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Bozza di lavoro 1

Elezioni Provinciali 2009. Bozza di lavoro 1. Il Circondario Cremasco. Tappa strategica per valorizzare le specificità del nostro territorio. 48 Comuni insieme per un’azione di governo territoriale armonica, snella ed efficace.

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Bozza di lavoro 1

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  1. Elezioni Provinciali 2009 Bozza di lavoro 1

  2. Il Circondario Cremasco Tappa strategica per valorizzare le specificità del nostro territorio. 48 Comuni insieme per un’azione di governo territoriale armonica, snella ed efficace. Si tratta di concretizzare, attraverso atti amministrativi formali, un progetto che nei fatti e sulla carta già esiste da anni. Il Circondario Cremasco dovrà diventare un soggetto politico e istituzionale riconosciuto ad ogni livello (come previsto dallo Statuto Provinciale e dalla Legge 267/2000) che proponga, coordini e sviluppi piani di azioni e di strategie condivise nell’ambito del territorio dei 48 comuni cremaschi. Una sorta di “Camera dei Comuni” o Cabina di regia che favorisca uno sviluppo armonioso e sostenibile del nostro territorio. Uno strumento agile e flessibile, senza costi aggiuntivi e sgombro da ogni forma burocratica.

  3. Il territorio, un puzzle in cui ogni tassello contribuisce al quadro d’insieme Insieme al Patto per lo sviluppo, al Piano d’area del Cremasco e allo studio sul “Cremasco” diventa un reale strumento di programmazione economica e territoriale; il “Circondario” sarà il luogo nel quale verranno decise le linee strategiche dello sviluppo socio-economico. Un modo concreto per limare i difetti del particolarismo comunale e moltiplicare i benefici della pianificazione di area vasta. Al di là dei particolarismi per un progetto strategico dello sviluppo locale La politica della condivisione e coesione produce benefici in termini economici e sociali e favorisce uno sviluppo territoriale sostenibile anche in termini di salvaguardia delle risorse naturali. Il Circondario potrebbe diventare il luogo deputato nel quale fare incontrare gli “stati generali” ogni qualvolta la situazione lo richieda. per completare Definire forma giuridica, competenze, possibilità di allocazione risorse o no.

  4. Tutti a scuola! L'istruzione e la formazione per vincere le nuove sfide di un’economia sempre più basata sulla conoscenza. La rapida trasformazione dell’economia ha cambiato radicalmente il nostro modo di lavorare da quella dei nostri figli: dalla produzione di beni materiali siamo passati alla produzione di beni immateriali: servizi, informazioni, simboli, valori.I giovani – e non solo – devono misurarsi con i rapidi cambiamenti della tecnologia e con i continui mutamenti delle modalità di lavoro, dei mercati, in una realtà in cui il “mondo” e i contesti locali sono sempre più interconnessi. All’affermarsi delle imprese capaci di organizzarsi e innovarsi rapidamente devono corrispondere lavoratori in grado di sviluppare e aggiornare costantemente le loro competenze per rispondere ai bisogni dei settori in crescita. Più studenti nelle imprese e più lavoratori nelle scuole • Una maggiore cooperazione tra le agenzie di formazione e le imprese è garanzia oltre che di maggiori possibilità di occupazione anche di migliore qualità. La prioritàè quella di favorire l’interscambio tra i luoghi di lavoro e di formazione per promuovere profili professionali più qualificati e adeguati. • incentivare la diffusione di esperienze di stage e tirocini • sostenere la formazione permanente degli adulti per migliorare e aggiornarne le • competenze • sviluppare l’alta formazione per rispondere al crescente bisogno di profili professionali • altamente qualificati • sostenere i disoccupati attraverso una migliore organizzazione dell'incontro tra domanda e • offerta di lavoro. CrFORMA, una realtà in movimento Attraverso l'Azienda Speciale CrFORMA la Provincia potrà consolidare la gestione delle attività di formazione in 5 aree di intervento: • formazione per l’assolvimento diritto-dovere di istruzione e formazione per i giovani dai 15 ai 18 anni (in questo settore la realtà di Crema può esprimere molte potenzialità) • formazione per soggetti svantaggiati • formazione permanente • formazione destinata all'apprendistato • formazione nel settore del restauro dei beni culturali (a Crema l’arte organaria)

