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Antonio Pellegrino UN MODO PRATICO PER CONOSCERSI

Antonio Pellegrino UN MODO PRATICO PER CONOSCERSI Percorsi in mappa nella psicologia di G. I. Gurdjieff Attraverso i suoi allievi D.A. Ouspeski e M. Nicoll. Quaderni di Psicologia n° 1.

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Antonio Pellegrino UN MODO PRATICO PER CONOSCERSI

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  1. Antonio Pellegrino UN MODO PRATICO PER CONOSCERSI Percorsi in mappa nella psicologia di G. I. Gurdjieff Attraverso i suoi allievi D.A. Ouspeski e M. Nicoll Quaderni di Psicologia n° 1

  2. George Ivanovic Gurdjieff, di origine greca ma di adozione armena, nasce a Alexandropol nel 1872 e muore a Neully nel 1949. Di cultura eclettica e di ampio respiro è, nel contempo, filosofo, psicologo, scrittore, maestro di danze, viaggiatore instancabile, attento osservatore di usi e costumi dei popoli. Il suo nome, che comincia ad essere sempre più conosciuto e diffuso anche nel mondo occidentale, è legato alla fondazione dell’Istituto per lo Sviluppo Armonico dell’Uomo, una vera e propria scuola atta a risvegliare la persona dallo stato di “veglia apparente”. Il suo pensiero è pervenuto a noi non solo attraverso la sua opera ed i suoi scritti ma anche tramite la sistematica divulgazione e l’approfondimento che ne hanno fatto, nel tempo, i suoi discepoli, diventati, a loro volta, celebri e fra questi P.D. Ouspeski (Frammenti di un insegnamento sconosciuto), Maurice Nicoll (L’uomo nuovo. Interpretazione di alcune parabole e di alcuni miracoli di Cristo) e J.G. Bennett (Il divino sessuale). In conseguenza della crisi culturale e dei valori, che sta coinvolgendo sempre di più la cultura del mondo occidentale, sta crescendo il numero delle persone che, a livello individuale, di gruppo o di scuola, fa riferimento al pensiero di questo genio altamente profetico dell’umanità. A lui si sono ispirati o si ispirano, anche attraverso le loro opere, protagonisti come l’architetto statunitense Frank Lloyd Wright, la scrittrice Pamela Lyndon autrice di Mary Poppins, lo scrittore francese Renè Dumal. Il regista inglese Peter Brook, il cantautore italiano Franco Battiato, ma anche altri che sarebbe veramente lungo elencare.

  3. Il suo vastissimo corredo di conoscenze include, in una intelligente ed armoniosa sintesi, vari pensieri religiosi con un riferimento speciale alla filosofia del cristianesimo, in quanto cultura predominante nel mondo. L’avvicinamento al suo pensiero richiede gradualità, attenzione e per alcuni aspetti, dovuta precauzione, in quanto la sua scrittura e le sue concezioni, a un primo approccio, sembrano essere molto distanti dal comune sentire morale, civile e religioso tipico delle culture occidentali. Egli, per la verità, non nega né afferma, semplicemente sollecita l’io, suggerendo ad ogni essere esistente il bisogno di ritrovare le vie smarrite della coscienza, per dare un senso nuovo a quello che egli stesso è, a quello che egli stesso fa, a quello in cui egli stesso crede di credere, a quello per cui egli stesso agisce ed opera. Secondo Gurdjieff l’uomo vive la maggior parte della sua esistenza nel sonno e nel sogno, in conseguenza del plagio culturale, che subisce sin dalla nascita, che rende puramente meccanico il suo agire. Il superamento della sua condizione di subalternità culturale, per raggiungere un superiore livello di consapevolezza di sé, può avvenire solamente attraverso un duro lavoro su se stessi. La condizione preliminare per tale lavoro risulta essere il desiderio personale di impegno per diventare un uomo differente, un uomo cioè capace di superare il suo stato iniziale di essere macchina, di fare, quindi, in prima persona, al fine di imparare a riconoscere la propria individualità nell’unità e di identificare un proprio

  4. “Io permanente” controllato da una coscienza consapevole e dalla volontà di agire. Ma la coscienza di essere richiede il superamento dello stato di coscienza relativa attraverso una prima percezione della coscienza di sé per potere poi raggiungere la coscienza oggettiva nella visione dell’intera verità su ogni cosa. In questo percorso la psicologia, applicata a se stessi, può essere di grande aiuto nel capire lo stato di menzogna nel quale ci troviamo rispetto a noi stessi prima ancora che rispetto agli altri e al tutto. Lo stato di menzogna, coincide con lo stato di sonno o di veglia apparente, che, mentre impedisce la percezione precisa tra ciò che è reale e ciò che è solamente immaginario nell’uomo, produce la falsa sensazione di trovarsi di fronte alla verità, tanto che si finisce per mentire a se stessi senza neppure averne la coscienza, dando, in tal modo, luogo ad una falsità relazionale tra Essenza e Personalità, mediate da una sequela infinita di impressioni prodotte da influenze o, come anche si potrebbe dire, da “falsi io” che impediscono all’io vero di venire alla luce, di nascere cioè (1). Gli uomini di oggi possono essere contenuti in sette grandi categorie, a loro volta suddivise in quelle dell’uomo ordinario e quello dell’uomo superiore.

