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PREMESSA

Scuola media Statale “O. Filocamo” Anno scolastico 2006/2007 P.O.F. Dirigente Scolastico: Prof.essa Antonietta Mosca D. S. G. A.: Rag. Gaetano Croce. PREMESSA

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  1. Scuola media Statale “O. Filocamo” Anno scolastico 2006/2007P.O.F.Dirigente Scolastico: Prof.essa Antonietta MoscaD. S. G. A.: Rag. Gaetano Croce

  2. PREMESSA • Il POF è il documento con cui la nostra scuola dichiara le sue scelte educative e organizzative, interpretando i bisogni della propria utenza in un contesto socio-culturale in forte evoluzione, che prefigura la necessità di più alti livelli di formazione e competenze attraverso le conoscenze e l’utilizzo delle nuove tecnologie, la diffusione delle lingue straniere e il possesso di linguaggi non verbali. L’alunno è il vero protagonista della sua crescita personale ed è chiamato a progettare in prima persona, con i suoi docenti e con la sua famiglia, il percorso della sua maturazione scolastica. Il P.O.F, di cui si parla nell’Art. 3 del Regolamento sull’autonomia didattica e organizzativa, che rende esplicita ed accessibile agli utenti la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa, esprime gli obiettivi generali del processo formativo ( OGPF), con dei punti fermi che identificano la nuova scuola come : • 1)scuola dell’educazione integrale della persona • 2) scuola che colloca nel mondo • 3) scuola dell’identità • 4) scuola orientativa • 5) scuola della prevenzione dei disagi e del recupero degli svantaggi

  3. Il P.O.F. è reso pubblico alle famiglie all’atto dell’iscrizione proprio perché esso offre un contratto formativo che nella sua stipula implica necessariamente interazione e collaborazione fattiva tra scuola e famiglia, tra scuola e territorio, tra le altre istituzioni scolastiche e altre realtà territoriali. • Il Progetto educativo d’Istituto tiene conto delle direttive nazionali e delle esigenze del contesto geografico,sociale,economico e culturale.

  4. il P.O.F. adottato da questa istituzione scolastica si articola come segue: • 1° DATI SULLA SCUOLA • 2° LETTURA DEL TERRITORIO • 3°L’ISTITUZIONE SCOLASTICA • 4° PRINCIPI ISPIRATORI DEL SERVIZIO SCOLASTICO • 5° L’OFFERTA FORMATIVA E LA SUA ORGANIZZAZIONE • 6° AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA • 7° EDUCAZIONE ALLA CONVIVENZA CIVILE • 8° LABORATORI • 9° VALUTAZIONE E MONITORAGGIO • 10° PIANO DI EVACUAZIONE ED ESODO • 11 ° REGOLAMENTO D’ISTITUTO

  5. 1. DATI SULLA SCUOLA • SCUOLA MEDIA STATALE “O. FILOCAMO” C.F. 81003810801 • VIA TRASTEVERE - 41 – 89047 ROCCELLA JONICA (R.C.) • DISTRETTO N.36 • TEL.0964 / 84201 FAX :0964 / 866102 • EMAIL : sm.roccella@tiscalinet.it • NUMERO ALLIEVI : 206 • NUMERO CLASSI : 9 • NUMERO DOCENTI IN SERVIZIO : 24 • NUMERO UNITA’ PERSONALE A.T.A. : 6, di cui un D.S.G.A., un Assistente Amm/vo, 4 collaboratori scolastici.

  6. LETTURA DEL TERRITORIO • Analisi storica, geografica, economica, sociale e culturale del territorio • Collaborazione e rapporti integrati col territorio Ieri… • Roccella Jonica,chiamata anticamente “AMPHYSSA”,appare già nel 1040 con la denominazione di “RUPELLA”,piccola e graziosa rocca lambita dal Mar Ionio con ramificazioni di lunghi sentieri fra uliveti e alberi di fichi. La storia la indica come unica cittadina sul mare ad essere sopravvissuta ed aver resistito alle scorrerie saracene e turche nel periodo medievale con il suo Castello e le sue mura. La storia di Roccella si identifica con quella del castello , ancora oggi grosso vanto ed orgoglio degli abitanti nonostante siano rimasti solo dei ruderi. Fondato in età normanna su un accidentato rilievo roccioso, si parla di proprietà di un certo Gualtiero Collepietro e poi della famiglia Ruffo. Si ha notizia di un primo Marchese di Roccella, il marchese Galeotto Baldassino e poi del marchese Antonio Centelles,feudatario della zona,che lo cede poi alla famiglia Carafa della Spina, nobili partenopei, ultimi abitanti del nostro castello .

  7. Oggi… Roccella Jonica è un Comune che conta circa settemila abitanti,è collocato lungo la costa ionica in una posizione geografica ridente:con alle spalle l’Aspromonte e le Serre. Beneficia di un clima mite e prettamente mediterraneo che permette la coltivazione di ortaggi,viti,agrumi,uliveti anche se soltanto per le necessità familiari o per il piacere di perpetrare una tradizione secolare contadina,considerato che incendi e atti vandalici hanno distrutto zone ricche e fertili,inoltre per il suo clima e per la sua posizione geografica d’estate diventa una piacevole cittadina turistica balneare. La popolazione nel corso dei secoli,si è trasferita dalle campagne al Borgo che è il centro storico e dal Borgo nella zona-mare dove è concentrata la più alta densità di abitanti;alcuni dei quali vivono in contrade non molto distanti dal paese,mentre la zona collinare Bosco-Catalano,molto più ricca un tempo di vigneti,uliveti,alberi da frutta,ortaggi,oggi ridotta a zona agricola perché ripetutamente vittima di incendi,è la zona residenziale estiva dove ci si trasferisce per sottrarsi alla calura.

  8. Roccella non offre grandi opportunità di lavoro ma ha una buona posizione geografica e vanta una agevole rete di servizi di trasporto e di comunicazione che permette facili contatti con le altre realtà territoriali; c’è un piccolo porto turistico molto attivo soprattutto in estate e sono presenti anche diverse strutture pubbliche ricreative ed impianti sportivi, scuole materne, elementari, un asilo nido, un liceo scientifico, un istituto tecnico industriale ed un centro di formazione professionale gestito dalla Regione. Non mancano stimoli culturali e sociali, infatti il tasso di abbandono scolastico o dell’evasione all’obbligo è quasi inesistente. L’ambiente di provenienza dei ragazzi è eterogeneo: accanto ad alunni ben motivati e con molte occasioni di formazione fuori dalla scuola ve ne sono altri le cui famiglie sono prive degli strumenti culturali idonei alla interazione con l’istituzione scolastica. Il Piano dell’offerta formativa dovrà tener conto delle differenti situazioni di partenza e, nel rispetto dei diritti di ognuno, favorire la crescita umana e culturale di tutti, specie di quegli alunni in situazioni di handicap o di disagio giovanile.

  9. La Scuola Media “Orlando Filocamo” di Roccella Jonica, nel corrente anno scolastico, funziona con 9 classi con i corsi A,B,D al completo . Nella scuola sono presenti complessivamente : 206alunni , alcuni provenienti dalle frazioni limitrofe ed altri dai paesi vicini ; alcuni alunni infine sono di diverse nazionalità (ucraina- inglese- cinese - cubana). L’ambiente di provenienza dei ragazzi che frequentano la nostra scuola è quindi eterogeneo: accanto ad alunni ben motivati e con molte occasioni di formazione fuori dalla scuola ve ne sono altri con carenze socio-affettive e gravi difficoltà di integrazione, privi di stimoli e scarsamente motivati allo studio. Pertanto il Piano dell’offerta formativa dovrà tener conto delle differenti situazioni di partenza e, nel rispetto dei diritti di ognuno, favorire la crescita umana e culturale di tutti, specie di quegli alunni in situazioni di handicap o di disagio giovanile. Sono presenti 4 alunni con handicap psico- fisico. • 3-L’istituzione scolastica

  10. L’edificio scolastico, ubicato in via Trastevere , intitolato ad Orlando Filocamo insigne patriota roccellese, si compone di due piani: il piano terra ospita gli uffici di segreteria e di Presidenza, una sala professori, 4 classi più servizi ed aule adibite per i laboratori. Il piano superiore ospita alcune classi, i servizi, la sala mensa ( quest’anno non utilizzata per il cambiamento dell’organizzazione didattica) e due aule-laboratorio, una adibita a deposito costumi teatrali e l’altra con duplicatore. E’ stata completata la ristrutturazione del laboratorio di informatica corredato di 15 postazioni più una centralizzata. I laboratori di musica, ed. tecnica, ed. artistica necessitano di ulteriori attrezzature. Nella scuola c’è inoltre una biblioteca a disposizione di alunni e docenti che in orario antimeridiano possono usufruire del servizio. L’edificio scolastico, infine, è dotato di cortile interno e della palestra. Con le nuove strutture, già a disposizione dall’anno scorso, la scuola potrà offrire ai discenti esperienze culturali significative durante le ore destinate ai laboratori dove veramente le conoscenze hanno l’opportunità di trasformarsi in competenze. Tuttavia, pur facendo fronte a parecchi disagi, la scuola si è adoperata sempre per promuovere la formazione morale e civile degli allievi, nel rispetto della finalità istituzionale della scuola secondaria di primo grado: la formazione integrale della persona.