  5. AL LAVORO COME A SCUOLA, A SCUOLA COME AL LAVORO La formazione continua per lavorare, crescere, cambiare • Rafforzare gli interventi destinati alla formazione permanente con forme di insegnamento innovative e flessibili. • Gli interventi dovranno concentrarsi sul • consolidamento dei corsi ddif • rafforzamento degli interventi formativi attraverso il Polo della Cosmesi per l'alta formazione • utilizzo dei fondi interprofessionali per la formazione continua • monitoraggio delle fonti di finanziamentocomunitari e regionali • utilizzo di corsi autofinanziati • Partnership “sul campo” • Condividere i vantaggi e le responsabilità dell’apprendimento permanente. • L’apprendimento permanente richiede azioni comuni o coordinate basate su una varietà di esperienze, capacità e risorse. • E’ importante realizzare partenariati a tutti livelli coinvolgendo tutti i possibili fornitori di opportunità di apprendimento: dalle autorità locali alle scuole, dai servizi di informazione e di orientamento alle imprese. • Le strategie: • alleanza con altri enti territoriali • coordinamento con altra aziende specialidelle province lombarde • stretto rapporto con i centri per l'impiego per la conoscenza dei flussi del mercato del lavoro e le esigenze delle aziende • sviluppo dei sistemi informativi • sviluppo delle strategie di comunicazione per i potenziali utenti per completare Quali sono i progetti specifici per il Cremasco?

  6. Longevità fa rima con fragilità In provincia di Cremona l’indice di vecchiaia ( rapporto ultra65enni\bambini da 0 a 14 anni) è di 166,03; il tasso di vecchiaia (rapporto con il totale della popolazione) è 21,61, inoltre ci sono 4,08 anziani ogni bambino dagli 0 ai 5 anni. In provincia esistono 29 strutture residenziali ognuna con una lista d’attesa per l’ingresso più o meno lunga. Esistono poi servizi domiciliari, integrati e non, che comunque si rivolgono alle situazioni fragili ma con tempi e modi molto differenziati sul territorio. Vivere non sopravvivere Ivecchi però, come tutti gli altri cittadini, andrebbero guardati in base alla complessità dei loro bisogni che, spesso, non sono legati a problemi sanitari ma di relazioni sociali, di fatiche economiche, di carichi famigliari vincolanti, d’incapacità a muoversi nel labirinto dei servizi che, in Lombardia, con la filosofia della libera scelta, lasciano i vecchi soli e disorientati nella ricerca del canale adeguato a soddisfare i propri bisogni. La sfida quindi diventa promuovere reti di sostegno, formali e informali presso il contesto sociale in cui vivono per assicurare loro una qualità della vita soddisfacente. per completare Si può dare più unitarietà d’intervento sul territorio provinciale? Cosa è possibile fare per le strutture residenziali esistenti? Come rispondere alle esigenze delle famiglie nei percorsi di assistenza? Si può pensare all'ospedalizzazione a domicilio degli anziani non autosufficienti? Come promuovere e coordinare il ruolo del volontariato nell'assistenza agli anziani? Progetti di qualificazione professionale delle badanti? Azienda Sociale Cremasca: valutazione sul già fatto e prospettive. E’ possibile pensare ad una strategia di governance, in grado di integrare e coordinare i diversi soggetti al fine di garantire l’integrazione sociale degli anziani e il mantenimento della loro autonomia?

  7. Consorzio Polizia locale del Cremasco • I piccoli comuni non hanno risorse adeguate per rispondere alla domanda dei cittadini di sentirsi più sicuri: pochi uomini, pochi mezzi. Ci sono moltissime esperienze di questo tipo in tutta Italia e in Lombardia. • Ottimizzare le risorse attraverso un Consorzio della polizia locale tra i 48 comuni del circondario cremasco. • Obiettivi: • portare il numero degli operatori di polizia municipale ad un numero equilibrato rispetto al numero di abitanti del territorio; • trasformare la copertura oraria “da ufficio” ad una copertura di 24 ore; • potenziare degli strumenti tecnologici; • permettere il controllo organizzato sul territorio dalle 7,30 all’1,30 (18 ore), realizzando un vero e proprio punto di soccorso al • quale rivolgersi per info, problemi, ecc…. • istituire una rete di Vigili di quartiere che girino in ogni comune dal lunedì al sabato; • organizzare le attività di polizia sul territorio evitando gli sprechi; • rafforzare la rete di rapporti a sostegno delle altre forze dell’ordine; • permettere la gestione del servizio in turni. • Questo progetto potrebbe essere portato avanti dal “Circondario Cremasco” attraverso i comuni. per completare La Provincia non potrebbe costruire una rete attraverso la propria polizia?

