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Finalità degli incontri

Piani di studio provinciali per il secondo ciclo incontri territoriali con i docenti del primo biennio 6 -7- 8 settembre 2010. Finalità degli incontri. Fare il punto sugli orientamenti principali e sullo stato di elaborazione dei piani di studio

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Finalità degli incontri

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Presentation Transcript


  1. Piani di studio provinciali per il secondo cicloincontri territoriali con i docenti del primo biennio6 -7- 8 settembre 2010

  2. Finalità degli incontri • Fare il punto sugli orientamenti principali e sullo stato di elaborazione dei piani di studio • Inquadrare i piani di studio del Trentino rispetto al riordino del secondo ciclo a livello nazionale • Raccogliere osservazioni e suggerimenti per lo sviluppo dei piani di istituto

  3. Articolazione dei lavori • Presentazione generale degli indirizzi relativi ai piani di studio del secondo ciclo (1 ora) • Approfondimenti per tipologia di istituti (licei, istituti tecnici e professionali, istruzione e formazione professionale) (1/2 ora) e discussione in sottogruppi (1 ora e 1/2)

  4. Presentazione generale

  5. Sommario • Lo scenario di riferimento • L’impianto del secondo ciclo di istruzione a livello provinciale • Il riordino del secondo ciclo a livello nazionale • L’iter di lavoro per l’a.s. 2010-2011 e le azioni di accompagnamento previste

  6. 1. Lo scenario di riferimento

  7. I riferimenti normativi provinciali la Legge provinciale n. 5/2006 (art. 55) “I Piani di studio provinciali definiscono: • gli obiettivi generali del processo formativo • iltempo scuola e la flessibilità • gliobiettivi specifici di apprendimento • i percorsi del primo e del secondo ciclo, in coerenza con i livelli essenziali definiti dalla normativa statale per il riconoscimento dei titoli”

  8. I principali riferimenti normativi nazionali • Il DGLS 226/2005 • L’obbligo di istruzione (DM 139/2007) e la L.40/2007 • L’art.64 del DL 112 (2008) • Il Regolamento dei licei (2010) • Il Regolamento degli istituti tecnici (2010) • Il Regolamento degli istituti professionali (2010) • Gli accordi Stato-Regioni e Stato-Province autonome in materia di IeFP (istruzione e formazione professionale) (2009-2010)

  9. I profili di riferimento dei nuovi ordinamenti • Il profilo educativo, culturale e professionale (PECUP) generale del secondo ciclo di istruzione (dgls 226/2005) • Il PECUP dei licei (Regolamento) con declinazione del profilo generale e delle competenze per indirizzo e opzione e degli obiettivi specifici di apprendimento per ambito disciplinare (Indicazioni nazionali) • Il PECUP degli Istituti tecnici con declinazione dei profili di settore, indirizzo, articolazione e dei relativi risultati di apprendimento (allegati al Regolamento) • Il PECUP degli istituti professionali con declinazione con declinazione dei profili di settore, indirizzo, articolazione e dei relativi risultati di apprendimento (allegati al Regolamento) • Repertorio delle figure professionali e standard formativi minimi nazionali delle competenze tecnico-professionali relativi ai percorsi di qualifica e ai percorsi di diploma professionale • (PECUP regionali o provinciali per i percorsi IeFP)

  10. I riferimenti europei più recenti • Il Quadro europeo delle qualificazioni per l’apprendimento permanente (EQF) (2008) • “Le competenze chiave per un mondo in trasformazione” (2009) • “Education and training 2020” (le strategie europee in materia di istruzione e formazione) (2009) • “Europa 2020” (2010)

  11. La nuova domanda sociale • i nuovi fabbisogni educativi dei giovani e degli adolescenti • I nuovi processi di apprendimento nei contesti formali e non formali e iI lifelong learning • La nuova domanda del mondo del lavoro e le sfide della globalizzazione

  12. 2. L’impianto del secondo ciclo di istruzione a livello provinciale

  13. Il sistema di offerta Verso un sistema integrato e flessibile a “3 gambe”: • Licei • Istituti tecnici • Istruzione e formazione professionale in cui siano facilitati il più possibile passaggi e transizioni, nell’ottica della personalizzazione dei percorsi

  14. I Documenti di riferimento: tipologia Prescrittivi: • Regolamento per la definizione dei piani di studio provinciali relativi ai percorsi del secondo ciclo • Allegato al Regolamento: Quadri orari Indicativi • Linee Guida per l’elaborazione dei Piani di studio di Istituto: indicazioni metodologiche, didattiche e organizzative con la declinazione delle competenze, abilità e conoscenze in esito al primo biennio

