1 / 24

Mussolini e l’odio verso Pio XI a causa del suo filosemitismo .

CENNI SU ARTICOLI INERENTI A DOCUMENTI SULL’OPERATO DEI PAPI PIO XI E, IN PARTICOLARE, PIO XII NEL CONTESTO DELLA SHOAH. Mussolini e l’odio verso Pio XI a causa del suo filosemitismo .

tovah
Download Presentation

Mussolini e l’odio verso Pio XI a causa del suo filosemitismo .

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. CENNI SU ARTICOLI INERENTI ADOCUMENTI SULL’OPERATO DEI PAPI PIO XIE, IN PARTICOLARE, PIO XIINEL CONTESTO DELLA SHOAH

  2. Mussolini e l’odio verso Pio XI a causa del suo filosemitismo. Il 4 marzo 1938 il quotidiano del Vaticano si chiedeva: «come esprimere l’enormità dell’oltraggio e della bestemmia che consiste nel vilipendere la razza ebraica?», e così via. All’indomani della promulgazione dei“Provvedimenti per la difesa della razza nella scuola fascista” (5 settembre), Pio XI pronunciò il discorso più forte contro l’antisemitismo, arrivando a dire: «l’antisemitismo è inammissibile. Spiritualmente siamo tutti semiti». http://www.uccronline.it/2010/05/20/mussolini-e-lodio-verso-pio-xi-a-causa-del-suo-filosemitismo/(inserito il 20 maggio 2010)

  3. Mussolini e l’odio verso Pio XI a causa del suo filosemitismo. L’ateo Mussolini si scandalizzò e Claretta Petacci nel suo diario annotò le parole del Duce durante la riunione del Gran Consiglio dei fascismo del 18 ottobre seguente: «sdegnoso parla del “ghetto cattolico”, il Vaticano. Ribadisce il suo giudizio sul Papa: “nefasto”. Dice: “i pii sono funesti nella storia della Chiesa”. “Non posso concepire, che un Papa abbia detto: noi siamo spiritualmente dei semiti». http://www.uccronline.it/2010/05/20/mussolini-e-lodio-verso-pio-xi-a-causa-del-suo-filosemitismo/(inserito il 20 maggio 2010)

  4. Scoperti nuovi documenti e operazioni segrete su Pio XII, nazismo ed ebrei. Le rivelazioni storiche più recenti confermano la posizione espressa nel suo ultimo libro da Papa Benedetto XVI su Pio XII e il suo sostegno agli ebrei perseguitati. Il 17 novembre, il Papa ha ricevuto il fondatore della “Pave the Way Foundation” (PTWF), Gary Krupp, ebreo, che gli ha consegnato nuove rivelazioni storiche a conferma di questa posizione. […]. Finora la PTWF ha inserito oltre 40.000 pagine di documenti, articoli e interviste a testimoni oculari, materiale originale, relativo a questo periodo storico». http://antiuaar.wordpress.com/2010/12/10/nuovi-documenti-e-operazioni-segrete-su-pio-xii-nazismo-ed-ebrei/(inserito il 10 dicembre 2010)

  5. Scoperti nuovi documenti e operazioni segrete su Pio XII, nazismo ed ebrei. […] Krupp ha anche presentato al Papa il libro della PTWF “Papa Pio XII e la II Guerra Mondiale. La Verità Documentata”, appena pubblicato in ebraico. Il testo, di agevole lettura, contiene numerosi documenti, articoli e interviste notevoli che permettono al lettore di giungere a una conclusione su quel periodo controverso. E’ il primo libro scritto da ebrei in ebraico su Papa Pio XII basato su documenti originali piuttosto che su teorie speculative e discutibili. Krupp ha anche presentato al Papa una serie di testimonianze autenticate degli sforzi personali di Papa Pacelli per salvare la vita agli ebrei.  http://antiuaar.wordpress.com/2010/12/10/nuovi-documenti-e-operazioni-segrete-su-pio-xii-nazismo-ed-ebrei/(inserito il 10 dicembre 2010)

