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Tecnologie didattiche e discipline umanistiche

Liceo Scientifico Statale “S. Cannizzaro” di Palermo. Tecnologie didattiche e discipline umanistiche. MODULO 1 (prima parte) 7 ottobre 2003. Relatore: prof. Silvio Vitellaro. Conoscere il ruolo delle TD in una didattica innovativa

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Tecnologie didattiche e discipline umanistiche

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Presentation Transcript


  1. Liceo Scientifico Statale “S. Cannizzaro” di Palermo Tecnologie didattiche e discipline umanistiche MODULO 1 (prima parte) 7 ottobre 2003 Relatore: prof. Silvio Vitellaro

  2. Conoscere il ruolo delle TD in una didattica innovativa Conoscere il ruolo delle TIC in un processo di insegnamento-apprendimento individualizzato e collaborativo Conoscere come sta cambiando la propria disciplina come conseguenza dell’uso delle TIC Utilizzare MS Word per la predisposizione di dispense e materiale didattico. Utilizzare gli strumenti avanzati di Word per la realizzazione di materiale didattico interattivo come questionari individuali e ipertesti Utilizzare MS Excel e DB per la raccolta e la gestione di informazioni strutturate, ad esempio per la creazione di report di laboratorio, tavole cronologiche e sinottiche, etc. Utilizzare MS PowerPoint per la predisposizione di lezioni e presentazioni didattiche multimediali Obiettivi del PON (moduli 1 e 2)

  3. Modulo 1 • Argomenti • Le TD e il loro ruolo nell’innovazione della scuola • Processi di apprendimento-insegnamento e TD • Obiettivi • Acquisire la consapevolezza che l’introdurre TD nella pratica di classe richiede un lavoro di progettazione e/o ristrutturazione del percorso didattico che si vuole proporre • Conoscere le principali linee di evoluzione delle TD, con riferimento agli aspetti teorici, metodologici e tecnologici che le caratterizzano • Conoscere le principali strategie didattiche di risorse TIC e i modelli cognitivi a cui queste strategie si ispirano • Acquisire le prime competenze per valutare se e come l’uso di TD può aiutare a raggiungere gli obiettivi didattici proposti • Contenuti • Definizione di TD • Storia e basi teoriche • TIC e innovazione scolastica • Politiche nazionali

  4. Modulo 2 • Argomenti • Le tecnologie didattiche e il loro ruolo nell’innovazione della didattica • Le principali linee di evoluzione delle TD e le politiche più significative d’innovazione didattica basate su di esse • Il ruolo delle TIC nei processi di insegnamento-apprendimento • Le principali strategie d’uso delle TIC e i modelli cognitivi a cui queste strategie si ispirano • Obiettivi • Conoscere le basi teoriche dell’apprendimento collaborativi e individualizzato • Utilizzare le capacità di comunicazione delle ICT nella pratica scolastica per stimolare l’apprendimento collaborativo e la produttività individuale • Conoscere e utilizzare i principali strumenti di presentazione • Contenuti • Ruolo delle TIC nei processi di apprendimento • Apprendimento individualizzato • Apprendimento collaborativi • Didattica basata su progetti interdisciplinari • Progettazione e realizzazione di presentazioni basate su TIC • Attività • Impostare e realizzare un’unità didattica interdisciplinare e realizzare una presentazione basata su PowerPoint

  5. Proposta organizzativa modulo 1 • Modulo I – 8 ore • Incontro 1 (7 ottobre - 4 ore) • Informatica di base: concetti essenziali relativi al PC • Relazione: Il ruolo delle nuove tecnologie nella didattica • Definizione di TD e di TIC • TIC e innovazione scolastica • TIC e processi cognitivi • Attività: progettazione di una presentazione con PowerPoint • Incontro 2 (14 ottobre - 4 ore) • Relazione: Nuove tecnologie e discipline umanistiche • Strumenti informatici e didattica della storia • Informatica di base: Uso avanzato di Word • Confronto di esperienze su: Ipermedia e didattica • Attività: realizzazione di una presentazione con PowerPoint

