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Istituto di Tecnologie Didattiche e Formative Consiglio Nazionale delle Ricerche

Tecnologie dell'Informazione per l'apprendimento: vantaggi e svantaggi. Mario Allegra, Antonio Greco. Istituto di Tecnologie Didattiche e Formative Consiglio Nazionale delle Ricerche Via Ugo La Malfa, 153 Palermo. Sommario.

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Presentation Transcript


  1. Tecnologie dell'Informazione per l'apprendimento: vantaggi e svantaggi Mario Allegra, Antonio Greco Istituto di Tecnologie Didattiche e Formative Consiglio Nazionale delle Ricerche Via Ugo La Malfa, 153 Palermo

  2. Sommario • Le Tecnologie Informatiche per la Comunicazione in classe: vantaggi e svantaggi • Come utilizzarle in modo efficace • Una proposta • Conclusioni

  3. L’inserimento delle TIC nelle attività didattiche • Aule multimediali • Formazione dei docenti • Definizione di attività con gli studenti • Valutazione dei risultati

  4. Aule multimediali • Laboratori come luoghi dove gli studenti apprendono da soli, utilizzando sistemi multimediali e/o Internet? • ASSOLUTAMENTE NO, anche se lo studente acquisisce una maggiore indipendenza

  5. Aule multimediali • Reti di computer per utilizzare: • Sistemi Multimediali • Software specifico per l’elaborazione dati • World Wide Web • Videoconferenza • Posta elettronica, news group,..

  6. La Novità • Fare le stesse attività con nuovi strumenti? • Fare cose nuove?

  7. I Sistemi multimediali • Ricchezza degli ambienti didattici • Organizzazione ipertestuale della conoscenza • Pluralità dei modi di presentare le informazioni • Controllo di alcuni momenti del processo di apprendimento da parte dello studente

  8. I Sistemi multimediali (cont.) • Il discente ha maggiori opportunità di trovare la strada che gli è più congeniale per superare le difficoltà di comprensione. • Aspetto ludico

  9. Tipi di applicazioni multimediali • Applicazioni orientate al prodotto: • formazione professionale degli adulti; • accesso tipo consultazione o secondo percorso guidato; • maggior strutturazione della conoscenza; • massimo sgravio dell’elaborazione; • maggiore impegno visivo.

  10. Tipi di applicazioni multimediali • Applicazioni orientate al processo: • formazione di base; • maggiore spazio alle attività cognitive generali (scrivere, fare ipotesi, confrontare...); • ambienti automotivanti; • possibilità di accesso tipo “esplorazione libera”; • espandibilità da parte degli studenti del materiale di studio.

  11. Problemi aperti • Migliaia di applicazioni ipermediali, ma poche realmente gestibili e sperimentabili in ambito educativo (professionale o formativo-scolastico);

  12. Problemi aperti • Il primo problema che l’insegnante deve affrontare per l’utilizzo di MM è la valutazione dei sistemi a disposizione: • ricchezza delle funzioni e delle risorse • qualità dell’interfaccia • ipermedialità • adeguatezza dei contenuti

  13. Problemi aperti • Nel valutare il software, il docente deve cominciare ad individuare le possibili attività, i possibili percorsi attraverso i quali guidare gli studenti, cercando di integrarli nelle attività curriculari.

  14. La Formazione degli insegnanti • Gli insegnanti devono essere non soltanto dei buoni utenti del computer, ma soprattutto devono acquisire la capacità di programmare attività basate sui nuovi strumenti

  15. La Formazione degli insegnanti /2 • Devono saper valutare i vantaggi reali degli strumenti, inserendoli efficacemente nelle attività didattiche, arricchendo i modi di apprendimento, limitando gli svantaggi, valutando i costi e le risorse.

  16. Reti telematiche rete router modem WS PC Mac

  17. Reti telematiche (cont.) • Le due funzionalita’ di base offerte dalla telematica sono: • l’accesso a risorse condivise(eventualmente remote), da parte di piu’ attori, che possono utilizzarle, consultarle o modificarle. • la facilitazione della comunicazione fra persone, siano esse locali o remote (CMC).

  18. Reti telematiche (cont.) • La CMC consente: • remotizzazione o comunicazione interpersonale in tempo reale (es: chatting, teleconferenze, etc.). Un‘applicazione tipica nel mondo della didattica universitaria e’ la remotizzazione delle lezioni in cui il docente oltre che fare lezione agli studenti presenti puo’ raggiungere anche studenti remoti con i quali attivare un canale bidirezionale di comunicazione.

