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LA CORRETTA ALIMENTAZIONE NELLA PRIMA INFANZIA. Dott.ssa Rosalba Morelli

Alimenti e salute, dalla nascita all'età' anziana. Prevenire e curare con la giusta alimentazione. LA CORRETTA ALIMENTAZIONE NELLA PRIMA INFANZIA. Dott.ssa Rosalba Morelli Pediatra di famiglia ASL RMF4.

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LA CORRETTA ALIMENTAZIONE NELLA PRIMA INFANZIA. Dott.ssa Rosalba Morelli

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  1. Alimenti e salute, dalla nascita all'età' anziana. Prevenire e curare con la giusta alimentazione LA CORRETTA ALIMENTAZIONE NELLA PRIMA INFANZIA. Dott.ssa Rosalba Morelli Pediatra di famiglia ASL RMF4

  2. Il momento migliore per impostare una corretta alimentazione è proprio nella prima infanzia. • Nella vita esistono due grandi rivoluzioni alimentari: • La nascita, il momento in cui, dopo 9 mesi di alimentazione attraverso la placenta e i vasi ombelicali , si passa all’alimentazione orale (solo latte); • Il divezzamento, in cui da una • alimentazione esclusivamente lattea • si passa ad una alimentazione • diversificata per consistenza • e per composizione.

  3. Il gusto alimentare si forma già in epoca fetale e nei primi mesi di vita. Con lo svezzamento il bambino esperimenta: • nuovi sapori • nuovi colori • nuovi odori

  4. Lo sviluppo del gusto nel bambino (Medico e Bambino 2010;29:509-513) LUIGI GRECO1, GABRIELLA MORINI2 1European Laboratory for FoodInducedDiseases (ELFID), Università Federico II, Napoli 2Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, Pollenzo (Cuneo) Come per tutto, il gusto, la scelta di un alimento piuttosto che di un altro, è legato per la metà circa alla genetica per l’altra metà all’ambiente: nel caso particolare, all’abitudine, e specialmente alle abitudini precoci, gestazione, allattamento, svezzamento.

  5. Al momento sono riconosciuti 5 diversi gusti cosiddetti fondamentali: • Dolce • Amaro • Salato • Acido • Umami • (derivato dalla parola giapponese “umai” che significa delizioso: sta ad indicare il particolare sapore associato all'aminoacido L-glutammato, contenuto negli estratti di carne e prodotti fermentati)

  6. Non vi è più dubbio che le esperienze gustative sviluppate dal bambino, dallo svezzamento in poi, tendono a condizionare le scelte alimentari nella vita da adulto. E’ neccessario offrire alimenti variati e salutari fin dall’epoca dello svezzamento.

  7. Squilibri nutrizionali nel corso delle prime epoche di vita potrebbero condizionare sfavorevolmente crescita e funzione di organi ed apparati e quindi correlarsi con l’insorgenza di patologie croniche di natura cardiovascolare (aterosclerosi) e metabolica (obesità, diabete).

  8. La World Health Organization (WHO) ha definito l’obesità “emergenza sanitaria del terzo millennio”, considerandola tra i maggiori problemi di salute pubblica.

  9. Sovrappeso+obesità per regione, bambini di 8-9 anni della 3a primaria. Italia, 2012

  10. Ad oggi, le strategie preventive e terapeutiche nei confronti dell’epidemia di obesità sono state indirizzate soprattutto all’età scolare e adolescenziale, con risultati deludenti a medio e lungo termine. Recenti evidenze suggeriscono un nuovo approccio concettuale e operativo, contestualizzato nei primi 2 anni di vita (controllo intake proteico).

  11. L’aumento in circolo di aminoacidi a catena ramificata, dovuto all’eccesso proteico, indurrebbe la produzione di “fattori di crescita” tra i quali l’insuline-likegrowth factor-1 (IGF-1), ormone di natura proteica responsabile di incrementare il numero dei preadipociti, precursori delle cellule adipose.

  12. Quali proteine Influenzano l’outcome?

  13. Diversi studi suggeriscono che soprattutto le proteine assunte con il latte sono in grado di stimolare la secrezione di IGF-1 in età pediatrica.

  14. EU CHILDHOOD OBESITY PROGRAMME (PROGETTO CHOP) www.childhood-obesity.org progetto EU n° QLK1-CT-200100389 Principalinvestigators: •Prof. Marcello GIOVANNINI - University of Milan, Italy •Prof. Ricardo CLOSA-MONASTEROLO-UniversitadRovira i Virgili, Reus, Spain •Prof. Daniel BRASSEUR- Université Libre de Bruxelles, Belgium •Prof. Jerzy SOCHA - ChildrensMemorialHealthInstituteWarszawa, Poland •Prof. Berthold KOLETZKO-University of Munich, Germany

  15. EU CHILDHOOD OBESITY PROGRAMME • Trial clinico multicentrico Europeo randomizzato, doppio cieco, caso controllo. • Il progetto coinvolge 5 paesi europei: Italia,Spagna,Germania, Polonia e Belgio. • In Italia 4 sono i Centri impegnati nel progetto: Clinica Pediatrica Ospedale S.Paolo e le UU.OO. di Pediatria degli Ospedali S.Carlo di Milano, Vizzolo Predabissi, Melegnano e Desio. • Studio finanziato dalla Unione Europea (progetto EU n QLK1-CT-2001-00389).