  15. Schema del Regolamento (I) Capo I - Disposizioni generali sui piani di studio provinciali relativi ai percorsi del secondo ciclo • Art. 1 Articolazione del secondo ciclo • Art. 2 Caratterizzazione dei piani di studio provinciali per il secondo ciclo Capo II – Piani di studio relativi ai percorsi di istruzione (Articolato per il sistema dei licei, dell’istruzione tecnica e dell’istruzione professionale) • Art. 1 Obiettivi del processo formativo • Art. 2 Discipline obbligatorie e quantificazione oraria annuale di insegnamento delle stesse • Art. 3 Flessibilità

  16. Schema del Regolamento (II) Capo III - Piani di studio relativi ai percorsi di istruzione e formazione professionale • Art. 1 identità dei percorsi e obiettivi del processo formativo • Art. 2 Organizzazione dei percorsi formativi • Art. 3 discipline obbligatorie e quantificazione oraria annuale di insegnamento delle stesse • Art.4 Flessibilità Capo IV – Formazione in apprendistato • Art. 1 Tipologia, Obiettivi generali, esiti della formazione in apprendistato • Art. 2 Titolarità e monte ore annuale Capo V - Disposizioni transitorie e finali Allegati: Quadri orari

  17. Idee guida • un curricolo articolato per competenze • un curricolo caratterizzato in senso verticale e progressivo (base: 6-16 anni) • un curricolo integrato a carattere orientativo

  18. Curricolo e competenze Molti dei recenti progetti di riforma dei curricoli scolastici in Europa sono partiti dalla convinzione che, per garantire una formazione di qualità, fosse necessario porre l’accento non solo su ciò che gli studenti sono in grado di conoscere (conoscenze “inerti”), ma su che cosa sanno fare con quello che conoscono in situazioni concrete (competenze). L’ “approccio per competenze” è diventato così anche un principio d’ organizzazione del curricolo, mediante il quale si intende favorire negli studenti la consapevolezza sul senso da dare agli apprendimenti e ai saperi scolastici, per affrontare le situazioni e i problemi complessi che la vita e il mondo del lavoro metteranno loro davanti.

  19. Il curricolo verticale Obbligo di istruzione L1 - Lingua italiana Scuola secondaria di secondo grado e IeFP L2 - Inglese e tedesco Insegnamenti dell’area generale Matematica, scienze, tecnologia Storia e cittadinanza Scuola primaria Scuola secondaria di primo grado

  20. L’obbligo di istruzione come “base comune” del primo e secondo ciclo Nel quadro della complessiva riforma del sistema educativo di istruzione e formazione, l’obbligo di istruzione costituisce “una base comune”, necessaria a tutti gli studenti per: • Acquisire le competenze chiave e proseguire con successo gli studi, • costruire il proprio progetto personale e professionale, • svolgere un ruolo attivo nella società.

  21. “Zoccolo comune”, ambiti di competenza e discipline A partire dal PECUP generale nazionale del secondo ciclo (e dal PECUP provinciale per l’IeFP) e dai profili del Regolamento provinciale, si intende individuare un nucleo di saperi e competenze comuni per la padronanza, relativi all’area generale, a partire dal primo biennio, per • la lingua italiana, • la lingua inglese e tedesca, • la matematica, • le scienze • la storia e geografia • il diritto e l’economia.

  22. 3. Il disegno del riordino del secondo ciclo di istruzione a livello nazionale

  23. Il riordino del sistema formativo del secondo ciclo in atto in Italia: - si basa su un quadro normativo ancora in corso di definizione e piuttosto eterogeneo, cha ha dato luogo ad un “mosaico” di provvedimenti non sempre coerenti tra loro, • ha seguito una logica di tipo “incrementale”, in cui si sono intrecciati aspetti di tipo ordinamentale, curricolare, organizzativo, finanziario, … • si colloca in uno scenario di “federalismo formativo” dagli esiti ancora non ben definiti (in particolare per quanto riguarda la gestione del personale)

  24. Articolazione dei percorsi di istruzione I vari percorsi sono articolati in: - due bienni (uno di base e uno di indirizzo) - un quinto anno (a carattere orientativo per la scelta post-secondaria) Le materie di studio sono suddivise in: - un’area generale comune - aree di indirizzo specifiche