  8. Garantire il diritto alla mobilità sostenibile: UN TRENO PER MILANO OGNI ORA Attualmente il servizio è percepito dai pendolari come insufficiente. Una risposta vera e concreta è ampliare i servizi a livello locale introducendo il cadenzamento dei treni. E’ un investimento potenziale sull’aumento del numero degli utenti che potranno raggiungere Milano (e Cremona) ogni ora per motivi di lavoro, studio, svago. Si tratta di ottenere un treno ad “orario cadenzato” che ogni ora parta e ritorni dalla stazione di Crema e Milano. Corre sui binari la rivoluzione di Crema e Cremasco • Il progetto è (deve essere) collegato alla riqualificazione delle aree dimesse a nord-est della città. • Al recupero urbanistico, architettonico e funzionale delle aree si deve associare la realizzazione di strutture a sostegno del sistema di mobilità: • stazione degli autobus (integrazione ferro - gomma), • parcheggi sopra e sotto terra di interscambio, • sottopasso ferroviario per eliminare il caos del passaggio a livello, • potenziamento della stazione ferroviaria. • Si tratta di una sorta di rivoluzione per il Cremasco, sia in termini di servizio per i pendolari che per le opportunità sociali, economiche e culturali che si possono aprire nel collegamento con Milano.

  9. Cadenzate le prime sperimentazioni Sono già stati presi accordi con RFI e Trenitalia nel quadro di un accordo più generale con Regione Lombardia, all’interno di un progetto del cosiddetto “quadrante est” del sistema ferroviario. Dal dicembre 2008 si parte con la sperimentazione del treno cadenzato da Crema a Cremona e da Treviglio a Brescia. Intralci sui binari Il grado di adesione al programma del progetto è molto forte sia per l’area Nord-Est (che però e di competenza comunale) che per il treno cadenzato. Tutte le pianificazioni strategiche e di settore, non solo a livello locale, prevedono lo sviluppo di tale progetto. Il tema è oggi, però, svilito dall’atteggiamento della Giunta di Crema che riduce la questione al sotto o sopra passaggio ferroviario e dai ritardi sul progetto dell’area Nord-Est. per completare

  10. L’Autobus quasi come un Taxi IL BUS A CHIAMATA Il sistema della mobilità tra i nostri comuni è uno degli elementi di debolezza del nostro territorio: attualmente i servizi di trasporto di collegamento da e per la città di Crema sono adeguati alla domanda nelle ore di punta (al mattino e verso le ore 13,00) mentre si rivelano assolutamente inefficienti negli altri orari. Se il mezzo pubblico fosse appetibile, molti rinuncerebbero volentieri all’auto e altraffico. Arriva “STRADIBUS”! Negli orari a domanda debole, il passaggio degli autobus ad orario fisso non è la soluzione più efficiente. Spesso i bus viaggiano completamente vuoti, con un costo notevole per l'azienda ma senza fornire un servizio utile ai cittadini. In questi casi la soluzione più conveniente ed efficace è il Bus a Chiamata: un servizio di trasporto pubblico personalizzato, programmabile ogni giorno negli orari e nei percorsi, sulla base delle richieste degli utenti. Si tratta di allargare il servizio a chiamata della città di Crema (Miobus) anche ai Comuni limitrofi, almeno i 18 del Piano d’area cremasco. • Stradibus = incentivo a una mobilità sostenibile • è un servizio personalizzato ma pubblico e collettivo, rivolto a tutti i cittadini; • offre l'opportunità di accordare il sistema dei mezzi pubblici con le esigenze individuali; • migliora i collegamenti tra i Comuni; • favorisce l'interscambio tra il trasporto pubblico su gomma e quello ferroviario. • incentiva a limitare l'uso dell'auto privata e riduce l'inquinamento atmosferico e dei gas • (effetto serra)

