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ECONOMIA INTERNAZIONALE DEL TURISMO Anno Accademico 2013-2014 Fabrizio Pompei

ECONOMIA INTERNAZIONALE DEL TURISMO Anno Accademico 2013-2014 Fabrizio Pompei. Introduzione al corso - ♠ Capitolo 1 (tutto) a) Il turismo internazionale negli ultimi anni (materiale fornito dal docente)

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ECONOMIA INTERNAZIONALE DEL TURISMO Anno Accademico 2013-2014 Fabrizio Pompei

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  1. ECONOMIA INTERNAZIONALE DEL TURISMOAnno Accademico 2013-2014Fabrizio Pompei • Introduzione al corso - ♠Capitolo 1 (tutto) a) Il turismo internazionale negli ultimi anni (materiale fornito dal docente) • La teoria del turista consumatore – ♠Capitolo 4 (Par 4.1; 4.2; 4.3.1; 4.3.2; 4.3.3; 4.4; 4.5) • Economia delle destinazioni e domanda turistica – ♠Cap.3 (3.1; 3.2; 3.4.1; 3.5) • La produzione nel turismo – ♠Cap.6 (tutto; escluso 6.5.3; incluso box notes 6.1, p.210) • Le imprese turistiche – ♠Capitolo 7 (tutto); ♠Capitolo 8 (Par. 8.1; 8.2) • Il mercato turistico – ♠Capitolo 9 (Par. 9.1; 9.2; 9.3.1; 9.3.3; 9.4; 9.5; 9.6) • Analisi Macroeconomica del turismo – ♠Capitolo 2 : Il turismo nel sistema economico (Par. 2.1; 2.2; 2.3; 2.4) • Analisi Macroeconomica del turismo - ♠Capitolo 12: Il modello del moltiplicatore turistico. Il turismo nelle teorie dello sviluppo economico (Par. 12.1; 12.2; 12.3.1) continua Programma dettagliato e materiali didattici li trovate nel sito http://accounts.unipg.it/~fpompei/Economia%20Turismo%20Internazionale.htm

  2. ECONOMIA INTERNAZIONALE DEL TURISMOAnno Accademico 2013-2014Fabrizio Pompei continua • Il turismo internazionale – ♠Capitolo 13 (Par. 13.1; 13.2; 13.3) • Le determinanti dei flussi turistici: il modello ricardiano dei vantaggi comparati _ ♣Capitolo 3 (Par.3.1; 3.2; 3.3) • Le determinanti dei flussi turistici: il modello di dotazione dei fattori produttivi _ ♣Capitolo 5 (Par.5.1; 5.2) • Concorrenza imperfetta e turismo internazionale _ ♣Capitolo 8 (Par 8.1; 8.2) • Il turismo sostenibile – ♠Capitolo 15 (Par. 15.1; 15.2; 15.3.2; 15.3.3; 15.4 solo introduzione) Testi di riferimento ♠Candela G., Figini, P. (2010), Economia del Turismo e delle Destinazioni, Mc Graw-Hill, 2° edizione. ( Se non è specificato il sottoparagrafo, tre cifre, significa che il paragrafo va studiato tutto) ♣ Per agli argomenti 10, 11 e 12 sono sufficienti le slides del docente. Chi vuole approfondire consulti Paul Krugman, Maurice Obstfeld, Economia Internazionale, Volume I, Pearson Always Learning, Italia, Quinta Edizione, 2012 Modalità di Esame L’esame è scritto con orale facoltativo. Programma dettagliato e materiali didattici li trovate nel sito http://accounts.unipg.it/~fpompei/Economia%20Turismo%20Internazionale.htm

  3. Lezioni e ricevimento Lezioni • Lunedì 8,30-11,30 • Martedì 8,30-11,30 • Mercoledì 8,30-11,30 * SI ARRIVERA’ A FARE LEZIONE FINO AL 9 APRILE **TRA VACANZE DI PASQUA E PAUSA DIDATTICA LE LEZIONI SONO SOPESE DAL 14 AL 24 APRILE *** DUE OPZIONI PER COMPLETARE LE ULTIME 3 LEZIONI 1) utilizzare 3 giovedi’ pomeriggio (6; 13 e 20 marzo) da ore 15 alle 18 3) Fare l’ultima settimana il 5, 6 e 7 maggio Ricevimento Lunedì 11,30-12,30