  11. Il passato della nostra scuola • La nostra è da tanti anni una scuola molto attiva e nel tempo ha ideato e portato avanti avanti numerosi progetti che hanno avuto come obiettivo prioritario l’arricchimento culturale degli allievi, abituandoli al confronto, stimolando la loro curiosità e sviluppando le loro capacità organizzativa e collaborativa. Tali progetti hanno sviluppato argomenti e problematiche diversi: la salvaguardia dell’ambiente, l’educazione alla salute, l’educazione stradale, l’informatica, la lettura espressiva, la drammatizzazione, il cineforum, la fotografia, il latino e l’artigianato. I risultati ottenuti hanno stimolato la scuola ad incrementare anno dopo anno le offerte , operando in orario curricolare ed extracurricolare, assicurando alle famiglie la presenza di docenti con provata esperienza professionale, formazione e aggiornamento, continuità di servizio, disponibilità e attenzione costante ai bisogni degli allievi .

  12. Gli alunni hanno partecipato a rappresentazioni teatrali presso l’auditorium comunale, ad escursioni didattico-culturali sul territorio previo studio di ricerca e con conseguente mostra dei lavori effettuati; ad attività linguistiche quali il Palchetto stage e Work shops, scambi culturali con altre scuole, con paesi anglofoni ed incontri con esperti per la salvaguardia della salute (screening- test- visite mediche) , la tutela dell’ambiente e l’educazione alla legalità con interventi di soggetti esterni. Per favorire l’orientamento gli alunni hanno visitato le scuole del comprensorio e gli stand allestiti nei campus organizzati dalle scuole superiori; hanno partecipato a video-conferenze e a dibattiti guidati da esperti di vari indirizzi scolastici. Si sono incrementati i contatti con enti locali ( amministrazione comunale, ASL, direzione didattica, scuole superiori, poste e telecomunicazione, banche, associazioni culturali, emittenti televisive e di zona ); è stato allestito il sito web della scuola. L’azione educativa si è esplicata anche attraverso la continuità con le altre scuole di grado inferiore e superiore perché il confronto e la collaborazione tra docenti potesse garantire all’alunno un percorso di studi organico e completo.

  13. Analisi delle risorse materiali • La scuola è dotata dei seguenti strumenti didattici: 15 PC in laboratorio + consolle e una stampante; 10 nelle classi, 1 machintosh, 2 scanner; un televisore, 1 videoregistratore, 1 radio- registratore, un impianto di amplificazione ben attrezzato con microfoni a cuffia, a spillo e ad ampio raggio, un pianoforte; un forno a legna, vari utensili da cucina, un forno per la cottura della ceramica, varie attrezzature per la lavorazione e la decorazione della ceramica,un duplicatore. • La segreteria è fornita di 3 PC con collegamento ad internet ed intranet, 1 foto copiatore, 1 macchina per scrivere elettrica. Un computer è utilizzato dal Dirigente scolastico. • La scuola necessita di una macchina fotocopiatrice ad uso di allievi e docenti, 1 antenna satellitare , abbonamenti a Sky, l lettore DVD, un nuovo televisore, 1 videocamera, 1 registratore stereo a due casse. • Va arricchita sia la biblioteca alunni e docenti sia la videoteca e sarebbe auspicabile anche l’abbonamento ad un quotidiano e ad una rivista scolastica. • La scuola beneficia di un comodato, concesso dal Comune, per l’uso gratuito dei libri di testo a favore delle famiglie che dimostrino di averne diritto. Tali libri vanno restituiti alla fine dell’anno scolastico.

  14. Risorse umane • La scuola è costituita dal Dirigente Scolastico, Prof.essa Mosca Antonietta, da n.° 24 Docenti e da n.° 6 unità del Personale A.T.A.

  15. Personale non docente : Rag.Croce G. (DSGA),Pucci F.(Segreteria) G.Cardia-M.Lucà-R.Oppedisano-E.Ursino (Collaboratori scolastici). Organismi deliberati dal Collegio dei Docenti: Il Collegio dei docenti ha individuato ed assegnato le seguenti Funzioni strumentali al piano dell’Offerta Formativa: Le Funzioni-Obiettivo (C.C.N.L.. Comparto Scuola 1998-2001)sono due. 1)Nominativo del docente incaricato: Ursini Claudia Durata dell’incarico: un anno Funzione strumentale al Pof n° 1: 2)Nominativo del docente incaricato: Petruzzo Rita Durata dell’incarico: un anno Funzione strumentale al Pof n° 2 Il Collegio dei docenti per garantire all’utenza un servizio valido ed efficace ha votato la formazione di speciali commissioni operative costituite da gruppi di docenti che hanno dei compiti specifici in relazione all’ambito in cui lavorano: Gruppo di lavoro –continuità: Docenti -Gerace Sposari Commissione-Pof: docenti- Costarella – Petruzzo- Naso- Sposari Comitato di valutazione docenti Naso– Gerace- suppl. Sposari Comitato visite guidate e gite d’istruzione: docenti Gerace -Sposari Consigliera di fiducia ( contro le molestie sessuali) Prof.ssa Petruzzo Rita Gruppo di lavoro legge 104 per portatori di handicap : docente di sostegno, genitori e Dirigente scolastico. Commissione tecnica :docenti Bolognino Francesco- Melia G. Responsabile aula di scienze ed informatica: Ursini Claudia- Costarella Maria Grazia Responsabile biblioteca- Simone M. Caterina Responsabile laboratorio tecnico: prof.Suraci Responsabile palestra: Canton Giancarlo

  16. Organizzazione Il Collegio dei docenti ha deliberato l’inizio delle lezioni alle ore 8,00; Gli insegnanti della prima ora saranno in classe alle ore 7,55, per accogliere gli alunni; le lezioni termineranno alle ore 13,00 nei giorni in cui non ci saranno i laboratori ed alle ore 14,00 nei giorni in cui tali laboratori sono frequentati perché scelti come ore opzionali. Con tutte le classi in riforma i Piani di lavoro personalizzati delle discipline saranno divisi in tre macro- unità. La programmazione sarà effettuata per classi parallele e si lavorerà, per quanto possibile a classi aperte, operando collegamenti interdisciplinari, affinchè gli argomenti siano analizzati da più punti di vista e studiati da angolazioni diverse. I Docenti nelle ore di completamento, programmeranno le attività comuni. I progetti interni saranno espletati nelle ore pomeridiane, in orari compatibili con quelli del personale ATA. Il potenziamento, il consolidamento ed il recupero verranno effettuati in classe. I laboratori verranno utilizzati nell’ambito delle attività didattiche, in relazione alla programmazione dei singoli docenti. Per le attività ginnico- sportive gli alunni usufruiranno della palestra di cui è dotata la scuola. Considerato che lanostra scuola è inserita in un territorio a prevalente vocazione turistica, si è resa disponibile ad utilizzare il sito web, già operante, per la divulgazione del patrimonio culturale, artistico e naturale del territorio attraverso i veicoli linguistici Italiano-Inglese. Le attività curricolari avranno una scansione temporale bi e/ o trimestrale per consentire periodicamente il recupero ed il potenziamento di capacità ed abilità. Per quanto possibile si lavorerà in collaborazione con la scuola elementare e le scuole secondarie di secondo grado presenti sul territorio.

