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Tre strade fanno una

ISTITUTO COMPRENSIVO DI SASSO MARCONI. Tre strade fanno una. La Storia : ti racconto il mio mondo antico. Scuola Primaria di Capoluogo classi 2^A-2^C a.s.2012-2013. Presentazione.

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Tre strade fanno una

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Presentation Transcript


  1. ISTITUTO COMPRENSIVO DI SASSO MARCONI Tre strade fanno una La Storia: ti racconto il mio mondo antico Scuola Primaria di Capoluogo classi 2^A-2^C a.s.2012-2013

  2. Presentazione Il progetto qui presentato si caratterizza come un lavoro di avviamento alla metodologia storica imperniato sulla riscoperta degli oggetti tradizionali . Mi sembra importante , infatti, che in questa classe - la 2^ elementare- si inizi a prendere familiarità con il metodo storico: ricerca di reperti, ipotesi sul loro uso, datazione, classificazione, collocazione in una linea del tempo. Il tutto attraverso vecchi oggetti di famiglia, che, perciò, ci “parlano” e ci raccontano la loro storia, e, nel contempo, anche un modello di vita che oggi non esiste più . Un mondo che non deve essere disconosciuto, con la sua portata di valori, conoscenze, tradizioni che sì, stanno sparendo piano piano . Alla scuola, credo, spetta il compito di tramandare ciò che era. Perché i miei bambini potranno avere un futuro solo se saranno capaci di guardare indietro , per non dimenticare mai da dove vengono. Maestra Michela

  3. Tre strade Tre strade per un’unica via….. Ecco il motivo del titolo: tre percorsi differenti, che si intrecciano e si intersecano per affrontare un unico tema -la riscoperta del passato-. Tre vie, il tempo, la cultura, lo spazio, per un cammino lungo un anno intero

  4. Tre strade fanno una Primo percorso……. il tempo Il progetto storico, in un certo senso, è anche il proseguimento del lavoro dello scorso anno con le scuole Saharawi. Infatti si cercherà una classe partner presso i campi profughi algerini con cui scambiare l’esperienza: anche per i nostri amici lontani è fondamentale riscoprire valori e tradizioni che si stanno perdendo attraverso lo studio degli oggetti antichi

  5. Tre strade fanno una Secondo percorso….. la cultura Il secondo percorso riguarda il Progetto di ed. alimentare proposto dall’amministrazione Comunale . Infatti, se la cura dell’orto scolastico è di per sé un incentivo ad una sana alimentazione, lo è anche la ri-scoperta dei cibi tradizionali oggi decisamente sconosciuti ai nostri bambini, ma che meritano una grande valorizzazione . Di questo percorso parlerò nella presentazione relativa alla ‘cultura alimentare’

  6. Tre strade fanno una Terzo percorso….i luoghi Il terzo sentiero percorso, dopo quello storico (il tempo) e quello gastronomico (la culturaalimentare) è stato quello geografico (lo spazio): com’era il nostro paese al tempo dei nonni? Di ciò parlerò nella presentazione dal titolo ‘Il paese antico’

  7. Il tempo:Indice • Le interviste ai nonni • Gli oggetti antichi • La linea del tempo • La periodizzazione storica • I grandi temi: -la cucina • -il lavoro delle donne • -il lavoro degli uomini • -la scuola e i bambini • L’uscita al Museo della Civiltà Contadina • Le parole della storia • Considerazioni finali

  8. Le interviste ai nonni Durante tutto l’anno scolastico è capitato spesso di intervistare i nonni sugli argomenti di cui stavamo parlando in classe, perché potessero raccontare come si viveva nell’epoca in cui erano bambini e tutto era diverso. Sono nati così brevi racconti sulla scuola, le feste, i giocattoli.