  5. La categoria dell’uomo ordinario include: • l’uomo fisico; • l’uomo emozionale; • l’uomo intellettuale. • La categoria dell’uomo superiore invece annovera nel suo seno: • L’uomo che ha raggiunto il centro di gravità permanente e che vive dentro all’idea dello sviluppo; • L’uomo che ha raggiunto l’unità della coscienza ed è fornito di poteri e funzioni fuori della categoria di uomo ordinario; • L’uomo che gode della coscienza oggettiva e possiede un numero più elevato di nuove facoltà, sconosciute all’uomo ordinario; • L’uomo che è ormai dentro all’io permanente e gode di ogni possibile facoltà. • La percepibilità della dimensione religiosa della vita, poi, è contenibile solamente nelle prime cinque categorie nell’ordine di come segue: • La prima comprende l’uomo feticista; • La seconda il fanatico, l’intollerante e il persecutore; • La terza il teorico, il dotto, il ritualistico e dogmatico; • La quarta il ricercatore, colui che cerca di farsi da sé la ragione delle cose;

  6. La quinta del mistico e dell’asceta, di colui che ultradimensiona se stesso, ritagliandosi uno spazio oltre il modo comune di concepirlo; • Nessuna possibilità esiste di accedere alla conoscenza nella sesta e nella settima categoria. • I percorsi attraverso la conoscenza di sé, che condurranno l’uomo a uno dei sette modi della possibilità dell’essere o gli consentiranno di spostarsi attraverso gli stessi in un continuo divenire, hanno inizio da quanto ciascun uomo meccanicamente possiede, sin dall’origine: • Il cervello o centro intellettuale; • Il cervello o centro emozionale; • Il cervello o centro motorio; • Il cervello o centro istintivo. • Il modo stesso - prevalente, predominante, coerente, equilibrato - con cui l’uomo agisce sui suoi potenziali centri gli consentirà uno sviluppo tale che lo può lasciare in uno stato di veglia permanente o consentirgli l’accesso alle visioni sempre più vicine al sublime della verità, che coincide con quell’unità assoluta di cui noi siamo parti o frammenti in viaggio per poterci ricomporre con l’unità cosmica grazie al cammino intelligente dentro alla conoscenza che conduce alla consapevolezza. Ciò che, solitamente, contribuisce a rallentare l’uomo verso l’accesso ai livelli superiori di essere sono le impressioni che riceve nella sua macchina dall’esterno e che, quasi sempre, si trasformano in influenze di varia natura e potenza, che contribuiscono a rendere oscuro od opaco il suo

  7. sapere, nel senso della percezione del sé reale, che quasi sempre gli rimane assente od estraneo. Le impressioni scaturiscono, in genere, da uno scorretto lavoro dei centri o nei casi in cui questi si sovrappongono o si sostituiscono l’uno all’altro e viceversa, producendo sull’io • Esistono tre sentieri di tipo tradizionale, già sperimentati nei comuni modi di crescere,che possono, in qualche modo, guidare l’uomo lungo la strada del Risveglio, in quanto lo inducono alla rinuncia su ciò che è falso o, comunque, fatuo (2). Essi sono (3): • La via del fachiro, tendente allo sviluppo della volontà fisica, al controllo del potere sul corpo; • La via del monaco, tendente alla fede, al sentimento religioso, al sacrificio; • La via dello yogi, tendente alla conoscenza razionale o, se si vuole, oggettiva, conseguita tramite l’intelletto. • Ciascuna delle tre vie conduce, tuttavia, ad una visione parziale dell’uomo in quanto è assente nell’una quella che nell’altra è presente (4): • Nella prima mancheranno i sentimenti e le conoscenze razionali; • Nella seconda mancheranno il controllo del corpo e le conoscenze oggettive; • Nella terza mancheranno il controllo del corpo e dei sentimenti fra i quali anche quelli di tipo religioso.

  8. Si deduce che, se le prime tre vie sono strumenti parziali, sia pure importanti, per l’inizio della lievitazione della coscienza dell’io, necessitante diventa una quarta via (5) attraverso la quale si consegue: • La capacità di difesa da qualunque processo di identificazione; • L’attitudine al lavoro interiore in rapporto anche ai mutamenti storici e culturali; • L’abitudine al non-luogo, che tiene lontano dai luoghi ordinari, origine essi stessi delle contaminazioni. • Insomma la quarta via diventa la porta principale verso l’elevazione dell’essere, ma le vie in generale sono un cammino verso la salvezza. Quanto è fuori del tracciato delle vie procede verso la morte dell’uomo anche di quello apparentemente più intelligente e colto (6). L’uomo ordinario, in effetti, è caratterizzato, all’interno della sua personalità, dalla compresenza di diversi io, la sua vita interiore non è un modello di unità in quanto subisce il fascino delle impressioni esterne, che sono la causa del sonno permanente. Il venir fuori dal sonno comporta il sacrificio dell’isolamento dalle influenze del mondo tramite l’assunzione di un atteggiamento di tipo esoterico, rivolto quindi al silenzio della vita interiore, che contiene la prefigurazione dei sentieri da percorrere verso l’acquisizione di una coscienza superiore.