  17. Flessibilità dell’orario • Sono previsti due orari delle lezioni, per consentire l’espletamento di tutte le attività in modo ordinato e produttivo: orario A e orario B + i laboratori per le attività opzionali, 198 ore per allievo, per 28 settimane il primo e per 5 settimane, il secondo( per la Lingua Inglese le ore di lezione effettive saranno 3 invece delle 2 dei due anni precedenti- per Tecnologia le ore sono state riportate a 2). • Si lavorerà a classi aperte e in collaborazione con la scuola elementare e gli Istituti di istruzione superiore presenti nel territorio, compatibilmente con le esigenze di ciascuna scuola. • I genitori hanno ricevuto all’inizio dell’anno in corso un modello didattico- organizzativo ( in allegato) con l’offerta formativa opzionale della scuola, per cui ogni famiglia, debitamente informata, ha potuto operare le proprie scelte.

  18. Orario A 3^ 2^ 1^

  19. Orario B 3^ 1^ 2^

  20. Orientamento scolastico • Il sistema scolastico deve riservarsi ruoli di cultura generale e/o professionale di base, nonché l’insegnamento di approcci metodologici al saper fare, in modo da orientare il preadolescente nella mappa delle opportunità che gli si presentano. In questo lavoro occorre tener conto dei seguenti elementi: a) Attitudini del soggetto: - vocazionali; - metodologiche; - caratteriali. b) Cultura intesa come: - insieme di conoscenze; - valori comportamentali. c) L’ambiente (territorio - società locale) inteso come risorsa di: - opportunità scolastiche; - assorbimento occupazionale; - sistema di trasporti; - offerte culturali. d) La famiglia intesa come risorsa di: - mezzi economici per proseguire gli studi ; - attività professionali già avviate ;  e) L’attitudine a decidere e comunicare valori.

  21. Per orientare in modo proficuo bisogna tenere presenti due caratteristiche fondamentali: • 1) La continuità da svilupparsi • -           nei vari ordini di scuole; • -           con la famiglia; • -           con la società, intesa soprattutto come approccio e conoscenza del mondo del lavoro. • 2) La trasversalità effettuata fra le aree disciplinari e quindi tra tutte le materie e i docenti del consiglio diclasse. • L’orientamento proposto fin dalla prima media non è quindi una materia in più o una questione che riguardi un particolare docente, ma investe l’intervento di tutti gli insegnanti. • Orientarsi significa infatti sapere dove si è (conoscenza del luogo dove si vive e dove probabilmente si vivrà e si lavorerà) chi si è (è importante conoscersi per autovalutarsi e scegliere), dove si sta andando (quali saranno i probabili sbocchi della nostra vita futura, soprattutto lavorativa). L’orientamento non si limita perciò ad informare i ragazzi sulle scuole da frequentare, ma intende soprattutto renderli gradualmente coscienti delle proprie attitudini, delle proprie difficoltà, farli riflettere sulle proprie scelte e sulle conseguenze di tali scelte. Soltanto attraverso la conoscenza di sé nel bene e nel male (in questo ultimo caso gli insegnanti aiuteranno il ragazzo a rimuovere blocchi e ostacoli) si arriva a capire il cammino per realizzarsi. • Il lavoro di orientamento sarà finalizzato anche alla conoscenza del proprio ambiente, rispetto a ciò che esso offre nel campo del lavoro.  

  22. I consigli di classe con la programmazione realizzano attività di orientamento formativo nelle tre classi con le seguenti modalità e strumenti: •   Progetto di accoglienza: • -           conoscenza ambiente scolastico e delle strutture; • -           conoscenza del regolamento di istituto e di classe. • Incontri con i docenti di scuola elementare e superiori: • -           realizzano un collegamento fra i vari ordini di scuola al fine di favorire la continuità educativa - didattica - orientativa. • Assemblee delle famiglie e ricevimenti individuali dei genitori: • -           contribuiscono alla conoscenza dei ragazzi e permettono di concordare strategie per favorire lo sviluppo formativo. • Prove e test d’ingresso per accertare la situazione iniziale dell’alunno: • -           verificano le attitudini; • -           verificano i livelli cognitivi e comportamentali. • Screening medici per scoprire e prevenire eventuali alterazioni e patologie caratteristiche degli adolescenti. • Visite guidate e viaggi d’istruzione: • -           rendono gli alunni più responsabili, più consapevoli ed informati sull’ambiente e sulle interrelazioni di questo con l’uomo. • Progetti delle attività integrative multidisciplinari: • -     hanno una forte valenza educativa, formativa, motivazionale ed operativa metodologica perché impegnano i ragazzi in situazioni ed occasioni di lavoro. • Pratica a scuola di una didattica del lavoro: • -           esposizione dei lavori a carattere artistico, tecnico, scientifico; • -           rappresentazioni musicali e teatrali; • -           partecipazione ad attività sportive e tornei fra classi della stessa scuola e di scuole diverse. •      Uso della scheda di valutazione: • -           accerta e comunica la situazione di partenza dell’alunno; • -           sviluppa le potenzialità e valorizza le risorse dell’alunno promovendo il processo di maturazione; • -           documenta la maturità intellettiva, sociale, motivazionale: • -           consiglia progetti di formazione scolastica e/ o professionale (consiglio orientativo). • Guida ai criteri di scelta per studenti e genitori: • -           presentazione e illustrazione di opuscoli-guida sugli itinerari di scuola; • -           incontri con gli operatori della scuola superiore; • -           visite alle scuole medie superiori;

  23. Modalità Rapporti Scuola-Famiglia • La famiglia è testimone privilegiata dello sviluppo del preadolescente pertanto deve seguire l’esperienza di formazione dei figli e collaborare costantemente con la scuola . Allo scopo di promuovere al meglio detta interazione , oltre ai colloqui individuali con i docenti in orario antimeridiano, saranno realizzati , nel corso dell’anno incontri pomeridiani collegiali: • Dicembre- colloqui • Febbraio- Consegna schede 1°quadrimestre • Aprile – colloqui • Giugno-Consegna schede 2° quadrimestre • Altre occasioni di incontri e confronti possono scaturire da particolari esigenze in itinere. • Questi incontri mireranno non solo ad informare gli interessati del percorso didattico dei figli, ma anche a sensibilizzarli alle problematiche inerenti alla classe , alla scuola al territorio. La scuola inoltre si farà carico di convocare i genitori di alunni che presentino difficoltà nell’applicazione o problemi di comportamento al fine di studiare e realizzare una strategia comune per la soluzione o il superamento degli stessi.

  24. 4-Principi ispiratori • uguaglianza e imparzialità in quanto garanzia di pari opportunità per tutti gli allievi senza discriminazioni; • regolarità del servizio in quanto garanzia del diritto-dovere all’istruzione ; • accoglienza ed integrazione in quanto garanzia di un sano inserimento degli alunni con il superamento di situazioni di difficoltà e di disagio soprattutto degli alunni portatori di handicap e di alunni stranieri;diritto alla scelta delle famiglie ,obbligo scolastico e frequenza ed il relativo superamento degli ambiti territoriali per le iscrizioni degli alunni; A partire dalle prime classi la riforma prevede l’orario obbligatorio sommato a quello opzionale- facoltativo che costituirà l’orario annuale personalizzato : l’alunno dovrà frequentarne almeno i tre quarti perché l’anno sia valido. • partecipazione,efficienza e trasparenza nei rapporti interni amministrativi e in quelli con l’utenza come condizione fondamentale per favorire la partecipazione democratica alla gestione della scuola; • libertà d’insegnamento che si realizza nel rispetto della personalità dell’alunno; • aggiornamento del personale come diritto-dovere del docente per migliorare la professionalità e la qualità del servizio.

  25. 5-L’OFFERTA FORMATIVA E LA SUA ORGANIZZAZIONE • *I contenuti • Attivazione di insegnamenti integrativi facoltativi . • Realizzazione di attività organizzate in collaborazione con altre scuole e con soggetti esterni. • Iniziative di orientamento scolastico • Introduzione alle nuove tecnologie e alla multimedialità. • Approfondimenti disciplinari. • Inserimento di beni educativi trasversali ( ambiente, salute, pace ecc.) • Attività espressive: musica, danza, teatro, grafica. • Attività della comunicazione: cinema giornalismo, televisione.

