1 / 29

Locatelli-AUT.1-641/2000 SIOS

AZIENDA OSPEDALIERA OSPEDALE DI LECCO. I rapporti tra Azienda Ospedaliera e IRCCS: Esempi di rete integrata. IL DIRETTORE SANITARIO. Dr. Alberto Zoli. Bosisio Parini 12 aprile 2003. Locatelli-AUT.1-641/2000 SIOS. COSA È UNA RETE INTEGRATA?.

yanni
Download Presentation

Locatelli-AUT.1-641/2000 SIOS

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. AZIENDA OSPEDALIERA OSPEDALE DI LECCO I rapporti tra Azienda Ospedaliera e IRCCS: Esempi di rete integrata IL DIRETTORE SANITARIO Dr. Alberto Zoli Bosisio Parini 12 aprile 2003 Locatelli-AUT.1-641/2000 SIOS

  2. COSA È UNA RETE INTEGRATA?

  3. E’ il risultato di un processo di programmazione dei servizi sanitari basato su un sistema di relazioni e collegamentitra le varie unità produttive indipendentemente dalla loro collocazione fisica.

  4. A.O. Lecco IRCCS LA NOSTRA FAMIGLIA NETWORK

  5. PERCHÈ UNA RETE INTEGRATA?

  6. Per coniugare la necessità di concentrare i servizi e garantire la qualità tecnica al bisogno di diffusione dei servizi stessi, facilitandone l’accesso

  7. Assicurare la massima accessibilità senza ridurre la qualità tecnica delle prestazioni e senza determinare un incremento non sostenibile dei costi

  8. PER QUALI AREE DI ATTIVITA’ \ SETTORI DI INTERVENTO?

  9. Cardiologia intensiva e Cardiochirurgia • 118 ed Emergenza • Neuroscienze (NCH, NRX, Neurologia) • RIABILITAZIONE INTENSIVA • Trapianti di organi e tessuti • Terapia dei grandi ustionati • Terapia dei grandi traumi • Terapia intensiva neonatale e pediatrica • Ecc…

  10. PER RAGGIUNGERE QUALI OBIETTIVI?

  11. una forte specializzazione delle competenze • la massima concentrazione della casistica • la minima rivalità del servizio • la congestione minima possibile • la minore ridondanza di servizi • la tempestività di invio dai punti periferici • la massima efficienza allocativa • ecc…

  12. IN BASE A QUALI CRITERI SI DEVE APPLICARE QUESTO MODELLO ?

  13. bassa pressione epidemiologica • elevato expertise professionale • complessità strutturale SI TRATTANO PERTANTO: • patologie rare • patologie ad elevata complessità e\o intensità funzionale • patologie caratterizzate da elevata sofisticazione ed elevato costo

  14. UN ESEMPIO DI APPLICAZIONE DEL MODELLO DI INTERVENTO

  15. Per il trattamento del trauma cranico del paziente in età evolutiva, le Aziende Sanitarie pubbliche non sono sempre in grado di garantire tutto il complesso di attività assistenziali in ambito riabilitativointensivo (esiti di patologia acquisita del Snc)

  16. OCCORRE CHE • Erogatori di servizi sanitari di natura diversa (pubblici, privati e privati accreditati, non profit) si accordino, collaborino, si integrino per garantire un sistema in grado di offrireun’assistenza complessiva

  17. Prevedendo appositi accordi per garantire continuità assistenziale fino al termine del percorso riabilitativo, si salvaguarda il principio di appropriatezza clinica ed organizzativa delle prestazioni utili al reinserimento sociale del paziente traumatizzato cranico

  18. COME SI PUO’ REALIZZARE QUESTO MODELLO: • concentrando l’attività assistenziale ad elevata complessità organizzativa in pochi centri pubblici (... Ospedale di Bellano) e privati presenti nel nostro territorio, con il supporto della rete di servizi già in essere, per la selezione e l’invio dei pazienti in base alla severità dei casi

  19. Stipulare appositi accordi convenzionali che garantiscano le rispettive peculiarità e missioni aziendali senza sprechi di risorse né aumento dei costi PER CONCILIARE ESIGENZE DIVERSE E TALVOLTA CONTRASTANTI OCCORRE Redigere protocolli tecnici ed organizzativi che permettano di garantire la migliore offerta ed il rispetto di tutti i criteri ispiratori della rete integrata dei servizi

  20. Nella rete integrata, costituita dai servizi pubblici e privati accreditati del territorio di riferimento di questa iniziativa SI DEVE GARANTIRE AI SINGOLI CENTRI

  21. La possibilità di gestirevolumi di attività sufficientiad acquisire emantenere la competenza clinicael’efficienza operativanecessari perrenderel’assistenza: • efficace • economicamente sostenibile

  22. Nella reteintegrata occorre costruire rapportifunzionali tra i servizi in modo che i centriinvianti abbiano canali di comunicazione organici e continuativi con il centro di riferimento

  23. AL FINE DI: • garantire disponibilità e collaborazione • circolazione delle informazioni • formazione ed aggiornamento degli operatori sul campo • elaborare percorsi terapeutici-assistenziali comuni

  24. LA RETE INTEGRATA DEL TERRITORIO LECCHESE CONSENTE DI AFFRONTARE ADEGUATAMENTE: • il tema dei tempi di attesa sul piano organizzativo • migliorare il raccordo funzionale tra i servizi • ricercare l’appropriatezza clinico / organizzativa (qualità) • perseguire l’obiettivo della sostenibilità economica • offrire un’assistenza complessiva

  25. ALTREIPOTESI DIINTEGRAZIONE Per passare dal livello teorico e di enunciato ad altre ipotesi di collaborazione tra Azienda Ospedaliera di Lecco e IRCCS “Eugenio Medea” si possono prevedere i seguenti interventi:

  26. E’ già allo studio un progetto per la gestione comune deipazienti con ritardo mentaleche, superata l'età infantile, presentano ancora problematiche psicopatologiche non completamente risolte.

  27. Si può ipotizzare l’attivazione di unambulatorio dedicato presso l’IRCCSchea sua volta deve poter contare sulServizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (S.P.D.C.) dell’Azienda Ospedaliera per il trattamento di questi pazienti in fase acuta.

  28. Si possono prevedere ulteriori ipotesi di collaborazione sul problema dei disturbi del comportamento alimentare in età infantile.

  29. G r a z i e !!!

More Related