  6. Pio XII contro Hitler  […] Dopo 50 anni dalla morte del cardinal Celso Costantini, segretario della Congregazione della Propaganda Fide, emergono le sue memorie e documenti inediti.  […] Il 19 aprile 1940 Pio XII disse a Alberto De Stefani, ex ministro del Tesoro e delle Finanze del primo governo Mussolini, critico e in rotta di collisione col fascismo: «se l’ Italia dovesse entrare in Guerra accanto alla Germania bisognerà fare i conti col sentimento dell’ Episcopato e del clero italiano. Per noi Hitler è un persecutore della religione, è l’Anticristo». http://www.uccronline.it/2010/06/02/nuovi-documenti-pio-xii-contro-hitler/ (inserito il 2 giugno 2010)

  7. Pio XII contro Hitler  […] Il 13 maggio 1940 l’Ambasciatore Alfieri nominato rappresentante d’Italia a Berlino, fu ricevuto dal Santo padre. Egli parlò al Pontefice dell’irritazione di Hitler per le sue recenti manifestazioni pubbliche (in particolare i messaggi inviati ai governanti di Danimarca, Belgio, Olanda dopo l’ invasione nazista ndr). Ma Pio XII rispose serenamente di non aver compiuto che il proprio dovere e che non poteva sentirsi impressionato dalle reazioni che ciò aveva provocato o avrebbe potuto in seguito provocare: “non temo di andare anche in un campo di concentramento”, disse. […] http://www.uccronline.it/2010/06/02/nuovi-documenti-pio-xii-contro-hitler/ (inserito il 2 giugno 2010)

  8. I «silenzi» di Pio XII erano un dovere? In una lettera del 1969 […], parlando dell’atteggiamento di papa Eugenio Pacelli […] di fronte all’Olocausto, Maritain scrive a Chouraqui: «Quanto a Pio XII, sarebbe gravemente ingiusto attribuire a indifferenza il suo silenzio nell’ora della persecuzione hitleriana: a Roma mi sono informato in alto loco sulle ragioni di questo silenzio, e so che è stato dovuto solo alla paura di aumentare gravemente la persecuzione, se avesse alzato la voce. Il Papa aveva consultato alcune comunità ebraiche tedesche, ed è proprio questo che esse avevano risposto. Se abbia avuto torto o ragione a seguire questo parere e ad astenersi da una grande testimonianza che avrebbe auspicato rendere e che sarebbe stata a sua gloria, ma che sarebbe costata migliaia di vite umane sacrificate in sovrappiù, chi di noi può giudicarlo? Il suo motivo è stato quello che ha ritenuto un obbligo di coscienza, ed era un motivo profondamente umano» http://www.identitanazionale.it/stco_5030.php(inserito il 21 febbraio 2009)

  9. Il silenzio pubblico di Pio XII fu in realtà una strategia molto intelligente. Per fortuna la leggenda nera nata attorno a Pio XII si sta sgretolando col passare degli anni. Sono sempre più le prese di posizione degli storici a favore della sua persona e di ciò che veramente fece. Anche perché negli archivi Vaticani e di mezza Europa si continuano a trovare documenti fondamentali. […] Hitler infatti non nascondeva in alcun modo la sua volontà di estirpare la Chiesa cattolica e ridurre al silenzio quei pastori e quei sacerdoti e laici, che avevano alzato la loro voce – e non erano pochi – contro le crudeltà del regime, a cominciare dall’eutanasia verso le persone più deboli http://antiuaar.wordpress.com/2010/12/06/il-silenzio-pubblico-di-pio-xii-fu-in-realta-una-strategia-molto-intelligente/(inserito il 6 dicembre 2010)