  26. ORGANIZZAZIONE DIDATTICA • Le classi dei corsi A e B osserveranno l’orario obbligatorio di 29 ore settimanali per un totale annuo di 957 ore mentre per le ore opzionali facoltative i genitori sceglieranno quanti, tra i laboratori che la scuola offre, vorranno far frequentare ai propri figli. Le tre classi del corso D osserveranno l’orario obbligatorio di 29 ore settimanali obbligatorie e di 4 ore settimanali opzionali facoltative, in quanto i genitori degli alunni hanno già operato tale scelta al momento dell’iscrizione alla prima classe , con il massimo del monte ore di 132 che, sommate alle 957 curricolari obbligatorie, formeranno l’orario personalizzato di ogni studente.Sul piano didattico il primo ed il secondo anno costituiscono un unico biennio ed il terzo anno entra per la prima volta in riforma. Per il recupero, il consolidamento ed il potenziamento delle abilità, lo sviluppo adeguato di competenze e l’ampliamento delle conoscenze contribuiranno anche i tre laboratori attivati quest’anno alla 5° e 6° ora che promuoveranno l’insegnamento a classi aperte e faranno sperimentare ai ragazzi l’ importanza del saper fare oltre che del sapere.

  27. Gli itinerari didattici di tutte le discipline, che sono più avanti riportati in due Aree,matematico-tecnologico- scientifica e linguistico espressiva, saranno suddivisi in segmenti disciplinari in cui sono previsti anche i tempi di attuazione. In tali curricoli sono indicate le U.A., gli OSA, le metodologie usate, la caratteristica delle verifiche sommative quadrimestrali ( 3 per ogni quadrimestre ) che verranno strutturate in modo oggettivo e possibilmente uguale nelle classi parallele. Ogni piano di lavoro sarà strutturato, per ogni U.A., in tre fasce di livello : alta, media e di accettabilità. Si dovrà prendere atto, inoltre, delle connessioni che ogni disciplina potrà avere con le educazioni alla convivenza civile, quali l’Educazione Ambientale, alla cittadinanza, alla salute, alimentare, stradale, all’affettività, i cui percorsi sono stati scelti e curati per consentire la maggiore possibilità di aggancio interdisciplinare. Tali obiettivi specifici di apprendimento sono sanciti dalla legge n° 53/2003 che definisce la “convivenza civile” finalità scolastica di istruzione e formazione; esse hanno lo scopo di aiutare il preadolescente a maturare la coscienza del vivere civile e quindi a formare il futuro cittadino ed uomo, cosciente dei suoi doveri e dei suoi diritti.

  28. Finalità ed obiettivi generali del processo formativo • L’offerta formativa della nostra scuola tende a produrre presso gli alunni: • il sapere di base, attraverso il raggiungimento di standard da parte di tutti (standard = livelli uguali per tutti, accettabili, stabiliti con precisione, controllabili e il più possibile misurabili). • la valorizzazione delle differenze OBIETTIVI • Da tali finalità discendono obiettivi appartenenti a tre tipologie (non nettamente separate in quanto strettamente interconnesse): • Acquisizione di conoscenze = sapere = acquisizione teorica dei contenuti disciplinari Acquisizione di competenze = saper fare = utilizzazione delle conoscenze acquisite • Acquisizione di capacità = saper essere = utilizzazione delle conoscenze e delle competenze, capacità elaborative, logiche e critiche, capacità di riconoscere problemi e agire in modo appropriato. • Gli obiettivi vengono perseguiti trasversalmente da tutti gli insegnanti, sia nelle attività curricolari disciplinari (comprese quelle di sostegno e di recupero) e pluri-interdisciplinari (comprese quelle di approfondimento), che nelle attività di integrazione.

  29. OBIETTIVI DIDATTICI GENERALI

  30. -Aver consapevolezza delle proprie esigenze, capacità, limiti, aspirazioni anche per l’orientamento futuro. • -Sviluppare l’autostima, condizione indispensabile per uno sviluppo equilibrato della personalità, anche in relazione agli altri • -Mettersi in relazione e interagire in modo costruttivo con gli altri, adulti e coetanei • -Conoscere la realtà nei suoi vari aspetti (fisico, storico, culturale, sociale, economico, ambientale) e mettersi in relazione consapevole con essa, anche con riferimento a strutture e servizi di pubblica utilità 2) Conoscersi e crescere (Vivere nel gruppo e nella realtà)

  31. ATTENZIONE E PARTECIPAZIONE Prestare attenzione, controllando i fattori di distrazione Intervenire con pertinenza e in modo costruttivo. IMPEGNO E ORGANIZZAZIONE -Riuscire ad elaborare la decisione di impegnarsi, nella consapevolezza degli obiettivi, per acquisire sempre più conoscenze. -Individuare gli obiettivi (guidati dai docenti e/o autonomamente) e le strategie per raggiungerli. -Distribuire i propri impegni nel tempo e rispettare le scadenze. -Utilizzare un metodo di studio per fasi scientificamente corrette (attivazione di conoscenze e competenze preliminari; ricognizione delle fonti e/o del/dei testo/i; analisi sistematica, rielaborazione personale anche attraverso schematizzazioni, mappe concettuali, ecc.). -Elaborare progetti operativi ed eseguirli (organizzando il materiale necessario e avendone cura, utilizzando capacità, metodi e strumenti adeguati). -Apprezzare il lavoro svolto per documentazione, valutazione, riutilizzo in situazioni diverse. -Riconoscere problemi, selezionando ed elaborando le informazioni necessarie ad affrontarli, decidendo e agendo in modo appropriato 3)Acquisire un metodo per sapere, saper fare, saper essere

  32. 6-AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA • Definizione delle attività di integrazione curricolare • Il Piano dell’offerta formativa contiene diversi progetti (allegati al documento) legati insieme dalle seguenti finalità comuni : • -Fornire agli allievi nuove opportunità di scelte future nell’ambito lavorativo o di studio • -Recuperare il patrimonio e la cultura locale. • -Evitare la dispersione scolastica. • -Innalzare il livello di apprendimento • Tali progetti sono da portare avanti sia in orario curricolare che extra curricolare; di questi ultimi viene riportato sotto l’elenco : • Progetti interni alla scuola : • Completamento del laboratorio musicale • Incontri con esperti • Visite guidate(compatibilmente con esigenze didattiche e logistiche). • Visite in Istituti e Scuole superiori, funzionali all’orientamento. • Eventuali mostre di fune anno. • Progetti esterni: • Concorso disegno a tema- ALA Roccella Jonica. • Dizione e grammatica del teatro- ALA Roccella Jonica • Studenti a scuola di …Legalità- Associazione”Insieme si può” • Progetto Daphne - Ass. Pinocchio- Rappresentante Geri Bentel

  33. 7-Educazione alla convivenza civile • La riforma della scuola secondaria di 1° grado prevede l’educazione alla convivenza civile affinché, alla fine del primo ciclo di istruzione, l’alunno possa maturare la consapevolezza di essere titolare di diritti ma anche di essere soggetto a doveri . Egli a 14 anni sarà in grado di conoscere regole e ragioni per prevenire disagi e si impegnerà a seguire dei comportamenti che promuovano il suo benessere fisico; si alimenterà secondo regole nutrizionali corrette, eviterà sostanze che possono alterare l’equilibrio psico-fisico; a scuola e negli spazi pubblici saprà comportarsi responsabilmente, comprendendo la necessità di rispettare codici e regole; saprà rispettare l’ambiente , ricordando che esso è patrimonio di tutti . • A tal fine, a partire dalla prima classe della scuola media si seguiranno le indicazioni ministeriali che considerano l’Educazione alla convivenza civile una costante di tutte le discipline, le quali sapranno inglobarla nei diversi percorsi didattici, attraverso attività mirate che dovranno trasformare in competenze personali, conoscenze e abilità acquisite entro il termine della classe terza. Saranno spiegati qui di seguito i percorsi di lavoro scelti dal Collegio dei docenti:

  34. Educazione alla salute • E’ possibile distinguere due modalità di lavoro sulla salute, entrambe programmate dai Consigli di Classe: una di tipo formale, affidata specificamente ai docenti del settore scientifico e di educazione fisica, e una più informale : trasversale, compito di tutti gli insegnanti. Tale lavoro sulla salute dovrebbe coinvolgere dunque tutti i docenti nei loro progetto formativo per promuovere negli alunni conoscenze e informazioni che li aiutino a costruire e vivere situazioni favorevoli alla ’.oro crescita e maturazione. Gli obiettivi che la Scuola si propone sono, pertanto, affidati a una campagna educativa tendente a porre in rilievo la necessita di prevenzione dei molteplici fenomeni degenerativi che caratterizzano la nostra epoca: droga, alcoolismo, fumo e altri tipi di devianze. Si mirerà, in particolare, a far diventare i ragazzi consapevoli del rispetto e della cura del proprio corpo; a farli riflettere sul loro comportamento rispetto a se stessi, agli altri e alla società; a prendere coscienza dei propri bisogni e delle possibilità di soddisfarli; ad assumere responsabilità personali e sociali nei confronti della salute. Tenendo, dunque, presente la definizione di salute come uno ”stato di benessere fisico, mentale e sociale”, data dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che può essere un punto di partenza per un concetto di salute da esplorare e da costruire nella vita e nella scuola, bisogna far comprendere agli alunni che se la salute non riguarda solo il corpo, ma anche la mente e il nostro rapporto con gli altri, allora lo star bene significherà vivere un rapporto positivo e costruttivo con sé e con gli altri. Tante persone sono coinvolte in un progetto educativo comune: gli insegnanti, gli alunni ed i genitori. In sintesi, gli argomenti che il Collegio dei Docenti si propone di trattare in questo contesto sono l’igiene personale e le malattie sociali,

  35. Educazione alimentare • L’azione che la scuola media può svolgere in questo campo è molteplice ed ha un’importanza fondamentale, anche perché essa è la sede più adatta a realizzare con maggiore prontezza ed efficacia, quella modificazione positiva di comportamenti igienico- sanitari proprie dei cittadini ( art.2 del D.P.R. 417/74).Un’educazione alimentare corretta riveste un’importanza fondamentale anche in una dimensione socio-culturale.Infatti spesso le scelte alimentari dei ragazzi sono influenzati da fattori psicologici, sociali, culturali, economici, tecnologici; la famiglia, il territorio , i media, le risorse economiche disponibili, la legislazione in materia di alimentazione , condizionano ancora le abitudini alimentari dell’individuo. E’ ben nota infatti, la rilevanza degli aspetti emotivo-relazionali collegati a visioni discorsive di modelli sociali e a condizionamenti e suggerimenti che provengono dai coetanei, che si manifestano con bulimia e anoressia . A ciò si aggiunge che da quanto appreso dagli stessi ragazzi, molti di essi trascorrono la maggior parte del loro tempo davanti ai video giochi, i computer,la televisione, lontano dalla presenza degli adulti, per cui il cibo assunto in maniera incondizionata, serve a volte a sostituire la carenza affettiva e mette in moto abitudini scorrette in grado di condizionare la salute del preadolescente. • Gli obiettivi saranno i seguenti: • 1) Abituare le nuove generazioni a ricercare e a valorizzare i prodotti genuini; • 2) Combattere le influenze negative esercitate dalla pubblicità che propone modelli precostituiti. • 3)Necessità di modificare errate abitudini di vita • 4)Controllare la quantità e la qualità di cibo che dovrebbe essere assunto. • 5)Individuare le cause di inquinamento microbico durante la preparazione di un alimento e i meccanismi di conservazione, nonché il materiale usato all’uopo. • 6)Combattere la noia, la demotivazione e l’ansia da prestazioni che interviene quando non si riesce ad essere secondo i modelli proposti; • 7)Riconoscere l’influenza che la pubblicità esercita sulla nostra vita quotidiana, attraverso le tecniche della seduzione e persuasione. • 8)Riscoprire le ricette e i cibi tipici al tempo dei nonni . • 9)Individuare le relazioni esistenti tra le abitudini alimentari e l’economia agricola del territorio. • 10)Individuare alcune malattie storiche e quelle tipiche del benessere derivanti dai disordini alimentari. • 11)Riscoperte delle tradizioni alimentari mediterranee. • 12)Fruizione delle risorse alimentari calabresi : olio d’oliva, agrumi,pesce azzurro, patate silane, cipolle di Tropea, vite, grano, legumi, ortaggi. • 13) Scoperta delle funzioni sensoriali per mezzo del cibo:educare al gusto, ai sapori, agli odori;

  36. Educazione all’affettività • L’ educazione all’affettività si pone come fine la promozione di una migliore accettazione dei vissuti legati ai cambiamenti adolescenziali, riducendo, quando è presente, il disagio psicologico ed emotivo espresso dai ragazzi. Questo aspetto della crescita, con le sue problematiche, è sempre stato tenuto in gran conto, anche negli anni scorsi, e non solo tutte le discipline hanno sempre contribuito a far vivere con serenità e consapevolezza ai preadolescenti questa delicata fase della vita, ma ci sono stati incontri con i genitori, con esperti, conversazioni e dibattiti per cercare di chiarire dubbi e risolvere piccoli problemi quotidiani . Gli obiettivi che la nostra scuola si propone sono i seguenti: • * Sviluppare un quadro di valori e di significati che mirino a formare una personalità equilibrata, consapevole e responsabile. • * Condurre l’alunno a costruire passo dopo passo la propria identità sessuale attraverso la conoscenza di sè e quella di sè con gli altri. • * Promuovere la formazione integrale della persona aiutando il soggetto ad acquisire con serenità piena consapevolezza della propria identità accettandone i ruoli e le responsabilità. • * Offrire una visione gratificante della sessualità che si fondi sulla relazione, sulla comunicazione, educando a significati di affetto e di amore nel rispetto reciproco e nella libertà. • * Condurre gli allievi a esprimere liberamente fantasie, curiosità, dubbi, ansie e vissuti. • * Approfondire i temi del rispetto, della solidarietà del gruppo, al fine di superare i pregiudizi che sono causa di isolamento e di emarginazione. • * Ristrutturare informazioni scorrette. • Si cercherà di: • * Promuovere incontri tra i docenti curricolari nell’intento di attuare una fattiva collaborazione volta a contribuire con competenze specifiche alla realizzazione dell’intervento. • * Coinvolgere i genitori al fine di creare sinergie nel mondo degli adulti che permettano di dare una risposta alle problematiche proposte. • * Ascoltare attentamente le richieste degli alunni permettendo ad ognuno di esprimere liberamente idee, dubbi, opinioni, curiosità, ansie e paure. • * Fornire ai ragazzi informazioni e conoscenze attraverso l’uso di un linguaggio • chiaro accessibile a tutti. • * Osservare le dinamiche relazionali e comunicative che le emozioni generano all’interno del gruppo. • Si promuoveranno: • Discussioni guidate sul gruppo classe. •  Disponibilità ad ascoltare e a rielaborare le situazioni. •  Confronti di opinioni ed idee. •  Scambio di esperienze e vissuti a gruppi alterni. • Racconti e letture su argomenti di vita quotidiana legati al vissuto personale. •  Letture di brani in prosa e poesie scelte. • Produzioni di testi. • Visione di filmati.