  11. Verso una mobilità integrata Occorre far dialogare e integrare il servizio urbano con quello extraurbano fino a collegarsi con “lo Stradibus” che funziona nei territori del soresinese-castellonese. L’integrazione urbano–extraurbano è stata ipotizzata in uno studio preliminare (già disponibile) ed è stato rallentato dall’atteggiamento ostile dell’attuale assessorato ai trasporti del Comune di Crema, mentre l’azienda coinvolta nel servizio ha dato la propria disponibilità. Il progetto potrebbe favorire l’avvio del sistema di bigliettazione unica per l’area cremasca e per tutte le modalità di trasporto anche interprovinciale. La proposta si integra con l’idea del treno cadenzato. Il progetto era previsto solo per il territorio casalasco dove effettivamente lo Stradibus è stato avviato. La tipologia proposta si configura tra i cosiddetti servizi flessibili o innovativi che a livello regionale si cerca di far decollare. La proposta è contenuta nella programmazione triennale della Provincia. Da servizio pubblico a servizio sociale Una volta strutturato il servizio potrebbe essere utilizzato per le scuole, per le associazioni, per i grest, per le visite specialistiche in ospedale, cioè per iniziative collettive organizzate ad hoc, configurandosi come una sorta di servizio sociale, specie per alcune categorie di potenziali utenti (giovani, anziani,…) per completare Predisporre punti d’informazione in cui offrire tutte le informazioni per spostarsi sul territorio (coincidenze con linee ferroviarie, autobus di linea).

  12. VIABILITÀ In RETE con i territori delle province limitrofe per essere più scorrevoli • Nonostante il bisogno sempre più urgente di spostare quote di traffico passeggeri e merci dalla strada all’acqua e al ferro, resta comunque un bisogno altrettanto urgente di ammodernare e potenziare la rete della viabilità stradale. • Al fine di migliorare il collegamento del territorio cremasco con le province limitrofe è prioritario il potenziamento della SS Paullese e della ex SS.591 Bergamo-Piacenza. • Questo consentirà di avere una rete stradale più efficiente: • tramite la Paullese il territorio sarà direttamente collegato a Milano e a Cremona e da qui a Mantova tramite • l’autostrada Cr-Mn di prossima realizzazione. • - con la nuova S.S. 591 a nord il Cremasco sarà collegato a Milano, Bergamo e Brescia ed a sud con il Lodigiano. Ilpotenziamento delle due strade primarie è inserito nel programma amministrativo attuale, nel Piano della Viabilità Provinciale e nel PTCP. Paullese: tratto Crema-Dovera inizio lavori entro il 2008. Tratto Dovera-Spino gara nel 2010 Nuova 591: al tratto Crema-Ricengo, già aperto al traffico, si aggiungerà il tratto Ricengo-Bre.Be.Mi (costruito dall’autostrada con fine lavori previsti per il 2012). A sud circonvallazione di Montodine: gara 2008 per completare Paullese: quadruplicamento da Crema a Cremona da studiare e finanziare. Project Financing? Nuova 591: collegamento tra Montodine e la ex SS415 a Castelleone da progettare e finanziare. Migliorare la viabilità può voler dire anche prevedere misure che migliorino la sicurezza stradale per diminuire il numero di incidenti gravi. Esistono progetti già realizzati in provincia di Bologna, Arezzo, … .

  13. La fabbrica della BIOENERGIA • Si propone di creare un luogo di studio, verifica e confronto di tecnologie, sperimentazione di nuove soluzioni impiantistiche, sviluppo e realizzazione di progetti imprenditoriali di impianti di produzione di energie alternative: un centro di innovazione e promozione per lo sviluppo sul territorio di un nuovo patrimonio di conoscenza. • Il progetto prevede • la realizzazione di unità dimostrative di generazione di bioenergia a piccola scala • l’organizzazione di master universitari e corsi di formazione professionale. • l’attività di ricerca scientifica. • l’attività di servizi: realizzazione di un laboratorio e di un centro specializzato, punto di riferimento provinciale per tutti gli agricoltori, gli operatori del settore e i singoli cittadini. L’agricoltura alimenta l’energia Oltre ad essere un’opportunità per i produttori di biomasse, lo sviluppo delle bioenergie è senz’altro l’occasione per sollecitare nuove imprese e la formazione di una generazione di tecnici, installatori e gestori. Non da ultimo, l’applicazione di tecnologie appositamente sviluppate può trovare soluzioni anche per problemi di sostenibilità ambientale in campo agricolo, quale quelli della gestione dei reflui zootecnici. Tutti i soggetti interessati verranno coinvolti in compartecipazione mista pubblico-privata attraverso l’adesione ad un’Associazione Temporanea d’Impresa (ATI), eventualmente configurabile come Distretto Agroenergetico. Trova la sua origine nell’ambito dei lavori del Patto per lo Sviluppo che ha riunito attorno al tavolo sull’energia rinnovabile Cesvin, Politecnico, Banca Popolare, Cner, Coldiretti, Libera Cremona. Il Politecnico di Milano, sede di Cremona, elaborerà un progetto definitivo entro dicembre 2008. Sono ipotizzabili l’uso di risorse dai fondi considerati emblematici della Fondazione Cariplo a partire dal 2009. I primi incontri hanno registrato segnali buoni anche per il diretto coinvolgimento di privati interessati alla costruzione di impianti. Sinergie delle Energie