  9. Dice nonno giancarlo….…… I giocattoli che avevo da bambino erano molto diversi da quelli di oggi: non avevo i videogiochi o i lego, ma qualche gioco di legno costruito da me. Ad esempio mi facevo gli sci di legno, o la carriola, o l’arco con le frecce. Non avevo tanti giocattoli, perché avevamo pochi soldi che servivano per mangiare e vestirsi. Il mio giocattolo preferito era un trattore che vedevo sempre alla fiera del paese, ma non sono mai riuscito a comperarlo, perché non avevo abbastanza denaro. Allora giocavo con un coperchio che aveva le righe; in questo modo lasciavo le tracce come se fosse un trattore! Ci giocavo quando non andavo a scuola, o a portare al pascolo le mucche. Non andavo in biblioteca, leggevo solo il libro di lettura.

  10. Gli oggetti antichi E’ stato chiesto ai bambini di portare a scuola l’oggetto più antico presente in famiglia…… …ed il più recente….. Ecco il più antico…. Tra questi due oggetti ci siamo mossi alla riscoperta del tempo passato. 1700 1975

  11. La linea del tempo A questo punto, in corridoio, abbiamo costruito una lunghissima linea del tempo, evidenziando con colori differenti i vari periodi (si è scelta una scansione ventennale). Per ogni epoca sono state scelte foto evocative del periodo per renderlo più comprensibile…..

  12. P Primo periodo: dal 1880 al 1920…. 1880 1880 1900 1920 L’Italia è da poco unita .Guglielmo Marconi inventa il telegrafo, che permette di comunicare senza fili con persone di terre lontane. Per spostarsi si usano i treni a vapore, le carrozze e i carri tirati da animali.Appaiono le prime auto. All’inizio del nuovo secolo una terribile guerra (la 1^ Guerra Mondiale) uccide moltissimi soldati.

  13. Il primo periodo: i nostri oggetti Per ogni ‘tratto ‘ di linea del tempo inseriremo gli oggetti portati a scuola, contrassegnati con una cornice colorata che ne evidenzia il periodo di appartenenza. Cliccando sul tasto ‘i’ si accede alla scheda informativa. 1880 1900 1920 ecc.. Lo stampo per tigelle di Martina La carrucola di Anita Il portapillole di Matteo Il macinino di Elia Il ferro da stiro di Simone

  14. Secondo periodo: dal 1920 al 1960…. 1920 1940 1960 ecc.. In questo periodo, all’inizio, in Italia c’è ancora il re. Le famiglie di solito sono molto numerose e i contadini conducono una vita semplice, senza troppe comodità.Dopo molti scontri tra vari stati europei, anche l’Italia entra in guerra e per cinque lunghi anni ci sono morte e distruzione. Finita la guerra, bisogna ricostruire tutto, di nuovo. Gli Italiani votano per diventare Repubblica e non essere più sotto il comando di un re. Piano piano rinascono case, strade, industrie; c’è di nuovo pace e lavoro.

  15. Il secondo periodo: i nostri oggetti Il calamaio di Miriam Cliccando sul tasto ‘i’ si accede alla scheda informativa. Il tempera= matite di Rebecca 1920 1940 1960 ecc.. Il ferro da stiro di Luca Il porta pennini di Lorenzo L’orologio da taschino di Alessandro Il macinino di Alice

  16. Terzo periodo: dal 1960 al 1980, e poi fino al 2013…. 2013 1960 1980 2000 E’ l’epoca in cui sono nati e cresciuti i nostri genitori. In questi anni c’è il primo sbarco sulla Luna: davvero gli uomini hanno al possibilità di viaggiare ovunque e di conoscere addirittura lo spazio!! Si sviluppano in questi anni la televisione, il computer…. Tutti hanno automobili, moto, biciclette (le famose mountain bike) ; ci si sposta in treni e navi comodi e veloci. Per andare in vacanza sempre più spesso si utilizza anche l’aereo. Come sono lontani i tempi in cui ci si spostava a piedi!!