  37. Educazione stradale • In ottemperanza al decreto 5 agosto 1994 del Ministero della Pubblica Istruzione sulla ”determinazione dei programmi di Educazione Stradale da attuarsi, a partire dall’anno scolastico 1994/1995, nelle scuole di ogni ordine e grado” riferito all’art. 230 del ”Nuovo Codice della Strada”. che impone di svolgere appositi programmi ”come attività obbligatoria nelle scuole”, e nel rispetto della recente riforma della scuola secondaria di 1°, il Collegio dei Docenti decide, nell’ambito del presente documento, lo svolgimento in maniera più ampia e organica rispetto al passato della già inclusa Educazione Stradale. • In particolare, il Collegio dei Docenti fa propri gli obiettivi educativi generali e specifici espressi dal suindicato decreto e il cui pieno raggiungimento si prefigge per i ragazzi affidati alla propria cura. • Gli obiettivi educativi generali sono i seguenti: • a. presa di coscienza della necessita e importanza delle norme volte a regolare la vita associata con particolare riferimento a quelle riguardanti la strada; • b. sviluppo della capacita di comprendere, condividere consapevolmente, rispettare ed inverare nei propri atteggiamenti e comportamenti i valori etico-civili insiti nelle norme; • c. sviluppo dell’autonomia personale e del correlato senso di responsabilità; • d. sviluppo di un crescente rispetto per la vita degli altri, di una disponibilità sempre maggiore a soddisfare i doveri e gli impegni richiesti dai vincoli di solidarietà umana e sociale. • Gli obiettivi specifici sono: • 1. dimostrare di avere assimilato gli elementi essenziali della formazione giuridica di base per I’ interiorizzazione delle norme di condotta che rendono possibile la convivenza civile e democratica; • 2. dimostrare di avere acquisito comportamenti corretti e responsabili quali utenti della strada sia come pedoni sia come utenti di mezzi meccanici (bicicletta, ciclomotore); • 3. saper individuare ed applicare le norme principali del Nuovo Codice, in riferimento a situazione concretamente considerate (reali o simulate) tra quelle più frequenti e rilevanti; • 4. saper riconoscere i valori della segnaletica stradale ”in situazione”; • 5. dimostrare di conoscere le norme di conduzione e il funzionamento del mezzo meccanico (ciclomotore) ai fini della massima sicurezza nel suo uso; • 6. saper mettere in atto interventi opportuni in caso d’incidenti (pronto soccorso); • 7. saper valutare le varie situazioni di traffico e saper muoversi in esso senza rischi per se stessi e per gli altri, conoscendo appieno i pericoli che si possono incontrare per propria o altrui responsabilità; • 8. dimostrare consapevolezza degli atteggiamenti negativi di natura psicologica nel rapporto uomo- macchina (narcisismo. istinto di potenza, mitizzazione del mezzo meccanico); • 9. dimostrare consapevolezza dei fattori patologici che possono causare pericoli e danni alla circolazione stradale (mancata igiene alimentare, farmaci che agiscono sui riflessi, droga, alcoolismo, etc.). • 10. dimostrare consapevolezza circa rischi e danni derivanti alla salute dell’uomo dal traffico assordante e inquinante che può provocare anche stress e decadimento fisico soprattutto in caso di eccesso nell’uso esclusivo dei mezzi motorizzati per i propri spostamenti.

  38. Educazione alla cittadinanza • Per favorire la crescita nei giovani dei principi di libertà e democrazia, di importanza delle regole come principio assoluto del vivere civile, il Collegio dei Docenti ha ritenuto opportuno programmare diffuse attività in tal senso ad integrazione del già ampio programma di Educazione Civica svolto da tutti i docenti nel quotidiano dialogo educativo. Pertanto, si cercherà di rendere più incisiva l’azione attraverso specifiche attività che si avvarranno di materiale vario, quale: ampia letteratura sull’argomento, dibattiti, ricerche storiche, raccolte di reportage, audiovisivi, contatti con la Commissione giustizia e pace, incontri programmati con un rappresentante delle forze di polizia . Tenuto conto delle relative indicazioni ministeriali (C.M. n. 302 del 25 novembre 1993) e delle specifiche conoscenze ed abilità trattate ampiamente dalla Riforma, si indicano qui di seguito gli obiettivi il cui raggiungimento ci si prefigge: • 1) far riflettere i ragazzi sull’importanza delle regole • 2) rendere partecipi anche genitori e docenti nell’elaborazione di strategie ed interventi concreti per migliorare la vita comunitaria. • 3) far acquisire ai ragazzi la consapevolezza del diritto come espressione del patto sociale indispensabile per costruire relazioni tra i cittadini e tra questi ultimi e le istituzioni; • 4) favorire 1’acquisizione di una nozione più profonda ed estesa dei diritti di cittadinanza, a partire dalla consapevolezza della reciprocità fra soggetti dotati della stessa dignità; • 5)aiutare a comprendere come 1’organizzazione della vita personale e sociale si fondi su un sistema di relazioni giuridiche; • 6)sviluppare la consapevolezza che condizioni quali dignità, libertà, solidarietà, sicurezza, non possono considerarsi come acquisite per sempre. ma vanno perseguite, volute e, una volta conquistate, protette.

  39. Educazione ambientale • Il Collegio dei Docenti ha ritenuto opportuno riservare una trattazione particolareggiata all’Educazione Ambientale, attraverso una scelta di argomenti atti a far conoscere agli alunni le caratteristiche generali e i fattori di condizionamento reciproco tra 1’ambiente e la vita dell’uomo partendo dall’osservazione di fenomeni scientifico- naturali a livello locale. Bisognerà far comprendere ai ragazzi che l’Educazione Ambientale e una nuova attenzione che deve entrare nella formazione del cittadino: un tipo di educazione Civica che pone ogni cittadino in rapporto con l’ambiente umano e naturale in cui vive. Costruire una sensibilità ambientale che rispetti i cicli di vita dovrebbe essere uno dei grandi obiettivi a cui una società civile progredita deve mirare. proprio perché le responsabilità del livello di equilibrio o di degrado ambientale sono socialmente molto diffuse. ma possono anche essere socialmente affrontate. In pratica. si dovrebbero guidare gli alunni a un’obiettiva valutazione dei vantaggi e degli svantaggi di certe ”operazioni” ambientali, che, seppure sembrano migliorare immediatamente la qualità della vita, con 1’andare del tempo la danneggiano irrimediabilmente. Per arrivare ad un consapevole rapporto con Ia natura, bisognerà che i ragazzi acquisiscano le conoscenze base che permettano loro di comprendere ciò che avviene intorno ad essi. • Pertanto, gli argomenti che dovrebbero essere sviluppati in questo contesto sono i seguenti: • 1. Studio del territorio dal punto di vista naturalistico, con particolare riguardo alle trasformazioni apportate dall’uomo, attraverso l’osservazione diretta mediante uscite programmate. • 2. Studio degli ambienti naturali e degli ecosistemi tramite osservazione diretta e studi di carattere matematico-naturalistico. • 3. Analisi dell’inquinamento e dell’alterazione dell’equilibrio naturale prodotti sia dall’agricoltura non bilanciata che dalle attività artigianali e piccolo-industriali. • 4 Esame e catalogazione del verde urbano presente in Roccella, con particolare riferimento a parchi, giardini e ville gentilizie. • 5. Studio delle attività tradizionali agricolo-pastorali legate all’ambiente naturale sia dal punto di vista folcloristico che utilitaristico. • 6. Studio degli ambienti di montagna, delle loro risorse e dei problemi che li riguardano più da vicino: preservazione del bosco ed educazione alla salvaguardia dello stesso con lezioni anche teoriche in classe. • Nella trattazione dei suddetti argomenti sarà proficuo avvalersi della collaborazione del W.W.F. di Gioiosa Jonica e del Gruppo Micologico di Roccella

  40. 8- I LABORATORI Obiettivo costante di ogni laboratorio è quello di “produrre” e di portare a termine il lavoro, mediante “un prodotto finito” da socializzare e da utilizzare. In questo ambiente dove si coopera per un fine comune, si impara a confrontarsi, a mettere da parte tutti i personalismi, si impara a rispettare le regole e si stabiliscono insieme le modalità ed i tempi di esecuzione dei lavori scelti . Così il laboratorio scolastico diventa un momento educativo di larga credibilità: in esso si affronta e si vive il problema della comunicazione e gli alunni possono giungere alla padronanza di molteplici linguaggi e possono sviluppare competenze specifiche e trasversali, acquisendo consapevolezza delle proprie potenzialità e anche dei propri limiti.

  41. Nella nostra scuola sono stati attivati i seguenti laboratori: • Recupero tradizioni prime classi ore 66 • Recupero tradizioni seconde classi ore 66 • Recupero tradizioni terze classi ore 66 • Potenziamento linguistico ore 33 • Potenziamento logico- mat. ore 33 • Accoglienza ore 4 • TOTALE 268

  42. Laboratorio N°1 : Recupero delle tradizioni • Classi prime • Tradizioni popolari • Le attività di laboratorio, relative al recupero delle tradizioni popolari, impegneranno le prime classi per due ore settimanali e precisamente la quarta e la quinta ora di martedì, e per l’intero anno scolastico. Coinvolgeranno gli insegnanti di lettere per 66 ore complessive, di Musica per 25 ore e di Scienze motorie e sportive per 15 ore. Il laboratorio curerà il recupero di nonne nanne, filastrocche, giochi, proverbi, feste popolari, legati al nostro passato e avrà come obiettivo primari la conoscenza degli usi , dei costumi e delle tradizioni che sono alla base della nostra storia, ma contribuirà anche all’ampliamento linguistico e culturale dei ragazzi, mediante il recupero di termini dialettali e l’uso costante dell’indagine etimologica che darà la possibilità di risalire all’origine di alcuni vocaboli mutuati dalle varie civiltà che si sono succedute , nel corso dei secoli, nel nostro territorio. Il lavoro sarà così articolato: • indagine conoscitiva della realtà sociale della nostra terra • recupero di ninne nanne, filastrocche, racconti e giochi legati all’infanzia • proverbi che racchiudono la saggezza popolare • canti, balli e tradizioni legate al Carnevale • Le ricerche effettuate dai ragazzi e tutto quanto costituirà oggetto di studio, sarà ordinato su un quaderno personale ed , eventualmente , trasferito su un CD ( uno per ogni ragazzo). • Alla fase teorica, curata soprattutto dagli insegnanti di lettere, seguirà quella pratica che si avvarrà della collaborazione degli insegnanti di Musica e scienze motorie. • Verranno allestiti cartelloni ed il lavoro si concluderà con una eventuale manifestazione dimostrativa a fine anno scolastico.