  9. I linguaggi delle scienze umane, quali la filosofia, la psicologia, la sociologia, la teologia – che pure hanno da sempre il compito di studiare i comportamenti umani ed orientarli – non sono di per sé bastevoli o idonei al risveglio, essi contengono limiti notevoli in quanto sono conflittuali, falsamente dialettici, frammentari, legati alle visioni politiche, economiche, culturali, sociali dei diversi momenti storici e all’interno dello stesso momento storico, tracciano, pertanto, nelle variegate diversità di metodi ed impostazioni, profili dell’uomo condizionati dagli interessi occulti o palesi delle classi sociali dominanti nelle diverse epoche e civiltà. Essi sono lontani da un linguaggio che si possa definire universale, agiscono, quasi sempre, sulla produzione di sistemi e di processi volti all’inibizione della libertà che all’uomo è data, sin dall’origine della creazione, di potersi sentire “tale” e potersi produrre e riprodurre nella sua stessa essenza, cioè nella pienezza assoluta della consapevolezza di sé, avendone i presupposti forniti dalla natura stessa. La psicologia classica, per esempio, agisce nell’ambito di pacchetti diagnostici e terapeutici tendenzialmente

  10. votati a riportare la “cosiddetta devianza” alla “normalità”, senza tenere conto che il concetto di normalità predefinito è del tutto pretestuoso, corrispondente semplicemente a “un modello di cultura e di civiltà storicamente stabilito. E’ probabile, a ben vedere, che la devianza stia annidata proprio in quella normalità. E bene si farebbe a riflettere su questo, oggi soprattutto, in un’epoca in cui tutto sembra rimesso in discussione, i valori fondamentali contestati e la cultura del relativismo dominante, non ho voluto usare appositamente l’affermazione “nichilismo di ritorno”. Gurdjieff ad una domanda postagli dall’allievo Ouspeski rispondeva: «Per fare bisogna essere. E bisogna per prima cosa comprendere cosa significa essere. Se continueremo queste conversazioni, vedrete che ci serviremo di un linguaggio speciale e che per essere in grado di parlare con noi, bisogna imparare questo linguaggio. Non vale la pena di parlare nel linguaggio ordinario, perché, in questa lingua è impossibile comprenderci. Questo vi stupisce. Ma è la verità. Per riuscire a comprendere è necessario imparare un’altra lingua. Nella lingua che parla la gente non ci si può capire» (7). Gurdjieff, dunque, poneva il problema del linguaggio prima ancora che quello dei contenuti come se il linguaggio potesse essere contenuto di se stesso e non semplice strumento di veicolazione di discorsi: non si può apprendere l’essere attraverso un linguaggio che non lo contiene, quindi bisogna che si cominci con un linguaggio a ritroso, tutto da inventare e che ciascuno di noi contiene

  11. dentro se stesso, o meglio nelle parti rimosse del sé. Il linguaggio, come comunemente inteso, è sempre un imbroglio, un plagio, la fotografia di una cultura, la sintesi di un sistema, esso definisce i confini del senso di ogni parola, di ogni discorso, escludendo l’opposto come possibile verità alternativa. L’insegnamento di Dio, che ci è pervenuto, per esempio, è contenuto in un linguaggio che non sempre corrisponde al vero senso, che pertanto andrebbe indagato, esplorato, per essere messo alla luce dello spirito dell’uomo, che quasi sempre ignora quello che è dentro alla parola, percependone solo l’involucro esterno. Il linguaggio delle parabole, ma anche quello biblico in generale, andrebbe riesaminato da un punto di vista esoterico, ma ce ne è stata fornita, ad arte, solo la visione letterale il che ha occultato, fino ad ora, la vera essenza di Dio all’uomo e, di conseguenza, l’uomo a se stesso (8). Lo scopo pratico dell’insegnamento di Gurdjieff è che l’uomo, tramite una scuola o tramite un suo percorso individuale, riemerga all’essenza di sé per scoprire la sua unione al tutto, facendo un cammino, dialetticamente capovolto rispetto al senso comune del modo ordinario di agire, a partire da se stesso, dall’interno di un sistema espressivo che gli è dentro e che gli consentirà di rendergli palese l’essenza che gli è propria.