  6. Proposta organizzativa modulo 2 Incontro 3 (21 ottobre - 4 ore) Relazione: Nuove tecnologie e discipline umanistiche Strumenti informatici e didattica della filosofia Informatica di base: le reti di computer Confronto di esperienze Attività: progettazione di una lezione che preveda l’uso di strumenti informatici Incontro 4 (28 ottobre - 3 ore) Relazione: Nuove tecnologie e discipline umanistiche Strumenti informatici e didattica dell’italiano Strumenti informatici e didattica della storia dell’arte Informatica di base: caratteristiche di Internet Confronto di esperienze sull’uso di Internet Attività: realizzazione di una lezione con l’uso di tecnologie informatiche Incontro 5 (4 novembre - 3 ore) Relazione: TIC come strumento di produttività individuale e come amplificatore delle capacità di comunicazione Erogazione test di uscita e valutazione dei lavori prodotti

  7. TECNOLOGIE DIDATTICHEDefinizioni Modulo 1 – Incontro 1 – parte 1

  8. Definizioni di Tecnologie Didattiche • Obiettivo • Distinguere tra il concetto di TD come ambito di studio con una propria specificità metodologica e quello di impiego delle TIC (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione) nella scuola. • Caratterizzare l’ambito delle TD ed evidenziare in cosa può consistere l’apporto che da esse può venire alla scuola. • Un chiarimento preliminare • Il termine TD (Tecnologie Didattiche) indica un ambito culturale che più propriamente dovrebbe essere chiamato “tecnologia dell’educazione”

  9. Un fraintendimento comune Generalmente quando nell’ambito della scuola si usa questa espressione (o una simile), gli insegnanti pensano a persone con forte competenza tecnica, esperte nell’uso di strumentazioni (es. responsabili dei laboratori informatici). Dobbiamo subito confutare questo stereotipo. Una delle preoccupazioni maggiori di tutti coloro che si sono occupati di tecnologie didattiche è rivolta a tenere ben distinto il proprio ruolo dalla figura di un tecnico esperto.

  10. Definizioni di TD L’accezione “sistemica” delle TD Le tecnologie didattiche riguardano la definizione e lo sviluppo di modelli teorici e la messa a punto di metodologie e di sistemi tecnologici per risolvere problemi riguardanti l’apprendimento umano in situazioni finalizzate e controllate [..] ciò che caratterizza le tecnologie didattiche è l’approccio sistematico ed interdisciplinare che, mutuando conoscenze da settori differenti (psicologia cognitiva, informatica, pedagogia, comunicazioni ecc..) le integra in un sistema complesso, controllato e finalizzato al raggiungimento di specifici obiettivi formativi” [Vittorio Midoro, TD, 1993, n. 1]

  11. Definizioni di TD TD come sistema ed innovazione pedagogico-educativa In un’ottica “sistemica” si muove anche Galliani, quando definisce la tecnologia dell'educazione come lo "studio sistematico dei metodi e dei media per l'analisi, la progettazione, lo sviluppo e la valutazione dei processi di insegnamento-apprendimento, finalizzato a risolvere problemi complessi, coinvolgenti persone, procedure, idee, organizzazione, risorse tecniche e finanziarie" [GALLIANI L., L’operatore tecnologico, La Nuova Italia, Firenze, 1993, p. 8].

  12. Accezione sistemica In sintesi in una concezione sistemica di TD si tende a: a) vedere la singola azione come parte di un tutto interconnesso b) dare forte rilevanza al raccordo con la ricerca teorica (raccordandosi a vari ambiti scientifici) c) decontestualizzare le esperienze vedendole come casi di tipologie più generali d) dare rilevanza al momento progettuale ed a concetti come fattibilità, sostenibilità, ricusabilità.

  13. L’avvento delle TIC Dagli anni ’80 qualcosa cambia. Con l’avvento del personal l’ambito TD rimane fortemente influenzato dalle problematiche che si accompagnano alla introduzione dei computer, quali la riflessione sulle tipologie di software proposte per favorire l’apprendimento (software didattico, software general purpose, ipertesti e multimedia, Sw per l’apprendimento collaborativi ecc.). Il mezzo (computer) si rivela una sorgente intrigante di problemi e nuovi spazi di ricerca. E dunque acquista risalto e sviluppo autonomo la seconda polarità cui abbiamo accennato: una maggiore attenzione si focalizza adesso sul “mezzo” (tecnologie per l’apprendimento).