  17. Il terzo periodo: i nostri oggetti Cliccando sul tasto ‘i’ si accede alla scheda informativa. Il macinino di Gabriele 2013 1960 1980 2000 La sveglietta di Andrea La ‘strummola’ di Ginevra L’armonica di Chiara Ed eccoci qui…. È il tempo di oggi!!

  18. I temi A questo punto abbiamo provato a suddividere gli oggetti di una classe (il lavoro è stato condotto su entrambe le mie seconde ) a seconda del loro uso, e non più per parametri temporali…. In questo modo abbiamo creato quattro grandi temi • La cucina della casa contadina • Il lavoro delle donne • Il lavoro degli uomini • I bambini e la scuola

  19. La cucina Naturalmente non c’era l’acqua in casa e perciò in un angolo doveva trovare posto il secchio per l’acqua presa al pozzo con un mestolo per poter bere. In una parete c’era il farinaio, un grande mobile che conteneva tutta la farina (di grano e di castagne), e nell’altra parete era posizionata la madia, che serviva per far riposare e lievitare l’impasto del pane. Siccome bisognava impastare un’enorme quantità di pasta (il pane si faceva in casa una volta a settimana ) c’era la gramolatrice, uno strumento che aiutava a lavorare l’impasto del pane che veniva poi cotto nel forno, spesso fuori casa . Sempre in cucina c’erano anche specchietto e rasoio, perché gli uomini potessero farsi la barba, visto che non c’era il bagno. La cucina: c’era un grandissimo tavolo, per poter ospitare tutta la famiglia, che in media era formata da dodici persone. L’elemento fondamentale era il grande camino, che serviva per scaldarsi e cucinare. Il fuoco era ravvivato da una specie di ventaglio di piume , e attaccato alla catena c’era il paiolo per la polenta, tenuto fermo dal coppo. Nella parete accanto c’era il buco per i grandi fiammiferi e la cassetta del sale, (utile anche per conservare i cibi) con una croce sul coperchio.

  20. Gli oggetti della cucina Cliccando sul tasto ‘i’ si accede alla scheda informativa.

  21. iL lavoro delle donne Le donne di casa avevano una vita molto difficile. Nei periodi di grandi lavori aiutavano gli uomini nei campi, ma normalmente si occupavano della casa e dei numerosissimi figli (era normale averne anche 8-10), cucinando per tutti e facendo il pane , la pasta, le marmellate, la frutta essiccata. Più volte al giorno attingevano l’acqua al pozzo e la portavano in casa. Spettava a loro la cura dell’orto, del pollaio, dei maiali. Ogni dieci, quindici giorni c’era il grande bucato, che portava via anche due giornate intere. Nei tempi di riposo cucivano o lavoravano a maglia per confezionare calze o maglioni.

  22. Il lavoro degli uomini Gli uomini di tutte le età lavoravano nei campi, ed era un’attività molto faticosa. Tutto veniva fatto con attrezzi semplici, a mano, o con i buoi, senza l’aiuto delle moderne macchine agricole. La famiglia dipendeva proprio dai prodotti coltivati. Ci si alzava all’alba, ci si recava nel campo e si tornava a casa al tramonto. Se si lavorava lontano, ci si portava via il pranzo in un cesto; a volte erano i bambini che a mezzogiorno trasportavano i cesti con qualcosa da mangiare . Non c’erano vacanze, né ferie.

  23. Gli oggetti del lavoro Cliccando sul tasto ‘i’ si accede alla scheda informativa.

  24. I bambini e la scuola Anche i bambini aiutavano come potevano i genitori, nel lavoro dei campi o in casa. Quando riuscivano, andavano a scuola (per almeno due anni). Le scuole elementari erano di solito in città; nei piccoli paesi a volte era la maestra che prendeva i bimbi –di età diverse- a casa sua. Spesso la strada da casa a scuola era molto lunga, e la si percorreva a piedi, scalzi, perché l’unico paio di scarpe non doveva essere sciupato. Si infilavano gli scarponi prima di entrare in classe, in segno di rispetto. Si indossava anche un grembiule nero, con il colletto bianco. D’inverno si portava a scuola un pezzo di legna, da bruciare nella stufa per scaldarsi. Ci si sedeva nelle panche, a due a due, e i tavolini erano inclinati, per scrivere meglio. Si usava il pennino con l’inchiostro, e si facevano esercizi per migliorare la scrittura, che doveva essere molto curata.