  12. La differenza sostanziale tra i comuni trattati di filosofia, di psicologia, di teologia e Gurdjieff consiste nel fatto che in quest’ultimo nulla è teorico, nulla è dogmatico, nulla è predefinito, l’invito non è a credere in un “invisibile” ma in un “visibile”, il messaggio che egli trasmette è già contenuto di ogni uomo, basta che ogni uomo decida di prendere consapevolezza di ciò che egli stesso è. Dove non c’è l’uomo nulla è, tantomeno la fede, perché quella che, in genere, possediamo ci è stata semplicemente trasmessa, appiccicata addosso, sin dalle età dell’innocenza dell’inconsapevolezza, non l’abbiamo cercata, non l’abbiamo elaborata, dunque non ci appartiene, ci è estranea, non ci coincide, ci nega in quanto esseri liberi, essa è uno dei tanti io, una delle tante influenze acquisite dal mondo, che nascondono il nostro vero io, lo atrofizzano, mimetizzando dell’essere la sua vera essenza. Una fede di cui l’uomo non è consapevole non fa onore né a lui stesso né a Dio: Dio va cercato. Le mappe, che seguono – destinate a chi non ha la possibilità concreta di potere seguire una scuola - tracciano le linee essenziali di un percorso di lavoro su di sé che ognuno può applicare a se stesso seguendo i tempi e i modi del proprio stato di coscienza. Ciascuna rappresenta un momento logico dell’intero itinerario ed è preparatoria all’altra che segue. L’intento, puramente propedeutico, di

  13. approccio, è quello di fornire, in maniera semplice, delle prime piste di meditazione, utili per cominciare a riflettere sulla propria storia individuale per poterne gradualmente individuare i nodi problematici che contribuiscono a rendere buio e complesso, a volte, il proprio esistere. NOTE 1. P.D. Ouspesky, Frammenti di un insegnamento sconosciuto, Editrice Astrolabio, Roma, p. 28. 2. Op. cit., p. 56. 3. Op. cit., p. 53. 4. Op. cit., p. 53 segg. 5. Op. cit., p. 57. 6. Op. cit., p. 56. 7. Op. cit., pag. 28. 8. L’uomo nuovo. Interpretazione di alcune parabole e di alcuni miracoli di Cristo, Libreria Editrice Psiche, Torino, 1989. p. 7. Antonio Pellegrino

  14. GURDJIEFF: I DIVERSI ASPETTI DELLA PSICOLOGIA Scienza nuova Scienza antica PSICOLOGIA Scienza dimenticata Filosofia, ma di livello inferiore Yoga, Sufi, ecc. PSICOLOGIA NELLA STORIA Mezzi di trasmissione psicologica Religione, arte, poesia, tragedia, scultura, architettura Danza e misteri PSICOLOGIA E INSEGNAMENTI SIMBOLICI Astrologia, alchimia, magia, massoneria, occultismo, teosofia Prima Come lo trovano e come immaginano che sia DOTTRINE CHE STUDIANO L’UOMO Seconda Secondo quanto può divenire, secondo la sua evoluzione possibile Studio dei principi, delle leggi e dei fatti relativi all’evoluzione possibile dell’uomo

  15. GURDJIEFF: L’EVOLUZIONE DELL’UOMO 1) Che cosa significa evoluzione dell’uomo? DOMANDE SULL’EVOLUZIONE DELL’UOMO 2) Quali condizioni richiede tale evoluzione? La natura lo sviluppa fino ad un certo punto UOMO COME ESSERE INCOMPIUTO Continua a svilupparsi con i suoi mezzi Continua a svilupparsi di propria iniziativa Può degenerare o perdere la sua capacità di sviluppo EVOLUZIONE DELL’UOMO DALLA INCOMPIUTEZZA Per diventare un essere differente Suo personale impegno Suo personale desiderio Non è una macchina QUALITA’ E POTERI DELL’UOMO DIFFERENTE Capacità di fare Riconoscimento individualità/unità Ego permanente Coscienza e volontà

  16. GURDJIEFF: LA COSCIENZA Conoscenza di se stesso Conoscenza di chi si è Conoscenza di dove si è COSA E’ LA COSCIENZA Conoscenza di ciò che si sa Conoscenza di ciò che non si sa La coscienza non è mai permanente Coscienza = memoria I GRADI DELLA COSCIENZA Criterio della durata Criterio della frequenza Criterio dell’ampiezza e della penetrazione MODI DI STUDIO DELLA COSCIENZA Metodo dell’orologio = misurazione Metodo del teatro = percezione del ricordo Sonno = maggior parte del tempo della coscienza GLI STATI DELLA COSCIENZA Stato di veglia = maggior parte del tempo della coscienza Coscienza di sé = se lo attribuisce ma raramente lo è Coscienza obiettiva

  17. GURDJIEFF: LA MACCHINA UMANA Non c’è sempre il ricordo delle cose Il ricordo delle cose non è sempre nello stesso modo STATO DELLA MEMORIA Alcuni ricordi sono vivi Alcuni ricordi sono vaghi Mancano alcuni ricordi Rimane la sensazione che qualcosa è accaduto E’ POSSIBILE DIVENTARE COSCIENTI? Riconoscere l’ignoranza di se stessi Comprendere che la psicologia è lo studio di se stessi Pensiero o intelletto (azione primaria) Sentimento o emozioni (azione primaria) LE FUNZIONI DELLA MACCHINA UMANA Funzione istintiva = organismo interno (azione primaria) Funzione motrice = organismo esterno (azione primaria) Sesso (azione intermedia) Funzione emozionale superiore = stato di coscienza di sé (azione quasi sempre assente) Funzione intellettuale superiore = stato di coscienza obiettiva (azione quasi sempre assente)