  14. Tic nella scuola In questo quadro si sviluppano, in particolare dagli anni ’80, nuovi ambiti di interesse relativi all’uso delle TIC nella scuola. Problematiche nuove, di natura prevalentemente cognitiva e comunicativa, emergono in primo piano. Deve essere dunque chiaro che parlando di TIC nella scuola ci collochiamo in un determinato contesto d’uso, con una sua specificità teorica e pratica. Per affrontare i problemi che questo pone ci si può senz’altro avvalere del retroterra culturale e scientifico fornito dall’ambito più generale “TD”, tenendo fisso tuttavia che non si può identificare il primo con il secondo.

  15. TIC come opportunità per apprendere Generalmente oggi si riconosce che le TIC non migliorano tout court l’apprendimento. Esse forniscono piuttosto delle opportunità aggiuntive, che vanno accuratamente individuate. Studiare come si presentano queste opportunità e quando e come sia opportuno avvalersene è sicuramente un campo di competenza delle TD che in questo caso si incontra con l’ambito delle teorie dell’apprendimento e della semiologia.

  16. TIC per apprendere: domande tipiche Quando e come l’uso di TIC può modificare l’apprendimento e le attività cognitive e metacognitive di un allievo? Quali tipi di software sono preferibili per l’apprendimento? Usare il computer come utensile per l’elaborazione libera? Far lavorare gli allievi da soli o in collaborazione? Come integrare varie soluzioni? Come adattare le attività coi computer nei curricola? Quando usare gli uni o gli altri media? Esistono apprendimenti disciplinari che possono maggiormente beneficiare delle Tic? A partire da quale età è ragionevole che la scuola introduca le TIC? Come il computer può influire nel cambiamento della metodologia didattica?

  17. In sintesi Oggi parliamo molto di “Tecnologie Didattiche” nella scuola. Questo termine non va inteso come un banale “sapere come far funzionare il computer”. Le Tecnologie Didattiche sono un ambito che ricerca soluzioni razionali e sistemiche all’apprendimento, proponendo modelli trasferibili, alle problematiche dell’istruzione. Dagli anni ’80 si sono poi diffuse le TIC nelle scuole e ciò ha generato nuovi ambiti di interesse, che danno maggiore attenzione al mezzo ed alle dinamiche di interazione ed ai processi acquisitivi che intorno ad esso si generano. Ma anche in questo caso la cultura tecnologica di cui le TD sono portatrici orienta ad affrontare le problematiche specifiche delle TIC nella scuola con un atteggiamento di ampio respiro, e con un taglio critico e prospettico, per niente indulgente verso l’”eccitazione da ultima release”, che caratterizza spesso docenti hacker, entusiasti, ma acritici sostenitori dell’innovazione tecnologica nelle forme più moderne.

  18. TD come atteggiamento culturale Le TD rappresentano dunque in primo luogo una cultura, una mentalità, un atteggiamento culturale. Questo atteggiamento culturale si oppone all’innovazione estemporanea, basata su assenza di riflessività e cieca improvvisazione. Esso vede in tutto ciò grande dispendio di energie e risorse. Assumere un atteggiamento culturale proprio delle TD può soprattutto aiutare l’insegnante a vedere un po’ più dall’alto, con occhio più distaccato e problematico la sua attività quotidiana, ad esplicitare in modo più razionale il proprio operato didattico, a valutare meglio il grado di sostenibilità e trasferibilità delle metodologie che intende applicare.