  4. Introduzione all’Economia del Turismo Definizioni e Contenuti Branca dell’economia politica che studia il complesso di attività derivanti dal comportamento del turista ECONOMIA DEL TURISMO E’ una disciplina che riguarda l’applicazione dell’economia all’industria turistica VISIONE TRADIZIONALE: TURISTA TIPO Il turista tipo è colui che lascia una traccia semplice e sicura Modello: Partenza – Viaggio - Soggiorno • Radici storiche: Economics of Outdoor Recreation: Cinque fasi della vacanza • i. Anticipazione; • ii. Viaggio di andata • iii. Esperienza • iv. Viaggio di ritorno • v. Ricordo

  5. Cosa studia l’Economia del Turismo Oggetto di studio: l’esperienza del turista, cioè del soggetto che a scopo di vacanza abbandona il proprio soggiorno abituale per recarsi in un luogo di soggiorno e svago • L’economia del turismo è quel capitolo dell’economia politica che studia i problemi economici correlati con l’attività del turista: • 1. Analisi economica degli spazi turistici; • 2. Decisioni di investimento nelle strutture di offerta turistica (ricettività alberghiera ed extra-alberghiera); • 3. Decisioni di investimento pubblico (strade, porti, aeroporti, ecc.); • 4. Struttura e organizzazione economica del mercato dei viaggi; • 5. Analisi della domanda e della spesa turistica • 6. Effetti moltiplicativi della spesa turistica su reddito e occupazione • 7. Problemi di economia internazionale (determinanti dei flussi turistici, mercato dei cambi ed equilibrio della bilancia dei pagamenti).

  6. Il tramonto dell’immagine tradizionale del turista tipo • Fino a qualche anno fa (prima dell’attuale crisi) questa visione era messa in discussione • L’aumento dei redditi reali, del tempo libero, della mobilità delle persone rende sempre più sfumati i contorni dell’oggetto di indagine dell’economia del turismo • Il modello partenza-viaggio-soggiorno non è più sempre valido • Un turista può essere tale senza soggiornare (al contrario non sempre chi soggiorna in un altro luogo è un turista) • Non sempre il turista deve compiere un viaggio per essere tale: le attività ricreative senza deplacement possono dar luogo lo stesso a domanda turistica • Gli spazi turistici, cioè il luogo dove il turista si svaga, sono sempre più eterogenei e la loro natura può cambiare velocemente nel tempo (sentieri di montagna che divengono mete per il trekking o escursioni in mountain bike; una campagna spopolata che si rianima grazie al fenomeno agrituristico) • Il territorio si trasforma in offerta turistica se la domanda potenziale si trasforma in domanda pagante • Tutto diviene più complesso, ma…….

  7. LA NECESSITÀ DI ASTRAZIONE PER INTERPRETARE E SPIEGARE IN MODO RIGOROSO LA REALTÀ • Malgrado i contorni siano più sfumati, l’economia ha bisogno di semplificare molti aspetti della realtà complessa • Cogliere alcuni aspetti essenziali • Per spiegarne le relazioni che tra questi intercorrono • L’insieme dei risultati servono poi per prendere decisioni economiche • Decisioni private: imprenditori turistici • Decisioni pubbliche: i policymakers del settore o di una regione

  8. L’uso dei modelli in economia La teoria economica attraverso i modelli fornisce schemi interpretativi coerenti della complessità del reale Non ci si può limitare a descrivere la realtà, ma si deve cercare di fornire spiegazioni sul perché avvengono certi fenomeni Il metodo scientifico si applica anche all’economia e consiste nel: • Osservare i fenomeni reali • Fare assunzioni ed ipotesi sugli stessi attraverso l’induzione • Usare il metodo deduttivo al fine di formulare proposizioni partendo dalle ipotesi di partenza e fornire spiegazioni in modo rigoroso e coerente • Tornare alla verifica empirica per accettare o rifiutare una teoria Esistono vari modi per formulare modelli, anche nell’economia del turismo Tuttavia uno dei modelli più semplici e lineari è quello di Leiper (1990):