  10. Il silenzio pubblico di Pio XII fu in realtà una strategia molto intelligente. […] lo storico gesuita Giovanni Sale […] ha rivelato nuovi elementi nel testo della lettera inviata da papa Pacelli il 3 gennaio 1943, tramite la nunziatura di Berlino, al cardinale Adolf Bertram, presidente della Conferenza episcopale tedesca di Fuldai. […] il cardinale segretario di Stato, per esplicita volontà del Papa, affidava «completamente» al presidente della Conferenza episcopale tedesca «per la sua nota prudenza» il compito di valutare «se, come e quando convenga diffondere questa sua lettera tra il clero e il popolo di Germania» perché bisognava evitare che il pontefice «mentre infuria la guerra, intenda fare qualche cosa che possa nuocere al popolo tedesco». Bertram decise perciò di non pubblicare la lettera perché, a suo giudizio, conteneva «certe parole che potrebbero suscitare una fortissima ira sia nel governo, sia nell’episcopato». http://antiuaar.wordpress.com/2010/12/06/il-silenzio-pubblico-di-pio-xii-fu-in-realta-una-strategia-molto-intelligente/(inserito il 6 dicembre 2010)

  11. Il silenzio pubblico di Pio XII fu in realtà una strategia molto intelligente. […] Nonostante alcuni imbarazzi in Vaticano per questa scelta, il papa non volle in nulla modificare l’indirizzo da lui stesso dettato in tale materia: dovevano essere i vescovi a decidere ciò che doveva o non doveva essere fatto per il maggior bene della Chiesa. Il cosiddetto “silenzio” di Pio XII era perciò un silenzio esclusivamente pubblico e volontario, con l’unico scopo di non causare l’incrementarsi della violenza contro ebrei e cattolici da parte dei nazisti. Probabilmente questa saggia scelta, mentre oggi è vista come un errore, fu la condizione per salvare la vita di numerosissime persone. Così la pensano anche intellettuali ebrei, come il rabbino e storico statunitense David GilDalin, che ha raccolto le sue analisi e documentazioni storiche nel consigliatissimo saggio “La leggenda nera del Papa di Hitler.“ http://antiuaar.wordpress.com/2010/12/06/il-silenzio-pubblico-di-pio-xii-fu-in-realta-una-strategia-molto-intelligente/(inserito il 6 dicembre 2010)

  12. Il silenzio di Pio XII salvò la comunità ebraica di Roma. La Pave the Way Foundation, che ha avviato un progetto di recupero di documenti per mostrare tutte le informazioni e le testimonianze possibili sul pontificato di Pio XII, annuncia a Zenit.it che nuove scoperte incrociate fra Archivio Vaticano e documenti tedeschi, hanno portato alla luce nuove testimonianze e prove. Il 16 ottobre 1943 fu proprio la scelta del Papa di non denunciare pubblicamente l’arresto degli ebrei romani a salvare la vita di molti membri della comunità ebraica di Roma.  http://www.uccronline.it/2010/06/03/il-silenzio-di-pio-xii-salvo-la-comunita-ebraica-di-roma/ (inserito il 3 giugno 2010)

  13. Il silenzio di Pio XII salvò la comunità ebraica di Roma. Una testimonianza del tenente NikolausKunkel, ufficiale tedesco della sede del governatore militare di Roma, corrobora l’impegno personale di Pio XII il 16 ottobre, il quale minacciò una protesta forte e pubblica al generale Stahel se gli arresti non si fossero interrotti. Fu così che il governatore militare di Roma, attraverso Himmler, telefonò a Hitler, il quale ordinò l’interruzione degli arresti verso mezzogiorno. Questa sequenza di fatti è stata confermata in modo indipendente dal generale Dietrich Beelitz, ufficiale di collegamento con l’ufficio del maresciallo da campo Albert Kesselring e il comando di Hitler.  http://www.uccronline.it/2010/06/03/il-silenzio-di-pio-xii-salvo-la-comunita-ebraica-di-roma/ (inserito il 3 giugno 2010)