  18. GURDJIEFF: GLI STATI DELLA COSCIENZA 1) Il sonno = Stato soggettivo = privazione della coscienza 2) La veglia = Coscienza relativa = distinzione dell’io dal non-io GLI STATIDELLACOSCIENZA 3) Coscienza di sé = Tutta la verità su se stessi 4) Coscienza oggettiva = L’intera verità su ogni cosa Decisivo atto di volontà L’IMPEGNO PER CONOSCERSI Costanza nella durata dell’atto di volontà Persuadersi inizialmente che non si è coscienti Disponibilità iniziale per un duro lavoro Sapere subito che non esiste una ricetta uguale per tutti

  19. GURDJIEFF: DIVERSI INDIRIZZI DI PSICOLOGIA La psicologia è un aiuto per l’uomo nelle sue possibilità di evoluzione Occorre cominciare lo studio della psicologia partendo da se stessi INDIRIZZIDI PSICOLOGIA La psicologia è lo studio della menzogna Analisi della distinzione tra reale e immaginario nell’uomo Deformare o dissimulare la verità Credere di trovarsi di fronte ad una verità CHE SIGNIFICA MENTIRE Si mente senza sapere di mentire Pretesa di conoscere una verità che non si può conoscere Essere soggetti inautentici o imitazione di qualche cosa Quasi interamente reale Essenza = Innato LE DIVERSE FRATTURE NELL’UOMO Quasi interamente immaginaria Personalità = Acquisito Mancanza di armonia Falsità di situazione tra Essenza e Personalità

  20. GURDJIEFF: LA CONOSCENZA DI SE’ Il cervello o centro intellettuale Sfera, poteri e modalità proprie di sviluppo di ognuno dei centri PERCORSI ATTRAVERSO LA CONOSCENZA DI SE’ Il cervello o centro emozionale Il cervello o centro motorio Il cervello o centro istintivo Conoscersi in quanto macchine Attraverso il mezzo dell’osservazione di sè SIGNIFICATO E MODI DEL CONOSCERSI Attraverso l’osservazione delle diverse funzioni Attraverso l’attenzione ai diversi stati di coscienza Distinguendo tra ciò che può divenire cosciente o non Prediligendo ciò che favorisce il proprio sviluppo Il mentire = condizione naturale della vita allo stato attuale INDIVIDUAZIONE DELLE CARATTERISTICHE DANNOSE L’immaginazione = allontanamento dalle decisioni coscienti Emozioni negative = violenza o diversi stati di depressione Uso improprio del linguaggio = Parlare senza necessità

  21. GURDJIEFF: LE SETTE CATEGORIE DI UOMO Identificazione = L’uomo si identifica con tutto MODI DELLA CADUTA NEL SONNO Considerazione = L’uomo si preoccupa di ciò che gli altri pensano di lui L E S E T T E C A T E G O R I E D I U O M O L’uomo fisico = dominanza dei centri istintivo e motore Ordinarie L’uomo emozionale = dominanza del centro emozionale L’uomo intellettuale = dominanza del centro intellettuale L’uomo fisico = dominanza dei centri istintivo e motore Centro di gravità permanente = idea dello sviluppo Superiori Unità e coscienza di sé = poteri e funzioni oltre l’ordinario Coscienza oggettiva = numero più grande di nuove facoltà Io permanente e volontà libera = uomo che ha raggiunto tutto

  22. GURDJIEFF: LE SETTE CATEGORIE DI UOMO (Nella religione, nell’arte, nella scienza, nella filosofia) 1° Tutte le forme di feticismo 2° Fanatismo, intolleranza, persecuz. degli eretici LE SETTE CATEGORIE DI UOMO NELLA RELIGIONE (ma anche nell’arte, nella scienza, nella filosofia) 3° Teorica e scolastica: sottili distinzioni di parole, forme, rituali 4° L’uomo che lavora allo sviluppo di se stesso 5° L’uomo che ha raggiunto l’unità e va oltre ciò che nelle prime tre categorie non si può vedere 6° Non ci è dato conoscere nulla 7° Non ci è dato conoscere nulla TUTTO QUESTO INTRODUCE ALLA QUARTA DEFINIZIONE DI “PSICOLOGIA” La psicologia è lo studio di un nuovo linguaggio. E questo nuovo linguaggio è la lingua universale

  23. GURDJIEFF: LE IMPRESSIONI NELLA MACCHINA UMANA La psicofisiologia Afferma che L’uomo è una macchina che riceve impressioni dall’esterno I centri lavorano correttamente Reazioni della macchina alle impressioni I centri Lavorano raramente correttamente Ognuno di essi raramente fa il lavoro che gli è proprio I centri si sostituiscono l’uno con l’altro Impressioni torbide Impressioni vaghe Il lavoro scorretto dei centri Mancanza di impressioni Lentezza nel capire le cose Nozione illusoria di Unità di noi Divisi in noi stessi

  24. GURDJIEFF Le condizioni per lo sviluppo dell’uomo Rendersi conto della sua situazione iniziale Rendersi conto delle sue difficoltà Rendersi conto delle sue possibilità Possedere un intenso desiderio di uscire dallo stato presente Possedere un grandissimo interesse per lo stato nuovo Provare una violenta ripugnanza per la sua condizione presente Provare una viva attrazione per lo stato futuro Avere una certa preparazione Essere in grado di comprendere quanto gli viene detto Avere abbastanza tempo per studiare Vivere in un ambiente che renda possibile lo studio La presenza di una scuola che non sempre è possibile nell’ambiente in cui si vive: essa richiede vita ordinata, grado di cultura e libertà individuale.