  14. Dai divieti della “direttiva nitrati” a nuove opportunità. • Nel breve periodo sono state individuate due linee di ricerca e di approfondimento tecnologico e innovativo: • la rimozione dell’azoto dal digestato e dai reflui concentrati sia di tipo chimico-fisico che biologico. • produzione di gas metano attraverso un processo di purificazione del Biogas in modo da ottenere metano o idrogeno da utilizzare per autotrazione o in sostituzione del gas naturale. La Fabbrica della Bioenergia in vetrina Il progetto, oltre ad avere importanti ricadute socio economiche e ambientali, costituirà un elemento distintivo e promozionale del territorio a livello internazionale in occasione dell’Expo 2015. per completare .

  15. DA ENERGIVORO A ENERGIFERO Dal Cremasco energia pulita: la centrale elettrica diffusa No alle Centrali Nucleari o a centrali alimentate da idrocarburi. Nel cremasco non ci sono e non vogliamo centrali di quel tipo ma ci impegnamo ad utilizzare le risorse del territorio per produrre energia elettrica pulita (sole, acqua, biomasse, ecc…). Un obiettivo sostenibile (TOT. MW diviso tra le varie fonti) grazie ad un sistema di generazione diffusa di energia elettrica. Questa sarà il nostro pezzo di “centrale pulita” con il quale il territorio cremasco dà il suo contributo ad un nuovo sviluppo energetico sostenibile. In questa nuova ottica dovrà essere elaborato un nuovo Piano Energetico che pianifichi e armonizzi tutti gli interventi, nell’ottica di raggiungere nel medio periodo l’equilibrio energetico, con l’obiettivo di avvicinarsi sempre più all’indipendenza energetica. Per fare ciò occorre conoscere il fabbisogno energetico delle attività produttive e abitative quindi proporre interventi che vanno dal risparmio energetico allo sfruttamento delle risorse rinnovabili. Ovviamente tutto ciò sarà sviluppato con il contributo delle aziende multi-utility del territorio, dei Comuni che potrebbero ottenere da queste realizzazioni anche ulteriori giovamenti, e attraverso l’incentivazione ai privati (in particolare per ciò che attiene al sole). Il gruppo SCS/SCRP sta già avviando ed impostando tutta una serie di interventi in questa direzione che andranno integrate con il potenziale contributo dei i privati sulla base delle incentivazioni già in essere. Energia dall’acqua Dai piccoli salti d’acqua si può ricavare energia idroelettrica con impatto ambientale praticamente inesistente dato che l’acqua, dopo essere stata utilizzata, viene restituita integralmente nelle stesse condizioni nelle quali è stata presa. Progettare lo sfruttamento dei salti di acqua sulle rogge in prossimità delle terrazze fluviali o sui principali canali di irrigazione con l’installazione di micro gruppi di generazione.

  16. Una casa, una “centrale” • Ogni tetto può diventare una piccola centrale di produzione di energia elettrica e termica sfruttando il sole. • Promuovere ed incentivare • il ricorso massiccio ai tetti fotovoltaici domestici, nelle attività produttive (agricoltura, insediamenti artigianali e industriali), e nelle scuole, edifici pubblici, centri sportivi. • diffusione dei pannelli per la produzione di acqua calda dal sole privilegiando le installazioni domestiche, in agricoltura e per centri sportivi/scuole. Per facilitare l’adozione di questi interventi, la Provincia si dovrà far carico di assistere l’utenza nell’iter burocratico (concessioni, progettazione, convenzioni,…) con l’apertura di uffici tecnici appoggiandosi alle aziende pubbliche (SCS, SCRP, Padania Acque, AEM CR, ecc..) Altri interventi (???) - Miglioramento del Piano Rifiuti con recupero di energia • Favorire l’ampliamento della rete di distribuzione del gas per autotrazione Iniziative Politiche • Organizzare un convegno sull’energia e sulle Agro-energie nel territorio • Proporre documenti di indirizzo già in questa legislatura • Incontri sul tema dell’ambiente nei diversi collegi elettorali. per completare L’energia più pulita è quella che si risparmia. Tetti fotovoltaici su tutti gli edifici provinciali