  9. Modello di Leiper TURISMO COME SISTEMA - MODELLO DI LEIPER 3 Dimensioni fondamentali Turisti - Spazio - Industria turistica I turisti costituiscono gli agenti principali del fenomeno turistico, sono coloro che generano la domanda turistica, la loro natura va ben definita, così come va definita la natura del turismo Lo spazio si distingue in tre diversi elementi geografici: 1) regione di origine; 2) regione di destinazione; 3) regione di transito L’industria turistica è un complesso di attività imprenditoriali che produce i beni e servizi turistici

  10. Definizioni di Turismo e di Turista Esiste una forte eterogeneità nelle definizioni Nel tempo il problema della definizione di turismo e turista si è sempre più legato a doppio filo con il problema statistico della misurazione di tale fenomeno Definizioni Storiche Von Schullard (1910)  “si intende per turismo l’insieme di tutte le attività, principalmente di natura economica, che hanno direttamente a che fare con l’ingresso, il soggiorno e il movimento di stranieri verso l’interno e verso l’esterno di un paese, una città, una regione” Lega delle Nazioni (1937) “è considerato turista un soggetto che trascorre un periodo di almeno 24 ore in un paese diverso da quello abituale di residenza”. International Union of Official Travel Organization* (1968) “si definisce visitatore una persona che viaggia in un paese diverso da quello in cui ha abituale residenza, per qualunque ragione diversa da quella di un lavoro pagato”. *Ora tale istituzione si chiama United Nations World Tourism Organization (UNWTO)

  11. Definizioni di Turismo e di Turista (2) Definizioni Statistiche UNWTO e UNSTAT (1994):“Il turismo è l’attività delle persone che viaggiano verso, e si trovano in, luoghi diversi dal proprio ambiente abituale, per un periodo complessivo non superiore ad un anno consecutivo a scopo di svago, affari o per motivi diversi dall’esercizio di un’attività remunerata all’interno dell’ambiente visitato” ISTAT:“movimento del turista individuato tramite una definizione tecnica della “vacanza”, cioè di un viaggio di durata non inferiore a cinque giorni che comprende almeno quattro notti di pernottamento fuori casa, effettuato per motivi ricreativi” • Queste definizioni più precise consentono di individuare 3 criteri per poter definire un turista: • Spostamento al di fuori del luogo abituale di residenza • Permanenza nel luogo specifico visitato deve essere inferiore ad una certa durata • Scopo del viaggio, qualsiasi motivazione al di fuori di un’attività remunerata: quindi colui che fa un viaggio di lavoro (è remunerato nel paese di origine) è considerato turista, mentre non è turista chi parte per cercare lavoro ed essere remunerato nel luogo di destinazione

  12. Definizioni di Turismo e di Turista (3) Il quadro Statistico Internazionale sul Turismo UNWTO e UNSTAT (2008): International Recommendations for Tourism Statistics IRTS 2008) Si tratta di un documento prodotto dai due organismi citati sopra con lo scopo di fornire una base metodologica unica ed armonizzata, affinché ciascun paese appartenente alle Nazioni Unite, indipendentemente dal suo modello di sviluppo, possa raccogliere statistiche ed informazioni sul turismo che siano poi comparabili a livello internazionale. All’interno di questo documento di circa 150 pagine si danno definizioni rigorose di turismo e turista, si delineano metodi per misurare i flussi turistici, la domanda turistica, la spesa turistica, l’offerta turistica, il lavoro nel turismo e l’individuazione del turismo nel sistema di contabilità nazionale.