  25. Obbligo di istruzione Obbligo di istruzione università annualità 2 + 2 + 1 Licei: 6 indirizzi Primo ciclo Istituti tecnici: 11 indir. IFTS ITS Istituti professionali: 6 indir. Mondo del lavoro Offerta sussidiaria IeFP: 21 qualifiche + 21 diplomi apprendistato

  26. Raccordi assi culturali, discipline e competenze chiave (primo biennio) Assi culturali Linguaggi Matematico Scientifico e tecnologico Storico-sociale Discipline Lingua italiana Lingua inglese Matematica Scienze naturali o integrate Storia Geografia o Diritto ed economia Competenze chiave

  27. I riferimenti dei curricoli scolastici a livello nazionale • Indicazioni nazionali per i licei (quinquennio) • Linee guida per gli istituti tecnici (primo biennio) • Linee guida per gli istituti professionali (primo biennio)

  28. Passaggio al nuovo ordinamento dell’IeFP per l’avvio della messa a regime dei livelli essenziali delle prestazioni (D.gls 226/2005) Le Regioni e lo Stato con l’accordo del 29.4.2010 hanno definito il nuovo repertorio nazionale delle qualifiche e dei diplomiprofessionali secondo i principi dell’EQF. Sono stati definiti gli standard formativi minimi nazionali delle competenze tecnico-professionali per 21 percorsi di qualifica (triennali) e per 21 percorsi di diploma professionale (quadriennali). Il Repertorio costituisce il punto di riferimento per tutta l’offerta di istruzione e formazione professionale, ivi comprese quella oggetto degli accordi Stato-Regioni per il rilascio delle qualifiche triennali da parte degli IPS.

  29. Alcuni vincoli nazionali validi anche per il Trentino • Norme relative alla certificazione delle competenze (in esito al primo biennio dell’obbligo di istruzione) • Esami di Stato • LEP (livelli essenziali delle prestazioni)

  30. 4. L’iter di lavoro per l’anno scolastico 2010-2011

  31. Un processo partecipativo e finalizzato agli studenti • L’elaborazione dei piani di studio non può essere un processo “ingegneristico”, ma un processo aperto e partecipativo che deve vedere un forte coinvolgimento delle scuole, dei dirigenti, dei docenti, • a partire dalla capitalizzazione delle esperienze già maturate in Trentino • con una attenzione prioritaria al successo formativo degli studenti

  32. Le forme di accompagnamento • Azioni rivolte ai dirigenti scolastici e direttori dei CFP • Azioni rivolte ai docenti e ai formatori • Azioni di supporto agli istituti scolastici e formativi per l’elaborazione dei piani di studio di istituto

  33. Azioni specifiche previste per i docenti e formatori • Seminari informativi territoriali per i docenti del primo biennio (settembre 2010) a cura del Dipartimento istruzione • Diffusione via web della prima bozza del Regolamento provinciale e delle linee guida per l’area generale (ottobre 2010) a cura del Gruppo di lavoro provinciale • Seminari territoriali per la presentazione e discussione della bozza di regolamento e delle linee guida (ottobre-novembre 2010) a cura del Dipartimento istruzione • Seminari nazionali ANSAS (da fine settembre 2010) segnalazioni a cura del Dipartimento Istruzione • Avvio percorsi formativi finalizzati (2011) a cura del Centro di Rovereto

  34. Azioni specifiche previste per le scuole e i CFP • Avvio gruppi di lavoro per lo sviluppo dell’area di indirizzo (reti di scuole) ottobre 2010a cura del gruppo di lavoro provinciale • Elaborazione di contributi alla definizione delle linee guida per i piani di studio di istituto per l’area di indirizzo del primo biennio (novembre 2010-febbraio 2011)a cura delle reti di scuole assistite da esperti • Supporto alla partecipazione ai progetti nazionali di innovazione promossi del MIUR e ANSAS (da ottobre 2010) a cura dell’Iprase • Elaborazione finale delle Linee guida(febbraio-maggio 2011) a cura del gruppo di lavoro provinciale

  35. Alcune questioni aperte • La definizione dell’utilizzo delle quote di flessibilità a livello curricolare nel quadro dell’autonomia degli istituti • La continuità e la possibile differenziazione dell’offerta formativa del primo biennio rispetto al triennio (indirizzi ed opzioni) • I livelli di padronanza da assicurare per le lingue comunitarie in esito al primo biennio • Le modalità di compresenza previste in alcuni insegnamenti

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