  17. CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI Conviene ! • La normativa in edilizia è cambiata e richiede – come già succede nell’industria - la certificazione energetica insieme ad altre certificazioni di qualità (acustiche, strutturali, di sicurezza, ecc.). • La certificazione energetica è conveniente perchè • consentirà, nei Comuni dove verrà previsto nei regolamenti edilizi, di godere di una riduzione degli oneri di urbanizzazione. e di avere un metro di misura oggettivo sull’impatto energetico dell’edificio consentendo la sua confrontabilità con altri edifici in base ai consumi; • - il risparmio energetico certificato libera quote di mancate emissioni che possono essere vendute sotto forma di certificati bianchi VERs) ad aziende che non rientrano nei parametri stabiliti ogni anno..

  18. Certificazione energetica degli edifici: NUOVE OPPORTUNITÀ E’ nato il mercato delle certificazioni in edilizia, che è sostenuto sia dalla normativa (obbligo di certificare) sia dagli incentivi. Nell’area della Provincia di Cremona, secondo stime di massima, saranno richiesti circa 2.000 permessi edilizi all’anno per realizzare nuovi edifici e quindi altrettante certificazioni. Al momento in Lombardia non esistono protocolli di certificazione né enti certificatori. In Italia esiste CASACLIMA, certificazione della Provincia di Bolzano, che non riesce a soddisfare la domanda di certificazione, che arriva da tutta Italia, Lombardia inclusa. La Regione Lombardia esige che gli edifici vengano certificati da persone fisiche. Certificato garantito! Progettare e gestire un’agenzia del consorzio dei Comuni cremonesi, in grado di verificare e validare i contenuti delle certificazioni energetiche redatte dai professionisti per gli edifici che beneficiano di incentivi e vendere i certificati bianchi. Il gruppo di lavoro, promosso da Provincia di Cremona e altri partner strategici e istituzionali, potrebbe farsi promotore dell’ideazione e realizzazione di un “Ente di validazione della certificazione lombarda dell’abitazione” e offrirla sul mercato – imponendone il protocollo di validazione dei certificati per gli edifici che beneficiano di incentivi all’interno dell’area dei Comuni interessati. Per ridurre i costi si potrebbero concludere accordi con operatori consolidati del settore, come ad esempio CASACLIMA, attivando forme di franchising, royalties in rete o altre tipi di collaborazione. Altre possibilità di finanziamento dell’iniziativa: portafogli di immobili certificati, come ad esempio quelli pubblici o para pubblici, una volta ottenuta la certificazione, potrebbe accreditarsi come “Parco di edifici a basso consumo energetico”, e quindi vendere i certificati bianchi. Un primo banco di prova potrebbe essere costituito dalla certificazione degli edifici pubblici realizzati in Provincia di Cremona per completare Perché serve la validazione dei certificati? Al cittadino potrebbe sembrare un passaggio in più che fa solo intascare soldi all’ente validatore.