  19. TECNOLOGIE DIDATTICHEStoria e basi teoriche Modulo 1 – Incontro 1 – parte 2

  20. Le tecnologie della parola e la loro storia Nell’università medievale il docente leggeva un testo ad alta voce e gli apprendenti lo trascrivevano sui loro quaderni. La dettatura era allora il modo più veloce ed economico per ottenere copie di un testo. Dopo la nascita e lo sviluppo della stampa a caratteri mobili, la dettatura di un testo è diventata una modalità inefficiente per produrre delle copie. Le varie possibilità offerte dalla stampa – come, appunto, la riproduzione di testi, ma anche d’immagini di altissima qualità, di carte geografiche ecc. – sono state integrate nei processi formativi senza peraltro mai lasciare da parte la scrittura amanuense, a tutt’oggi così importante nella formazione. Lo sviluppo delle tecnologie della parola si è incontrato con la nascita e il consolidamento della Tv e delle tecniche di registrazione. I segnali audio e video possono essere utilizzati in varie modalità in ambito formativo: da programmi radiofonici o televisivi ad hoc, all’uso di audio e videocassette. Le possibilità offerte dalla digitalizzazione del segnale e dalla telematica hanno aperto orizzonti applicativi particolarmente nuovi e interessanti; qui il discorso sulle tecnologie nella formazione incontra il tema dell’e-learning (Olimpo 1993; Cantoni & Di Blas 2002).

  21. I mezzi usati nella didattica • Obiettivo: valutare le potenzialità dei diversi mezzi per la didattica e scegliere quelli più adatti ai diversi apprendimenti • Proviamo ad elencare quali mezzi digitali costituiscono la strumentazione che consente l'integrazione-transizione della lezione centrata sulla parola (logocentrica) con ambienti di apprendimento: • Un adeguato apparato Hardware; • Sistemi tutoriali (Corsi Computer Based Training in autoformazione); • Videoscrittura e software office-automation; • Programmi di grafica; • Ipertesti e ipermedia su supporto magnetico e ottico; • SW generatori di mappe concettuali; • SW di comunicazione; • Motori di ricerca; • Sistemi autore per fare ipertesti, ipermedia; • Editor HTML per costruire pagine Web; • Internet.

  22. TD e teorie dell'apprendimento • Obiettivo: valutare le potenzialità dei diversi mezzi per la didattica e scegliere quelli più adatti ai diversi apprendimenti • Proviamo ora ad enunciare i principali fattori teorici che presiedono la trasformazione dell'apprendimento da una concezione focalizzata sull'insegnare ad una centrata sull'apprendere; da una concezione istruttiva-trasmissiva-riproduttiva ad una visione costruttiva-cooperativa-metacognitiva. • La transizione dal comportamentismo alle teorie neocognitiviste: il costruttivismo • La teoria dell'apprendimento significativo; • La teoria delle mappe concettuali; • La teoria dell'ipertesto e della reticolarità; • La teoria dell'apprendimento cooperativo; • La teoria della didattica breve.

  23. TD e teorie dell'apprendimento Occorre promuovere una riflessione critica sui profondi e rapidi mutamenti in atto nei modi della comunicazione, della costruzione, della rappresentazione e della trasmissione del sapere. In particolare, si deve riflettere sui seguenti aspetti: • la divaricazione tra una cultura d'élite, propria della scuola, e l'affermarsi contemporaneo di una cultura di massa dilagante, sostenuta anche dalle nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione; • il mutamento in atto nell'architettura della percezione e della conoscenza con l'avvento di quella che Raffaele Simone chiama la "terza fase" caratterizzata dalla prevalenza del "visivo" e dalla tendenza all'abbandono del sapere "discorsivo";

  24. TD e teorie dell'apprendimento • i mutamenti degli scenari cognitivi e l'affermarsi di uno stile cognitivo analogico-olistico diverso da quello, tradizionalmente scolastico, analitico-discorsivo; • la necessità di assumere logiche didattiche di tipo costruttivista della conoscenza e di apprendimento cooperativo rispetto allo scenario, nei fatti piuttosto inefficace, di un insegnamento tradizionale trasmissivo e fondamentalmente comportamentistico; • il "collo di bottiglia" di fronte al quale si trova la scuola attuale, costretta a confrontarsi con compiti di trasmissione dei saperi della tradizione potenzialmente incompatibili con le nuove competenze postulate dai saperi tecnologici.

  25. Ambienti di apprendimento basati sulle TIC Una riflessione sui possibili ambienti di apprendimento che utilizzano le TIC non può prescindere da un’analisi sulla relazione complessa che intercorre fra: • la trasformazione dei media • la logica ipertestuale • l'oralità di ritorno, • la reticolarità della strutturazione della conoscenza • l' impatto dell'informatica in area disciplinare • il ripensamento del ruolo delle discipline • le riflessioni epistemologico-cognitive del pensiero costruttivista e del Cooperative Learning.