  13. Definizioni di Turismo e di Turista (4) Definizioni olistiche: il turismo si presenta come lo spaccato di una società, coinvolgendone tutti gli aspetti della vita sociale, qui quello che conta sono le relazioni che legano insieme soggetti ed elementi: i. Burkart e Medlik (1974): “sono turismo tutte le relazioni e i fenomeni legati al soggiorno di stranieri in una località in cui essi non esercitano un’importante, permanente o temporanea, attività remunerata” ii. Jafari (1977): “il turismo è sia lo studio dell’uomo lontano dal suo habitat usuale, sia dell’industria che soddisfa i suoi effetti, e degli impatti da entrambi prodotti sull’ambiente socio-culturale, economico e fisico della comunità d’accoglienza” iii. British Tourism Society (1979): “il turismo include ogni attività connessa al temporaneo movimento di breve periodo di persone verso destinazioni al di fuori del luogo dove normalmente vivono o lavorano, e di tutte le attività durante il tempo di soggiorno in questa nuova destinazione”

  14. La classificazione del turismo • Dopo aver dato definizioni che ci consentono in modo preciso di identificare il turista ed il turismo, cerchiamo ora di classificarli: • Turismo e turisti possono essere classificati in base allo spostamento: 1) Turismo in uscita dei residenti di un Paese verso l’estero (Outbound Tourism); 2) Turismo in entrata: turismo all’interno di un Paese effettuato da non residenti (Inbound Tourism); 3) Turismo domestico (Domestic Tourism): effettuato all’interno del paese dai residenti del paese stesso; 4) Turismo di transito: quando una regione è solo attraversata dal turista. • Motivazioni del viaggio: 1) motivazioni di piacere e svago (vacanze in generale); 2) motivazioni professionali (lavoro, professioni , convegni seminari); 3) altri motivi (motivi di salute, pellegrinaggi religiosi) • Durata della vacanza: all’interno del grande gruppo dei viaggiatori vi possono essere i visitatori (coloro che viaggiano per motivazioni turistiche), i visitatori si possono distinguere in escursionisti: se la visita dura meno di 24 ore e non prevede pernottamento; turisti se la visita dura più di 24 ore. Tra i turisti abbiamo i turisti di vacanza breve (pernottamento da 1 a 3 notti), ed i turisti di vacanza (almeno 4 notti)

  15. Le tipologie dei flussi turistici 1 + 3 = turismo nazionale 1+2 = turismo interno 2 + 3 = turismo internazionale

  16. Convenzioni sui visitatori internazionali e nazionali Visitatori internazionali: A) turisti internazionali, coloro che trascorrono almeno 24 ore e meno di un anno nel paese di destinazione per motivazioni diverse da quelle di un lavoro remunerato B) escursionisti internazionali, coloro che trascorrono meno di 24 ore nel paese di destinazione (escursionisti giornalieri, es. scali aerei; passeggeri di crociere che dormono a bordo) Visitatori domestici, sono molto più difficili da misurare • A) turista domestico: trascorre almeno 24 ore e meno di 6 mesi in una località del Paese diversa da quella abituale • B) escursionista domestico: visitatore che trascorre meno di 24 ore nel luogo di destinazione

  17. I visitatori Internazionali secondo UNWTO Motivi Della visita Visit. giornalieri Stranieri <1 anno Res. Estero <1 anno croceristi < >

  18. Il prodotto turistico Candela / Gardini:Il prodotto turistico è un paniere complesso di beni e servizi diversi, eterogenei dal punto di vista merceologico-produttivo, domandati dal visitatore durante l’esperienza della sua vacanza e accomunati dal tipo di bisogno soddisfatto, o meglio dalla circostanza di essere acquistati durante o per le vacanze CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO TURISTICO PLURALITA’ ETEROGENEITA’ la lista di merci diverse che compongono il prodotto turistico La diversità delle liste che connotano forme varie di turismo