  25. Gli oggetti della scuola Cliccando sul tasto ‘i’ si accede alla scheda informativa.

  26. Cose vecchie…..cose nuove Cliccando sul tasto ‘i’ si accede alla scheda informativa. Ecco due oggetti degli anni ‘70 del 900, che restituiscono proprio l’idea del tempo che passa: una macchina fotografica Kodak e una monetina da 10 £, che i miei bambini considerano antichi….. E pensare che io, maestra, li usavo da ragazzina…….. Sarò mica un po’ antica anche io?

  27. “Mi ha colpito lo stampo per la pasta: vuol dire che tutti i giorni le bisnonne facevano la pasta invece di comperarla!! (Susanna al museo della civiltà contadina “Mi è piaciuta la carrozza tirata dai cavalli: anche a me piacerebbe averla!” (Thomas) E’ poi arrivato il giorno dell’uscita al Museo della Civiltà Contadina di San Marino di Bentivoglio, a Villa Smeraldi. Ecco le nostre impressioni…… “Mi ha moltocolpito quando dalla punta del pennino usciva l’inchiostro….” (Luca) “Anche a me piacevano il prete e la suora, vorrei averli in camera mia” (Leonardo) “Mi è piaciuto quando abbiamo infilato i grembiuli e abbiamo scritto..” (Katia) Ho notato che il grembiulino che ci hanno fatto indossare era nero, senza disegni e si allacciava dietro. Il collettino, bianco, era tutto liscio, senza pizzo. “ (Chiara) “Mi ricordo bene del prete e della suora che si mettevano nel letto per scaldarlo..” Nicholas “Mi ha colpito il contenitore della farina , in cucina .Era enorme ! (Simone)

  28. Le foto dell’uscita….

  29. Le parole della storia

  30. Considerazioni finali….. Ed eccoci alla fine del lavoro. Come sempre, quando si lascia qualcosa di importante, c’è sempre la voglia di girarsi indietro e di ripercorrere i passaggi fondamentali della strada fatta. Anche in questo caso è così. Mi vengono in mente le faccine felici che raccontano degli oggetti di famiglia, l’allegra confusione di quando abbiamo costruito la linea del tempo, la meraviglia del Museo, la sensazione di dolce nostalgia nel vedere i miei bimbi con addosso i grembiulini neri, improvvisamente approdati in una classe del primo ‘900… Insomma, tanti ricordi, tante esperienze, tante giornate speciali. Ecco, vorrei che questo rimanesse. Esperienze diverse, importanti., ma soprattutto l’idea che nel tempo le cose cambiano , il mondo cambia, e se noi siamo qui, è perché una folla invisibile di uomini e di donne (nonni, bisnonni, trisnonni….)ci ha permesso di vivere nel mondo di oggi, nel nostro imperfetto presente.

  31. Grazie…… • …..ai genitori, che volentieri mi hanno aiutato con gli antichi oggetti; • …..ai nonni, che in corso d’anno sono stati intervistati più e più volte; • ….alle colleghe Milena ed Emanuela , che mi hanno • sempre offerto il loro preziosissimo aiuto. • E come sempre, per sempre, grazie ai miei bambini e alle mie bambine, perché questo lavoro è stato fatto da loro, e per loro soltanto. • Maestra Michela