  25. GURDJIEFF Le influenze che agiscono sull’uomo Salute Sicurezza Comodità L’uomo muore 1 = A Interessi e attrattive della vita Ricchezza Piaceri Distrazioni Vanità Orgoglio Reputazione Filosofia 2 = B Interessi di altro ordine Scienza Centro magnetico Religione Arte

  26. GURDJIEFF Il centro magnetico E’ un gruppo di interessi forti È un fattore di orientamento È un fattore di controllo Il centro magnetico appartiene alla personalità Convoglia gli interessi in una direzione Contribuisce a mantenere gli interessi Accerta che si possieda un centro magnetico Si trasmettono solo oralmente Il centro magnetico comporta una scuola che Agisce nell’ambito delle influenze “C” Liberano dalla legge dell’accidente Guida verso l’essenza

  27. GURDJIEFF Le tre linee del lavoro della scuola e la memoria nei centri Studio dell’insegnamento, studio del linguaggio 1 Studio del sè Lavoro con gli altri Lavorare con loro e per loro 2 Comprendere il lavoro della scuola Comprendere gli scopi della scuola Lavoro per la scuola 3 Comprendere i bisogni della scuola Rispettare le regole Le impressioni La memoria centri Le matrici Le impronte Le associazioni

  28. GURDJIEFF I QUATTRO CENTRI Più lento - 30.000 volte Il centro intellett. Centro di gravità Nel cervello Testa Il centro emozion. Il più rapido + 30000 volte Centro di gravità Nel plesso solare Torace Rapido + 30000 volte rispetto all’intellett. - 30000 vote rispetto all’emozion. Parte inferiore del tronco e dorso Il centro Motorio Centro di gravità Nel midollo spinale La osservazione della velocità dei centri è quasi impercettibile alla persona, se non con attentissima osservazione, ma è perfettamente conosciuta dalle scuole

  29. GURDJIEFF IL POSITIVO E IL NEGATIVO NEI CENTRI Affermazione Il centro intellettuale Indecisione Orientamento Negazione Sensazioni piacevoli = naturali Indecisione Orientamento Il centro emozionale Sensazioni spiacevoli = artificiali Movimento Nessuna utilità pratica di osservazione Il centro motorio Riposo

  30. GURDJIEFF IL CENTRO EMOZIONALE Parte positiva del centro Sensazioni piacevoli Gioia, simpatia, affetto, fiducia in sè Parte negativa del centro E’ assente una parte negativa naturale del centro emozionale Immaginazione Sono riflessi sensitivi, condizionati da eventi interni ed esterni, interpretati come emozioni Parte artificiale del centro Identificazione Sono accessibili solo all’uomo superiore Emozioni positive assolute = permanenti Amore, speranza, fede Nell’uomo ordinario esse si possono convertire in noia, irritazione, invidia, timore, gelosia, collera, odio, superstizione, accettazione di sciocchezze confortanti, orgoglio, vanità, egoismo, amor proprio, ecc.

  31. GURDJIEFF L’uomo prigioniero delle sensazioni negative indotte dall’educazione sin dalle prime fasi dell’età evolutiva E’ un uomo meccanico Ostacola il suo sviluppo o lo rende impossibile E’ incapace di dominare le emozioni Vive nell’inganno o nella maschera della identificazione Nega ogni concetto di bellezza, di nobiltà e di forza E’ tendenzialmente debole E’ predisposto per l’isteria, la follia e il crimine E’ incapace di sacrificare la propria sofferenza per un cambiamento Nello stato di costrizione è disponibile a sacrificare piaceri futuli Ha una falsa visione del concetto di sofferenza: gli è inviata, non la si è procurata Tutti i suoi io sono negativi Sottratti gli io negativi, si scioglierebbe come neve al sole, sparirebbe Ma gli io negativi non si possono sciogliere da soli, possono essere eliminati solo dalle scuole

  32. GURDJIEFF IL LAVORO SU DI NOI PER SCOPRIRE NUOVE POSSIBILITA’ Dominare le funzioni Dominare le manifestazioni Aumentare ogni volta il potere di dominio sulle funzioni e sulle manifestazioni Capacità di controllare i movimenti il che richiede scuola e molto esercizio Controllare i nostri pensieri, utilizzando il nostro mentale Orientare i pensieri a momenti di coscienza relativa per farla sorgere Che non vi ricordate di voi stessi Flussi di pensieri L’osservazione è resa difficile da Immagini Cosa notate quando provate ad osservarvi? Echi di conversazioni Frammenti di emozioni Scatta l’immaginazione

  33. GURDJIEFF Le linee di sviluppo dell’uomo Conoscenza di sè sapere L’uomo non si conosce Distinto dal sapere Essere Relatività dell’essere Uomo n° 1 Essere n° 1 Ci possono essere anche uomini n° 1 – 2 - 3 molto differenti fra loro Uomo n° 2 Essere n° 2 Divisione dell’uomo in concetti Uomo n° 3 Essere n° 3 Uomo n° 4 Essere n° 4 Uomo n° 5 Essere n° 5 Uomo n° 6 Essere n° 6 Uomo n° 7 Essere n° 7 Pagani Relatività dell’essere nella concezione religiosa dell’uomo Miscredenti Eretici Ecc.