  26. Ambienti di apprendimento basati sulle TIC Appaiono ormai fuori luogo, a causa dei fattori prima evidenziati, gli impieghi delle tecnologie multimediali quali strumenti per la “trasmissione” di concetti e teorie e si impone con forza l’esigenza della loro funzionalità per creare ambienti di apprendimento educativo, ambienti nei quali, gli studenti, attraverso processi di relazione cooperativa nel gruppo dei pari e con i loro docenti, possano procedere alla negoziazione e costruzione delle loro conoscenze, valorizzando stili di apprendimento e profili personali di comportamento.

  27. TECNOLOGIE DIDATTICHETIC e innovazione scolastica Modulo 1 – Incontro 1 – parte 3

  28. Introduzione Oggetto di questa unità tematica è il rapporto tra innovazione tecnologica e sistema scolastico. Il tema può essere affrontato da quattro distinte angolazioni: a) la struttura (efficacia o meno dell'impatto).Impatto dell'innovazione didattica e didattico-tecnologica nella scuola: quando e come il cambiamento? b) l'organizzazione. Impatto delle Tic sul sistema scolastico: a quale livello il cambiamento? c) la didattica. Impatto delle Tic sul contesto didattico: come questo può cambiare?. d) gli aspetti cognitivi.Impatto delle Tic sui processi cognitivi: cosa può accadere nelle interazioni mente-medium?

  29. Impatto sull'organizzazione scolastica Sul sistema scuola le TIC possono agire soprattutto a livello a) dell’interfacciamneto tra scuola e sistema globale b) della razionalizzazione dei flussi di informazione e dei processi collaborativi interni La tecnologia oggi consente alla scuola di uscire dal suo tradizionale isolamento, di modellarsi in forme diversamente distribuite. Questo significa intervenire sul concetto stesso di scuola e dar vita a nuove possibili riconfigurazioni spaziali e temporali del sistema formativo: policentrismo formativo, scuola distribuita, istruzione permanente, e-learning.

  30. Impatto delle Tic nel contesto didattico Le nuove tecnologie tendenzialmente favoriscono alcune modifiche generali nel contesto didattico, che nella loro forma più tipica si possono così schematizzare: • spostamento del focus dall'insegnante allo studente • spostamento del focus dell'apprendimento sul fare • aumento della motivazione degli alunni • risalto alla cooperazione tra alunni

  31. Spostamento del focus • Spostamento del focus dall'insegnante allo studente L'insegnante riduce la sua centralità, non appare più come l'unico rogatore del sapere; il suo ruolo tende ad articolarsi, divenendo ora "regista", ora coordinatore, ora facilitatore… • Spostamento del focus dell'apprendimento sul fare Le nuove tecnologie favoriscono l'apprendere agendo. Che si tratti di un ambiente di scrittura, di una simulazione, di un ambiente di realtà virtuale, esse danno enfasi all'agire in situazione. In questo non sono molto dissimili da altre opportunità che comportano attività di atelier o laboratorio. Possono però rendere "attive" anche cognizioni astratte, che tradizionalmente vengono acquisite solo attraverso il libro.

  32. Motivazione e cooperazione Aumento della motivazione degli alunni E' questo forse l'effetto più evidente, secondo alcuni l'unico vero fattore che tiene in piedi l'innovazione tecnologica. Dovunque si introducano laboratori l'attività incontra l'interesse degli studenti (per il carattere di interattività, per la dimensione multimediale ecc..). Risalto alla cooperazione tra alunni La presenza dei computer nella scuola valorizza forme di collaborazione e peer tutoring. Le tecnologie pongono continuamente problemi, da quelli stessi legati al funzionamento ad altri più specifici proposti dal software; invitano pertanto gli allievi ad appoggiarsi a compagni più esperti, che possono dare consigli utili; si pensi al fenomeno dei club informatici giovanili, vaste catene di mutua assistenza che si creano spontaneamente oppure alla filosofia "Open Source".