  32. Fine

  33. Il portapillole di Matteo Il mio oggetto antico è un porta pillole (pastiglie) in argento. Apparteneva ad un’amica della nonna paterna, che era una negoziante ed abitava a Roma attorno al 1900. Il porta pillole serviva per contenere i medicinali, perché a quel tempo non c’erano i blister. Una volt ai medicinali non si vendevano nelle confezioni , perciò venivano conservati nelle scatoline come queste. Oggi il porta pillole non si usa più perché ci sono i blister a sostituirla. Guardandolo penso che fosse un sistema comodo per portare le pastigline sempre con sé. ( Nome: portapillole Apparteneva : ad un’amica della nonna Epoca: inizi del 1900 Luogo: Roma Serviva per: contenere le pastiglie Premere per tornare indietro

  34. Il macinino di Elia Il mio oggetto antico è un macinino in legno e ceramica. Apparteneva alla mia bisnonna, che intorno al 1900 abitava a Montasico. Il macinino serviva per macinare i chicchi di caffè, perché non c’era quello in polvere. Si mettevano i chicchi e si tritavano girando la manovella. Oggi il macinino non si usa più perché c’è già il caffè in polvere. Guardandolo penso che fosse un po’ faticoso, perché bisognava girare la manovella e delle volte si impigliava e si doveva spingere Nome: macinino da caffè Apparteneva : alla bisnonna Epoca: 1900 circa Luogo: Montasico Serviva per: macinare il caffè Premere per tornare indietro

  35. Lo stampo per tigelle di Martina Il mio oggetto antico è uno stampo. Apparteneva ai miei bisnonni che abitavano a Castel di Casio. Lo stampo serviva per fare le tigelle. Si pressava dell’argilla nello stampo di legno, poi le forme ottenute ,una volta essiccate, venivano messe nel forno a legna: queste forme di terracotta venivano usate per cuocere le tigelle. Oggi lo stampo non si usa più perché è stato sostituito dallo stampo in ghisa. Guardandolo penso che sono più comodi gli stampi in ghisa!! Nome: stampo da tigelle Apparteneva : ai bisnonni Epoca: primi anni del 1900 Luogo: Castel di Casio Serviva per: fare le tigelle Premere per tornare indietro

  36. Il ferro da stiro di Simone Il mio oggetto antico è un ferro da stiro tutto in ferro. Apparteneva ai miei trisnonni, che abitavano a Monte San Pietro intorno all’inizio del 1900. Il mio ferri da stiro serviva per stirare con le braci, perché non c’era l’elettricità. Si usava scaldandolo sulle braci o sulla stufa a legna. Oggi il ferro da stiro non si usa più perché è stato sostituito da quelli moderni con l’elettricità. Guardandolo penso che non si usa più perché è troppo pesante Nome: ferro da stiro Apparteneva : ai trisnonni Epoca: 1900 circa Luogo: Monte San Pietro Serviva per: stirare Premere per tornare indietro

  37. La carrucola di anita Il mio oggetto antico è una carrucola in ferro. Apparteneva al bisnonno Angelo, che intorno al 1910 abitava ad Altavilla Silentina. La carrucola serviva ad alzare le cose pesanti quando erano troppo pesanti da alzare a mani nude. Si infilava la corda e si tirava un’estremità, mentre l’altra era legata all’oggetto. Oggi la carrucola non si usa più, perché ci sono attrezzature più moderne. Guardandola penso che fosse facile da usare, ma faticosa. Nome: carrucola Apparteneva : al bisnonno Angelo Epoca: 1910 circa Luogo: Serviva per: alzare carichi pesanti Premere per tornare indietro

  38. La ‘strummola’ di Ginevra Il mio oggetto antico è una trottola in legno, corda e ferro. E’ di mio fratello, ed è fatta come una volta; si usava circa 50 anni fa in Sicilia. La trottola serviva a far divertire i bambini. Si arrotolava un filo nella trottola, dopo si lanciava su di un percorso e i giocatori cercavano di far cadere la strummola dell’altro. Perdeva il giocatore al quale si fermava per primo la trottola. Oggi si usa poco poco perché ci sono altri giochi più moderni. Guardandola penso che fosse un gioco di abilità. Nome: strummola (trottola) Apparteneva : al bisnonno Angelo Epoca: 1960 circa Luogo: Sicilia Serviva per: giocare Premere per tornare indietro

