTAZIONE adeguata si deve prevedere: • La responsabilità degli insegnanti • L’autovalutazione da parte delle singole istituzioni scolastiche • L’intervento dell’INVALSI con il compito di rilevare la qualità dell’intero sistema scolastico nazionale • La centralità della cultura scientifica anche a fronte dei modesti risultati conseguiti nelle indagini internazionali

  23. Cosa fare dopo l’informazione per implementare l’innovazione? • Tenuto conto dell’autonomia • Che le indicazioni sono un quadro di riferimento per la progettazione curricolare contestualizzata delle scuole • Che “Ogni scuola predispone il curricolo all’interno del Piano dell’Offerta Formativa, nel rispetto delle finalità, dei traguardi per lo sviluppo delle competenze, degli obiettivi di apprendimento posti dalle Indicazioni.” • PREDISPORRE UN PERCORSO CURRICOLARE UNITARIO INCROCIANDO LE ISTANZE DEL CURRICOLO IMPLICITO ED ESPLICITO. • Progettazione e ricerca-azione sugli snodi curricolari delle Indicazioni: Traguardi per lo sviluppo delle competenze e Obiettivi di apprendimento • Piano formativo per i docenti on demand con taglio disciplinare/interdisciplinare

  24. “Se vuoi costruire una nave, non radunare gli uomini, non raccogliere i materiali, non distribuire i compiti. Se vuoi costruire una nave, insegna agli uomini la nostalgia del mare ampio e infinito”. (Antoine de Saint-Exupery)

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