  33. TIC e didattica: precisazione • Anche se questi possono apparire cambiamenti positivi, in realtà nessuno lo è in se stesso; l'aumento di motivazione degli alunni potrebbe andare di pari passo con una banalizzazione delle attività, il "fare" con una riduzione della riflessività, la cooperazione potrebbe comportare un aumento di gregarismo, rinuncia al pensiero autonomo e così via. • Ciò che fa sì che questo tendenziale cambiamento abbia più o meno valenze ed implicazioni positive dipende da fattori di contesto, in particolare dalle metodologie e dal clima didattico preesistente in cui esso viene a collocarsi.

  34. TIC e processi cognitivi Il rapporto tra processi cognitivi e uso delle tecnologie può caratterizzarsi secondo varie e complesse modalità. Possiamo individuare diverse possibilità. Le prime due rappresentano fattori di disturbo sull’apprendimento. • La prima è quella della saturazione cognitiva La macchina (e l’interfaccia software) può assorbire attenzione, disperdere, produrre sovraccarico informativo (overload information) distogliendo dal problema, sottrarre all'acquisizione degli obiettivi attraverso l'assorbimento sulla macchina stessa (dispersione, saturazione). • La seconda è quella della disattivazione cognitiva L'appoggiarsi alla macchina disabilita forse processi cognitivi di rilievo? Immaginiamo il caso in cui il software fornisca automaticamente una soluzione scavalcando elaborazioni e processi intermedi che è importante invece l'alunno realizzi da sé. Banalmente è il caso delle macchinette calcolatrici in rapporto alle operazioni mnemoniche di calcolo.

  35. TIC e processi cognitivi Tra le possibilità con implicazioni positive, se ne individuano quattro: · Internalizzazione Si verifica quando la mente “incorpora” funzioni proprie del mezzo. Per fare un esempio, l'uso sistematico di interfacce software con organizzazione gerarchica dei dati potrebbe favorire una forma mentis più orientata alla strutturazione gerarchica delle informazioni (testi, archivi ecc..). · Sinergia Da un altro punto di vista si possono considerare gli effetti conoscitivi conseguenti ad un'azione sinergica mente-medium: ad esempio, la possibilità di fare calcoli più sofisticati può consentire anche di risolvere problemi complessi, altrimenti insolubili · Consolidamento Si tratta di situazioni in cui strutture cognitive o abilità esistenti trovano modo di essere esercitate, perfezionate e ampliate attraverso le tecnologie. Ad esempio, scrivere con un word processor può contribuire a corroborare abilità di elaborazione ed editing. · Affioramento Da un'ultima angolatura possiamo individuare nuovi attitudini e processi cognitivi che si vengono ad intravedere nella mente sulla base delle interazioni coi nuovi ambienti tecnologici. Si pensi ad atteggiamenti cognitivi legati alla navigazione ipertestuale, alla scoperta involontaria (serendip) in internet ecc..

  36. Sitografia LTE Sito web del Laboratorio di Tecnologie dell’Educazione dell’Università degli Studi di Firenze: contiene molte risorse tra cui interventi su tecnologie didattiche, Reti, ipermedia e bibliografie specialistiche: http://www.scform.unifi.it/lte ISTITUTO PER LE TECNOLOGIE DIDATTICHE Sito Web dell’Istituto per le Tecnologie Didattiche del CNR di Genova: http://www.itd.ge.cnr.it OSSERVATORIO TECNOLOGICO PER LA SCUOLA DEL MIUR http://www.osservatoriotecnologico.it/Servizio TELEMA Rivista telematica dedicata a tecnologia, cultura e società: http://www.fub.it/telema/ Si segnala in particolare: http://baldo.fub.it/telema/TELEMA12/Telema12.html TECNOLOGIA EDUCATIVA Portale dedicato alle tecnologie dell’educazione con articoli e link: http://www.tecnologiaeducativa.it DOCENTI.ORG Portale dedicato alle problematiche legate ai processi di insegnamento/apprendimento e nuove tecnologie: contiene strumenti, software e spazi dedicati allo scambio e alla discussione: http://www.docenti.org INTERNET@SCUOLA Sito della Fondazione Ugo Bordoni: http://www.internetascuola.fub.it/

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