  39. Il macinino di Alice Il mio oggetto antico è un macinino da caffè in legno e metallo. Apparteneva alla mia bisnonna che 80 anni fa abitava in Calabria . Il macinino serviva per macinare il caffè perché non c’era il caffè in polvere. Si mettevano i chicchi dentro il macinino e si girava una manopola che ne permetteva lo sbriciolamento: i chicchi così ridotti in polvere si raccoglievano nel contenitore sottostante. Oggi il macinino non si usa più perché il caffè è già pronto nei sacchetti. Guardandolo penso che era un po’ faticoso macinare il caffè Nome: macinino da caffè Apparteneva : alla bisnonna Epoca: 1930 circa Luogo: Calabria Serviva per: macinare il caffè Premere per tornare indietro

  40. L’orologio di alessandro Il mio oggetto antico è un orologio fatto in vetro e acciaio del 1930. Era dei miei nonni che abitavano a Napoli. Serviva per vedere l’ora e si teneva nel taschino. Si caricava girando la rotella. Oggi non si usa più perché ci sono gli orologi da polso. Lo guardo e penso che era scomodo. Nome: orologio da taschino Apparteneva : al nonno Epoca: 1930 circa Luogo: Napoli Serviva per: leggere l’ora Premere per tornare indietro

  41. IL calamaio di Miriam Il mio oggetto antico è un calamaio in vetro. Apparteneva alla mia nonna , quando era alunna e nel 1960 abitava in Calabria. Il calamaio serviva per mettere l’inchiostro. Si riempiva d’inchiostro, per poi intingere il pennino e scrivere. Oggi il calamaio non si usa più perché è stato sostituito dalle biro. Guardandolo penso che sono più comode le biro!! Nome: calamaio Apparteneva : alla nonna Lina Epoca: 1950 circa Luogo: Calabria Serviva per: contenere l’inchiostro Premere per tornare indietro

  42. Il ferro da stiro di Luca Il mio oggetto antico è un ferro da stiro tutto di ferro. Apparteneva alla mia bisnonna che abitava a Sasso Marconi intorno al 1940. Il ferro da stiro serviva per stirare vestiti e lenzuola. Si metteva sulla stufa e quando si scaldava si poteva stirare. Oggi il mio oggetto non si usa più perché è stato sostituito dai moderni ferri che funzionano con l’elettricità. Guardandolo penso che la bisnonna faceva tanta fatica perché è molto pesante. Nome: ferro da stiro Apparteneva : alla bisnonna Epoca: 1940 circa Luogo: Serviva per: stirare Premere per tornare indietro

  43. Il temperamatite di Rebecca Il mio oggetto antico era un temperamatite: era in ferro. Apparteneva al mio nonno, che abitava a Chiavari almeno 70 anni fa. Il mio temperamatite serviva a temperare le matite, perché tanto tempo fa non c’erano i temperini moderni. La matita si agganciava al foro e si girava la manovella. Il mio temperino oggi non si usa più, perché è stato sostituito da quelli moderni, sicuramente più piccoli. Guardandolo penso che era un po’ pesante da portare. Nome: temperamatite Apparteneva : al nonno Epoca: 1940 circa Luogo: Chiavari Serviva per: fare la punta alle matite Premere per tornare indietro

  44. Il porta pennini di Lorenzo Il mio oggetto antico è il porta pennino di legno. Apparteneva al nonno, che intorno al 1950 abitava a Vergato. Il porta pennini serviva a contenere i pennini, perché a quel tempo per scrivere si usava l’inchiostro. Si usava a scuola per tenere i pennini al sicuro e riporli dopo averli puliti. Oggi il pennino non si usa più perché ci sono le matite e le biro. Guardandolo penso che quando i bimbi scrivevano fosse faticoso usare l’inchiostro: meglio le matite!! Nome: porta pennini Apparteneva : alla nonna Epoca: 1950 circa Luogo: Vergato Serviva per: contenere i pennini dopo averli usati Premere per tornare indietro