  14. Il silenzio di Pio XII salvò la comunità ebraica di Roma. Secondo il celebre storico britannico sir Martin Gilbert, il Vaticano nascose migliaia di ebrei letteralmente in un giorno e li continuò a nutrire e a mantenere fino alla liberazione di Roma, il 4 giugno 1944. Il 13 febbraio 1945 il capo rabbino di Roma, Eugenio Zolli, annunciò la sua conversione al cattolicesimo, dicendo: “Ciò che il Vaticano ha fatto resterà indelebilmente ed eternamente scolpito nei nostri cuori. Hanno fatto cose che resteranno per sempre un titolo di onore per il cattolicesimo” (Zolli, Prima dell’alba, autobiografia autorizzata, San Paolo 2004). Se i fatti non fossero andati così difficilmente Zolli avrebbe potuto convertirsi e affermare queste cose. http://www.uccronline.it/2010/06/03/il-silenzio-di-pio-xii-salvo-la-comunita-ebraica-di-roma/ (inserito il 3 giugno 2010)

  15. Il silenzio di Pio XII salvò la comunità ebraica di Roma. II maggiore esperto ebreo sull’Olocausto in Ungheria, Jeno Levai, parlando di Papa Pio XII, ha dichiarato che è “particolarmente deplorevole il fatto che l’unica persona in tutta l’Europa occupata che agì più di tutti gli altri per frenare il terribile crimine e mitigarne le conseguenze sia diventata oggi il capro espiatorio degli insuccessi altrui”. http://www.uccronline.it/2010/06/03/il-silenzio-di-pio-xii-salvo-la-comunita-ebraica-di-roma/ (inserito il 3 giugno 2010)

  16. L’ antifascista Francesco Nitti: «Grazie a Pio XII per l’aiuto agli ebrei». Uno dei più autorevoli esponenti dell’antifascismo, membro del Partito Radicale Storico, politico decisivo nel corso della prima guerra mondiale e nell’immediato dopoguerra italiano, fu sicuramente Francesco Saverio Nitti (1868-1953). Come è emerso dall’archivio Nitti, presso la Fondazione Luigi Einaudi di Torino, incrociato con quello vaticano, ebbe relazioni molto strette e di profonda stima con Pio XII, sia prima che dopo la guerra. Interessante quello che Nitti disse a fine guerra, prima che le leggende su Pio XII cominciassero a formarsi. http://www.uccronline.it/2010/06/25/lantifascista-francesco-nitti-%C2%ABgrazie-a-pio-xii-per-laiuto-agli-ebrei%C2%BB/(inserito il 25 giugno 2010)

  17. L’ antifascista Francesco Nitti: «Grazie a Pio XII per l’aiuto agli ebrei». Al teatro San Carlo di Napoli, il 3 ottobre 1945, dedicò a Pio XII la parte conclusiva della lunga orazione, lodando l’aiuto che, “per volontà del Pontefice”, le strutture ecclesiastiche avevano prestato ai perseguitati e agli ebrei. Perseguitati, tocca ricordarlo, a causa della fede nel darwinismo sociale […]. Il discorso avvenne dopo 8 mesi dall’annuncio della conversione al cattolicesimo del Rabbino Capo di Roma, Eugenio Zolli e della sua famiglia, che difficilmente si sarebbe verificata se Nitti non avesse avuto ragione su Pio XII. http://www.uccronline.it/2010/06/25/lantifascista-francesco-nitti-%C2%ABgrazie-a-pio-xii-per-laiuto-agli-ebrei%C2%BB/(inserito il 25 giugno 2010)