  19. IL PANIERE DI BENI E SERVIZI TURISTICI SI ARTICOLA IN 4 CLASSI FONDAMENTALI • 1) Trasporti (treno , nave , aereo, automobile, ecc.) • 2) Alloggi e ristorazione (campeggi, hotel, luogo di soggiorno, casa-affitto, caravan, ecc.) • 3) Attività (ricreative, convegni, sport festival, ecc.) • 4) Shopping (negozi souvenir, mercati di strada, ecc.) Ricordiamo inoltre che i beni ed i servizi sono resi specifici dalla base di risorse ambientali e culturali, all’interno delle quali vengono consumati, in altre parole nel territorio che caratterizza la destinazione turistica

  20. ETEROGENEITA’ E PLURALITA’ DEI TURISMI ATTRAVERSO UN ESEMPIO I due turisti consumano ciascuno una lista eterogenea di beni e servizi, quindi il paniere è eterogeneo Le due liste non sono solo fatte di una diversa composizione di beni e servizi ma individuano due diversi tipi di turismo (pluralità) Anna ha probabilmente famiglia e si affida al turismo delle case-vacanza Marco è giovane usa meno spiaggia e la sostituisce con discoteca Quindi le liste individuano due diversi tipi di tipologie turistiche o, si può dire anche che individuano due diversi tipi di turismi Da ora in poi Tipologia Turistica e Turismo saranno utilizzati come sinonimi

  21. La matrice del prodotto turistico L’insieme di beni e servizi che compongono il prodotto turistico devono inoltre essere riferiti ad una destinazione (una regione) in cui vengono consumati Eterogeneità e pluralità sintetizzate nella matrice del prodotto turistico  = [xij] con i = 1, 2, ..., m e j = 1, 2, ..., n X1 X2 … Xn T1x11 x12 … x1n  = [xij] = T2x21 x22 … x2n … … … … … Tmxm1 xm2 … xmn x sono le quantità di beni e servizi acquistate per giorno di vacanza Lungo le colonne abbiamo i diversi beni e servizi j=1,..n Lungo le righe abbiamo i diversi tipi di turismo i=1….m, quindi il turismo di affari, l’agriturismo, il turismo religioso,ecc. La matrice si riferisce sempre ad una destinazione/località turistica, che si indica con r

  22. Unità di misura nella matrice del prodotto turistico • L’unità di misura nella matrice del prodotto turistico sono i giorni di vacanza in cui si è consumato un dato bene o si è fatto uso di un dato servizio Ad esempio immaginiamo che Marco abbia trascorso solo una settimana di vacanza al mare, durante la quale è stato solo 3 volte in discoteca, abbia fatto solo 7 cene a base di pesce, 7 pranzi a base di carne e sia stato in spiaggia solo 5 pomeriggi Il suo prodotto turistico, vale a dire i consumi giornalieri che si presentano come media dell’intera settimana saranno

  23. Come si misura il fenomeno turismo • E’ necessario individuare in modo non equivoco le tracce che il turista lascia Le tecniche utilizzate per la rilevazione delle statistiche sul turismo sono: • 1) Indagini presso gli intermediari turistici (enterprise survey) • 2) Indagini presso le strutture ricettive (accomodation survey) • 3) Indagini presso le famiglie (household survey) • 4) Indagini presso le frontiere (frontier survey) Nel caso del turismo internazionale i passaggi di frontiera (outbound e inbound) e la domanda di valuta nazionale (o estera) effettuata presso le banche da turisti stranieri ( o da turisti che vanno all’estero) costituiscono le tracce più evidenti per calcolare i saldi dei flussi turistici internazionali. Più in generale, per i turisti domestici e stranieri, altra traccia visibile è la domanda di alloggio per il soggiorno (anche se non sempre è vero: pensate agli escursionisti, oppure a chi alloggia in seconde case di proprietà o presso parenti e amici). Molto spesso le tracce dei non turisti si mischiano spesso con quelle dei turisti, quindi il problema della misurazione dei flussi turistici è un problema aperto.