  34. GURDJIEFF Lo sviluppo parallelo ma indipendente dell’essere e del sapere Non può condurre lontano Il sapere prevale sull’essere = Interruzione della comprensione Lo sviluppo unilaterale Può sfociare in contraddizioni interiori Può fermarsi = interrompere lo sviluppo La comprensione di una cosa conduce ad altre Stringere il numero di parole per diminuire le difficoltà di comprensione Comprensione di un problema ristretto in relazione a uno più vasto La comprensione E’ da escludere che si possa comprendere e non essere d’accordo La media aritmetica tra il sapere e l’essere

  35. GURDJIEFF Comprensione e relativismo nella comprensione E’ possibile una sola comprensione Il resto è Incomprensione Comprensione incompleta Non è in relazione con un tutto La comprensione è relativa quando L’idea del tutto è diversa fra le persone Ognuno comprende relativamente a sé = in modo soggettivo E’ in relazione con un tutto La comprensione è oggettiva quando L’idea del tutto coincide con l’essere o nell’essere Ognuno comprende relativamente alle coincidenze delle parti e del tutto con l’essere La comprensione oggettiva richiede La necessità di una scuola Il lavoro su di sè

  36. GURDJIEFF Le categorie di uomo e loro dinamiche di sviluppo nei cerchi Vi appartengono gli uomini di categoria 5 – 6 - 7 Il cerchio interiore Vi appartengono gli uomini della 4 categoria Due cerchi concentrici Soglia fra i due Vi appartengono gli uomini di categoria 1 – 2 - 3 Il cerchio esteriore Il più interno contiene gli uomini di categoria 7 E’ diviso in 3 cerchi concentrici Il cerchio interiore L’intermedio contiene gli uomini di categoria 6 Il più esterno contiene gli uomini di categoria 5 Tutto accade Cerchio meccanico o della confusione delle lingue Tutto è meccanico Il cerchio esteriore Non ci si comprende mai Ognuno comprende nel modo proprio Lavoro lungo e difficile Possibilità di passare a un cerchio superiore Necessità della scuola Apprendimento di un nuovo linguaggio

  37. GURDJIEFF Il lavoro del centro intellettuale Apparecchio motore o Centro formatore = Sa contare solo fino a due Registrazione impressioni Parte meccanica Registrazione Ricordi Registrazione Associazioni Desiderio di conoscere Luogo dell’emozione intellettuale = L’attenzione non richiede alcuno sforzo Desiderio di comprendere Parte emozionale Soddisfazione di sapere Insoddisfazione di non sapere Piacere di scoprire L’attenzione va controllata dalla volontà e dallo sforzo. Altrimenti scade nelle parti meccanica o emozionale Facoltà di creare Facoltà di costruire Parte intellettuale Facoltà di inventare Facoltà di scoprire

  38. GURDJIEFF Il lavoro del centro emozionale L’umorismo e la battuta La comicità grossolana Il gusto dell’eccitamento Piacere per gli spettacoli sensazionali Parte meccanica Comprende Il piacere per l’esibizione Il piacere per il sentimentalismo Il piacere di mescolarsi alla folla L’attrazione per le emozioni collettive Senso dell’umorismo e del comico Emozione religiosa Parte emozionale Comprende Emozione estetica Emozione morale Le stesse cose in senso ironico e negativo Creazione artistica Parte intellettuale Comprende Centro magnetico

  39. GURDJIEFF Il lavoro del centro motore Movimenti istintivi Parte meccanica E’ automatica Movimenti di imitativi Non obbligatoriamente collegabile al piacere dei movimenti sportivi = Parte motrice del centro intellettuale e del centro emozionale Piacere del movimento Parte emozionale Piacere per le invenzioni Parte intellettuale

  40. GURDJIEFF Il lavoro del centro istintivo Le sensazioni abituali I movimenti istintivi Parte meccanica Comprende Circolazione del sangue La digestione I riflessi interni ed esterni Parte emozionale Non se ne sa quasi nulla Entra in contatto con la parte intellettuale del centro istintivo Appare come un cervello dietro tutta l’attività dell’organismo Parte intellettuale Raccoglie dati sul funzionamento della macchina Raccoglie dati sulle possibilità della macchina