  18. L’ antifascista Francesco Nitti: «Grazie a Pio XII per l’aiuto agli ebrei». Ecco la conclusione del discorso di Francesco Nitti: «Nell’ora più trista della vita dell’Europa in cui il nostro continente è stato più minacciato dalla barbarie del nazismo, cioè dalla crudeltà metodica e scientifica e per pregiudizi di razza [cioè il darwinismo], per volontà di potenza, la persecuzione più crudele ha infierito, il Papa Pio XII ha sentito allora il dovere, nella misura delle sue possibilità, di difendere la causa dell’umanità. […] Il giorno in cui ebrei, massoni, socialisti, comunisti, radicali sono stati sotto la minaccia di morte, il Papa ha fatto aprire loro come rifugio, in Italia come in Belgio e come in Francia e altrove, le chiese, i monasteri, i conventi, monaci e preti si sono prestati, per volontà del Pontefice, a salvare quanti erano in pericolo e, nel nome di Cristo sono stati salvati non pochi ch’erano ritenuti nemici di Cristo» (Dichiarazione al teatro San Carlo di Napoli, 3 ottobre 1945) http://www.uccronline.it/2010/06/25/lantifascista-francesco-nitti-%C2%ABgrazie-a-pio-xii-per-laiuto-agli-ebrei%C2%BB/(inserito il 25 giugno 2010)

  19. Lo scrittore Appelfeld: «ho visto preti e suore cattoliche salvare bambini ebrei». Uno dei più importanti scrittori israeliani viventi è AharonAppelfeld. Ha ricevuto una ventina di attestati, premi letterari, lauree honoris causae che lo hanno reso celebre in tutto il mondo e i suoi romanzi sono tradotti in una trentina di lingue. […]. E’ di religione ebraica, ed ha raccontato di essere riuscito a scappare da un campo nazista, al contrario dei suoi familiari. Durante un’intervista ad Avvenire, parlando del libro e del tema della guerra, ha dichiarato: «Durante la seconda guerra mondiale ci furono bambini ebrei salvati da preti e suore cattoliche. Io l’ho visto con i miei occhi, nella mia città, Czernowitz, in Polonia. Ho davanti agli occhi l’immagine di una suora che nel ghetto salva un bambino ebreo. E questo era qualcosa di pericoloso perché gli ebrei erano condannati a morte, quindi chi cercava di metterli in salvo lo faceva a rischio della propria vita. Coloro che trassero in salvo un ebreo durante la seconda guerra mondiale furono davvero degli eroi. Anche in Italia incontrai gente meravigliosa; fu la prima volta che ciò avvenne durante la guerra: venivo dai campi, alcuni italiani mi diedero cibo e vestiti, furono molto gentili». http://antiuaar.wordpress.com/2010/07/14/lo-scrittore-appelfeld-%C2%ABho-visto-preti-e-suore-cattoliche-salvare-bambini-ebrei%C2%BB/(inserito il 14 luglio 2010)

  20. Nazismo e Chiesa: Pio XII e la Shoah "Ciò che il Vaticano ha fatto resterà indelebilmente ed eternamente scolpito nei nostri cuori... hanno fatto cose che resteranno per sempre un titolo di onore per il cattolicesimo" (Israel Eugenio Zolli, rabbino capo di Roma). http://www.storialibera.it/epoca_contemporanea/nazionalsocialismo/nazismo_e_chiesa/pio_XII_e_la_shoah/

  21. Ricordando Mons. Ferrofino, il collaboratore di Pio XII, che salvò 10.000 ebrei Gary Krupp, ebreo fondatore della “Pave the Way Foundation” (PTWF), ha dichiarato che mons. Ferrofino«è stato forse il più grande testimone degli sforzi che fece Pio XII per salvare la vita a moltissimi ebrei. Pio XII infatti, lo inviò come emissario al Presidente del Portogallo per richiedere i visti per gli ebrei così che potessero entrare nel Paese». L’arcivescovo Ferrofino ha anche contribuito a far emigrare questi rifugiati a Cuba, in Messico, negli Stati Uniti e in Canada. Gli ebrei salvati sotto le dirette istruzioni di Pio XII, si è calcolato, sono più di 10 000. L’articolo è apparso su Camineo.info. http://www.facebook.com/notes/papa-benedetto-xvi/ricordando-mons-ferrofino-il-collaboratore-di-pio-xii-che-salvo-10000-ebrei/190707900951278(inserito il 18 febbraio 2011)