  45. Il macinino di Gabriele Il mio oggetto antico è un macinino in metallo; apparteneva al nonno che abitava a Montasico intorno al 1970. Il macinino serviva per macinare i chicchi perché non c’era il caffè in polvere. Si prendevano i chicchi del caffè, si macinavano e infine veniva fuori la polvere. Oggi il macinino non si usa più perché il caffè è già pronto. Guardandolo penso che fosse un po’ faticoso. Nome: macinino da caffè Apparteneva : ai nonni Epoca: 1970 circa Luogo: Montasico Serviva per: macinare il caffè Premere per tornare indietro

  46. L’armonica di chiara Il mio oggetto antico è un’armonica di metallo. Apparteneva al nonno, che abitava a Bologna intorno al 1960. L’armonica serviva per suonare quando si facevano delle feste. Si metteva la bocca sull’armonica e si soffiava. Oggi l’armonica si usa poco, perché per ascoltare la musica ci sono i CD. Guardandola penso che fosse facile da suonare. Nome: armonica a bocca Apparteneva : al nonno Epoca: 1960 circa Luogo: Serviva per: suonare Premere per tornare indietro

  47. La sveglietta di Andrea Il mio oggetto antico è una sveglietta in metallo e vetro. Apparteneva alla mia nonna , che abitava a Sasso Marconi attorno al 1960. La sveglia serviva per svegliarsi alla mattina . Si caricava all’ora giusta e alla mattina suonava. Quel tipo di sveglia oggi non si usa più. Guardandola penso che è difficile caricarla Nome: sveglietta Apparteneva : alla nonna Mirella Epoca: 1960 circa Luogo: Sasso Marconi Serviva per: svegliarsi al mattino Premere per tornare indietro

  48. Il macinino di beatrice Il mio oggetto antico è un macina caffè in legno e ferro. Apparteneva alla bisnonna Giovanna, che abitava a Sasso Marconi e lo usava nel 1800. Il macina caffè serviva per macinare i chicchi, perché a quei tempi non c’era il caffè in polvere. Si apriva lo sportellino, si mettevano i chicchi di caffè e si girava la manovella. Guardandola mi immagino la nonna che macinava il caffè. Nome: macinino da caffè Apparteneva : alla bisnonna Giovanna Epoca: 1800 Luogo: Sasso Marconi Serviva per: macinare Premere per tornare indietro

  49. Il tagliapasta di Lorenzo Il mio oggetto antico è un taglia ravioli in legno e acciaio. Apparteneva alla bisnonna, che abitava vicino a Bologna e lo usava verso il 1960. Il mio taglia ravioli serviva per tagliare la sfoglia e oggi si usa ancora. Si prendeva dal manico, andavi avanti con la mano e tagliavi. Guardandolo mi viene in mente quando la mia nonna, adesso, taglia i ravioli. Nome: taglia ravioli Apparteneva : alla bisnonna Epoca: 1960 Luogo: vicino a Bologna Serviva per: tagliare i ravioli Premere per tornare indietro

  50. Il macinino di caterina Il mio oggetto antico è un macinino da caffè in metallo decorato. Apparteneva alla mia bisnonna che abitava in Ucraina; l’usava circa dal 1902 in poi. Il mio macina caffè serviva a macinare i chicchi del caffè e non si comperava la polvere già impacchettata. Si riempiva di chicchi di caffè, si girava la manovella , e la polvere era pronta. Guardandolo mi viene da pensare che la nonna era molto fortunata ad avere il macinino, perché certo non trovava il caffè pronto come oggi. Nome: macinino Apparteneva : alla bisnonna Epoca: dal 1902 in poi Luogo: Ucraina Serviva per: macinare il caffè Premere per tornare indietro

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