  41. MAURICE NICOLL I LIVELLI DELLA FORMAZIONE : essenza – personalità - essenza L’uomo nasce come essenza = Pura energia Tappa dello sviluppo dell’essenza (da 0 a 5 anni) Primo livello Formazione della personalità = Intorno all’essenza = Prima educazione Secondo livello Dall’essenza alla personalità (fanciullezza e adolescenza) Nuovo sviluppo dell’essenza = Personalità passiva = Seconda educazione Terzo livello Inversione dalla personalità all’essenza (fasi successive)

  42. MAURICE NICOLL Le quattro vie del lavoro su di sè La prima Del fachiro Estende le braccia un anno dopo l’altro La seconda Del monaco Vive nel monastero La terza Dello yogi Medita nelle grotte dell’Himalaia La quarta Del quarto uomo Sta nel mezzo della vita e non ci si identifica

  43. MAURICE NICOLL La quarta via per il quarto uomo Si applica dentro la vita Ogni volta che si verifica un periodo di disordine o di caos Le circostanze variabili Adattamento alle condizioni esterne Evitando di subire processi di identificazioni = Immutabili nella mutevolezza L’uomo equilibrato Uomo numero 4 Mantenere una positiva attitudine verso il lavoro interiore a confronto delle cangianti manifestazioni esteriori Non corrisponde a un luogo. E’ un non-luogo Il Lavoro su di sè E’ distinto dal lavoro nella fattoria Ma è elevato rispetto alle cose e alla gente = Pratica le forme della non identificazione L’uomo n° 4 E’ nel mezzo della vita Fa tutte le cose per tutta la gente

  44. MAURICE NICOLL Gli eventi e gli stati nella vita dell’uomo Cosa è la nostra vita? Eventi = Esteriori = Influenze Interiori = Successione = Confronto continuo Stati = Da un evento esterno Lo stato interiore Può essere provocato Da se stessi Da alcuna relazione con se stessi Dipende dalla sviluppo della vita interiore P e r s o n a i n s è Corrispondenza degli stati interiori con gli eventi esterni Dipende dalla qualità della vita interiore Dipende dal nostro apparato interno per vivere

  45. MAURICE NICOLL I diversi “Io” nell’uomo Diversi io nell’uomo La vita interiore dell’uomo non è un’unità = L’unità è un’illusione: è una forma di immaginazione che impedisce la comprensione e produce il sonno La vita interiore dell’uomo non lavora armonicamente come un tutto L’uomo cambia continuamente Differenti Io appartengono alla sua personalità Egli è una moltitudine di persone differenti Il lavoro su di sè L’osservazione attenta e costante Combattere l’illusione di essere uno Produrre cambi graduali nella vita interiore Vedere la propria realtà Non sono uno, sono molte persone Se penso di essere unico, non vedo gli altri Io e non cambio Se vedo gli altri Io faccio il passo dalla conoscenza alla comprensione della mia reale situazione = mi devo liberare di alcuni di essi Ma… chi pensa nell’uomo senza il lavoro su di sè? Raramente Lui stesso e solo in stato di estrema attenzione Gli Io negativi in Lui = Le diverse forme di identificazione

  46. MAURICE NICOLL Il lavoro su di sé per cambiare Un uomo è Il suo giorno La sua vita La sua morte L’uomo deve lavorare su di sè Ogni giorno = Ogni mese Sempre Ogni anno L’uomo lavorando su di sè ogni giorno osserva Gli avvenimenti Può produrre un cambio nella sua vita In senso nuovo I dispiaceri e le pene Con sentimenti veri Le azioni meccaniche Con sentimenti pratici Meschino Irritabile Per ottenere un comportamento Cosciente Liberato dalla tendenza ad essere Disonesto Calunniatore Razionale Bugiardo Ambiguo

  47. MAURICE NICOLL Il lavoro su di sé per cambiare Un uomo è Il suo giorno La sua vita La sua morte L’uomo deve lavorare su di sè Ogni giorno = Ogni mese Sempre Ogni anno L’uomo lavorando su di sè ogni giorno osserva Gli avvenimenti Può produrre un cambio nella sua vita In senso nuovo I dispiaceri e le pene Con sentimenti veri Le azioni meccaniche Con sentimenti pratici Meschino Irritabile Per ottenere un comportamento Cosciente Liberato dalla tendenza ad essere Disonesto Calunniatore Razionale Bugiardo Ambiguo

  48. MAURICE NICOLL Le influenze B e C secondo Nicoll Le influenze “B” Hanno la loro fonte = Origine Nelle influenze di tipo “C” = Uomini n° 1 = Centro istintivo-motorio Circolo dell’umanità meccanica Uomini n° 2 = Centro emozionale Uomini n° 3 = Centro Intellettuale Circolo dell’umanità intermedia Uomini n° 4 = Uomo equilibrato = lavoro nella vita Circolo dell’umanità cosciente Centro emozionale e intellettuale superiore Uomini n° 5-6-7 = Si trasformano in influenze “B” quando vengono seminate nella vita = Processo di contaminazione Rapporto influenze “B” e “C” Le influenze “B” nascono come “C” nel circolo dell’umanità cosciente Possibilità di mantenere nella vita le influenze “B” Trasmesse da “C” Necessità della scuola e del lavoro continuo su di sè

  49. di Antonio Pellegrino

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