  24. Misurazione dei flussi turistici • Indici riferentesi alla destinazione turistica • Arrivi (A) - numero di visitatori che raggiungono una data destinazione, indipendentemente dal tempo che vi rimarranno; • Presenze (P) - ciascuna notte trascorsa dal turista in una data destinazione; • Permanenza media (d) - valore medio delle notti trascorse dai turisti in una località r in un dato periodo; d = P / A * • *Problema di misurazione nel caso degli escursionisti (sottostima) • Indice di saturazione (B) - rapporto tra il numero di presenze e la popolazione locale; B = P / (365 x L) • B= 1.000.000 /(5.000 x 365) = 54,8% mezzo turista per ogni residente ogni giorno • Indici riferentesi alle caratteristiche della località d’origine del turista • Propensione al viaggio (X) - percentuale di turisti (propensione netta - XN) e percentuale di viaggi (propensione lorda - XL) sul totale della popolazione; XN = T / N; XL = V / N • Frequenza di viaggio (F) - numero medio di viaggi intrapresi dai turisti; F = V / T

  25. La spesa turistica • Somma delle spese effettuate dai visitatori per l'acquisto di beni e servizi utilizzati per e durante la vacanza, ovvero nel viaggio e nel soggiorno turistico • Ulteriori specificazioni: • 1) beni e servizi di consumoacquistati in occasione del viaggio e del soggiorno (è la vera spesa turistica); • 2) beni di consumo durevoliacquistati per fini turistici che possono avere un'utilizzazione ripetuta nell'arco di molti anni (sono anche denominati investimenti dei turisti) • La definizione di spesa turistica esclude quindi l'investimento dei turisti; • Tuttavia è difficile distinguere i consumatori visitatori dagli altri consumatori Spesa turistica specifica: fatta in conseguenza del viaggio (prodotto turistico) Spesa ordinaria: fatta anche in assenza del viaggio La spesa turistica specifica è la vera spesa per il prodotto turistico (entra quindi nella matrice del prodotto turistico)

  26. La spesa turistica (2) Immaginiamo di riprendere la matrice del prodotto turistico originaria Ci sono ora 10.000 turisti tipo Marco, che si fermano in media 2 giorni (quindi 20.000 presenze) , e 20.000 turisti di turisti tipo Anna che si fermano 3 giorni (quindi 60.000 presenze) La spesa turistica si ottiene introducendo i prezzi unitari per ognuno dei beni e servizi venduti

  27. La spesa turistica (3) Sommando la spesa per riga si ottiene la spesa complessiva per una tipologia turistica in una data località Sommando la spesa di tutte le righe, si ottiene la spesa turistica complessiva di tutte le tipologie turistiche presenti in quella data località Si può così ottenere la spesa turistica giornaliera per quella data località Dove S è la spesa complessiva P sono le presenze complessive O la spesa media individuale per quella data località Dove S è la spesa complessiva A sono gli arrivi complessivi

  28. ALCUNE STATISTICHE SUL TURISMO INTERNAZIONALE Riprese da UNWTO World Tourism Barometer, 2014 *L’intero report è disponibile sul sito dell’insegnamento

  29. ARRIVI TURISTICI A LIVELLO MONDIALE (World Tourism Barometer, 2014)

  30. VARIAZIONI MENSILI (World Tourism Barometer, 2014)

  31. STAGIONALITA’ DEL TURISMO MONDIALE (World Tourism Barometer, 2013)

  32. QUOTE DEL MERCATO TURISTICO MONDIALE (World Tourism Barometer, 2014)

  33. INCREMENTI IN VALORE ASSOLUTO PER AREA (World Tourism Barometer, 2014)

  34. VARIAZIONI ANNUALI DEGLI ARRIVI PER AREA (World Tourism Barometer, 2014)

  35. SPESA TURISTICA PER DESTINAZIONE(World Tourism Barometer, 2013)

  36. SPESA TURISTICA IN USCITA (World Tourism Barometer, 2014)

  37. LE PROIEZIONI PER IL 2014 (World Tourism Barometer, 2014)

  38. TREND REALE E PROIEZIONI FINO AL 2030 (World Tourism Barometer, 2014)

  39. ALCUNE STATISTICHE SUL TURISMO IN ITALIA Riprese da ISTAT, Viaggi e vacanze in Italia e all’estero, 2014 Un’indagine che coglie la domanda turistica nazionale (14.000 famiglie per anno, 33.000 individui di ogni età) *Quindi si parla di turismo dei residenti in Italia (turismo nazionale) *L’intero report è disponibile sul sito dell’insegnamento