  16. OBIETTIVO PROGETTO CHOP Verificare l’ipotesi proteica e cioè che un precoce elevato intake di proteine determini un più rapido accrescimento di lunghezza e peso nei primi 2 anni e quindi sia fattore di rischio per lo sviluppo di obesità.

  17. Am J ClinNutr. 2009 Jun;89(6):1836-45. doi: 10.3945/ajcn.2008.27091. Epub 2009 Apr 22. Lower protein in infant formula isassociated with lowerweight up to age 2 y: a randomizedclinical trial. Koletzko B1, von Kries R, Closa R, Escribano J, Scaglioni S, Giovannini M, Beyer J, Demmelmair H, Gruszfeld D, Dobrzanska A, Sengier A, Langhendries JP, RollandCachera MF, Grote V; EuropeanChildhoodObesity Trial Study Group. CONCLUSIONS: A higher protein content of infant formula is associated with higher weight in the first 2 y of life but has no effect on length. Lower protein intake in infancy might diminish the later risk of overweight and obesity. This trial was registered at clinicaltrials.gov as NCT00338689.

  18. Am J ClinNutr. 2014 May;99(5):1041-51.doi:10.3945/ajcn.113.064071. Epub 2014 Mar 12. Lower proteincontent in infant formula reduces BMI and obesityriskatschoolage: follow-up of a randomized trial. Weber M1, Grote V, Closa-Monasterolo R, Escribano J, Langhendries JP, Dain E, Giovannini M, Verduci E, Gruszfeld D, Socha P, Koletzko B; EuropeanChildhoodObesity Trial Study Group. CONCLUSIONS: Infant formula with a lower protein content reduces BMI and obesity risk at school age. Avoidance of infant foods that provide excessive protein intakes could contribute to a reduction in childhood obesity. This trial was registered at clinicaltrials.gov as NCT00338689.

  19. INTAKE PROTEICO:

  20. Assunzione Raccomandata per la Popolazione 1,32 g/kg/die 0.7 1.5-1.8 3.3 Proteine Totali (g/100 ml)

  21. Come deve essere una corretta alimentazione nel primo anno di vita? • Allattamento materno esclusivo fino a 6 mesi • (in mancanza LA adattato a basso contenuto proteico 1,2-1,3 gr/dl) • Divezzamento a 6 mesi con introduzione graduale degli alimenti • 100-110 Kcal/Kg peso corporeo • (50% dell’apporto nutrizionaleLMo LA fino a 12 mesi) 10-12% proteine 40 % lipidi 48-50 % carboidrati

  22. IL FABBISOGNO ENERGETICO PASSA DA 100 KCAL/KG DEL PRIMO ANNO DI VITA A 90-85 KCAL/KG/DIE DAI 2 AI 6 ANNI

  23. FABBISOGNO ENERGETICO NEI PRIMI TRE ANNI DI VITA

  24. Alimentazione e stili di vita correttinella prima infanzia Adeguate porzioni degli alimenti:

  25. 2) Fonti proteiche alternate: Carne: 4 volte alla settimana Legumi: 4 volte alla settimana Pesce: 3 volte alla settimana Formaggi: 2 volte alla settimana Uova: 1 volta alla settimana

  26. 3) Evitare alimenti ad alta densità calorica (succhi di frutta, tisane, soft drinks, té zuccherato) 4) No biberon > 24 mesi

  27. No passeggino > 36 mesi 6) Incoraggiare l’andare a scuola a piedi (Progetto Piedibus) 7) Controllo BMI (verificare che non vi sia l’ EarlyAdiposityReboundcioè un incremento del BMI prima dei 6 anni )

  28. 8) TV e giochi da tavolo > 2 anni 9) TV e videogiochi < 8 ore a settimana da 2 a 6 anni 10) Incoraggiare giochi in movimento

  29. SCHEMA DEI PASTIRipartizione dell’energia nelle 24 h:

  30. I più frequenti errori: • • eccesso zuccheri semplici • • eccesso grassi (soprattutto di origine animale) • • eccesso sale • • poche fibre • • “saltare la colazione” • • frequenti fuori pasto • non consumare regolarmente almeno 5 porzioni di frutta e verdura

  31. Indaginecondotta dal Coni Milano (quotidianità di 6000 bambini sotto i dieci anni) Il 23% dei bambini coinvolti infatti non pranza, il 32% invece salta la cena, il 28%non effettua la prima colazione, il 58%non fa merenda a metà mattina (moltissimi consumano una merenda pomeridiana a base di cibi poco sani come patatine fritte, merendine e gelati). Il 72% di essi, soprattutto le bambine, consuma i pasti da solo e li vive come un obbligo del tutto privo di implicazioni conviviali.

  32. …Grazie per l’attenzione… I bambini ringraziano…

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