  19. Turismo sostenibile Il turismo che ci lega come territorio all’interno del Sistema Po di Lombardia con i territori delle Province di Mantova, Lodi e Pavia è il turismo di scoperta che si basa sulla sostenibilità ambientale. La vocazione del Sistema infatti è supportata dai paesaggi fluviali ricchi di zone umide, di aree boscate, le valle relitte dei fiumi, le lanche, i bodri, i fontanili, le stazioni dell’eco-museo, i borghi storici, le pievi, le torri e le chiese disseminati nelle nostre campagne. La mobilità che viene promossa sui nostri territori è la mobilità dolce: navigazione, biciclette, cavalli, passeggiate a piedi … con i tempi lenti delle nostre campagne. Questa tipologia di turismo ha generato progetti inseriti nel Patto per lo sviluppo e saranno presentati al finanziamento del FESR. (quali quelli specifici per il Cremasco??? Il territorio è già venduto per questa tipologia di turismo. Le Agenzie turistiche che fanno in-coming vendono pacchetti turistici… Esistono strumenti informativi adeguati per l’area Cremasca?? Ampliare l’offerta ai turisti Perché il nostro territorio sia riconosciuto per questa tipologia di turismo, sempre più diffuso in Italia ed all’estero, è necessario che il turista trovi una rete di piste ciclabili diffusa su tutto il territorio, ricca di servizi, di aree attrezzate, è necessario che le stazioni dell’eco-museo siano tutte costruite, che vi sia l’intermodalità treno/bici, bici/nave, bici/macchina. E’ necessario che vi siano noleggiatori di biciclette, manutentori ecc…Vie d’acqua navigabili durante tutto l’anno ecc..Cosa può trasformarsi in progetto concreto? per completare Il “Circondario Cremasco” potrebbe farsi promotore anche del marketing territoriale destinato ai turisti Strumenti: un sito internet, brochures e depliants informativi.

  20. Fontanili, l’acqua della vita A partire dal progetto concordato che coinvolge 31 Comuni, 5 agriturismi, Fondazione Villa Obizza, Parco del Serio, Consorzio di miglioramento fondiario Adda Serio, che ne dovrà essere il nerbo centrale, costruire un progetto territoriale più complessivo in particolare per l’Alto cremasco, che abbia nel sistema dei fontanili l’elemento caratterizzante del suo essere e portante del suo sviluppo economico (agricolo, agroalimentare, turistico, del gusto, dell’ospitalità), ambientale, culturale (educazione alla natura, al suo rispetto e al suo godimento), paesaggistico ed estetico (la bellezza e la cura del territorio come valore anche economico in quanto attrattivo e influente sulla qualità della vita). Nella loro quantità e qualità, i fontanili cremaschi possono essere considerati ununicume diventare perciò elemento forte di un progetto di marketing territoriale. Occorre andare al di là del concetto di ecomuseo, contenuto nel programma e finanziato dall’Ue, che può risultare però riduttivo e “statico”, eccessivamente e unicamente “conservativo” di qualche punto o sito pregevole da conservare “a futura memoria” di un territorio che subisce l’aggressione antropica. Dimostrare che esistono possibilità diverse di crescita per un territorio, che anche la salvaguardia ambientale oltre ad essere un valore ha un valore e può trasformarsi in crescita, offrire possibilità di business, essere e creare valore aggiunto. Caratteristiche e dimensioni del territorio della fascia dei fontanili lo consentono e anzi ne possono fare un modello Una politica “glocale” sembra essere sempre più una prospettiva vincente per i territori, tanto più se “di nicchia”: valorizzare una propria caratteristica particolare o unica per “vendere” (attirare valore dall’esterno) il territorio in quanto tale. Può essere un momento di forte coinvolgimento delle comunità locali, che possono trovare in una prospettiva simile nuove ragioni di affermazione di una identità che si concretizza anche in possibilità di sviluppo economico e occupazionale. Fondamentale sarà saper dimensionare esattamente opportunità, possibilità e aspettative, elementi che dovranno essere inseriti nel progetto. Realizzare un progetto territoriale e di marketing

  21. Distretto della MUSICA Il nostro territorio (secondo molti soggetti turistici territoriali interpellati) può avere come identità turistica la musica e gli strumenti musicali. Se Cremona è caratterizzata dai violini e Casalmaggiore dai Festival internazionali di musica, Crema può esserlo dagli organi. Valorizzare questo patrimonio: ovunque si trovi il turista deve sentirsi nel territorio della musica, quando mangia al ristorante, quando dorme in albergo, quando cammina per le strade. Il turista deve poter visitare i laboratori dove si restaurano gli organi. Quando si parla della provincia di Cremona si deve pensare subito alla musica, quando si parla di Crema e del Cremasco si deve pensare agli organi. Il distretto è stato condiviso al tavolo cultura, turismo, creatività, del Patto per lo sviluppo ed è nei progetti del Patto. E’ stato condiviso dalla governance del turismo a cui partecipano i soggetti economici ed istituzionali del territorio (Provincia, CCIAA, i tre maggiori Comuni, gli artigiani e i commercianti) per promuovere progetti di formazione degli operatori, di arredo urbano ecc.. per completare .

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