  43. Classi seconde • Alla ricerca degli antichi sapori Motivazione Per mantenere saldi i legami con il proprio territorio è indispensabile conoscerne la storia che non è fatta solo di avvenimenti più o meno incisivi ma anche di tradizioni che toccano diversi campi del sociale. Riannodare i fili della memoria attraverso gli antichi sapori ci è sembrato interessante e per tanto abbiamo ideato questo laboratorio che ha come scopi principali la conoscenza delle abitudini alimentari delle nostre famiglie a partire dal secondo dopoguerra, abitudini legate alle capacità produttive del nostro territorio, far luce sulle differenze di alimentazione tra ricchi e poveri con eventuali cambiamenti nelle modalità di preparazione degli alimenti ed infine educare ad un modo sano di alimentarsi, attingendo al “ricettario della nonna” per vivere in buona salute. Riscoprire gli antichi sapori quindi e suscitare nei ragazzi il desiderio di cimentarsi nelle preparazioni culinarie sarà l’attività di laboratorio preceduta da una preparazione teorica che costituirà la prima parte del nostro progetto. L’alimentazione sarà trattata all’ inizio dal punto di vista scientifico con approfondimenti su testi anche letterari e documenti dove sono evidenziate le abitudini alimentari ed i metodi di conservazione e trasformazione degli alimenti, legate al territorio. Seguirà una articolata ricerca di informazioni sulla cucina calabrese, in particolare della Locride, che sarà coadiuvata da interviste di un certo numero di persone divise in fasce di età, con l’obiettivo di raccogliere conoscenze e ricordi di testimoni. I bisnonni e i nonni dei ragazzi traevano sostentamento dalla terra, dalle risorse del mare e della montagna e la lettura di questi dati farà riflettere gli alunni su come il tempo ed il progresso hanno inciso sulle abitudini alimentari dell’uomo calabrese fino ai giorni nostri, con effetti non sempre positivi. A conclusione del laboratorio sarà realizzato dai ragazzi un ricettario debitamente illustrato. Obiettivi generali Riscoprire gli antichi sapori e i vari metodi di conservazione e trasformazione degli alimentiCogliere le differenze tra il passato ed il presente in fatto di alimentazioneSollecitare le abilità manuali degli allievi attraverso la realizzazione di semplici ricette.Stimolare la capacità organizzativa ed il senso pratico. Obiettivi specifici Misurarsi con gli adulti in situazioni imprevedibili.Sviluppare un sano spirito di gruppo.Prendere coscienza di quanto sia determinante il contributo di ciascuno per il raggiungimento di un fine comune.Acquisire sane abitudini alimentari ed “educarsi al consumo”. Attività e metodi di lavoro- Ricerche -interviste -Laboratorio di cucinaRealizzazione con il computer di un ricettario illustrato. Materiali da utilizzareLibri e riviste- videocassette-attrezzature di laboratorio-computer VerificheAttività pratiche in cucinaRicettario illustrato.

  44. Classi terze • Tracce di passato nella lingua, negli usi e nei costumi calabresi • Conoscere la storia del proprio paese e del territorio che lo circonda è come dare le fondamenta ad una costruzione. Sapere ciò che è avvenuto nel passato significa valorizzare il presente, dargli un lustro diverso, significa far parlare luoghi e cose; significa ancora scoprire che la storia che si studia sui libri non è qualcosa di lontano e amorfo o una fredda sequela di date, di nomi e di fatti, ma che questi non fanno altro che fermare momenti vitali vissuti da gente come noi che ha avuto i nostri stessi problemi, ha affrontato le nostre stesse difficoltà, ha vissuto la nostra stessa quotidianità, naturalmente con contenuti diversi. Tutto questo porta a scoprire la validità della storia come disciplina umana per eccellenza e a nutrirsi della sua ricchezza Ecco allora che la storia locale diventa l'occasione per introdurre gli approfondimenti necessari, per chiarire degli episodi troppo sintetizzati, per dare valore e profondità a ciò che sembra una fredda notizia, in una parola per far parlare il passato con un linguaggio più vivo e attraente. Lo scoprire che i Bizantini, gli Angioini, gli Arabi, gli Aragonesi hanno lasciato segni evidenti nei toponimi - veri e propri reperti linguistici - di molti luoghi, nei cognomi, nelle arti, negli usi e nei costumi del popolo calabrese significa sentir parlare il territorio e rendere viva una storia lontanissima. Portata avanti secondo queste prospettive la nostra attività di laboratorio potrà diventare pregnante, greve di significato e valore, diventerà come un antico avo che dà lustro ad un casato. Una parte delle ore saranno dedicate alle lezioni teoriche con finalità illustrative ed un’altra parte più consistente al vero e proprio laboratorio che vedrà gli alunni impegnati nella ricerca e nella costruzione di vari percorsi della storia locale. Saranno effettuate due visite guidate nel territorio ed uscite didattiche in paese. Il lavoro avrà le seguenti finalità: • -Riscoprire radici e tradizioni per costruire una cultura del diritto all’identità. • -Sviluppare il senso di appartenenza al proprio territorio. • Obiettivi : • 1) Comprendere che il recupero delle tradizioni è un valore dell’individuo. • 2)Imparare a leggere e valorizzare le tracce lasciate dagli antenati nella toponomastica, nei cognomi, negli usi e nei costumi, utilizzando l’ambiente come un libro di storia. • 3) Riconoscere la possibilità di porre al passato domande significative per capire meglio il presente. • 4) Saper relazionare con chiarezza, correttezza e scioltezza di linguaggio. • Metodi e mezziLezioni frontali e laboratori -Lavoro di gruppo • 1) Nel corso delle lezioni frontali tradizionali verranno date le informazioni necessarie per una conoscenza adeguata dei periodi storici che si vogliono prendere in esame.2. Si proporrà, quindi, la documentazione relativa ad avvenimenti di interesse locale. Inizierà la ricerca del materiale che, recuperato anche dagli stessi alunni, verrà selezionato e rielaborato dai vari gruppi di lavoro. 3. Gli allievi dopo aver esaminato il materiale proposto, prodotto testi informativi sul periodo storico( utilizzando in questa fase del lavoro il laboratorio di informatica) ed elaborato carte geografiche dei territori, si impegneranno nella ricostruzione di ambienti e modelli di vita.4. A conclusione del lavoro, relativo ai diversi periodi storici, sarà allestita una mostra nei locali della scuola e prodotto un CD ed un libretto informativo. • Verifiche e valutazione • Le verifiche saranno effettuate in itinere e a conclusione dei lavori e terranno conto del percorso culturale e personale di ogni allievo e dei risultati prodotti. Di ognuno si valuteranno le conoscenze acquisite e le competenze sviluppate, l’impegno profuso nel tempo e la capacità di collaborare con gli altri per raggiungere un fine comune.

  45. Laboratorio N° 2 : Potenziamento linguistico • Questo è un particolare laboratorio di approfondimento, recupero e sviluppo degli apprendimenti e servirà per ampliare conoscenze già acquisite, recuperare conoscenze non ancora debitamente fatte proprie dagli allievi, per rafforzare le capacità o fornire requisiti grazie ai quali lo studente può diventare parte attiva del suo percorso scolastico. Nel nostro modello organizzativo sono previste 2 ore settimanali per 33 settimane, dalla 5° alla 6° ora. Gli alunni oltre a comprendere meglio le funzioni della lingua, amplieranno il codice linguistico ed il lessico, sviluppando la capacità di comunicare in forma corretta idee e conoscenze, sia oralmente che per iscritto. • Agli alunni con difficoltà di apprendimento e agli alunni di altre nazionalità che devono acquisire un lessico minimo nella nostra lingua, sarà data l'opportunità di lavorare a piccoli gruppi per essere seguiti dai docenti in modo individualizzato, per mettersi in pari con gli altri e colmare le lacune preesistenti. Considerata l'eterogeneità degli alunni, saranno valorizzate le abilità individuali possedute e dato ampio spazio alla conversazione ed all'ascolto. Saranno inoltre portate avanti altre attività di tipo pratico qualora il momento didattico lo richieda. Gli alunni verranno inoltre opportunamente guidati nell’elaborazione di testi di vario genere ed abituati all’autocorrezione.