  22. Ricordando Mons. Ferrofino, il collaboratore di Pio XII, che salvò 10.000 ebrei Quando venne inviato nella Repubblica Dominicana nel 1939, l’Arcivescovo riceveva regolarmente telegrammi criptati direttamente da Papa Pio XII. «Il Papa chiese più di 800 visti per gli ebrei. Il Vaticano riusciva a ottenere passaggi transatlantici per uscire dall’Europa», ha spiegato l’ebreo Krupp a Zenit. «Ciò avveniva almeno due volte all’anno, quindi con una richiesta annua di oltre 1.600 visti per gli ebrei che fuggivano da Portogallo e Spagna. L’Arcivescovo Ferrofino ha anche aiutato questi rifugiati a recarsi in Canada, negli Stati Uniti, in Messico e a Cuba. Seguendo le istruzioni dirette di Pio XII, ha salvato più di 10.000 ebrei». http://www.facebook.com/notes/papa-benedetto-xvi/ricordando-mons-ferrofino-il-collaboratore-di-pio-xii-che-salvo-10000-ebrei/190707900951278(inserito il 18 febbraio 2011)

  23. Pio XII donava soldi per aiutare gli ebrei. Nuovi documenti vengono alla luce dal prezioso archivio di monsignor Palatucci […]. Si scopre così, nero su bianco, che Pio XII donò cospicui aiuti vaticani a monsignor Giuseppe Maria Palatucci, vescovo di Campagna, nel Salernitano, quando si trovò a dover fronteggiare le richieste di aiuto di centinaia, migliaia di ebrei, assegnati negli anni al campo di internamento di San Bartolomeo. Una precisa direttiva del Santo Padre, che si evince già da una lettera datata 20 settembre 1940 del canonico della cattedrale, don Alberto Gibboni il quale viene ricevuto prima dal cardinale Domenico Tardini, sostituto della Segreteria di Stato: «Per il sussidio – scrive don Gibboni al vescovo – mi ha mandato a monsignor Montini, il quale spedirà subito a lei una somma coll’istruzione per distribuirla tra gli internati. Per l’avvenire mi ha detto che ci tratterà come Genova: ogni volta che busseremo, ci aprirà». http://www.uccronline.it/2011/04/06/trovati-nuovi-documenti-pio-xii-donava-soldi-per-aiutare-gli-ebrei/(inserito il 6 aprile 2011)

  24. Il magistero di Pio XII contro il Nazismo Il Magistero sociale della Chiesa ha denunciato, con una grande capacità profetica, il totalitarismo dell'età moderna contemporanea […].Pio XII ha raccolto questa grande tradizione magisteriale e fin dalla sua enciclica programmatica "Sommi Pontificatus" (1939) ne ha svolto con rigore e consequenzialità tutta la forza. Basta ricordare i radio-messaggi natalizi degli anni della seconda guerra mondiale, in cui alla presentazione della tragedia della guerra come inevitabile conseguenza della lotta tra le nazioni scatenata nel mondo dai sistemi totalitari, si coglie l'indicazione della possibilità di un nuovo mondo e di una nuova società, fondati sulla accoglienza della tradizione cristiana e sull'amore alla verità e alla libertà. Ma Pio XII non ha soltanto insegnato, ha vissuto in prima persona, in modo esemplare, la tragedia di milioni di uomini dedicando gran parte delle sue iniziative e delle sue risorse a lenire, per quanto era possibile, le conseguenze disastrose del totalitarismo. Chiunque fossero le vittime: cattolici, protestanti, ortodossi, ebrei, non credenti. http://www.storialibera.it/epoca_contemporanea/nazionalsocialismo/nazismo_e_chiesa/articolo.php?id=1273&titolo=Il+Nazismo+nel+Magistero+di+Pio+XI+e+Pio+XII(Luigi NEGRI Il Nazismo nel Magistero di Pio XI e Pio XII tratto da: Il Timone, anno 3 (2001) maggio/giugno, n. 13, p. 40-41.)

More Related