  19. Reti telematiche (cont.) • comunicazione in tempo differito (posta elettronica, mailing list, listserver, news, BBS) • il confronto e la condivisione di esperienze tra colleghi; • l’esperienza del singolo puo’ essere messa a disposizione dei colleghi, sia come patrimonio comune , sia come parametro di confronto con iniziative analoghe.

  20. Reti telematiche (cont.) • la condivisione di materiale didattico; • alcune unita’ didattiche potrebbero essere già disponibili, o servire da modello e riproposte in altri contesti o, ancora, potrebbero servire come base per ulteriori sviluppi, integrate con nuovi moduli.

  21. La dimensione cooperativa • E’ l’ingrediente concettualmente piu’ interessante dal punto di vista educativo dei modelli di ins./appr. basati sulla telematica. Grazie ad essa possono essere maggiormente privilegiati: • il lavoro di gruppo; • l’attivita’ di ricerca documentale; • la richiesta d’informazioni; • la condivisione di esperienze e il confronto culturale; • la cooperazione al raggiungimento di obiettivi didattici comuni.

  22. La comunicazione in rete • Risulta efficace se si ha: • una precisa strutturazione della comunicazione. • il controllo del processo di apprendimento a distanza e gli strumenti per la valutazione delle attività in rete.

  23. Alcuni problemi .. • Pochi prodotti commerciali sono progettati per l’utilizzo in classe • alcuni programmi sono complessi da utilizzare • possibilità di perdita nell’iperspazio • sovraccarico cognitivo nei sistemi con notevoli quantità di informazioni (e ancor di più in Rete Internet)

  24. Alcuni problemi .. (cont.) • Tempi di progettazione delle attività • Infrastrutture ancora non adeguate • Laboratorio come luogo separato dalle altre attività didattiche • Modalità di valutazione

  25. Multimedialità e telematica in classe • Fruizione e costruzione di sistemi MM • Cooperazione in rete • Accesso a risorse distribuite • Riabilitazione cognitiva e didattica di sostegno • Domani alle 17:00 nella sessione dell’ITDF verranno approfonditi questi temi, attraverso l’analisi di alcune esperienze concrete

  26. La “Palestra cognitiva” • La metafora della palestra consente di immaginare esperienze formative in cui trovano spazio individui che si preparano (allenano) ad apprendere, e che si attivano in funzione di specifiche necessità.

  27. La “Palestra cognitiva” (cont.) • Come in una palestra i progressi sono monitorabili e verificabili e l’organizzazione interna di ogni individuo evolve verso cambiamenti duraturi.

  28. La “Palestra cognitiva”(cont.) • La figura del formatore “allenatore” necessita di una conoscenza approfondita delle strategie di allenamento e dell’utilizzo di <<attrezzature>> ad hoc per il potenziamento e/o l’ottimizzazione di specifiche competenze cognitive.

  29. La “Palestra cognitiva”(cont.) • Diviene quindi fondamentale conoscere sia l’organizzazione complessa cui ogni individuo si affida per l’apprendimento, sia le potenzialità e i limiti di un approccio multimediale.

  30. La “Palestra cognitiva”(cont.) • Dunque perché il discente si appropri di una specifica strategia e acquisisca una buona padronanza di un dato argomento, si dovrebbe proporre un percorso, che attraverso complessificazioni successive, conduca alla competenza gestionale di quanto trasmesso.

  31. La “Palestra cognitiva”(cont.) • A tal proposito, la dimensione multimediale consente di progettare una sequenza di eventi che contengano una progressione armonica verso il livello di complessità necessaria e sufficiente per la gestione dell’evento (apprendimento) atteso.

  32. Rendere efficace l’introduzione delle TIC nella scuola • Approccio Bottom up/Top down • Sostenibilità • Curriculum • Formazione degli Insegnanti • Ricerca • Produzione di contenuti • Controllo e valutazione dei progetti

  33. Una proposta • Condividere le esperienze fatte nelle diverse scuole, nelle diverse discipline, sia dal punto di vista di materiale didattico prodotto, sia per la metodologia adottata. • Organizzare le informazioni sui metodi e gli strumenti utilizzati • Discuterne, rielaborarli, definirne di nuovi

  34. Una proposta (cont) • In questo modo si può creare una sinergia tra scuole, provveditorati, centri di ricerca, si possono valorizzare le esperienze fatte, si possono trasferire le abilità progettuali sulle NT ai docenti che si accingono ad utilizzarle per la prima volta.

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