  46. Laboratorio n°3-Potenziamento logico- matematico L’attività del laboratorio della durata di 33 ore, prevede di: • ° Migliorare l’autonomia nell’applicare procedimenti e regole • ° Prolungare i tempi di attenzione e concentrazione • ° Acquisire abilità di studio e di esposizione orale e scritta • ° Maturare una mentalità critica che renda l’alunno capace di porsi interrogativi, imparando a discriminare, nel reale, l’utile dal superfluo. • L’educazione matematica ha il compito di avviare l’alunno verso una maggiore consapevolezza e padronanza del pensiero razionale. La costruzione di tale pensiero, che si manifesta attraverso l’utilizzo di un linguaggio rigoroso, non ambiguo ed essenziale, è un momento fondamentale nella crescita culturale del ragazzo.

  47. Metodologia e strumenti operativi Per quanto riguarda la metodologia è necessario evidenziare quanto sia importante che le proposte didattiche siano pertinenti il più possibile agli interessi ed alle capacità di comprensione degli alunni, stimolando la loro capacità di osservare, analizzare, riflettere e problematizzare, allo scopo di farli diventare protagonisti della loro crescita. I docenti, pertanto, accanto alla lezione tradizionale promuoveranno la conversazione guidata che è molto importante in quanto fonde insieme i due momenti fondamentali dell’apprendimento che sono l’ascoltare ed il parlare. Saranno stimolati i dibattiti, le ricerche individuali, il lavoro di gruppo, saranno utilizzati gli audiovisivi e la biblioteca d’istituto. Si cercherà, ogni qual volta sarà possibile, di promuovere l’interdisciplinarità allo scopo di proporre un cammino educativo unitario che tenda al potenziamento delle capacità analitiche, comparative e sintetiche nella prospettiva del colloquio pluridisciplinare che attende gli alunni alla fine del triennio.

  48. Valutazione e monitoraggio • Il processo di valutazione si articola in quattro momenti fondamentali ed assume varie connotazioni, in relazione alla funzione che svolge, comprensivo delle abilità comportamentali : • A)Valutazione diagnostica:raccoglie informazioni sullo stato di apprendimento (prerequisiti) degli alunni al fine di programmare l'intervento didattico; si esplicita nel registro personale dei docenti a livello disciplinare • B) Valutazione formativa:controlla e valuta il processo di apprendimento degli alunni ,le difficoltà incontrate, le abilità acquisite e il metodo di studio maturato . Le attività curricolari avranno una scansione temporale trimestrale(ottobre-dicembre/ gennaio-marzo/aprile-maggio) per consentire periodicamente il recupero, il consolidamento, il potenziamento di capacità e abilità(vedi scheda allegata) •  C) Valutazione sommativa:stabilisce il grado di acquisizione, da parte del singolo alunno degli obiettivi fissati. Si esplicita nella scheda personale dell’alunno al termine di ciascun quadrimestre in forma sintetica e globale sulla base degli indicatori di ciascuna disciplina: • Ottimo = pieno e completo raggiungimento degli obiettivi; • Distinto = complessivo raggiungimento degli obiettivi; • Buono = raggiungimento sostanziale degli obiettivi ; • Sufficiente = raggiungimento essenziali degli obiettivi ; • Non sufficiente = mancato raggiungimento degli obiettivi. Si esplicita inoltre col profilo globale di maturazione dell’alunno compilato al termine di ciascun quadrimestre.

  49. Criteri e modalità di attuazione di specifiche iniziative per l’integrazione degli alunni diversamente abili • La legge n° 53/ 2003 garantisce, attraverso adeguati interventi l’integrazione delle persone in situazione di handicap a norma della legge 5 febbraio 1992, n° 104. Vengono così tutelati i diritti di libertà ed autonomia delle persone handicappate ed il loro pieno rispetto in ogni settore sociale, a partire dall’ambito familiare. Il diritto all’istruzione si qualifica come diritto alla frequenza delle scuole in situazione di piena integrazione col supporto ed il sostegno di insegnanti specializzati e un’adeguata assistenza medico- sanitaria. • Ogni strategia d’intervento riguardante l’inserimento dei ragazzi portatori di handicap non potrà essere che globale, organica e complessiva e vedrà lavorare in cooperazione le famiglie, gli insegnanti e gli operatori sociali. Nella Scuola Media di Roccella sono presenti 4 alunni portatori di Handicap psico- fisici, una frequenta la 1^D, 2^D, uno la 3^B e una la 3^A, con un rapporto insegnante di sostegno- alunno di 1 a 1. Per questi alunni è prevista la stesura di Piani Educativi individualizzati. Nel prendere in esame tali progettazioni si terrà conto di tutte le possibili offerte della situazione scolastica in vista dello sviluppo integrale della persona, quindi si cercherà di curare lo sviluppo di tutti gli aspetti costitutivi: fisico-psichico, estetico-espressivo, logico-critico, ecc. • Al progetto didattico-educativo parteciperà tutto il Consiglio di Classe e verrà stilato dalle insegnanti di sostegno relativamente agli ambiti in cui seguono gli alunni. • Al fine di impostare un lavoro scolastico adeguato, si sono effettuate delle osservazioni sistematiche all’inizio dell’anno per evidenziare le carenze, le potenzialità e i reali tempi di apprendimento; ci si servirà, inoltre, delle informazioni che provengono dalle scuole elementari (nel caso di inserimento nelle classi prime), delle informazioni da parte della famiglie e delle strutture esterne significative per una visione globale del caso.

  50. 11. PIANO DI EVACUAZIONE • Ogni piano sarà dotato di segnale acustico per comunicare l’allarme • Ogni locale è numerato secondo il criterio: • piano terra: numeri preceduti dallo “0” • piano primo, i numeri preceduto dall’”1” • Ogni piano è fornito di piantina che indica la direzione di esodo • Ogni pano è dotato delle chiavi necessarie alle aperture previste; ad ogni buon conto; presenti gli alunni per ogni tipo di attività, le porte di esodo devono essere tenute aperte. • Tutti gli operatori scolastici sono sempre responsabili, secondo il loro orario di servizio, delle persone e dello spazio previsto dal servizio stesso • Per ogni piano sarà preventivamente stabilito come sgomberare gli alunni portatori di handicap ospitati al piano stesso • La palestra ha un piano di uscita proprio, che curano i docenti • Esodo • FASI: • valutazione della necessità o meno dell’esodo; compete a chiunque di accorga di qualsiasi causa in atto • Segnalazione con avviso acustico( ripetere la segnalazione ad intervalli ) • Attivazione dell’esodo • Compiti del personale A.T.A. • Staccare il quadro elettronico • Favorire e controllare l’esodo • Regolare la precedenza dell’esodo • Aiutare gli alunni portatori di handicap • Compiti dei docenti • Fare uscire la classe in corridoio • Disporla in fila indiana • Collocare gli alunni apri/serra fila • Affidare gli alunni portatori di handicap ai compagni • Accompagnare la fila della classe • Controllare che ci siano tutti • Regolare le precedenze • Raggiungere i luoghi esterni stabiliti • Compiti degli alunni • Gli alunni aprifila aprono la fila indiana • Gli alunni chiudifila chiudono e serrano la fila e prendono il registro di classe • Aiutano i compagni portatori di handicap • Rispettano le precedenze • Stanno in silenzio assoluto • Si esce tenendo la destra, nei corridoi, sulle scale. • Precedenze: • Precedenze di piano: le classi escono secondo la numerazione, iniziando dai numeri più bassi • Aule speciali: gli occupanti escono secondo la numerazione dell’aula speciale ove sono. • Non attardarsi a raccogliere cartella e/o materiali, abbandonare tutto e sfollare ordinati e silenti.

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