  40. INDAGINE ISTAT VIAGGI E VACANZE IN ITALIA E ALL’ESTERO Nel 2013, i viaggi con pernottamento effettuati in Italia o all’estero dalla popolazione residente sono stati 63 milioni e 154 mila, per un totale di 417 milioni e 127 mila notti . Entrambi gli aggregati presentano una flessione rispetto al 2012: -19,8% per i viaggi e -16,8% per le notti. I viaggi effettuati per motivi di vacanza sono stati il 91%, mentre il restante 9% è stato effettuato per motivi di lavoro. In termini assoluti, sia il numero di viaggi che di notti per motivi di lavoro si dimezza.

  41. TREND 2008-2013 NEI VIAGGI TOTALI

  42. TREND 2008-2013 NELLE NOTTI

  43. VACANZE BREVI E VACANZE LUNGHE La tendenza alla crescita del numero di vacanze brevi, osservata negli ultimi anni e particolarmente rilevante nel 2008, si è interrotta nel 2009. Nel 2013 la consistente diminuzione del numero di viaggi si osserva per tutte le tipologie di viaggio. Le vacanze brevi diminuiscono del del 23,4% (da 32 milioni e 337 mila nel 2012 a 24 milioni e 782 mila nel 2013). Le vacanze lunghe mostrano una flessione del 10,2% (da 36 milioni e 362 mila nel 2012 a 32 milioni e 669 mila nel 2013).

  44. PERSONE CHE HANNO EFFETTUATO ALMENO UN VIAGGIO • Rispetto al 2008 e 2009 ora si nota in ogni periodo dell’anno una diminuzione dei residenti che hanno fatto almeno un viaggio.

  45. VIAGGI PER TIPOLOGIA DI PRENOTAZIONE La prenotazione diretta si conferma come modalità di organizzazione del viaggio preferita, anche se diminuisce leggermente la quota di italiani che si organizzano da soli la vacanza, dal 50,3% al 49,4%. La prenotazione presso agenzia aumenta per i viaggi da lavoro, ma cala per le vacanze La non prenotazione ha una certa importanza nelle vacanze brevi, ma aumenta sempre più anche per le vacanze lunghe.

  46. Aumenta la vacanza presso case di parenti e amici nella vacanza lunga: nel 2013 quasi un italiano su 3 aveva questa preferenza.

  47. Tali percentuali rappresentano le quote di mercato delle destinazioni relative al turismo nazionale italiano. L’80,2% dei viaggi effettuati per vacanza nel 2013 ha come destinazione una località italiana, mentre il restante 19,8% un paese straniero. Solo il 3,1% degli italiani ha viaggiato in paesi extraeuropei, il 2,9% per vacanza, il 5% per lavoro. Rispetto al 2011 si registra una lieve ripresa della quota dei viaggi nel Mezzogiorno (si passa dal 23 al 24,5%), mentre al Nord (dal 39,2% al 36%) e al Centro (dal 20,2% al 19,7%) calano leggermente

  48. Se si considerano le vacanze brevi ai primi posti troviamo regioni del centro-nord, nelle vacanze lunghe troviamo, anche se non ai primi posti, regioni del sud Per quanto riguarda le destinazioni italiane, si rileva un certo cambiamento rispetto agli anni 2011-2012: La Lombardia supera l’Emilia-Romagna, Lazio e Toscana nelle vacanze brevi , mentre la Puglia, supera Emilia-Romagna Toscana e Sicilia nelle lunghe e sale al primo posto, Lazio e Lombardia rimangono le più importanti per i viaggi di lavoro. Quasi il 50% dei viaggio degli italiani si fa in 5 regioni: Toscana, Lombardia, Emilia Romagna,, Lazio, e Puglia.

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